Lei dorata e florida tra le fronde di un giardino, oltre un muricciolo di pietra, e lui misero in tutto tranne che in saggezza.
L'incontro di Odino e Frigga, gli anni di regno, i figli.
[Odino x Frigga] [movieverse + mitologia norrena]

"Hanno designato Volterra come loro dimora, vi si sono stabiliti con le loro mogli, hanno istituito il loro corpo di guardia e dalla cima del loro monte vigilano sul mondo."
Disordinata raccolta di one-shot sui Volturi e le loro guardie.

Bitinia, 124 d.C.
Adriano viaggia attraverso il suo impero, come ogni viaggio è una ricerca; la sua lo porta in Bitinia, fra le braccia di colui che terrà il suo cuore per sei anni d'oro, prima di portarlo con sé nei fanghi putrescenti del Nilo che inghiottirà bellezza, speranze e due anime smarrite sull'orlo di due rive opposte.
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Parla, parla ancora, fu il suo pensiero. E intanto che sussurrava lo osservava; osservava le linee del viso, generose curve rosee temperate da una punta di durezza nello sguardo, questo ingenuo ma estremamente attivo. I capelli inghiottivano la luce, ne attenuavano i bagliori in quell’angolo di giardino in cui l’aveva condotto; l’ombra del labbro, che mai ancora si era steso, tremolava su di lui come la lama di una spada. E Adriano sentiva che tutto ciò che desiderava era esserne trafitto.

{Doreah/Viserys | 7 drabbles | Angst | hurt/comfort | missing moments | accenni one-sided love}
È un destino inclemente, persino per il Principe Mendicante, persino per una puttana di Lys.

Prima del cadere dell'oscurità in Valinor, prima che Morgoth venisse liberato, e prima che fossero nati tutti i figli di Fëanor e Nerdanel, marito e moglie vivevano ancora sotto lo stesso stesso. Si capivano ancora e, specialmente, si amavano.
(Breve storia in onore dei due personaggi. Eventualmente potrei renderla una raccolta, se mai ne scriverò altre.)

Dopo aver simulato il suicidio, Sherlock impiega ogni sua energia per smantellare l'organizzazione criminale di Moriarty, mentre John cerca di tirare avanti in qualche modo. Quando il suo migliore amico gli ricompare davanti, la sua reazione è rabbiosa e gli ordina di sparire per sempre. Le loro vite prendono dunque strade differenti, che li porteranno a vagare senza meta, dolorosamente ed in solitudine.
Avvisi aggiuntivi: Minor character death, menzione uso di droghe, scene forti.

[I Buddenbrook, Thomas Mann.] La morte di Hanno e la visita di Kai, semplicemente.
***
Hanno non ha più paura di niente mentre il polso rallenta il battito e una sinfonia struggente calca le sue ultime note, prima di svanire in un silenzio che penetrerà nelle ossa e nei muri, e nella tua vita senza lui. Quella fuga incalzante è volta al capolinea, ed è una fossa la salvezza che Hanno ha trovato sul ciglio di strade troppo impervie.

La vide, nera di lutto, sostare umile ai pressi dell’Albero Bianco, tristemente vestito d’un sudario pallido, drappeggiato di pieghe nodose.
-Arwen Undomiël- la chiamò e l’erba si genuflesse dolorosa a quel richiamo.
-Legolas Verdefoglia- rispose lei, accennando al suo volto con morbido gesto.
[Aragorn/Arwen] [Accennato e unilaterale Legolas/Aragorn]

Che mare grigio t’osserva dall’orizzonte, Stannis, e quanto beffarde queste rupi ti si stendono ai piedi: sogghignano sempre, dal giorno in cui spezzasti la resistenza dei Draghi e fosti prigioniero da che eri signore.
Ombre bianche minacciano i Sette Regni - eppure, in fondo, chi non è estraneo a se stesso e agli altri, in questa costante lotta per il potere e la sopravvivenza?
[ Raccolta assai saltuaria di - quasi esclusivamente - drabble su alcuni personaggi minori o secondari, nella speranza che non ci siano spoiler vari. ]

Nerdanel riflette sulla sua arte, su come sia diventata una scultrice, sulle paure ed i desideri della sua giovinezza e sul potere che la scultura ha avuto ed ha su di lei ricordando la sua prima opera e la sua vita. Ambientato alla fine della terza era vuole essere un omaggio ad un personaggio femminile che ho sempre amato molto. il titolo significa: La bambola e Nerdanel.

Future!fic (Post Avengers, post Movieverse) che tiene conto solo in parte del canone Marvel e del mito norreno originale. Thor e Loki in un incontro dolceamaro.

Girare per la National Gallery con una collega fangirl ha pesanti effetti collaterali. Soprattutto per colpa degli angeli con le tuniche e le ali rosa e verdine e i loro boccoli biondi. Amo l'arte a tema religioso, davvero.
- Hai di nuovo preso il mio arricciacapelli senza chiedere il permesso. - lo accusò Gabriel - Io ho un'Annunciazione da fare oggi e nessuno collabora. Devo scendere sulla Terra in queste condizioni? - si indicò i capelli, che al piccolo Castiel sembravano perfettamente a posto, ma non si poteva mai dire, con Gabriel.

Non è molto originale, lo so. Comunque tratta di 100 donne che hanno fatto parte della vita di Sirius Black, amate da lui nel bene e nel male. Il tutto dal loro punto di vista.

[ Dean/Gabriel ]
- Cosa? Che cosa? - urlò Dean nel telefono - È un'ora che ti aspetto.
Il suo tono si alzò ancora, e Gabriel si chiese chi potesse essere tanto stupido da far aspettare per un'ora uno come Dean Winchester, occhi come gioielli e labbra che erano una grazia divina -o forse la migliore arma del demonio per l'istigazione al peccato. Gabriel l'aveva notato appena si era trasferito lì, pochi mesi prima.
- Ah, non è possibile, tu non sei a lavoro. - a Gabriel quasi sfuggì di mano la teglia che stava infornando. La stupidità umana non aveva davvero limiti. La scusa del lavoro poteva significare una cosa sola... ma con Dean nel letto come si poteva desiderare altro?
- Ma come non vieni? Ah, sì? E io sai cosa ti dico?
[ ispirata alla celeberrima pubblicità Fiat di qualche anno fa ]

Il valore di un regno si misura con le umiliazioni.
Una per una, avevano costruito la sua rabbia, avevano nutrito il suo risentimento, e accresciuto la sua sete di vendetta. Il re mendicante, era così che lo chiamavano nelle bettole delle città libere, dove ridevano di lui mentre s’ingraziavano i favori dell’Usurpatore. Il suono di quelle risate di scherno gli bruciava ancora nel sangue.
Ricordava i loro volti, uno per uno: li avrebbe visti di nuovo, lo sapeva, quando li avrebbe fatti uccidere davanti al suo trono.
[Viserys Targaryen]