Ciao, e (ormai) buon sabato anche a te! ^^
Beh, certo che è cattivo, subdolo e malvagio, ma penso che questi siano tra i suoi lati più apprezzati - lati che hai reso molto bene, quindi complimenti e non preoccuparti. C'è invece un'altra cosa che volevo farti notare, e che mi ha fatto un pochino storcere il naso: su Logan non ho nulla da dire (anzi, apprezzo l'omaggio a Wolverine), ma sul cognome con cui si è presentato sì. Beh, non hai avuto tutti i torti, dopotutto è pur sempre il suo effettivo cognome per nascita, ma è un indizio importante buttato lì, per gli Avengers intendo: la dottoressa è stata zitta sui suoi poteri paranormali, ma perché dovrebbe tacere l'esistenza di un amico/conoscente? Potrebbe per caso parlarne a Jane, fidanzata di Thor, e se a Iron Man "Laufeyson" potrebbe non dire nulla, al dio del Tuono sì. Adesso, so che per ora (e intendo fino al capitolo 15), non è successo nulla di grave da questo punto di vista e Loki non si è ancora (forse: coll'ultimo capitolo, i dubbi mi sono venuti) fatto pizzicare. Ma potrebbe succedere. Le voci corrono piuttosto facilmente, e un cognome di un amico non è esattamente una cosa che si cerca di non divulgare per rispetto della privacy (e lo dico per esperienza). È solo un'opinione: visto che hai reso Loki, per fortuna, super attento a ogni singolo dettaglio, ci tenevo a esporti il mio punto di vista.
Già che parliamo di nomi, passiamo a Gillian: personalmente, mi piace tantissimo il nome, anche perché (ma magari questo non lo sai) è un personaggio di "Final Fantasy VII: Crisis Core" che, sebbene sia dalla sporadica comparsa (due scene, e nella seconda è morta), mi piace e lo supporto - e quel nome, e il tuo forse involontario ammiccamento a uno dei miei videogiochi preferiti, è un motivo in più, quindi, per amare la nostra allegra dottoressa, che mi sta particolarmente simpatica!
Parlando invece del capitolo... Beh, parto con la citazione del mio pezzo preferito, ossia l'inizio:
Ho commesso un errore ad andare via quel giorno, non sono riuscito a scoprire nulla di ciò che mi ero prefissato, quell’umana mi ha spiazzato. La sua struggente agonia, il suo senso di colpa, sono cose che non sono mai riuscito a provare, non con la stessa intensità. La verità è che ormai sono arido, in questo piccolo cuore non c’è spazio per altro se non per odio e vendetta.
Io non ho famiglia, sono sempre stato quello di mezzo, quello senza una destinazione, sospeso nelle dimensioni, tra la bellezza eterna di Asgard e la glacialità di Jötunheimr. Il punto credo proprio che sia il fatto che il mio è un cuore Jötunn, aspro e freddo come le terre che mi hanno dato la vita. L’incontro con l’umana mi ha incuriosito, voglio vedere fin dove i suoi pensieri possono spingersi, fin dove il dolore può portarla. Mi sembra un interessante soggetto di studio, magari potrà essermi utile apprendere come sfruttare le debolezze umane per ottenere ciò che voglio.
Stavolta sarà bene conoscere il proprio nemico prima di affrontarlo, non devo commettere frettolosi errori come quello di fidarmi di altre entità, e via discorrendo.
Sarò un tarlo che piano piano minerà le fondamenta del sistema fino a farlo crollare.
Sì, stavolta funzionerà.
