Recensioni per
L'elisir della gitana
di Ardesis
Per il momento, non ci sono molte notizie riguardo la possibilità di salvezza dell'occhio sinistro di André ma, nonostante tutto, nonostante i medici che paiono preoccupati e sicuri che non si riprenderà, io voglio ben sperare perché, come si suol dire, "La speranza è l'ultima a morire". |
Carissima Ardesis, buongiorno! |
Carissima Ardesis, buongiorno! |
Carissima Ardesis, buongiorno! |
Il mattino seguente André riesce ad avere il confronto con Oscar e il suo cuore si sente alleggerito nel sapere che Oscar tornerà ad essere sempre la stessa, anche se gli dispiace sapere che lei stia soffrendo per amore, perché riesce ad immaginare bene quale dolore stia sentendo albergare nel suo cuore. |
Carissima Ardesis, buongiorno! |
Cara Ardesis, buona sera! |
La serata che ci hai appena descritto mi ha tanto ricordato una rissa avvenuta molti anni prima in una locanda, la sera in cui è nato il Delfino di Francia, prima ancora che anche i nostri tanto amati Oscar e André la ricordassero. |
Cara Ardedis, buongiorno. |
Non mi aspettavo che Annette tradisse Andrè! Sembrava una brava persona -.- |
Volevo avvisarti che nello scorso capitolo ho aggiunto delle cose alla recensione perchè non avevo finito di leggere ^^ |
Nuovamente ciao. Anche in questo passaggio ho notato la profonda differenza fra i due capitoli. In questa ultima versione si dà più peso alle sensazioni di smarrimento che prova André che si è purtroppo accorto dei suoi momenti di defaillance con la vista. Sta cercando in tutti i modi di incamerare quanti più ricordi può per avere un domani la possibilità di rammentare tutto quello che era stato e che aveva avuto intorno. Qui non c’è il colloquio con il medico, solo il pensiero a quanto i dottori gli avevano detto di fare per non stancare l’occhio rimasto. Sta cercando di essere molto razionale come gli era stato suggerito di fare da Bernard, ma in questo momento prova il desiderio forte di aggrapparsi a qualcuno di superiore che potesse dargli quella serenità interiore che mai come in questi giorni gli pare di aver irrimediabilmente perduto in virtù di quanto detto e fatto con Oscar. Cerca con il ragionamento di calmare il tumulto di sensazioni che sente dentro di sé ma non può non continuare a pensare ad Oscar, al loro rapporto, a come era, come era nato e cresciuto nel tempo, con la capacità di entrambi di leggersi dentro, mentre ora da adulti quella capacità che avevano mantenuto da ragazzi era andata perdendosi sempre più fino ad arrivare a non comprendersi più, ognuno rinchiuso in se stesso, ognuno con i propri pensieri e le proprie pene e i propri segreti. Eppure nonostante tutto Andrè continuava a considerare Oscar come la sua aria, di lei aveva bisogno per continuare a respirare. Inevitabile l’incontro tra i due: André l’ha attesa a lungo nelle stalle perché sapeva della sua visita a Versailles dalla regina, e l’ha aspettata per poterle parlare, per potersi scusare di quanto avvenuto, che non era nelle sue intenzioni che prendesse la piega che aveva preso ma al contempo voleva farle sapere che non era pentito per ciò che le aveva detto. Oscar non vuole sentirselo dire, perché dovrebbe ammettere con se stessa che tutti i lunghi ragionamenti fatti non le avevano fatto capire nulla della persona che aveva avuto da sempre vicino, e per lei è un dolore non essere riuscita a comprendere. Ma Andrè in questa occasione riesce a dirle ciò che avrebbe da sempre voluto farle sapere, che le aveva voluto bene da sempre, che aveva provato affetto solo per lei, lasciando Oscar addolorata per non aver mai voluto provare ad accorgersi. Dopo questo passo di per sé doloroso per entrambi Oscar sta per compierne un altro e cioè quello dell’addio alla sua regina, che sta aspettando trepidante e in ansia la sua visita. Qui in entrambe queste due donne così tanto diverse c’è il dolore per una separazione, per Oscar non è più quello il posto dove stare, non è più il suo mondo anche se continuerà a servire i sovrani con la protezione che potrà esercitare da lontano. La regina le fa notare che senza la sua costante e rassicurante presenza si sentirà in pericolo, perché a Versailles come a Parigi, non è amata e aver avuto vicino Oscar le ha sempre infuso quella dose di coraggio per continuare quella vita tentando di diventare la regina che tutti si aspettavano diventasse. In questo nuovo capitolo relativamente al loro incontro ho notato come tu abbia tolto l’accenno al fatto che la regina sapesse la motivazione dell’allontanamento dalla reggia da parte di Oscar, in quanto era a conoscenza dell’interesse che lei aveva avuto nei confronti di Fersen. Anche in questo passaggio alcune parti sono state eliminate per lasciare un maggior corso ai pensieri più intimi dei protagonisti per cercare forse di farceli sentire più vicini e più veri, sfrondando tutto ciò che nel racconto era solo un riempitivo che però aveva il suo perché in quanto dava continuità alle azioni precedentemente fatte. Un caro saluto. |
