Recensioni per
L'ombra della signoria
di Alarnis

Questa storia ha ottenuto 179 recensioni.
Positive : 179
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/05/23, ore 17:28

Ciao Alarnis ti scrivo oggi più vecchia di un anno, perchè ieri ho festeggiato il mio compleanno, e come potrai capire dal mio nickname gli anni sono ben 45, e devo dire che quest'anno me li sento proprio tutti. Comunque sono qui contenta di poter commentare questo nuovo capitolo. L'incipit del capitolo ci mostra come per ironia della sorte sebbene Moros abbia tentato di tenere fuori più del necessario i soldati dalla vita sua e di Nicandro, alla fine non è stato così. Tra l'altro Matilda mi sembra di capire che all'occasione si prostituisse anche con loro in cambio di favori probabilmente, cosa che non avevo capito, perchè pensavo facesse solo la stupida con loro o che avesse qualche amante fisso che era appunto un soldato quando era stato discusso di lei che civettava con gli uomini nei capitoli precedenti. Poi ritroviamo Moros e i suoi pensieri su Lavinia che inizialmente ed ovviamente anche odia, e che giudica solo una presuntuosa viziata, responsabile di tutte le sue sventure per via di quella famosa freccia che gli cambiato la vita. Totalmente opposto il suo giudizio invece su Guglielmo, forse un po' perchè conte lo è diventato e non c'è nato, ma soprattutto perchè gli riconosce il merito di interessarsi di coloro che sono ad un livello inferiore a lui, e poi perchè sa essere tanto umano quanto valoroso in guerra. Moros confrontando Guglielmo con Ludovico non può non osservare il divario tra i due, perchè dove Guglielmo era pacato e saggio, Ludovico appare diffidente e ipocrita. Però giungono comunque all'accordo di allearsi, Ludovico per riprendersi Rocca Lisia e Moros per riavere Nicandro. Braccioforte sembra felice per lui, e Moros è triste perchè al contrario suo l'amico non potrà riavere indietro sua moglie. Alberico è sicuro di riuscire nell'impresa di riprendersi la Rocca, ma Ludovico sa già che anche sfruttando l'effetto sorpresa e portandosi dietro un nugolo di uomini addestrati, la vittoria non è certa. Ludovico comunque sembra sapere il fatto suo, ed inizia a illustrare agli altri tramite una mappa improvvisata in terra con un bastone la strategia da usare, con Moros che ascolta interessato. Alla fine scopriamo che il passaggio segreto è dietro al camino della camera che era stata di re Iorio, e che probabilmente ora però occuperà Gregorio quasi certamente, quindi è facile capire il pericolo. Moros ora capisce anche meglio come abbiano fatto i tre a scappare senza essere presi. Ogni castello che si rispetti dovrebbe avere un passaggio segreto. Moros e Braccioforte con lui però, indicano subito i punti sfavorevoli dell'uso del passaggio segreto. Quando infatti Ludovico e i suoi due cavalieri sono scappati erano solo tre, e vi era la confusione della lotta in corso, ma ora per entrare? Come eludere i controlli e dove prendere altri che li possano aiutare? Federico vorrebbe includere i contadini, ma Braccioforte sa che non si metteranno contro i soldati addestrati ad uccidere per lavoro. Ludovico sembra capire che Moros ha ragione, perchè sebbene il popolo non sia certo della protezione di Gregorio, non si metterà contro di lui, e poi Moros sa quanto Gregorio sia capace di ingraziarsi le persone se occorre. Alberico vedendo come Moros conosca bene il loro rivale, quasi teme che abbiano sbagliato a fidarsi di lui, e che sia una spia, e che non ci sia nessun cugino da salvare. Moros non ha mai spiegato che Nicandro è stato adottato da Guglielmo, e gli altri persino Braccioforte ascoltandolo hanno pensato fosse solo un servo, per cui non si spiegano perchè avrebbe dovuto avere la vita risparmiata solo per l'intercessione di Nicandro. Mi viene  da pensare che Nicandro per salvare Moros abbia offerto i suoi servigi di predizione a vita alla famiglia Montetardo. Molto bello il momento che hai descritto quando i due cugini insieme a Lavinia si rivedono per la prima volta da quando Nicandro è stato adottato, e Moros scherza con lui chiedendogli come dovrà chiamarlo da ora in avanti. Credo che già qui Moros abbia visto sotto occhi diversi Lavinia, forse rapportandola a Nicandro, vedendo tutti e due così belli e agghindati come nobili, così diversi da persone umili e lavoratrici come lui. Probabilmente vedendo Nicandro avrà anche pensato che vicino a Lavinia non sembrava nemmeno essere nato povero, ma sembravano entrambi creature elevate. Alla fine gli fa credere che è stato cacciato e tormentato da Gregorio per uno screzio di poco conto come il taglio di un albero senza permesso, probabilmente per non rivelare la verità. Effettivamente sembra piuttosto stupido come motivo, ma è vero che i nobili a quel tempo facevano angherie di questo tipo sulle persone solo per divertimento anche. Comunque per il momento sembra venir messo da parte questo, e si torna a pensare a come e quando entrare. Si sceglie su indicazione di Ludovico il momento dell'Adunata quando le persone andranno a giurare fedeltà al loro signore, portando in offerta provviste da lasciare al castello, e quella sembra l'occasione propizia per l'azione. Braccioforte di cui si nota l'esperienza in simili situazioni si chiede come faranno con le armi, e Ludovico in preda all'ansia, alla frustrazione, alla rabbia e al poco tempo, pensa di nasconderle nei sacchi di grano. Ludovico ha anche pensato di introdursi in armeria e poi di armare i contadini, anche se Braccioforte dubita che solo per l'alcool e la festa i soldati si faranno sorprendere tanto facilmente. Moros non sembra approvare il piano, perchè ha il presentimento che qualcun'altro potrebbe sapere del passaggio segreto, ma tutti sembrano convinti, a cominciare da Ludovico che Moros giudica molto determinato, forse molto di più di quanto avesse mai sentito parlare dagli altri che lo descrivevano solo come il figlio non all'altezza di suo padre. Ludovico però spera che l'aver giustiziato alcuni ribelli e messi in mostra sulle mura, abbia caricato di risentimento la sua gente verso Gregorio al punto da combatterlo. Moros però continua cautamente a mostrarsi perplesso per la riuscita, in quanto ha paura che un traditore possa rovinare il già di per sè spericolato piano. Devo dire che anche io come Moros quando sente Ludovico confessare che se avessero avuto anche il solo sospetto di qualcuno che conosceva il segreto del passaggio l'avrebbe fatto uccidere, mi si è gelato il sangue, al pensare che se un poveraccio anche per puro caso sentendo una conversazione, o entrando nel momento sbagliato in quella camera avesse sentito o udito troppo, sarebbe dovuto morire senza speranza alcuna, e tutto solo perchè la vita del signore è più importante di qualsiasi servo. Braccioforte da amico e quasi padre com'è divenuto per Moros, cerca di farlo allontanare per un po', perchè sente che gli altri si stanno indispettendo per tutte le sue recriminazioni e i suoi dubbi sul piano, ma comunque ormai è deciso e sono tutti della squadra e della partita. Moros fa i capricci come un bambino che non accetta un castigo ma Braccioforte sa che  meglio far calmare le acque, perchè sono già tutti provati e nervosi, e sicuramente nel prossimo capitolo scopriremo se oltre a rimproverarlo gli chiederà altro su Nicandro, o se parleranno di altro ancora. La storia comincia a movimentarsi non poco finalmente. Adoro i piani ben riusciti come diceva il Collonello Hannibal Smith in A-Team, anche se questo come dice Moros sembra fare acqua da più parti, però non vedo l'ora di vedere e leggere se riusciranno ad entrare nella Rocca oppure no. E' bello vedere anche un po' di azione nella storia, con duelli, combattimenti ecc... specie perchè trattandosi di una storia in ambientazione medievale ed essendoci cavalieri quello è il succo vero della storia. Comunque ci risentiremo sicuramente alla prossima volta. Nel frattempo passa una splendida domenica. 

