Quando Burt entra in camera di Kurt la mattina dopo un party a tema disco organizzato dalle New Directions, l'ultima cosa che si aspetta di trovare sono Kurt e Blaine nudi sotto le lenzuola.
“Oh mio dio” sussurrò Blaine, guardando Kurt con la coda dell’occhio. “Che abbiamo fatto?”
“Non- non lo so” rispose Kurt a bassa voce, senza però staccare gli occhi da suo padre nel caso tirasse fuori da dietro la sua schiena una balestra o un fucile a canne mozze per far fuori il suo fidanzato una volta per tutte. “Non me lo ricordo.”
“Blaine” disse finalmente Burt, inchiodandolo con il suo sguardo. Blaine deglutì, stringendo istintivamente le mani sul bordo come se quel lenzuolo lo avesse potuto proteggere da qualsiasi pericolo. “Hai cinque minuti per lasciare questa casa.”
[Scritta per la settimana a tema "Serata Dance" del gruppo The Gleeky Cauldron]

CONTINUO DI "CrissColfer? Cos'è, si mangia?!"
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Chris e Darren partono per il Tour Mondiale di Glee con un problema: i loro colleghi non gli daranno tregua, senza mai perderli di vista, e cercheranno di combinare qualcosa. Quello che però loro non sanno, che nessuno sa, è che Darren e Chris stanno già insieme, e che tenteranno in ogni modo possibile di tenere la loro relazione completamente segreta, come lo è sempre stata.
Ma anche sul palco, mentire diventerà sempre più difficile, e come al solito, i primi a capire, saranno i fan.
{Chris Colfer / Darren Criss}

Kurt e Blaine vengono rapiti per un riscatto in denaro, e insieme affronteranno una delle esperienze più terribili della loro vita.
Verranno messi davanti a delle scelte, verranno costretti a fare sacrifici e a mettere in gioco tutto quello che hanno.
Ma l'amore che tengono custodito nel loro cuore ricorderà loro per cosa vale la pena lottare.
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”Sei meraviglioso” disse Blaine.
”Tu sei perfetto” rispose Kurt, in un modo così sincero e genuino da spezzare il cuore.
Perché è così difficile definire la perfezione.
C'é chi dice che, per natura, non esista. Altri pensano che esista, ma che sia fatta per non essere mai raggiunta. Perché cosa succede, una volta raggiunta la perfezione? Specialmente quando ci sono mille modi per farsela sfuggire tra le dita.
Ma Kurt non aveva mentito. Blaine era perfetto. Era perfetto.
(...) E se avesse perso Blaine, che cosa avrebbe fatto? Come avrebbe potuto vivere sapendo che il mondo avrebbe continuato a girare, facendo a meno di un po' della sua perfezione come se niente fosse?

Quando Kurt va ad aprire alla porta una fredda sera di Dicembre, non si aspetta di trovare il più bel regalo di Natale della sua vita.
[Christmas!Klaine scritta per il concorso "La più bella OS di Natale!" della pagina EFP Glee Fanfiction]
C’era un ragazzo sotto il portico di casa sua; un po’ più basso di lui, ma probabilmente della stessa età. Kurt riuscì a capire che aveva i capelli neri dai buchi sparsi qua e là sul suo berretto di lana, e incuriosito dalla cosa lo squadrò velocemente, cercando di non farsi notare troppo. Vide che indossava una felpa grigia un po’ dimessa, con sopra una giacca troppo leggera; pantaloni di tuta e un paio di guanti di quelli con le punte delle dita scoperte. La sciarpa che aveva al collo gli copriva leggermente le labbra, lasciando visibile soltanto un tratto del suo viso. Ma era il tratto che bastava.
Aveva due occhi che lo fecero trasalire. Nocciola? Miele? Ambra? Oro? Non lo sapeva. Non avrebbe saputo dirlo, sapeva soltanto che luccicavano nella notte più delle luci che riempivano le strade, ardevano più del fuoco che aveva nel camino, e riscaldavano istantaneamente il cuore più di quanto qualsiasi regalo avrebbe mai potuto fare.

Kurt e Blaine sono incaricati di sistemare l'albero di Natale dello chalet dopo lo special natalizio, ma finiranno per fare qualcos'altro.
“Lo sai,” esordì Blaine, accarezzando la nuca di Kurt con la punta del naso e facendolo rabbrividire, “se avessi potuto dire la verità… che non siamo soltanto due amici che convivono… avrei detto delle cose completamente diverse davanti alla telecamera.”
“E che cosa avresti detto?” chiese Kurt, il filo di luci ancora in mano, il respiro sempre più accelerato mentre Blaine iniziava a lasciare baci quasi impercettibili proprio dove iniziava la sua spalla.
“Avrei detto che stare con Kurt Hummel è fantastico” rispose, spostando una mano per infilarla sotto il maglione di Kurt e stringerla intorno al suo fianco. Kurt trattenne il fiato.
“Perché soltanto a me è concesso abbracciarlo” continuò, aumentando la presa sull’osso sporgente del suo fianco e baciandolo dietro l’orecchio.
“Soltanto a me è concesso baciarlo” – succhiò quello stesso punto e lo morse, mentre Kurt lasciava finalmente andare il filo per afferrare i suoi ricci e tenerlo fermo in quella posizione, ansimando lievemente.
“Soltanto a me è concesso toccarlo.”

