{Malattie mentali, tematiche delicate, violenza, amore incondizionato}
Di tutti i vari finali che la loro storia avrebbe potuto avere, sicuramente non si sarebbero aspettati di vedere proprio quello: Imprigionati, rinchiusi, non c’era più speranza.
Tutto quello che avevano sarebbe morto con loro, sarebbero entrati in quelle fragili mura, avrebbero scatenato la paura e la pazzia, e li avrebbero uccisi tutti.
Goenji Shuuya lo avrebbe guardato con la vittoria sulle labbra, afferrato, torturato, lo avrebbe fatto inginocchiare e poi gli avrebbe sparato un colpo in testa. E come lui, anche tutti gli altri.
Non c’era speranza, non c'era più niente.
Eppure, c’era un tempo in cui la speranza di un giorno migliore, la speranza della vittoria lo aveva spinto a scappare, a correre lontano dal dolore e a creare tutto ciò che ora comandava.
Ne sarebbe valsa la pena, di mollare in quel momento?
{Yaoi Warning – (Endou x Kazemaru);(Goenji x Fubuki);(Someoka x Fubuki);(Kageyama x Kidou);(Hiroto x Midorikawa) }
(Storia ad intreccio - " per intreccio si intende l'insieme degli eventi contenuti in un'opera narrativa, visti però non nel loro susseguirsi cronologico, ma nel modo effettivo in cui sono stati disposti dall'autore.")

NaruSasu | KakaSaku | Post-699
Naruto non riesce più a distinguere cosa sia vero e falso. Sasuke non crede di essere in grado di aiutarlo. Ma Sakura non smetterà mai di avere fiducia nei suoi testoni: sa che come le calamite si ritroveranno sempre.
“E’ questo quello che è successo? Hanno preso i ricordi di Naruto su Sasuke e li hanno resi terrificanti?”
Shikamaru annuisce. “Sì, li hanno resi così terrificanti che lui lo vede come una minaccia alla sua incolumità e lo odia, potrebbe esserne così spaventato da tentare di ucciderlo. Questa è la nostra teoria”

Una delle Turtles fa parte di una piccola gang di drogati e derelitti.
La sua vita verrà completamente stravolta quando un sera sotto effetto di stupefacenti fracassa la testa ad un agente, la cui unica colpa è quella di aver ammazzato Lee, il suo compagno...
Da qui seguirà un breve processo la nostra tartaruga misteriosa ( non ho alcuna intenzione di dirvi chi sia..) verrà condannata all'ergastolo sfuggendo, o almeno crede, da una condanna ben più grave; quella a morte..
"NON AVETE IL DIRITTO DI FARLO! NO NO NO!" gridava divincolandosi, le lacrime che gli offuscavano la vista " Avevo...avevo ricevuto la grazia..."
"La grazia è stata revocata... Ora procederemo con l'iniezione.."
"No..no" venne legato ad una sedia, le sue vene tastate alla ricerca di un vaso sanguigno adatto "Nnno.. non ne avete il diritto.."
La fiala letale riempì la siringa...
"Siamo pronti possiamo procedere.."
"Voglio Didì! dov'è la mia Didì?!"
"Non è voluta venire..." rispose freddo il medico incaricato di iniettargli in vena la dose che l'avrebbe stroncato...
Coppie RaphxOc DonniexOc RaphxLeo OcxLeo OcxOc

– I’m the architect of my own destruction –
Naruto sembra essere nato solo per ispirargli sesso, per ispirargli vita. Gliela ruberebbe se potesse perché fondamentalmente Sasuke è un egoista. Per questo Naruto gli deve appartenere interamente.
|PWP| SASUNARU | GRUNGE!AU

[Alphonse!Centric ⎸Missing moment ⎸431 parole]
Le notti sono la parte peggiore. Per tutto il giorno Al può fingere. Fingere di avere ancora un corpo, di stare bene e mostrarsi paziente. Per tutto il giorno, finché la luce illumina il mondo intorno a sé, Al può fingere che non sia cambiato niente. Che fa male, è vero, ma se tutti lo trattano ancora come prima, se Ed e Winry e la zia Pinako chiamano ancora il suo nome con lo stesso identico intrinseco affetto, allora va bene anche essere fatto di ferro e acciaio.
{Terza classificata a parimerito al contest “Tutto fa un po’ male - anche 500 parole -” indetto da S.Elric_ sul forum di Efp}