Recensore Master
29/04/23, ore 17:43

Ciao Alarnis e buon ponte del 1° maggio. Ricordi quanto ti avevo chiesto se ci sarebbero stati capitoli con personaggi femminili? Questo "è" un capitolo al femminile. Tra l'altro hai unito in un'insolito dialogo e confronto i due personaggi che rappresentano la più lontana dicotomia tra due archetipi della figura di donna in questa tua storia. Da un lato Lavinia la donna soldato che s'impone la solitudine e come scrivi tu la impone anche agli altri rifuggendo l'amore per Moros, e Malìa che invece è la donna del popolo che sfrutta l'amore degli uomini per trarne vantaggio ma mantenendo la sua indipendenza. Davvero eccezionale averle fatte incontrare al seguito dello scontro avvenuto nella locanda in cui Moros è rimasto coinvolto. Malìa ha capito lei chi sia ovvero Lavia senza sapere chi lei sia però per Moros, mentre Lavinia invece non può sapere che entrambe conoscono Moros. Non è ironico poi che nel loro dialogo in pratica la sua figura appunto Moros vaghi un po' come uno spettro? Prima il riferimento ai bravi e belli boscaioli e poi tutto il discorso sull'amore cercato da qualche parte e con chi. C'è chi lo racconta e lo ammette come Malìa e chi invece spergiura che non lo ricerca come Lavinia. Sono le donne più diverse che potevi pensare di fare incontrare, eppure qui chiacchierano come buone amiche, seppure ci siano sempre comunque secondi fini, come Lavinia che cerca di capire se gli uomini nella locanda erano Vittorio ed Ottavio e se c'entri Ludovico oppure no, e come mai la donna piuttosto libertina conosca il nome di Nicandro e favoleggi di passaggi segreti. Insieme mangiano, parlano di principi e scopriamo anche che Malìa da come mi sembra di capire sia stata sedotta ed abbandonata (perchè pare fosse innamorata di Baltasar) di qualcuno che a lei già non proprio casta, però preferiva qualcuno dall'animo più puro e forse più virginale. Nonostante gli uomini caschino ai suoi piedi, è la storia più vecchia del mondo, si innamora dell'unico che la rifiuta, ma che comunque le lascia segni permanenti sul corpo, e sarebbe da capire perchè, ma forse lo ha fatto deluso credendo non fosse una ragazza facile e scoprendo invece che lo era? Comunque sembrano arrivare ad un accordo per cui Malìa condurrà Lavinia dal "principe", ma sarebbe davvero troppo facile se la conducesse davvero da Ludovico, e come poi? Anche quando Moros non è presente fisicamente nel capitolo la sua presenza è ovunque, e prima o poi verrà il momento per i due innamorati di fronteggiarsi, e riassaporare il proprio cuore trafitto dalla freccia dell'amore come descrivi tu l'amore per bocca di Malìa in questo capitolo. Forse il dialogo in alcune parti era un po' astratto e congetturale e mi faceva chiedere "ma dove vogliono arrivare?", però il vedere queste due insieme è troppo accattivamente per sottolineare davvero queste sottigliezze, anche perchè come detto in precedenza, qui non abbiamo due personaggi che semplicemente parlano, qui abbiamo uno scontro tra due essere umani che vivono diverse ragion d'essere, ed in quanto tali vanno ammirati a prescindere proprio come se si osservassero due specie animali a confronto, diventiamo tutti un po' etologi in questo caso. Ora ti saluto e ti auguro di nuovo un buon fine settimana. Tanti baci 

Recensore Master
21/04/23, ore 22:06

Ciao Alarnis e buon ponte del 25 se lo farai. Capitolo corto ma comunque significativo per me della natura sia di Lavinia che di Nicandro. Per la ragazza possiamo vedere come quel desiderio di Nicandro di voler tornare assolutamente a casa sua, benchè chiunque preferirebbe vivere servito e riverito come lui in un castello, è un'offesa personale alla benevolenza di Guglielmo, ma al contempo le fa sorgere il dubbio che si possa stare nel posto più lussuoso del mondo, e comunque non essere felici (come lei) perchè non stai con chi mai, sebbene Lavinia voglia bene al suo tutore. Mi ha fatto pensare al mago di Oz e a quella frase che viene ripetuta spesso nel film "nessun posto è come casa mia", e forse proprio per sincerarsi di questo suo dubbio Lavinia va a cercare questa fantomica zia Matilda, probabilmente aspettandosi se non altro una donna affettuosa e premurosa e dedita ai figli, ma sappiamo che non è così. Qui poi rincontra di nascosto spiandolo Moros che sovrappensiero, sicuramente per il cugino sparito, torna con fascine di legna, ed ancora possiamo confermare quanto Lavinia si sia "invischiata" in questo sentimento praticamente quasi da subito. Dall'altra parte abbiamo invece Nicandro che è davvero un animo puro e gentile, e che nonostante stia così male, si preoccupa degli altri prima che di se stesso, e nemmeno del cugino Moros in quel momento ma della zia che nemmeno si è accorta della sua assenza, ma che lui crede preoccupata a morte, quando alla fine l'ha praticamente venduto accettando quei soldi da Ubaldo, così come teme di aver offeso i suoi salvatori e con le poche forze in corpo chiarisce l'equivoco con Lavinia. E' impossibile non affezionarsi e volergli bene a questo ragazzo, sfido che Guglielmo l'ha preso con me. Confesso che ha un animo quasi "femminile", e lo immagino anche di una bellezza delicata ed efebica, e mi domando se nel suo destino ci sarà una ragazzina che gli ruberà gioia e dolore oltre al cuore. Comunque proprio per la sua amabilità viene curato proprio come una persona di famiglia al castello, ma volevo mi chiarissi un punto. Questo momento è antecedente a quando Ubaldo va ad avvisare Matilda e Moros poi lo segue giusto? A volte leggo una difficile cronologia narrativa che come detto più volte mi confonde mentre leggo la storia. Comunque anche questo capitolo mi è piaciuto tantissimo, ed amo Nicandro è proprio un angelo! Condivido comunque con la massima del capitolo, che casa ed anche famiglia per me è dove si trovano le persone che amiamo o anche semplicemente i luoghi del nostro cuore. Buon fine settimana. Scappo ma ci sentiremo al prossimo capitolo. 