“Il fandom sclera per ogni nostro sputo! Dio, non credevo fosse così poca la fiducia che hai in me! Non credevo bastasse così poco per farti dubitare di me…non mi pare mi metta a fare il cascamorto con ogni ragazzo che passa” controbattè seriamente risentito, allontanando poi lo sguardo offeso.
Non ebbe il tempo però di formulare nessun altro pensiero o di mandare via Darren, perché quest’ultimo lo attaccò di scatto al muro, premendo con forza la propria bocca sulla sua, e catturandolo in un bacio quasi disperato.
“Non è quello…e che non posso accettare l’idea che…che qualcun altro ti metta gli occhi addosso” mormorò Darren dopo un po’, staccandosi dal bacio quanto bastava per soffiargli quelle parole sulle labbra.
“Non pensavo fossi così geloso” sussurrò Chris non riuscendo a nascondere una nota di soddisfazione.
CrissColfer!Smut bello forte...maneggiare con cura.
{Chris Colfer/Darren Criss}

C’è una cosa che vorrei dirti e credo che dovrei farlo afferrandoti per il bavero, spingendoti contro un muro e sussurrandoti freddamente in un orecchio, dopo che tu abbia smesso di divincolarti inutilmente: se ti parlassi con un normale tono di voce, cercando di introdurre il discorso in maniera gentile e pacata, ho la netta sensazione che non mi ascolteresti.
*
Terza classificata al contest "Sirius Black - Draco/Astoria, Nonsense contest" di Roxanne Potter e vincitrice del Premio Risata.

[Spin off mal riuscito della fic Blaine Anderson presents the Pips] Sbuffò l’ultimo soffio di fumo della sigaretta prima di lanciarla lontano, per poi circondare il corpo di Kurt anche con l’altro braccio. Era inutile che faceva certi pensieri, e poi non era ancora lucido, se avesse aperto bocca avrebbe solamente sparato puttanate e non voleva dire qualcosa di sbagliato a lui. Si limitò a godersi la sensazione di benessere che si espandeva nel suo corpo quando le braccia di quel ragazzino gli circondavano la vita, quando quella mani piccole e fredde stringevano il suo pigiama.

Rimase ancora cinque minuti a bordo dell'auto, controllando l'ora sul quadrante dell'orologio. Avevano detto alle due, erano le due e dieci, poteva andare.
Scese e camminò attraverso il porto sotto l'acqua scrosciante, facendo scricchiolare i sassolini sotto le scarpe e dondolando appena, un pochino più sicuro sulle sue gambe.
L' acqua l'aveva rinvigorito, quel tanto per fargli passare il caldo opprimente che sentiva addosso.
Nascose meglio la mano destra dietro la gamba, ma era sicuro che l'altro comunque non l'avrebbe notata. Quando arrivò al piazzale lo vide.
Era girato di tre quarti verso l'altra entrata, aspettandosi di vederlo comparire da un momento all'altro, la testa incassata nelle spalle e il piede che tamburellava di nervosismo.
- Bri! - Lo chiamò ad alta voce.
Lo vide girarsi, squadrarlo e fare una specie di sorriso.
Ride, vedi?

- … se c’è una strada per arrivare all’eccellenza, Dom, io voglio percorrerla. E di sicuro non ci torno più, a suonare nei pub. E neanche voi. Io non lo permetterò.-
No. Decisamente l'"eccellenza" non è ciò che troverai, Matthew Bellamy... Ma forse alla fine di questa storia avrai trovato te stesso, chissà.

È il momento di assoluto relax in stile ‘Colin Farrell’, e nessuno oserebbe mai interromperlo in quel momento.
Chiunque provi a chiamarlo a quell’ora del pomeriggio, in quell’esatto fottutissimo momento, dovrebbe sorbirsi delle urla isteriche, e infine, una morte lenta e dolorosa.
Quindi, c’è da dire, che il suo cellulare è bellamente appoggiato sul tavolino e che non ha alcuna intenzione di suonare.
Quattro e trentotto.
Il cellulare prende a vibrare.
Ed ecco un'altra ColinFarrell/JaredLeto nata da un momento di pura idiozia.

-“Nessun segno di allerta, nessun alibi. Stiamo svanendo più rapidi della velocità della luce”. Cristo Jay, è veramente bella. Perché non la finisci?
Jared gli sorrise malinconicamente.
-La finirò tra un mese suppongo…
Colin abbassò lo sguardo, intuendo al volo i suoi pensieri e non potendo far nulla per evitarli: mancavano tre settimane alla fine delle riprese di ‘Alexander’, dopo avrebbero dovuto affrontare loro stessi e quello che erano diventati senza accorgersene.
Vedendo che Jared al Palasharp non ha cantato Alibi mi sono chiesta perchè...beh, questa è la risposta che mi sono data.

Quella, fu la notte più lunga della mia vita. La pendola oscillava, scandendo ritmicamente il tempo e, ad ogni minuto, io invecchiavo d’un anno; mi sentivo avvizzire, come un fiore che vede allontanarsi per sempre la propria luce.
(Scritta per l’iniziativa Acchiappa la Citazione! di holmes_ita).

Holmes ha subito una mutazione particolare e Watson è ridotto con un braccio meccanico che non sopporta. Ci penserà il suo amico di sempre e i suoi otto tentacoli a rilassarlo a dovere.

«Meglio avere amato e perso che non avere amato mai».
Che cosa stupida.
Prima classificata al contest "SR’s Tribute" indetto dalla Rota&PaP’s Corporation”