Sono passati sei anni dalla prima volta che ci siamo incontrati, ma non è cambiato affatto. Mi eccita vedere come riesce a farsi mille paranoie mentre siamo in un parco, chilometri lontani da tutti e in piena notte. "E anche se ci vedessero? Non stiamo mica facendo nulla di male..." sorrido mellifluo "...o almeno non ancora."
(KilluaXGon)

Non si faceva prendere in giro così, lui. Quel tizio era arrivato e aveva cominciato subito a sfottere! Come aveva potuto anche solo pensare che fosse carino?! Era… un antipatico bastardo. Per tutto il tempo che stettero in fila, Sasuke stava al suo fianco senza dire una parola. Ogni tanto lo guardava di sottecchi e… beh. Era bello, eh… dannatamente bello!
Bello e stronzo, suggerì la vocina della sua coscienza. Si ritrovò a guardarlo di nuovo, solo che stavolta incrociò i suoi occhi ed arrossì, distogliendo lo sguardo. Sasuke, divertito da quel comportamento, si chinò al suo orecchio.
“Ho qualcosa in faccia?” sussurrò. Naruto sentì dei brividi lungo la schiena.
“No.” rispose secco, agitato da quella situazione.
“Allora perché mi fissi di continuo?” si spostò, guardandolo in attesa della sua risposta.

Era un giorno freddo, fiocchi di neve scendevano lenti e pacati.
Un giorno di neve che Kaneki avrebbe odiato per sempre.
-Torniamo a casa- disse improvvisamente Hide, la ferita sanguinante e il viso pallido, con espressione indebolita.
Kaneki lo fissó per qualche secondo prima di percepire le lacrime iniziare a rigargli le guance, mentre il suo cuore gli scoppiava dal dolore e dalla sofferenza.
Ricordava perfettamente quell'ultimo giorno di neve che aveva passato con lui, era stato positivo.
Non come questo, in un momento tale.
Aveva il suo amore tra le braccia, il suo migliore amico, il suo compagno...
E non poteva non piangere, ricordando quella notte di neve.

Dopo una battaglia, Michelangelo, viene ferito ed entra in coma. Al suo risveglio sembra tutto apposto, ma sarà davvero così?
Il rapporto dei quattro fratelli verrà scombussolato da sensi di colpa, e dalla rabbia che li consumerà lentamente, riusciranno a resistere, o si perderanno? E se entra in gioco un loro caro nemico le cose si complicheranno, o riusciranno ad essere uniti anche questa volta? In gioco c'è il loro legame di fratelli. Vinceranno, o moriranno?

Se qualcuno avesse raccontato tutto quello a Law, probabilmente, ora sarebbe morto. Eppure aveva attorno Monkey D. Luffy da meno di ventiquattro ore e già non riusciva più a farne a meno.
Era come fare un tiro di erba buonissima.
Sentirla bella appiccicosa sulle dita, sentirne l'odore intenso, e lentamente mescolarla al tabacco. Poi gustarla pian piano, tiro dopo tiro, riempiendosi i polmoni e sentendo il corpo distaccarsi dalla realtà per quella manciata di secondi squisitamente folli. Era un intensa boccata di fumo acre e buonissimo, di quello di alta qualità, introvabile.
Un buon tiro di skunk pura.
Lo assaggiavi una volta e non potevi più farne a meno, e lo amavi, potevi solo amarlo, cazzo.
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[ LawLu / Happy Ending ]

Dello strano rapporto tra due personalità in profondo contrasto, di dipendenze, promesse infrante e mantenute, e di ricordi che sanno di sigarette pessime.
[droghe, prostituzione e altre amenità] [anche magie della medicina che ancora non esistono nella realtà] [e un po' di het]