Recensore Master
13/04/23, ore 23:34
Cap. 21:

Ciao Alarnis ecco un altro capitolo che mi è piaciuto molto perchè incentrato un po' sulla psicologia e sulla sfera emotiva di Lavinia. Un solo appunto che è poi quello un po' che riprende sempre il discorso dei punti di vista, e cioè che spesso leggendo tra un capitolo e l'altro se non lo fai tutto di fila, ma passa tempo non ricolleghi immediatamente i fatti. Mi spiego iniziando il capitolo quando c'è l'incipit "Che ci fai tu qui"?  che viene rivolto a Moros, all'inizio non si comprende sebbene sia citato Ubaldo se si riferisca sempre al flashback del salto nel passato che riprende il racconto del capitolo precedente, cioè dell'arrivo per la prima volta di Moros a Raucelio, o se si riferisca ai fatti presenti, quindi come ti dissi già a volte trovo slegati i capitoli, mentre forse bisognerebbe trovare un modo per agganciarli l'uno all'altro facendo capire al lettore dove e quando si trova. Ma a parte questo devo farti come al solito i complimenti per il modo in cui scavi nell'animo delle persone. Qui più che il fatto in sè che riguarda la visita di Moros a Nicandro, conta l'episodio vissuto attraverso tutte le sfumature dell'anima di Lavinia, che inizialmente mostra superiorità e alterigia verso il ragazzo venuto per il cugino, ma scopriamo essere una facciata. Lavinia è sì arrabbiata con Moros, o almeno cerca di convincersi di odiarlo, ma in realtà odia il fatto che sia lì per il cugino e non per lei. Il suo orgoglio le impedisce di manifestare la sua delusione, e fin quando è sotto gli occhi di Moros non mostra cedimento, ma al riparo dai suoi occhi, la maschera crolla in tutta la sua frangibilità, mostrando le fragilità della ragazza che si trova ad avere a che fare con un sentimento che non vuole accettare nè comprendere, ma che non riesce a sradicare. Lo dice lei stessa che non conosce sentimenti ed emozioni o comunque non li gestisce bene, quindi è totalmente impreparata, e probabilmente odia Moros anche per questo, per la difficoltà in cui la mette. Eppure è semplicemente una ragazzina che sente le guance scottare per la vista del ragazzo che le fa battere il cuore. Così decide di punire Moros facendolo attendere ore e ore all'aperto, con le 4 dell'Ave Maria mi viene da dire tutte una più lingua lunga dell'altra. Ho amato proprio la comparsa finalmente di qualche altro personaggio femminile seppure di contorno. Intanto io amo le serie storiche dove spesso alla nobildonna si accompagnano le dame di compagnia, sebbene queste ragazze sia specificato che siano più domestiche che dame, perchè le classifichi come fantesche. Mentre loro spettegolano sul bello straniero e se lo mangiano con gli occhi, a Lavinia rode solo ancora di più il fegato, perchè non sopporta chiaramente che altre posino gli occhi (o ben altro) su colui che ha già scelto per sè. Insomma tre su quattro sembrano anche peperine, infatti mi sa che preferisco Viviana che elogia solo la tencia di Moros, mentre Doralice la descrivi un po' come una maliziosa, Carlotta oltre che essere di corporatura robusta civetta come Doralice coi soldati del castello, mentre Fiamma un altro po' e sviene quando incrocia lo sguardo di Moros. Poi arriva Guglielmo l'ago della bilancia, o se vuoi il Salomone reincarnato a nuova vita, che sembra sempre trovare la parola giusta, e sembra saper sempre come riportare la pace. Guglielmo che nobile c'è diventato, sa ancora portare rispetto alla povera gente come Moros e forse per questo per non dimenticare da dove viene, se ne circonda anche, come ha fatto con Nicandro, ed infatti mi ha colpito quando addirittura propone di chiedere scusa pe l'attesa. Un gesto che di sicuro da qualcuno in alto non ti aspetteresti mai. Lavinia poi attraversa tutta un'altra fase dove alla stizza iniziale, e alla gelosia subito dopo, passa stavolta alla vergogna, che prova per la se stessa di allora che si era dimostrata stupida e frivola, dopo aver visto l'incontro tra i due cugini. Un momento quello bellissimo, per me il più bello del capitolo, con l'immagine di Moros che solleva in aria il più esile e giovane Nicandro facendolo volteggiare in aria, mentre nel cuore Lavinia avverte sia appunto vergogna del suo comportamento, ma sia invidia per non poter essere lei al posto di Nicandro tra le braccia di Moros a volargli intorno. Ella riesce ad essere gelosa persino del rapporto fraterno tra Moros e Nicandro, e questo la dice lunga sulla natura profonda e violenta dell'attrazione e del sentimento verso colui che ama. Poi probabilmente a fine capitolo credo che tu parli di una Lavinia al giorno d'oggi giusto? Quando getta il sasso nell'acqua e appunto si giudica poco incline all'amore, che per lei non è sedurre col corpo come si presuppone per una donna, ma magari conquistare con un sorriso, ma ripensa che i sorrisi che amava ora li ha perduti vuoi per la morte come quello di Gugliemo, vuoi per la diversa visione del bene e del male come per Nicandro che vorrebbe che lei probabilmente facesse la cosa giusta, smettendo di spalleggiare il fratello. Quindi ripensa ancora a Moros e pensa che ormai tutto quello che le resta è solo l'odio che prova per lui, ma noi sappiamo che come quando era ragazzina, in realtà quell'odio cela solo il suo grande amore. Questo almeno è quello che ho compreso dalla mia lettura, e ripeto trovo estremamente complesso scendere nella psiche delle persone, ma a te sembra venire molto naturale, ed è un pregio che pochi che scrivono hanno. Alcuni riescono, ma a fatica e sono in pochi dopo anni, a riuscire a farlo, per cui visto che a te riesce così bene concentrati e lavora su questo, perchè diventerà la tua caratteristica vincente sicuramente. 

