Louis e Zayn sono due amici ricchi e viziati, Harry e Niall si arrangiano a fare i camerieri durante la stagione estiva e Liam è un bagnino forse un tantino convinto di dover salvare il mondo (e se non proprio il mondo almeno Zayn).
Pairing: Larry e Ziam.

Larry AU. High school AU, per essere precisi. Per essere ancora più precisi vi dirò che in questa storia i nostri ragazzi entreranno a far parte del glee club della loro scuola e diventeranno amici, ovvio. E non solo. Perché in qualsiasi dimensione Harry e Lou sono destinati a stare insieme, no? Have fun!

“Cos'è un Marcel?”, domanda, non tanto sicuro di volerlo sapere.
Louis si gratta il mento.
“Un Marcel è uno che si veste come il mio bisnonno, usa talmente tanto gel da fare invidia al cast di Grease, indossa occhiali tre volte la sua faccia e non tira fuori il naso dai libri neanche per andare a pisciare”, spiega, tutto d'un fiato. “Avevo un compagno di classe alla elementari che era il prototipo di un Marcel e che si chiamava, appunto, Marcel”.
[Dove Harry è lo sfigato della scuola e Louis è quello figo. Ok, niente di nuovo, solo che questa volta Harry si concia come Marcel. Probabilmente ormai neanche questo è niente di nuovo, ma voi volete leggerla lo stesso, giusto?
Larry, of course. Più una spruzzatina di qualche bromance qua e là].

Harry si è appena trasferito con la madre in una nuova città. Non si aspetta un grande cambiamento e di certo non si aspetta di trovare nuovi amici. Louis è il capitano della squadra di calcio, il solito ragazzo al comando della scuola fidanzato, secondo la strana legge che governa queste cose, con la capo cheerleader. Almeno per il momento.

«Che ne dici di farlo ingelosire un altro po’?», chiese.
Subito dopo si piegò su di me e iniziò a mordicchiarmi leggermente il collo, provocandomi dei brividi lungo la schiena.
Ma tutto ciò a cui riuscivo a pensare, oltre agli occhi azzurri di Louis puntati proprio su di noi, erano le grandi mani di Harry sul mio corpo.
Ne sentivo il calore attraverso il leggero tessuto in cotone che mi avvolgeva come una seconda pelle.
«Harry – sospirai, con il viso affondato nella sua spalla destra – sei osceno».
Rise. Una risata profonda, roca. Altri brividi si aggiunsero a quelli provocati dai suoi morsi.
«Osceno? Sei tu quella che sta mugolando», ribatté.
«Io non...». Mugolo, avrei voluto dire, ma all'ennesimo attacco dei suoi denti mi resi conto che sarebbe stata una bugia.
Serrai le labbra con forza, evitando che un altro gemito le abbandonasse.
«E' colpa tua...», sibilai.
«Vero - confermò soddisfatto - E qualcosa mi dice che Louis non apprezza».

E poi arrivò quel momento, quello che avevo pregato tutto il tempo che non fosse stato ripreso.
Sentii Zayn irrigidirsi di fianco a me, trattenere il respiro...
La mia mano si abbatté sullo schermo, e lo chiuse con uno scatto.
Mi resi conto che stavo ansimando, che tremavo.
"Louis, puoi spiegarmi.."
La voce roca di Zayn non lasciava trasparire nessuna emozione.
Io chiusi gli occhi, cercando di riprendere il controllo, di pensare.
Ma la mia mente urlava con rabbia un unico nome.
Harry Styles
_
*in fase di correzione*
_
ATTENZIONE
- Louis/Harry, accenni Louis/Zayn + altre bromace. Se non vi piace il genere state alla larga.
- Il carattere dei personaggi e le vicende nella storia sono inventati e non si riferiscono in alcun modo a fatti reali.
- Senza il mio permesso e l'attribuzione dei relativi crediti NON potete pubblicare la storia su altri siti. Se lo fate, prima o poi vi scoprirò e verrò a smerdarvi di fronte al mondo intero.

Oxford, 1923
Harry è un nuovo studente dell'Università di Oxford. Qui incontrerà Louis Tomlinson, un ragazzo appartenente ad una famiglia nobile e con mille dicerie sulle spalle.
"L’uomo, o ragazzo, di fronte a lui ha delle brogues classiche ai piedi, bianche e lucide, per niente adatte ad un giorno umido e piovoso come quello e un pantalone di tessuto costoso con trama scozzese, beige con le cuciture della trama bianche, molto raffinato ed elegante per un semplice studente dell’università.
Harry deglutisce perché, Dio, è il primo giorno verrà già rimproverato da un estraneo che sembra essere molto ricco e attento allo stile mondano. Prosegue con occhi attenti tutto il corpo, minuto deve dire, dell’estraneo, giacca della stessa trama dei pantaloni, maglioncino beige, camicia bianca e sente il qualcosa, un muscolo, una vena, qualcosa, esplodere appena si imbatte in due occhi celesti.
Ed è la persona più bella che lui abbia mai visto."

New Orleans è sempre stata una città, tutto sommato, tranquilla. Viva, ma comunque tranquilla.
C’è la musica jazz, il carnevale e la cucina creola; Bob Dylan ha addirittura scritto un libro per elogiarne lo spirito e i turisti la adorano così tanto che, se potessero, si trasferirebbero in massa nel quartiere francese, proprio vicino la cattedrale di San Luigi.
A New Orleans c’è anche il porto e lì, ormeggiata da ben cinque anni, c’è Audrey, una piccola barca in legno blu e bianco munita di cabina.
Audrey è, pressappoco, tutto ciò che Louis Tomlinson possiede nella sua vita.
È la sua casa, il suo lavoro, il suo rifugio e, nello stesso tempo, anche la sua prigione.
Tutti amano New Orleans; Louis, se potesse, la raderebbe al suolo.
[Attenzione: la storia contiene Louis/Harry e Zayn/Niall esplicito.]

'Non giudicare un libro dalla sua copertina.'

Sole ha vent'anni, fa il turno di notte come barista in una discoteca per non pesare troppo sui genitori e ha i capelli rosa.
Harry ha litigato con Louis, ha finito le sigarette e si è perso. Odia Milano.
***
Lui non risponde, così la ragazza scuote la testa e alza gli occhi al cielo; “Ti prego, credi che andrò a dirlo a qualcuno? Anzi, credi che qualcuno mi crederebbe mai?” gli fa notare, in un inglese così pessimo che Harry ha quasi voglia di ridere.
Inciampa in una crepa dell’asfalto, invece, e bestemmia tra i denti.
[...] “Hai mai sentito parlare del Larry Stylinson?”

L'ultima cosa della quale ha coscienza prima che la folla esploda con un boato da buttare giù l'arena sono le labbra di Louis che si schiudono al contatto con le sue e poi è tutto urla isteriche, flash di macchine fotografiche, coriandoli attaccati ai capelli, e il cuore che gli rimbomba nelle orecchie e non sa se è più forte quello o la musica, o le grida, e ha saltato il suo assolo e non gli importa.
Harry/Louis

La smorfia che il suo volto prendeva quando cantava era una cosa che sapeva di sesso in una maniera che solo Dio sapeva. Tutto quello che faceva, che diceva, persino le ultime parole della canzone appena cantata assumevano un sapore estatico.
Louis Tomlinson era sesso allo stato puro.
Evitai una prorompente figuraccia portando il microfono verso il pubblico facendolo cantare al posto mio. Sentivo la voce abbandonarmi, un arsura incontrollabile imperversava nella mia gola. Avevo bisogno di qualcosa che spegnesse il fuoco che mi si era appena acceso dentro.