Carissima,
Trattandosi dell'una e quarantasei del mattino, ma non volendo venir meno alla mia tradizione di recensire subito, a caldissimo, eccomi con le mie impressioni, le First Impressions come ebbe a scrivere la Austen.
MILANO. Bene, direi molto molto bene, adoro come scrivi le scene in tribunale e un bel colpone ben assestato alla cupola milanese è un eccelso modo di avviare il tutto. Calogiuri si è preso una notevole rivincita e, anche se la storia non è finita, un po' è come chiudere il cerchio: com'era stato (quasi) incastrato ingloriosamente, così ora può rendere la pariglia ai diretti interessati. Sono naturalmente impaziente di vedere gli sviluppi della trama gialla, che mi appassiona sempre molto. Carino il dettaglio degli abbracci, Valentina dirà anche "diabete" ma può pure tenerselo, poche balle, son carini e quanno ce vo', ce vo'. Passiamo quindi appunto a...
VALENTINA. Mi è piaciuta davvero tanto quella frase sul sentire ("Voleva solo sentire, sentire ancora e ancora"), penso che renda molto l'idea sia del mandare all'aria ogni cautela abbandonando la razionalità per lasciarsi andare, sia il fuoco di una relazione che comunque è giovanile e ha avuto degli alti e bassi che hanno creato dei vuoti, e i vuoti, si sa, se si ha la possibilità si tenta di compensarli. Sono contenta che sia scialla davanti all'idea di una possibile sorella o fratello, poi però vediamo come reagirà davvero. E con questo procedamus verso...
LE SORELLE. Tante sorelle in questo capitolo. La prima e più importante è sicuramente la piccola Calaranni, che io, mi spiace, ma voto per Vanessa come nome con la forza di mille soli. Magari un riferimento a Bruna ci sta, ma di secondo nome, giusto per ricordarci che sta criatura è materana fino al midollo.
E la seconda sorella è Chiara Latronico, mamma di un figlio con professionali controfiocchi (te l'ho detto, mi piacciono le scene in tribunale) e donna di enorme pazienza. Pian piano le cose si scaldano tra loro e sono contenta che possa condividere questo segreto, cementifica la relazione, contribuisce a crearla.
I MARIANCINI. Che dire se non "Aww che pucciosini!"? Fanno passi avanti importanti e mi ha emozionato molto quando l'ha chiamato "Giorgio", sarà che come cosa si allinea molto ad alcune mie recentissime faccende personali ma mi sono emozionata. Spero che anche qui vada tutto per il meglio, ho tifato per loro "dal minuto unissimo", come direbbe sempre Cesyro (prima o poi te lo presento meglio, giuro).
ROSA. Ahhh che bello risentirne parlare, Andrea le ha suonate all'avvocato e vediamo come prosegue. Mi manca Pietro ma è stato bello l'aggiornamento.
I CALARANNI. Fa strano doverli specificare in un paragrafo, li tratto come la presenza di fondo, costante, data per certa di tutta la storia, anche giustamente direi, e quasi non commento quel che succede perché, come dire, è normale, così dovrebbe essere, è la messa in onda che non sta al passo, mica colpa mia. Però mi sono tanto commossa all'ecografia, a Calogiuri neopapà di una bambina che avrà un carattere a formazione testuggine, alle sue ansie per la gravidanza, insomma, era tenerissimo. Aspettiamo di vedere come va l'esame e anche questa storia del trasferimento, che sia a Milano/Monza (se si sposta un altro po' più in su mi vengono a trovare!) o giù a Matera. E comunque Massimo Cattaneo me lo immagino come Carlo (non il ragnetto, s'intende), è canon. E parlando di Risorgimento, "l'obbedisco" nel contesto era molto suggestivo 😏. Tra Cattaneo e Garibaldi facciamo mezzo ripassone di storia. Anche se Calogiuri come passione lo vedo molto più un Cavour (cosa che sanno in pochi ma oh, Camillone nazionale era un tipo passionalissimo, mi è capitata una lettera di Nina Giustiniani l'altra sera...), ma assai più fedele, vivaddio. Perdona la digressione ma me l'hai servita su un piatto di cristallo di rocca. E comunque quella scena è descritta delicatamente ma senza disperdere minimamente il bollore, Mariolina la delicatezza con Imma in quei frangenti non sa manco dove sta di casa, me soddisfatta devo dire.
MELITA e FRANCESCO. Pure io mi sento egoista, ma quanto vorrei potesse fare parte delle loro vite in maniera attiva. Ci sto malissimo all'idea, pur giusta ed etica, che torni con Melita, ti lascio fare sapendo che ci stupirai.
Non so se ho dimenticato qualcosa, ma per ora passo e chiudo. Che emozioni che ci dai, tesoro, sono impagabili! ❤
Un abbraccione! |