“Il suicidio è commesso ogni 40 secondi. Mi chiedo, se un giorno sarò uno di quei 40 secondi”.
**
-Ehi sfigata, cosa leggi?- Ecco Maily, una delle cheerleader della scuola.
-N..niente.- Balbettò Nila, cercando di riporlo velocemente dentro il suo zaino. Però, Maily, fu più veloce e glielo strappò dalle mani.
-Uh, cos’è? Un diario segreto?- Chiese, anche se ovvia, guardando le due amiche che sghignazzarono. –Caro diario, oggi bla bla bla.- Lesse molto velocemente, mentre Nila era rimasta lì, immobile.
Si stava dando della stupida da sola perché non riusciva a strapparglielo dalle mani, perché non riusciva a fare nemmeno un passo. “Muoviti idiota, vuoi che legga tutto? Vuoi che legga quello?”

è una storia un po particolare. Alba è la persona più dolce e pura del mondo e quello che le succederà le stravolgerà per sempre la vita. Sogna di innamorarsi e di avere una famiglia. Ma come potrà adesso che lo scenario in cui vivrà sarà completamente diverso da quello che si immaginava.
I segreti di una strana famiglia, una vita distrutta per odio. Potrà tutta questa situazione migliore infine la vita di Alba? Beh come puo essere migliore una vita in un penitenziario?
Dal secondo capitolo:
*Entrarono in tribunale.
Alba tremava e stringeva forte le mani del fratello.
Quando entrò il giudice tutti si alzarono e Alba temeva che si sarebbe schiantata al suolo per la troppa ansia.
Le girava la testa e a malapena ricordava il suo nome.
Doveva calmarsi.
Strinse le mani del fratello e lui capì che non stava bene.
Louis l'abbraccio cercando di calmarla e lei scoppiò a piangere.
Aveva tanta paura.*
Dal sesto capitolo :
*Alba notò lo sguardo perso e assorto di Zayn, finchè non notò una lacrima rigargli il viso.
' Zayn tutto bene?' chiese lei preoccupata
' Si ' disse asciugandosi velocemente le lacrime
' Non sembra, stai piangendo ' disse avvicinandosi
' Fatti gli affari tuoi ' rispose burbero*

CHAPTER 11:
‘Non ho neanche visto messaggi dove gli dicevi SAI, HO UN RAGAZZO.’ Alzò ancora la voce.
‘Ah perché adesso sei il mio ragazzo ? Non sembravi così convinto quando dicevi ai nostri amici sì beh, ci stiamo frequentando come se fossi una delle tante.’ Strepitò la ragazza.
‘Tu non sei una delle tante – stava continuando ad aumentare il tono di voce – tu sei la ragazza che amo .’ Urlò.
Per un momento la stanza si riempì di un silenzio insostenibile: Savh non sapeva come ribattere, Savh non voleva ribattere.
Scese le scale velocemente, mentre il ragazzo si precipitava verso di lei ed, a metà strada, si lasciarono andare ad un travolgente bacio.

Una lettera. Una ragazza. Un amore misterioso.
Lui, Zayn Malik, aveva smesso di credere nell'amore.
Lei, sarà in grado di farlo ricredere con il potere delle parole?

Questa storia sarà assoggettata a REVISIONE
Holly: Una rossa che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, soprattutto da Zayn Malik.
Chi era Malik?
Semplice, il classico puttaniere che crede di potersi portare a letto qualsiasi ragazza.
______________________________________________________________________
Zayn l'aveva capito che lei era diversa, e per questo la desiderava più di qualsiasi altra cosa in quel momento. Non era più una semplice sfida contro quella rossa che tanto le somigliava, sicura, spavalda, arrogante..
No, questa volta il ragazzo più ambito della scuola aveva perso la testa per qualcuno che forse, non se lo filava di striscio (?)
_
Autrice: Ciao bellizzimi :3
Ecco la mia Fan Fiction, abbiate pietà faccio schifo nelle presentazioni D:
Comunque spero che leggerete almeno i primi capitoli, poi se vi intriga continuate ;33
Non so più che dì D:
Vabbè a parte, Holly e Zayn, ci saranno altre coppie :3
Ora vado, perchè ho esaurito le 200 parole a disposizione C:
SCIAO BELLI ^^

Lei, la ragazza dai capelli corvini, continuò a torturare quel povero lecca-lecca rosso.
Inutile dire che attorno a loro ormai si era creata una piccola cerchia di persone, che osservava divertita lo spettacolino che stavano mettendo in scena.
Continuai a fissarla insistentemente, la osservai leccare il dolciume, toglierlo per poco dalla bocca, per giocherellare col piercing che portava sulla lingua. Nell’istante in cui i suoi occhi raggiunsero il mio sguardo, poggiò il leccalecca rotondo sulle sue labbra, facendolo girare con l’aiuto della stecchetta di plastica.
Lo infilò in bocca, spostandolo sulla sua guancia sinistra, permettendomi di vedere la protuberanza sporgere dalla sua carne.
Desideravo quella ragazza più di ogni altra cosa.