Un piccolo quadro introspettivo, che abbellisce l'intero capitolo, pur non avendo un così stretto legame con gli avvenimenti di questo "Debiti da ripagare". A proposito di avvenimenti del capitolo... Gil l'ha inquadrato proprio bene, eh, il nostro Loki? L'ha letto e compreso quasi fosse stato un libro aperto: per un attimo ho quasi temuto per la vita della ragazza, quando ha iniziato a esporre le sue deduzioni praticamente sempre corrette - temevo che reagisse malino, lui. Soprattutto quando hanno iniziato a parlare di origini, e varie. Ma è stato molto divertente quando questo pezzo qui:
Siedo al tavolo, sorseggiando tranquillamente un tè e leggendo il giornale. Ovviamente cerco di non rompere la tazza quando leggo di mio fratello, comincerebbero a trovare la pratica sospetta, e poi non credo sia un bene macchiare questi fastidiosi jeans e ferirmi le mani. Da quando non ho più il mio scettro devo affidarmi completamente alle mani per veicolare la magia, sono la cosa più preziosa che ho. E poi le macchie di sangue possono essere molto fastidiose da cancellare. Dopo aver risposto a qualche domanda di routine di Katherine e Joe, comincio a riflettere su un piano. Non posso semplicemente starmene qui a gozzovigliare mentre mio fratello si gode la bellavita e la gloria. La pena che lo aspetta non sarà nemmeno paragonabile alla mia, quando quell’ottusa creatura di un mostro verde radioattivo mi ha sbattuto come un tappeto sul pavimento di pietra. Fortuna che sono resistente, se fossi stato umano a quest’ora sarei ridotto ad un invertebrato e starei qualche metro sottoterra con i vermi che banchettano delle mie carni.
Se non altro però non sto marcendo in prigione, il che mi risolleva il morale.
Sì, ricordo il mio arrivo, gli sguardi, i mormorii, il processo sommario, la condanna, i volti sconfortati di Odino e sua moglie.
Ho perso il diritto a rivolgermi a lui come mio padre, perché adesso sono soltanto colui che ha gettato fango sull’evoluta Asgard, faro di speranza in questo triste universo popolato da creature inferiori.
Quasi mi diverte questa affermazione: loro hanno condannato me perché mi ritenevo superiore alle altre razze, una cosa che ovviamente mi hanno insegnato loro. L’ipocrisia non ha confini! Se sono stati loro a farmi apprendere questo, possono biasimarmi se volevo mettere in pratica le mie verità? Mi hanno condannato per delle cose che sono i primi a predicare! Davvero incredibile.
Ed il beato Thor poi, con quello sguardo triste, i begli occhi velati di lacrime…non ha speso una parola in mia difesa durante il processo. Che caro fratello!
Le dita si piegano in un gesto di stizza sul giornale, accartocciando le pagine ai margini. Mi sforzo di mantenere la calma, ma questi pensieri mi rimbombano nel cervello, usandolo come una cassa di risonanza. Mi pizzico il naso, scacciando l’istintivo impulso che ho di sfogare la mia rabbia uccidendo qualcuno, immaginando di torcere il collo a Thor.
che sembra pacato, nonostante tutti i pensieri distorti e malvagi, si è rivelato quasi un attacco di schizofrenia! xD Mi immagino la faccia di Gillian, quando l'ha visto con tutti i muscoli contratti, uno sguardo omicida, e un giornale semi strappato da un "tic" nervoso:
“Una lingua sciolta, bene bene. Dunque, è stato facile intuirlo, il suo corpo parla per lei: vene del collo tese, mani che fremono impercettibilmente, labbra tirate, e piccole rughe sulla fronte. Poi la scena madre è stata quando ha quasi strappato il giornale.” Lo indica ghignando.
xD Quest'analisi mi ha fatto morir dal ridere! E io che lo credevo una fredda macchina d'autocontrollo, il povero Dio! Guarda invece come reagisce al solo vedere una notizia sul giornale.
Uhm, ho parlato un pochino tanto. -_-" Scusa, se ti ho annoiato con i miei sproloqui.
Beh, ricambio i ringraziamenti, dicendo che ti amo perché hai scritto questa bella storia, e chiudo qui.
Alla prossima!
Hamber of the Elves |