-Ci deve per forza essere un perché, Kacchan? Non c'è un perché...è così e basta...- disse, la voce ancora impostata in flebili sussurri.
-Sì che deve esserci!- lo attaccò Bakugou che, al contrario, manteneva il tono alto e perforante di sempre. Midoriya pensò che, dopo tre anni che non lo aveva più fatto, avrebbe di nuovo cercato di alzare le mani su di lui, ma non lo fece, non lo avrebbe fatto, e Midoriya si sentì in colpa per averlo anche solo lontanamente pensato. -Ti ho trattato di merda per anni, ho tentato di allontanarti e di tenerti lontano da me con ogni mezzo, non ho fatto altro che venirti contro e combatterti... Quindi perché?! Come- fece una pausa, la voce incrinata come se stesse per scoppiare in lacrime, -Come puoi dire di amarmi dopo tutto questo?-.
•Oneshot BakuDeku, scritta perché questi due io li amo e in giro ci sono persone che dicono ancora che la loro è una ship abusiva, spero possano rinsavirsi e cambiare idea, un giorno cof - accenni alla IidaOcha

Solo la loro foto era rimasta appesa al muro dell’appartamento vuoto. Quell’appartamento dove Sasuke aveva vissuto per anni e non aveva avuto più coraggio di rimettere piede.
Una foto che li ritraeva assieme, ai tempi delle superiori.
Uno scatto fermo nel tempo, in cui Naruto sorrideva con gli occhi che brillavano pieni di vita e alle sue spalle, poggiato al muro, lui li guardava senza alcuna espressione: lo sguardo spento e le braccia incrociate.
Uno scatto che ricordava una vita assieme; una vita da cui Sasuke stava ancora disperatamente cercando di fuggire.
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[SasuNaru] [KibaHina]

«C’era una volta una città chiamata Alyeska, in cui regnava pace e serenità. Era abitata da una bellissima regina, Jennifer, amata da tutto il suo popolo per la sua saggezza e il suo giudizio.
La regina era protetta da quattro abili guerriere, le Prescelte, nate contemporaneamente alla loro regina dai quattro villaggi che circondavano la città. Come la tradizione voleva, ogni Prescelta nasceva legata a uno dei migliori soldati di Alyeska, il suo Protettore, che avrebbe avuto il compito di seguirla e proteggerla anche a costo della sua stessa vita.
Vissero in pace per molti anni, la regina ebbe una bambina, Selene, e ovviamente in quello stesso giorno nacquero quelle che sarebbero diventate le fedeli compagne della nuova principessa.
Ad un anno esatto da quel lieto evento, il regno subì l’attacco del vile Fritjof e del suo inarrestabile esercito.»
(…)
Il ragazzo, per la prima volta da quando erano partiti, aveva il cappuccio abbassato.
Fu quando incrociò il suo sguardo che comprese il motivo della sua titubanza.
«Tu… tu sei…» Balbettò incapace di formulare una frase di senso compiuto.
I suoi occhi del colore del ghiaccio le avevano provocato una stretta allo stomaco.
«Tu sei il mio Protettore.»

Primo classificato parimerito al contest: "Phobos e Deimos. 2nd Edition" indetto da Meryl Watase sul forum di Efp.
ATTENZIONE: Storia Horror. Leggere attentamente le avvertenze e le note iniziali prima di continuare la lettura. Grazie.
Song-fic di 4000 parole sul testo di Warriors (Imagine Dragons):
"Come un bambino, potresti attendere
E guardare da lontano.
Ma hai sempre saputo che saresti stato il solo
Ad agire mentre tutti giocano.
E tu, tu disteso, sveglio di notte a programmare
Tutte le cose che desideri cambiare,
Ma era solo un sogno!
Ci siamo, non andare via adesso
Noi siamo i guerrieri che hanno costruito questa città.
Eccoci qui, non girare via ora,
Noi siamo i guerrieri che hanno costruito questa città.
Dalla polvere.
Verrà il tempo, in cui dovrai innalzarti
Sopra il meglio, migliorare te stesso,
Il tuo spirito non muore mai!
Addio, sono andato, a prendere il mio trono
Soprattutto, non piangere per me
Perché questo sarà lo sforzo del mio amore
Ci siamo, non andare via adesso
Noi siamo i guerrieri che hanno costruito questa città..."

''Sentì passi furtivi, poco percettibili, ma anche chiari per il silenzio e la potente presenza che si celava dietro di lei. Fine si girò notando la figura imponente del ragazzo, e fu come se tutti i pensieri appena avuti svanissero nel nulla.
Lo guardó, e capii che l’aveva seguita, si era allontanata anche fin troppo per poter essere trovata così facilmente.''
[Redmoon, con accenni Bluejewel]

Izuku lo ha sempre saputo, che non è il quirk a rendere speciali le persone.
(E' il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante)

Nella vita di Han Solo, Leia Organa è come una meteora che gli sconvolge per sempre l'esistenza.
[Raccolta di flashfic indipendenti l'una dall'altra, ambientate durante e fra gli episodi della prima trilogia]

SPOILER!!! (per tutti coloro che non hanno ancora visto il film Marvel “Avengers – Infinity War”)
“Sapere di essere profondamente nel giusto… Eppure fallire…”
Come possono coloro che hanno sempre creduto nel bene, nel coraggio e nella giustizia riuscire a digerire una lezione così amara? Come possono gli eroi rialzarsi dopo aver visto i loro ideali, il loro intero mondo, disgregarsi nel nulla? La venuta di un nemico onnipotente, la sua vittoria, e il più amaro dei finali: restare a guardare senza più nulla da proteggere, più nessuno da salvare, più niente in cui sperare.