“Voglio sentirti dire che mi ami” mi disse con un filo di voce, ma totalmente sicuro di sé.
Non presi tempo per pensare, sapevo con certezza ciò che sentivo e, in quel momento, non avevo paura di ammetterlo.
“Ti amo, più di tutte quelle puttane che hai conosciuto prima di me.”
“Come puoi essere così sicura che nessun’altra mi abbia amato come dici di fare tu?”
“Perché nessuna è in grado di toccarti nel modo in cui lo faccio io, nessun’altra puttana sa quello che vuoi e quando lo vuoi. So per certo che ciò che dico è la verità.”
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'

-Malik, mi dica contro quale grande nazione si scontrò l’Inghilterra durante il periodo elisabbetiano- mi ordinò il signor Tunner.
Peccato che io fossi troppo occupato ad osservare la fanciulla accanto a me, che con la testa piegata sul libro, prendeva tranquillamente appunti.
A quel punto quei due grandi occhi neri che desideravo vedere di nuovo si posarono su di me.
-Malik, sto parlando con lei!- richiamò di nuovo la mia attenzione il professore alzando leggermente il tono.
-Cosa?- mi voltai a guardarlo a malincuore, abbandonando quel viso talmente perfetto da sembrare irreale.
-Le ho fatto una domanda, ma lei sembrava molto occupato a fare altro con la signorina Kingsley-
-Cosa?- le mie parole furono ripetute dalla sua voce suadente, che aveva assunto un tono più acuto.
-Lo so che stavate parlando!- continuò l’uomo imperterrito.
-Io? Parlare con lui? Lei è pazzo- si difese la moretta con tono stizzito.
-Ah, risponde pure! Kingsley, Malik, dal preside entrambi!- urlò.

Lo conoscevano tutti.
Era il locale più famoso tra i molti presenti nel sobborgo della piccola città. Il The Hell incuteva timore anche a coloro che non vi avevano mai messo piede, così come curiosità. Si raccontavano storie, su quel posto, intriganti e oscure: sembravano essere uscite dai migliori libri di stregoneria, provenienti da antiche civiltà Azteche.
Chiunque avesse avuto il coraggio di entrarci, si sarebbe perso.
Nella lussuria, nel piacere, nell’oscurità.
Perché quello era davvero l’Inferno in terra.
Ed il Diavolo in persona reclamava i suoi seguaci.
- - - - -
Tratto dal primo capitolo:
“E’ la prima volta, vero?” la ragazza lo guardò, maliziosamente con aria di superiorità.
“S-sì.. perché lo chiedi?” le domandò di rimando.
“Si vede” disse.
Zacky non capì, il caos totale nella testa.
La preoccupazione tornò a farsi sentire. Più forte.
Più vibrante.
“E da cosa?”
La giovane continuò a sorridere, sporgendosi in avanti. I capelli corti e castani le ricaddero sulla fronte alta ed elegante.
“Tu hai paura. Tutti quelli che vengono qui la prima volta hanno paura.”

Erano tre anni che stavo coricata su quel fottutissimo letto quando arrivò lui, Zayn Malik.

''Ti prego,lasciami.'' Era tutto un sussurro,non aveva le forze per urlare,la sua gola bruciava per i singhiozzi,e i suoi polsi facevano male per la sua forte presa.Lui sembrò non sentire e quando con una mano,si abbassò la cerniera dei jeans e li sbottono ricominciò a dimenarsi, a cercare di scrollarselo da sopra e urlava,urlava forte con le ultime forze che le erano rimaste ma lui era prepotentemente seduto su di lei a cavalcioni e non le dava la possibilità di alzarsi.
''Shh,fra poco sarà tutto finito,vedrai sarà divertente giocare un p'ò.''Quella fottuta frase la perseguitava,lei non voleva 'giocare' nel modo in cui lo voleva lui.Quando si abbassò i boxer lei urlò per l'ultima volta.

"Vattene mio padre potrebbe arrivare da un momento all'altro" dissi
"Non mi importa devo sapere il tuo nome"
"Non insistere va via Zayn" dissi
"Non mi muovo finchè non lo saprò..." disse mettendosi seduto ad aspettare
"Keira è Keira adesso va via perfavore subito" dissi spingendolo, vidi che sul suo volto comparve un sorriso e si voltò di scatto verso di me
"Allora ciao Keira" disse facendomi l'occhiolino e guardandomi ancora dalla testa fino ai piedi li odiavo gli snob, e odiavo anche lui.

Una semplice raccolta di storie a rating rosso, per intrattenere tutte le lettrici maggiorenni di questo sito!
Dalla prima storia:
"-Sciogliti-, una mano sul seno destro.
-Rilassati, non ti farò del male…-, incominciavo a massaggiarglielo.
-Scott…-, sussurrò gemendo sotto al mio tocco.
-Si?-, avevo appena infilato la lingua nel suo ombelico: il rigonfiamento nei miei pantaloni incominciava a farmi seriamente male.
-Io…-, le avevo stretto completamente il seno tra le mani e con l’altra mano le stavo slacciando lentamente i pantaloni e, quando raggiunsero il pavimento, alzai lo sguardo verso il suo viso: mi stava guardando quasi con uno sguardo famelico.
-Tu?...-, sussurrai toccandole l’interno coscia, massaggiandoglielo.
-Non è giusto che tu sa ancora vestito, però…-, sussurrò."
Dalla terza storia:
"Eccitati, sudati e a contatto completamente uno contro l’altro.
Sentiva l’erezione di lui schiacciata contro la sua coscia.
Mosse il bacino sotto di lui sentendolo gemere, sorrise soddisfatta.
Lui le prese un seno tra le grandi mani e incominciò a massaggiarlo in modo circolare, leccando il capezzolo ormai completamente turgido.
Gemette lei mentre lo stringeva a sé, gemette lui quando lei si mosse di nuovo al di sotto."

Le sue mani si infilarono sotto il mio top aderente, incerte se sfilarlo o meno, le mie giocavano abilmente con la cintura dei suoi pantaloni.

"Puoi sempre tornare dalla tua anima gemella. E' questo che la rende un'anima gemella"
Cappie, Greek.