Recensore Master
05/04/23, ore 23:47

Ciao Alarnis mi fa piacere stasera essere qui oltre che per recensire ma anche per farti gli auguri di buona Pasqua a te e anche a tutta la tua famiglia. Poi voglio come sempre complimentarmi per questo capitolo, perchè come il precedente mi è piaciuto molto, soprattutto per convivenza degl'ipotetici "nemici" che cercano un punto d'incontro. In qualsiasi storia di guerra o anche di spie se ci pensi la parte più interessante è quasi sempre stare lì a vedere chi passerà da una parte all'altra. Intanto è anche buffo vedere Ludovico che chiede "giustamente" a Moros scusa ma tu chi cavolo sei in sintesi, e soprattutto che c'entri con noi e che abbiamo in comune tu e noi altri? Apparentemente Ludovico appare meno spietato e assetato di potere di Gregorio, che non so perchè lo vedo più facilmente propenso all'omicidio indiscriminato, rispetto invece al Chiarofosco, e questo è sicuramente un vantaggio per Moros il fatto che non lo uccida immediatamente. Tra l'altro mi ha fatto stupore vedere che si stringono la mano e mi chiedo se è un gesto che alla fine si eseguiva anche allora, tra l'altro come in questo caso tra persone di diverse caste sociali, in cui c'era anche un diverso modo di comportarsi con un dictat di buone maniere differenti, che cambiano con il cambiare della società. Moros devo dire che perdura in quella sua testardissima negazione del riconoscimento che gli uomini non sono tutti uguali, perchè ancora crede che un uomo come Ludovico pur essendo di livello sociale più elevato dovrebbe non esibire questa sua condizione meschinizzando seppur labilmente a mio parere con le parole e i gesti le persone di più umili origini. Sembra non rendersi conto che purtroppo per chi nasce povero nel mondo in cui vive non può sperare che i "signori" si preoccupino anche di non offendere la sensibilità altrui delle masse, tra l'altro si aspetta pure solidarietà da Braccioforte che comunque per quanto in sintonia con lui, l'ha comunque appena incontrato e non è certo un amico di vecchia data. Moros forse perchè troppo scottato dalle esperienze precedenti con Gregorio sembra considerare, diversamente da me, alla stessa stregua anche Ludovico e vorrebbe andarsene pentendosi anche di aver pensato che potessero essersi utili a vicenda. Il problema di Moros è che è chiaramente troppo orgoglioso e non vuole abbassarsi ad implorare l'aiuto di Ludovico, (cosa che secondo me non sarebbe nemmeno necessaria), e se non fosse per Braccioforte non gli sarebbe nemmeno un'opportunità. Alberico l'ho detto dall'inizio che mi piaceva un sacco, ed è assolutamente splendido sentirlo prendere in giro Moros dichiarandolo un bambino, agganciandosi al rimprovero di Braccioforte. Io so sceglierli i miei personaggi del cuore. Appare subito chiaro che benchè non siano poi con così grandi differenze di età, i tre uomini Ludovico, Alberico e Federico, si ritengono senz'altro più adulti di Moros che vedono come un contadinotto qualsiasi, non solo per l'età, ma anche e soprattutto per diritto di nascita, per coraggio, per avventure vissute a rischio della vita, e per stile di vita appunto in generale. Insospettabilmente è proprio Ludovico a riaprire i giochi, volendo scoprire davvero perchè una persona di Raucelio voglia a tutti i costi andare a Rocca Lisia. Federico all'inizio pensa a lui come un mercenario ma nell'esatto istante in cui lo dice si accorge subito di aver preso un granchio, e allora Ludovico sempre nel tentativo di capire cosa spinga Moros, sicuramente per capire se ha una motivazione abbastanza forte per potersi fidare di lui, gli chiede anche se aspiri a diventare possidente di terre, ma nemmeno questo come sappiamo è lo scopo di Moros. Ludovico forse per un secondo lo avrebbe preferito perchè probabilmente nel suo mondo è più facile fidarsi di qualcuno che può essere comprato che di qualcuno che non ha niente da perdere. Appena però entra in discorso il nome di Gregorio e Moros spiega che deve vendicarsi di lui e della taglia messa sulla sua testa, allora la situazione cambia. Moros sfrutta in questo caso i saggi consigli della buon'anima di Guglielmo usando a suo vantaggio le paure del nemico, e sa che Ludovico comunque ha paura di Gregorio. Moros vuole sapere del passaggio segreto e Ludovico appunto in seguito alla scoperta dello scopo di Moros, si convince a confessare del passaggio segreto. Saltiamo poi al ricordo di quando viene un messaggero di Guglielmo ad informare Matilda, la madre di Moros, che il cipote Nicandro è al palazzo e non tornerà, ed in pratica è come se venisse quasi venduto dalla famiglia che accetta i soldi ricevuti come "consolazione" per vedersi portato via un loro familiare. Fa ridere un po' la scena con Matilda che mette in mostra le grazie che Ubaldo sembra analizzare ma comunque con un certo disprezzo non si sa se per via dell'odore magari dei vestiti sporchi, oppure se per via della scarsa igiene personale che probabilmente regna, o solo e semplicemente perchè Matilda non è esattamente magari una bellezza e comunque si atteggia un po' a civetta quando non può proprio permetterselo. Fa impressione pensare che questa donna non avesse cercato il nipote e si disinteressi anche dei suoi stessi figli. Si può quasi dire che per lei questa sia stata una manna dal cielo, perchè non solo si è sbarazzata di una bocca in più da sfamare, ma ci ha anche guadagnato denaro, e nessuno a parte Moros sembra interessato al destino di Nicandro. Ma Moros è diverso da sua madre, lui non ci sta a vedersi portare via colui che considera un fratello, e insegue il cavaliere che rimane colpito parlando al suo cavallo di quel giovincello così pieno di iniziativa, e forse quasi per testarlo sembra fare quella piccola gara con lui, per vedere se riuscirà a raggiungerlo per chiedergli quello che vuole sapere o se alla fine si arrenderà e crollerà rinunciando. Alla fine Moros passa "l'esame" e ancora prima di sapere il motivo della sua folle corsa, Ubaldo ha già deciso che quel ragazzo andrà con lui, e intanto si sono tra loro riconosciuti dal famoso episodio della freccia. Quando si dice che un momento può cambiare la vita di tante persone, ecco quell'episodio è esattamente ciò che hai fatto tu, e da lì tutta la storia che leggiamo è sgorgata come fonte dalla roccia e prosegue nel suo viaggio verso il mare. Si mi è piaciuto molto vedere questi cavalieri che si fronteggiano non solo con le spade ma anche con sotterfugi, piani, imboscate e strategie vari. Comunque voglio vedere questo gruppo improbabile ed eterogeneo cosa sarà in grado di fare contro Gregorio e Lavinia con Moros che sarà il jolly. Comunque da notare come gira che rigira per Moros tutto riconduce sempre a Lavinia. Ora come detto ti faccio ancora tanti auguri di buona Pasqua e ci sentiamo al prossimo capitolo. 
(Recensione modificata il 05/04/2023 - 11:48 pm)