Cara Ardesis, contrariamente a quanto mi ero ripromessa di fare, cioè leggere solo la nuova versione, in questo capitolo sono tornata sui miei passi e le ho lette tutte e due. Già dal capitolo precedente mi ero accorta che ci fossero delle differenze sostanziali che, anche se non cambiano il risultato finale, imprimono un passo differente al racconto e più vado avanti con la lettura più mi accorgo che sembri tutta un’altra storia, sarà per come fai avvenire le situazioni, o per come fai interagire i personaggi, oppure per le parole che metti in bocca ora all’uno ora all’altro che in quei momenti assumono un contorno differente, per tutto questo insieme di cose mi pare diverso. Qui possiamo notare la profonda analisi che Oscar ha fatto dentro se stessa, scavando nelle profondità che non aveva mai voluto toccare e sentire per paura di quello che effettivamente le avrebbero rimandato, ha compiuto tutto questo lavoro di analisi mentre era nella solitudine del suo ritiro in Normandia, con nessuno con cui potersi confrontare e così si è posta le domande e di conseguenza si è data le risposte, pensando che fossero quelle ottimali, perché nessuno poteva farle capire il contrario, per cui, con la voglia di tornare a casa, aveva già ben in mente quale sarebbe stato il suo futuro e quali sarebbero stati i passi che quei lunghi ripensamenti le avevano portato e che avrebbe dovuto necessariamente fare. Tutto sembrava già organizzato nella sua mente proprio come fa un buon soldato che mette in fila le azioni da compiere per una missione, e tutte avevano trovato la loro collocazione, solo una non rispondeva ai suoi requisiti, André, e forse non sapeva come avrebbe dovuto affrontarlo. Nel mentre André sta aspettando il suo ritorno con un peso sul cuore, perché come gli aveva suggerito Bernard avrebbe dovuto porre in essere una qualsiasi cosa per far prendere una nuova direzione alla sua vita. Le è andato incontro premurosamente sotto la pioggia battente per esserle ancora una volta di supporto e Oscar ha apprezzato il gesto mostrando un sorriso carico di gratitudine pur senza alcuno scambio di convenevoli, ma poi la situazione cambia non appena giungono a Palazzo e lui torna ad essere solo in attesa che Oscar possa aver voglia dopo così tanto tempo di parlare con lui, dato che anche lui pensa, ci siano molte questioni da sistemare. E il tanto momento arriva ma André si trova di fronte una Oscar che non pare più nemmeno lei, tesa da non riuscire a guardarlo negli occhi, e il timore di André che era serpeggiato in lui mentre attendeva l’incontro con Oscar, si è palesato tutto in quel momento. Oscar con apparente noncuranza lo avvisa del suo nuovo incarico e contestualmente non avrebbe più avuto bisogno del suo lavoro di attendente, dandogli in tale maniera la possibilità di crearsi una vita tutta sua. Andrè quasi non riesce a credere di essere stato trattato per la prima volta in vita sua come un servo qualsiasi e non come l’amico che era sempre stato. Quelle parole lo hanno ferito nel profondo e qualcosa allora in lui si ribella e finalmente libera il suo cuore dal peso che ha portato per tutto questo lungo tempo di distanza: anche un uomo può soffrire, anche un uomo ha un cuore, non è la sola a soffrire perché è una donna o perché pensa che una donna sia fragile, anche un uomo lo può essere. Si è mai accorta che quello che ha davanti a lei è un uomo con delle pene che si porta dentro? Ad Oscar in un solo attimo come un fulmine a ciel sereno appare tutto chiaro. André è un uomo che soffre per amore e per lei che ha sempre fatto di tutto per non vedere la persona che aveva a fianco, ma ora con le sue mani strette intorno ai polsi non può non accorgersi di lui, come non può non sentire la disperazione con cui la sta baciando, non sentendo la sua supplica di lasciarla andare. Tutto si è svolto in un turbine di sensazioni che hanno lasciato devastati entrambi ed è solo quando André ritorna in sé e la lascia sola che Oscar può lasciare scorrere le lacrime disperandosi forse per ciò che ha appena scoperto. Il taglio dei suoi capelli è l’ultimo atto di questa tragedia che si è verificata tra le mura della sua camera e che segna la sua definitiva decisione irreversibile che lei da ora in avanti avrebbe vissuto sola come un uomo mettendo al bando qualsiasi tipo di sentimento avesse avuto nel cuore, certa che solo così avrebbe potuto tentare di non soffrire, chiudendo il suo cuore in una teca per preservarlo, inattacabile agli attacchi esterni di un sentimento altrui. Una versione molto interessante della scena dello strappo, molto accattivante, grazie anche a tutto il pregresso da te narrato. Veramente complimenti davvero soprattutto per l’intensa introspezione che hai fatto fare ai tuoi personaggi. Un caro saluto. |