-Vado anch'io – dichiarò di getto Sasuke, il volto che non ammetteva alcuna replica.
Kakashi non si scompose a quel tono arrogante - non credo sia una buona idea.
Lo incenerì, con quel suo occhio spaventoso che tutto il mondo temeva – e per quale motivo, di grazia?
-Perché non ragioneresti in maniera lucida, esattamente come molti anni fa, Naruto non ragionò lucidamente quando tu lasciasti il villaggio.
-Naruto non ha lasciato il villaggio! – tuonò Sasuke, e la sua corazza di freddezza si infranse – lui è l’ultima persona di questo mondo che potrebbe mai tradire la Foglia. L’ultima.
-Sasuke – mormorò serio Kakashi – guarda che cosa ti ha fatto prima di fuggire. Non è un tredicenne in cerca di potere, ma uno shinobi estremamente potente. È pericoloso.
-Non ho alcuna paura di lui. Lo riporterò indietro – disse senza troppi preamboli – qualsiasi cosa sia successa, qualsiasi cosa gli abbiano fatto per farlo agire così, lo riporterò indietro. E neanche lei potrà impedirmi di andare a cercarlo.

SPOILER: Naruto Shippuden capitoli 383/episodi da 113-143; Naruto Shippuden capitolo 474/ ep. 208. Se non volete anticipazioni, non leggete sotto! Io vi ho avvertito u.u
Piccola One Shot: come si sarà sentito Gaara quando, dopo l’attacco al Summit dei 5 kage, ha visto Naruto così depresso per tutti i fardelli che è costretto a portare giorno dopo giorno? Kurama, Sasuke, l’Akatsuki… Un peso troppo gravoso da trasportare senza l’aiuto di nessuno.
Ho provato ad immergermi nei panni del mio rosso preferito, raccontando ciò che sarebbe potuto accadere. Spero che questo mio piccolo esperimento possa piacervi, buona lettura!
Luna_Clary_Annabeth01 ❤
Dal testo:
“Gaara..” mi accarezzi la guancia, ridacchiando divertito “..Quanto tempo è passato da quando siamo entrati?”
“All’incirca mezz’ora. Almeno spero.”
“Mezz’ora? Tu non dovevi partire per Suna?”
“Già..” Ops. Sono leggermente in ritardo.
“Questione di minuti.”
…
Come no.
“Temari mi ucciderà.” Concludo.
“Non credo, non mi sembra il tipo che se la prende perché due ragazzi dovevano ‘discutere in privato’ “ ironizzi, facendo il gesto delle virgolette sulle ultime tre parole per alludere a ciò che è successo prima.
“Già. Proprio discutere.” Sorrido leggermente “Naruto…”
“Si?”
“Per quanto riguarda noi due... Cosa facciamo?"
[NarutoxGaara]

Come si erano ridotti così? Relitti del passato, sciocchi adulti che cercano di recuperare gli anni passati, trasformando il legame così forte che li univa in un rapporto di sesso sterile. Dove erano finiti i due guerrieri, pronti a scontrarsi, col fuoco negli occhi e nel corpo? Dov’era l’adrenalina? Lo spingersi sempre oltre i propri limiti, sempre per superare l’altro? Dove?
Strinse i pugni. Avrebbe potuto spiegarglielo, parlare con lui, ma si era reso conto che, alla fin fine, non avevano niente da dirsi; che il loro lieto fine non era altro che una stupida parodia di un “e vissero per sempre felici e contenti”.
[SasuNaru][Ad Angelica]

NaruSasu
Se dovesse numerare i giorni passati in quella grotta, beh, probabilmente non ci riuscirebbe.
È passato troppo tempo da quando Naruto l'aveva trascinato di peso in quell'antro angusto, lasciandolo alla mercé di sé stesso e a fronteggiare il riflesso della sconfitta, il suo.
Anche il suo nome, in un certo senso, emanava l'olezzo della paura, della polvere e della morte, la puzza del campo di battaglia su cui si erano affrontati e lui aveva perso.
Ma se al tempo aveva pensato di aver toccato il fondo, beh, si sbagliava.