Recensore Master
28/03/23, ore 23:52

Ciao Alarnis mi piace molto questo capitolo partendo fin dal titolo, dove si vedono contrapposti parecchi personaggi della storia, e assurdamente alcuni li vedi quasi dalle parti opposte di quelle che ti aspetteresti. Intanto l'inizio del capitolo con i ricordi di Moros e della sua infanzia passata con Nicandro mi ha fatto tantissima tenerezza. E' davvero commovente vedere quanto affetto nutra per suo cugino, e come si sia preso il compito che sarebbe spettato agli adulti, e in particolare a sua madre, di seguirlo e proteggerlo. Nicandro mi fa molta pena perchè da sempre sembra quasi essere considerato un "fastidio" per tutti, sembra quasi essere un "di troppo" in qualsiasi contesto viene calato, fin da quando rimane orfano, e viene di fatto consegnato come un pacco alla zia, che lo "scarica" a Moros, e nuovamente ora con Gregorio e Lavinia. Moros sognava di vivere con Nicandro facendo il boscaiolo, con il più piccolo che forse anche per via del suo potere lo rendeva più impressionabile riguardo l'idea di vivere nella foresta, ma sentendosi comunque sicuro con il cugino che era più un fratello maggiore. La cosa che non ricordavo è che Nicandro avesse delle ustioni su parte del corpo, anche perchè invece lo descrivi quasi di una bellezza angelica. Intanto se ci pensi vedere subito dopo insieme Braccioforte e Moros, mi fa pensare quasi che Braccioforte è ora per Moros in un certo senso quello che Moros era per Nicandro. Ora anche l'uomo vagabondo sa la storia del giovane e mentre cercano riparo per la notte, fanno un incontro del tutto inatteso. Moros non si sarebbe mai aspettato di incontrare Ludovico e i suoi cavalieri Alberico e Federico. Braccioforte chiaramente li conosce, e questo salva probabilmente in parte Moros, perchè come si può ben capire Ludovico lo sospetta di essere un traditore o una spia, o comunque un nemico, e invece proprio come accennavo all'inizio di questa mia recensione le cose stanno per ribaltarsi e i nemici si possono trasformare all'occorrenza per l'interesse comune in amici. Devo dire che anche Ludovico dalla tua descrizione sembra proprio un bel toso, ma a questo punto mi viene da chiederti, sicuramente nella tua mente ti sarai idealizzata figurativamente i nostri bei personaggi maschili, mi faresti una tua classifica di bellezza a questo punto? Qui se non altro grazie a questo confronto c'è modo per Ludovico di capire che Braccioforte non c'entrava con la congiura contro di lui, in quanto sua moglie è morta proprio come suo padre, perchè Ludovico per quanto non avesse prove contro di lui, aveva parecchi sospetti. Quindi anche Ludovico capisce che il vero cospiratore era Zelio, anche se speravo che quando dice che si vendicherà avesse aggiunto "sia per me che per te Braccioforte", anche se lo stesso Braccioforte non sembra interessato ormai nemmeno a vendicarsi, ma forse vorrebbe vedere ripresa quanto meno Rocca Lisia. Credo che la definizione però più giusta sia quella di Alberico che dice per orgoglio o per vendetta, perchè in realtà sono quelli che muovono i cuori di questi uomini. Moros poi su unisce a loro, appunto per interesse, perchè intravede con loro la possibilità di rientrare in città e ritrovare Nicandro per portarlo via. Mi è piaciuto molto ripeto il capitolo l'ho trovato incentrato molto sulle fratellanze sia a livello di legami familiari che a livello di legami d'onore e d'amicizia. Bello davvero e voglio vedere questa nuova alleanza a cosa porterà

Recensore Master
20/03/23, ore 21:12
Cap. 18:

Ciao Alarnis sono di nuovo qui e come vedrai ieri ho anche commentato il capitolo che mi hai dedicato di Confusione per cui ancora ti ringrazio. Tornando invece a L'ombra della signoria, ormai ce lo siamo dette saltare da un personaggio all'altro con diversi cambi di scenario e pov non aiuta a tenere il filo, perchè a volte non si capisce se si tratta di un momento presente o come questo che hai raccontato un ricordo in quanto è presente anche Guglielmo, e infatti all'inizio sono stata tratta in inganno, perchè avevo confuso Guglielmo con Gregorio, per poi accorgermi che erano presenti entrambi. Infatti in Confusione mentre racconti tutto dal punto di vista di Arthur è decisamente più semplice e lineare seguire lo scorrere della storia, attraverso gli stessi occhi e sensazioni del protagonista. Qui Nicandro arriva sconvolto da Gugliemo appunto, Gregorio, Lavinia e Moros e racconta di una sua premonizione tramite sogno, ma purtroppo decisamente poco edificante. Lavinia sembra ricordare tutta la scena attraverso quel suo controllare Moros più che Nicandro che dovrebbe essere il fulcro della conversazione. E' attraverso il ricordo di dove si trovi Moros al giungere di Nicandro, o che cosa abbia fatto subito dopo, che racconta di tutto l'episodio in sè, segno che l'attrazione per lui è così magnetica da far passare tutto e tutti in secondo piano quando sono nella stessa stanza. Gregorio naturalmente come al solito dà prova di boria prima mentre racconta di avventure di caccia improbabili, e poi quando prende in giro Nicandro e i suoi sogni carichi di avvertimenti, sebbene probabilmente in realtà abbia già in odore di sfruttarli, e forse ha anche paura che possa rivelare qualche sua colpa o qualche suo piano. Moros si dimostra sempre protettivo e quasi preoccupato per quello che potrebbe rivelare il cuginol probabilmente perchè ha paura che tutto gli si ritorca contro. Lavinia appare quasi gelosa anche delle attenzioni di Moros verso Nicandro, perchè vorrebbe essere al posto suo. Nicandro tuttavia ha sognato chiaramente qualcosa di brutto in cui saranno coinvolti sia Lavinia, che Moros che Gregorio, ma anche Guglielmo sembra voler dare ragione a Moros e tentare di non esasperare la situazione. Ora non ho capito una cosa e spero mi perdonerai se chiedo spiegazioni. Quando poi Lavinia rompe la brocca in camera, è la reazione al ricordo di quell'evento specifico? Rabbia forse per aver sottovalutato la premonizione di Nicandro, e si arrabbia perchè per lei Moros non aveva ragione? Quindi poi scappa alla ricerca di qualcuno: Moros o Ludovico? Perchè non ho capito molto questo passaggio. Quando se ne va affida a due uomini di Gregorio di sorvegliare Nicandro, sempre agli ordini però di Mavio, perchè sa che l'uomo è fidato ed è affezionato al ragazzo. Certo la gatta da pelare per quei due che sembrano un po' Stanlio ed Ollio non è mica facile. Sono agli ordini di Gregorio e vedono uscire Lavinia, quindi probabilmente si staranno chiedendo se avvisare il loro signore oppure no, sperando forse che Mavio sia colui che sa tutto e che ne risponderà in caso di problemi. Poi si passa ad un nuovo ricordo, quando Guglielmo non c'è più e Nicandro vorrebbe tornare al suo paese natale, perchè sente che lì non c'è più posto per lui, morto il suo benefattore, ma Lavinia un po' come sempre per eseguire fedelmente gli ordini di Gregorio, un po' anche per proteggere Nicandro, perchè sa che riportarlo alla sua casa non lo salverà da suo fratello, e almeno lì lei potrà proteggerlo, non ascolta le sue suppliche e molto più indifferentemente di quanto normalmente si mostri con lui, lo riporta nella sua camera per riposare dopo aver dato fondo a molte energie per aver usato il suo dono. Anche in quel momento Mavio è vicino a Nicandro, e forse Lavinia spera che se trova Ludovico per Gregorio finalmente allora il fratello si deciderà a lasciare anche un po' in pace Nicandro, che sfrutta per trovare il suo nemico. L'ho trovato un po' confuso il capitolo con questi rimandi ad altri momenti della storia, come spiegato poc'anzi, perchè mi fa sforzare per comprendere se si parli del presente o del passato mentre leggo, comunque lo sai che la storia la trovo assolutamente interessante e che apprezzo tanto come curi i particolari di ogni personaggio, quindi questo non mi fermerà certo dal proseguire nella lettura, anche perchè ho troppa voglia di scoprire che fine fanno certi personaggi. Ci vediamo alla prossima volta, e nel frattempo ti saluto con affetto ciao

Recensore Master
12/03/23, ore 16:43
Cap. 17:

Ciao Alarnis sono qui per questo nuovo capitolo della tua storia, e spero che settimana prossima potrò finalmente commentare anche il capitolo di Confusione dove avviene il nuovo incontro tra Arthur e Maria. Siamo tornati sembra alla locanda dove Braccioforte continua a voler allontanare Moros dalle prede di Malìa e per farlo lo pungola nel suo interesse primario: entrare a Rocca Lisia. Poi due avventori della locanda sembrano illuminargli il cammino svelandogli che esiste un modo per entrare, anche se Braccioforte sembra diffidare di loro e delle loro intenzioni, ed infatti si scoprono essere spie di Gregorio che a questo punto vogliono catturare Moros. Intanto che strano colore di capelli ha Vittorio considerato è il più giovane dei due? Comunque è lui che si fa sotto a Moros per primo, anche perchè forse Ottavio vuole vedere di cosa è capace da solo. Mentre Moros cerca di prendere tempo anche scherzando sulla situazione, Ottavio chiarisce come sia stata una coincidenza dovuta ad un ordine di Lavinia che li ha portati fortunatamente ad incontrarlo. Sembra quasi una di quelle risse da saloon nel vecchio west, ed infatti anche Malìa la pupa del locale non sembra preoccuparsene eccessivamente, anzi si mette a guardare placida. Moros è ovviamente timoroso ma più che del suo avversario di Ottavio, perchè lo ha conosciuto a suo tempo, e sa quanto sia rigido ed inflessibile e come s'intestardisca su qualcosa fino a quando non gli riesce. Mentre lo scontro inizia con Moros che li rimprovera di non essersi fatti riconoscere, ben presto lo scontro diventa a 4 con Braccioforte vs Ottavio pure. Fortuna comunque che c'era lui, perchè è proprio grazie al suo nuovo alleato che Moros riesce a scappare. Braccioforte con lui certo non ci va leggero (anche se nessuno sembra farlo a dire la verità con lui, sembra sempre prenderle in un modo o nell'altro) e mentre lo sgrida perchè non è abbastanza esperto nel combattimento e nell'uso delle armi, e lo trascina via nella foresta, Moros ha un ingiustificato moto di ribellione personale, al quale appunto Braccioforte risponde con una bella sberla roteante. Però Moros alla fine comprende che quello schiaffo gli è stato rifilato per impartirgli una lezione importante ed infatti ringrazia poi l'amico che lo ha salvato. Che dire? Stavolta Moros se l'è vista proprio brutta, c'è davvero mancato poco, però come dicevo prima ha incontrato Braccioforte che forse spera di avere la propria rivalsa personale aiutando quel giovane ragazzo ad avere la sua. Sarei curiosa di sapere che pensava Malìa mentre quelli per poco non s'ammazzavano davanti a lei. Ora credo proprio che Braccioforte non potrà tirarsi indietro e aiuterà Moros a tornare a Rocca Lisia. Magari lui e Lavinia si rivedranno ancora. Un appunto che sento di fare è che ritornare così ad una "scena" in un certo senso lasciata in sospeso alcuni capitoli fa può comportare qualche disorientamento in chi legge, ma per il resto è stata un capitolo molto bello, e amo i cavalieri sia agli ordini di Ludovico che di Gregorio. Qui infatti spiaccano molto Ottavio e Vittorio. Ora ti saluto e ti auguro una buona domenica. Ci sentiamo presto. 