Eccomi di nuovo. Anche questo è un passaggio interessante perché ci pone di fronte alla situazione in cui si ritrova a vivere la maggioranza dei parigini, con l’odio che monta verso la nobiltà senzaz alcuna distinzione e verso i sovrani che sono presi di mira da coloro che imbastiscono comizi che la gente ascolta traendo poi le sue conclusioni senza forse aver ben capito o udito quello che il relatore ha espresso utilizzando verbi e parole che potessero essere compresi facilmente dal popolo. André e Bernard hanno assistito durante le loro serate insieme a più di uno di questi incontri ma i risultati sono sempre gli stessi: le difficoltà in cui si dibatte una popolazione stremata dalla miseria e dalla fame che è sul punto di esplodere. Proprio dopo uno di questi incontri André si rammenta improvvisamente di Cerise e chiede a Bernard di accompagnarlo al bordello dove lavora, semplicemente perché ha voglia di rivederla, lasciando basito il fratello che non avrebbe mai pensato che André avesse frequentato simili posti. Ma subito André si accorge che in quel luogo ci sia qualcosa di stonato, sarà l’ambiente che è diverso da come lo ricordava, fatto sta che quando apprende dal padrone della morte di Cerise e del modo in cui ha scelto di porre fine alla sua vita, ne resta completamente sconvolto. Meno male che insieme a lui c’è Bernard che lo trascina a forza via da quel luogo cercando di infondergli un po’ di coraggio e incitandolo ancora una volta, e questa volta più che mai con ragione, ad agire, a non rimanere perennemente in attesa che qualcosa accada o che qualcuno venga a lui. Deve agire per se stesso e soprattutto deve trovare la forza per reagire a questa situazione che lo ha molto colpito e anche alla sua personale situazione interlocutoria con Oscar, se vuole riuscire a salvarsi. Narrazione sempre avvincente che inchioda il lettore allo schermo del computer. Un caro saluto. |
Ciao Ardesis, molto bello questo passaggio dove i sentimenti dei vari personaggi vengono fuori prepotentemente. All’inizio assistiamo al lento risveglio di Oscar che osservando la sua divisa sul manichino la paragona alla sua vita, vuota è quello che le viene in mente, la sua uniforme solo un contenitore per un corpo che sarebbe sempre stato quello di una donna che almeno per una volta nella vita aveva desiderato qualcosa solo per se stessa. Tutta la vicenda di Fersen le aveva lasciato un vuoto che per lei pareva essere diventato incolmabile tanto da voler trincerare il suo cuore in un nuovo contenitore in modo che solo così avrebbe potuto non più soffrire. Anche la famiglia non le è di molto aiuto: suo padre ha saputo della sua richiesta di trasferimento solo perché ne è venuto a conoscenza dal generale Bouillet e non per averlo chiesto direttamente alla figlia. Di lei sa tutto ciò che la riguarda, solo se è interesse per il casato, non prova neanche ad addentrarsi un po’ di più in quelli che sono i desideri o le aspirazioni della figlia, ed è emblematica di questa situazione tutta la scena che si sviluppa durante la colazione prima di partire per la Normandia. Sembra che il generale parli con un suo sottoposto e non con la figlia quasi non dovesse mostrarle troppa considerazione. Intanto tutto è stato approntato per la partenza e André sta parlando, come ama fare, con il cavallo di Oscar, facendogli le raccomandazioni di stare lui attento alla sua padrone visto che non potrà esserle vicino per la prima volta che affronta quel lungo viaggio che potrebbe riservare anche dei pericoli, vista la situazione in cui si barcamena la Francia. Oscar ha ormai preso la sua decisione di doversi staccare da André per cui non gli dà corda neanche nel momento del loro commiato. Saluti al limite dell’educazione che lasciano però un macigno nel cuore di André che non riesce a trovare neanche le parole per salutarla come suo solito, salvo quel “è inutile fuggire, credimi…” che Oscar pare avere sentito e che Andrè non crede di aver mormorato veramente. Poi c’è tutto il dialogo fra André e Bernard che può gettare le basi per un cambiamenrto nella vita del primo. Bernard si è accorto subito che il suo fratellastro ha ben più di un semplice interesse e affetto per Oscar, ma lo invoglia a pensare che quella donna non debba essere considerata come una dea alla quale André si è votato anima e corpo. Deve uscire da questo circolo vizioso nel quale volontariamente si è calato, altrimenti per lui non potrà esserci la speranza di un domani, visto come tutto ciò che fa viene fatto in funzione di Oscar. Gli propone persino di andarsene da palazzo e andare a vivere a Parigi imparando il suo mestiere che gli darebbe la possibilità di divulgare i concetti in cui crede. André sente di potersi fidare di Bernard e di lasciarsi andare un poco tanto da fargli dire che se la soluzione fosse stata quella di fuggire, lui sarebbe fuggito da Oscar già da molto tempo. Continuo nella lettura che sto riscoprendo veramente coinvolgente. Alla prossima! |