Recensore Master
04/03/23, ore 19:45
Cap. 16:

Ciao Alarnis buon fine settimana e ti auguro fin da ora buona festa della donna se le festeggerai. Questo capitolo sembra come il precedente un capitolo che non aggiunge nulla o non fa andare avanti la storia, ma in realtà profila come per Zelio la figura di Nicandro, (quasi stessi seguendo una sequenza di capitoli tematici su determinati personaggi che finora erano rimasti dietro le quinte) e mi dà la conferma di quello che sospettavo, ossia che l'unico motivo probabilmente per cui Gregorio lo "sopporta" è il suo potere di premonizione. Nicandro è un ragazzo dall'animo puro, pacifico e si direbbe quasi un bambino per la sua età per via dell'innocenza che emana, forse per questo mi piace tanto. Probabilmente solo un animo simile e con una sensibilità così spiccata può sopportare un potere così grande, forse è il prescelto per questo dono perchè in mano ad un cuore malvagio non sarebbe un bene. Nicandro ha visibilmente paura di quel pugnale che Gregorio vuole che prenda in mano per verificare se sia appartenuto a Ludovico e se possa dargli indizi utili. Intanto oltre a Mavio, Lavinia, Nicandro e Gregorio, sulla scena arriva un altro personaggio, tirapiedi perfetto di Gregorio, ossia Gregorio che almeno dall'aspetto sembra proprio il mio tipo, ho un debole per i biondi come già accennato. Comunque Gregorio come sempre ha una prepotenza verso chi non obbedisce ai suoi ordini ed infatta tiraneggia anche su Nicandro sul quale arriva ad alzare le mani pur di farlo agire. Mi ha sorpreso Lavinia che nonostante l'affetto per Nicandro lascia che tutto ciò avvenga. E' come se alla fine volesse dimostrare di restare comunque dalla parte del fratello nonostante i suoi sentimenti per Nicandro e quelli per Moros. Non capisco del tutto se lo faccia per se stessa e per sue convinzioni, perchè comunque devota e fedele alla causa del fratello, oppure se lo faccia perchè si senta alquanto in obbligo perchè ci sno dubbi su di lei per via di Moros e voglia fugarli del tutto. Comunque la promessa di proteggere Nicandro sembra comunque voglia mantenerla fino alla fine. Nicandro sembra sforzarsi molto quando usa il suo potere tanto da risentirne anche fisicamente, e forse per questo che nell'aspetto sembra gracile. Comunque alla fine il pugnale non era di Ludovico e Gregorio ancora una volta si arrabbia per il buno nell'acqua e nel capitolo lasci intendere che andrà a sbollire la rabbia altroce, forse nei capitoli successivi capiremo dove, come e magari anche con chi. Sono davvero curiosa di capire quale donna potrebbe attirare la sua attenzione, forse una come quella Malìa che abbiamo incontrato nei capitoli precedenti. Chissà se anche Nicandro vivrà un suo tenero primo amore. Stasera sono in vena di "rosa". Stasera sarà un sabato casalingo e fanno ben tre film che volevo rivedere e non so scegliere. Fanno sia La maschera di ferro, sia Il Padrino l'Epilogo ossia la parte Terza che è stata rimasterizzata con scene inedite, e sia il film di Poirot Dopo le esequie il mio preferito della serie con un bellissimo Fassbender, e chissà alla fine quale sceglierò. Un abbraccio e al prossimo capitolo. 

Recensore Master
24/02/23, ore 17:43

Ciao Alarnis questo capitolo è conciso ma parla di un personaggio che finora è stato nominato spesso ma che si è visto forse poco. Se ci si ferma a considerare i personaggi come Zelio, speciei in tempi come quelli che descrivi tu in questa storia, sono persone che erano in un certo senso dipendenti da qualcun altro, come se quasi la loro vita non avesse valore se non in funzione di quella di un altro. Nello specifico Zelio lavora per proteggere la vita del suo "signore" e anche i suoi possedimenti, e se ci si pensa è triste perchè è come se due vite non avessero nella fattispecie lo stesso valore. Zelio non è sicuramente un personaggio che finora ha brillato per umanità, ma qui vediamo il rovescio della medaglia, (che però non lo assolve) e cioè come lui stesso sia maltrattato da Gregorio che vorrebbe da lui solo risultati per scoprire dove si trovi Ludovico. Con Gregorio ci sono anche Lavinia e Nicandro, ed ella sembra voler smorzare la ferocia contro i contadini che pure vorrebbe scatenare il fratello per scoprire dove si nascondono quei tre, che a detta sua non dovrebbero essere così pericolosi essendo appunto solo tre, ed invece gli stanno creando parecchi grattacapi. Zelio mastica amaro alle prese in giro di Gregorio e si contiene solo per convenienza per non rispondergli cosa vorebbe davvero. Nemmeno sembra ascoltarlo quando gli parla del passaggio segreto, o di provare a farsi dare informazioni mettendo una ricompensa. Gregorio sembra essere piuttosto avaro su questo, ed infatti è chiaro dalle sue parole che intenda coi suoi ordini proporre a Zelio di torturare per avere i medesimi risultati senza spendere soldi. Inoltre Zelio sembra sempre avere quel conto in sospeso con Moros che gli viene palesemente ricordato da Lavinia in carne ed ossa, e riflette su di lei l'odio per lui, ed inoltre sembra anche non gradire i suggerimenti della giovane di controllare cantine e pozzi. Comunque era doveroso parlare anche di Zelio, perchè finora era forse uno di quei personaggi non ancora curati nella sua storia fino in fondo. Ciao e al prossimo capitolo. 

Recensore Master
16/02/23, ore 22:30
Cap. 14:

Ciao Alarnis sono pronta per questo nuovo capitolo dove vediamo comparire un altro personaggio archetipo che non può mancare in un romanzo che si rispetti ossia la maliarda seduttrice, che in un romanzo storico può anche tradursi in una locandiera un po' strega che legge la mano. Prima di questo comunque assistiamo a Braccioforte che intuisce il piano di Moros, ossia quello di sfruttare Ludovico per entrare a Rocca Lisia e solo per rivedere Nicandro. L'incontro inaspettato di Moros col vagabondo gli apre una speranza, mentre chiede al nuovo conoscente di disegnargli una mappa di Rocca Lisia che gli permetta di entrare di nascosto in città, e vorrebbe da lui anche una descrizione di Ludovico, ma Braccioforte tace, ma non perchè non voglia aiutarlo, ma perchè sa che il suo piano è un suicidio e probabilmente non vuole averlo sulla coscienza. Tra l'altro Braccioforte esige di sapere perchè decideri così tanto rischiare la vita, se Gregorio non è esattamente suo fan, e proprio in quel momento arriva la nostra Malìa. Intanto nome bellissimo, complimenti per la scelta, e so che è un nome che anche oggi sebbene raramente viene ancora messo a qualche bambina appena nata. Un nome denso di significati e visto il carattere della protagonista di questo capitolo, non possiamo non dire quanto le sia cucito addosso. Devo dire che mi ha fatto molta tristezza il riferimento di Moros alla sua famiglia, dove tutti sembravano alla fine infischiarsene di tutti, per cui si può capire perchè Moros sia così affezionato a Nicandro, se è davvero l'unica persona che gli è sempre stata accanto nel corso degli anni dall'infanzia all'età adulta, più di sua mdre o dei suoi fratelli. Più andavo avanti a leggere e più la descrizione di questa donna non chiedermi perchè ma mi ha fatto venire in mente l'attrice Crystal Reed, forse per la chioma scura gli occhi neri ma la pelle chiara di luna di cui parli. Comunque Malìa si dimostra subito un bel osso duro che è abituato ad averla sempre vinta, specialmente con gli uomini, che sicuramente le cadono ai piedi. Intanto è divertente leggere dell'imbarazzo di Moros verso le avancez che gli fa la ragazza, comunque più matura di lui, e lo sdegno per essere soprannominato moccioso come fosse un qualsiasi giovincello che non ne ha già passate di tutti i colori. Altra cosa divertente è vedere come cerca di negare di essere innamorato, cosa che Malìa intuisce subito da quel suo ritrarsi ed irrigidirsi verso di lei, che poi viene confermato nel momento in cui entrano nella locanda e lei gli legge la mano. Braccioforte ci prova anche a salvarlo dalle sue grinfie, (anche se forse c'è cascato prima lui di Moros in passato con lei), ma la donna sembra che più gli si vuole sottrarre "il gioco" da sotto il naso più invece contrariamente voglia divertirsi con lui. La cosa stranissima è che Moros sia in difficoltà con una donna così, perchè lo facevo più spavaldo, ma evidentemente lo è solo in determinate situazioni. Non capisco poi come abbia fatto a pungersi o ferirsi Malìa quando prova ad abbraccia re Moros piuttosto, e a cosa si riferisca quando dice che la madre di Moros o le sue sorelle devono aver lavorato in silenzio. Comunque entrano nella locanda e appunto mentre mangiano e bevono, Malìa fa comprendere a Moros che non è soltanto un'imbrogliona alla quale piace attirare l'attenzione perchè parla della freccia che ha cambiato la vita di Moros e dell'unico bacio di Lavinia, anche se sentenzia da subito che lei non lo ami, come invece Moros ama lei. Ma che ne sa? Lavinia è in una posizione tremenda per come la vedo io! Comunque poi alla fine viene fuori anche con lei che Moros voglia entrare di nascosto da Gregorio a Rocca Lisia, e la donna sempre perchè è una a cui non piace proprio mettere in piazza i fatti altrui, subito lo addita a tutti gli avventori presenti chiedendogli se stia dalla parte di Gregorio o di Ludovico, e stavolta Moros sceglie la diplomazia, e si salva. Ultima nota di curiosità ma il biondo che gli urla di calmarsi alla fine del capitolo non sarà qualcuno del trio di Ludovico per caso? Comunque quasi ad ogni capitolo ho notato compare un nuovo personaggio e questo forse rischia di distogliere l'attenzione dai protagonisti principali anche perchè questi personaggi secondari sono stati creati tutti talmente bene, che è impossibile per loro non catalizzare l'attenzione del lettore. Per il resto non riesco proprio ad immaginare cosa potrebbe succedere ora, ma mi chiedo solo se arriverà qualcuna o magari sarà proprio Malìa a tentare di mettersi tra Moros e Lavinia. Intanto come sempre sono felicissima di proseguire questa storia passo come con te e come ogni settimana non vedo l'ora di sapere cosa succederà o chi altro conosceremo come new entry. Ciao e buona serata

Recensore Master
15/02/23, ore 17:47
Cap. 18:

Lavinia non delude mai, con il suo carattere graffiante e deciso, ed il modo di sfidare chi ha di fronte. Un bel personaggio femminile, e riesci a descriverlo con pochi sapienti tocchi. Brava!
Alla prossima
Eilan

Recensore Master
15/02/23, ore 17:44
Cap. 17:

Un capitolo molto dinamico, mi piace! Bello anche lo stratagemma del passaggio segreto... il ritmo è molto incalzante e voglio subito riprendere con il prossimo!
Eilan

Recensore Master
15/02/23, ore 17:43
Cap. 16:

Ciao cara, eccomi tornata dopo tanto tempo alla tua storia... scusa, ma il tempo è pochissimo ultimamente! Complimenti per la bella descrizione con cui apri il capitolo, quella del pugnale. Sembra banale, ma si vede la cura che uno scrittore ci mette. Ed ora cosa succederà? Corro a leggere il prossimo!
Alla prossima
Eilan

Recensore Master
09/02/23, ore 00:31

Ciao Alarnis eccomi qui come sempre. Devo dire che aspettavo con ansia un capitolo dove si vedessero sia Gregorio che Nicandro e non sono rimasta delusa, perchè le sensazioni avute nei capitoli precedenti sono state avvalorate in pieno. Nicandro sembra amato e benvoluto da tutti tranne che da Gregorio. Intanto lo vediamo molto affezionato a Lavinia e forse questo dipende anche dal rapporto che aveva suo cugino con lei, ma si nota subito che è un ragazzo sensibile e che si preoccupa del prossimo, tanto è vero che sebbene così felice di rivedere colei che è come una sorella per lui, subito s'informa anche sulle ferite di Mavio, che sembra anche lui affezionato a Nicandro. Mentre Lavinia poi scopriamo essere comunque indifferente nel vivere a Rocca Lisia, a Gregorio quel domicilio forzato sembra stare stretto, e si vede che vi si è insediato con l'unico scopo di detroneggiare Ludovico e assumere il controllo del territorio al suo posto, tra l'altro cancellando ogni segno della sua precedente esistenza, come ha fatto con tutte le cose del rivale. Poi com'era successo per il rapporto tra Guglielmo e Lavinia, appare sempre invidioso e geloso però stavolta del rapporto di Lavinia con Nicandro, almeno banalmente, perchè per me in realtà la cosa è più profonda e odia qualsiasi dimostrazione di affetto tra le persone, perchè le considera debolezze e futilità, e punti deboli che possono diventare bersaglio per un futuro avversario, mentre credo consideri le relazioni interpersonali solo come un qualcosa che lo possa aiutare a raggaiungere i suoi scopi. Mi sembra il classico signorotto del passato che si sposa per convenienza, per poi incappricciarsi magari di qualche bella ed innocente servetta a cui poi dare il tormento fino a farla diventare la sua amante. Anche la descrizione della stanza in cui si trovano mi riporta proprio allo stile tardo medievale, e sono quasi riuscita a visualizzarla. Mentre Gregorio assiste con noia alla riunione affettuosa tra Nicandro e Lavinia, di cui secondo me ha anche paura perchè teme che lei essendosi guadagnata il rispetto dei soldati possa rivoltarglieli contro se dovesse decidere di non stare dalla sua parte, la ragazza invece è troppo impegnata a rassicurare quel fratellino in ansia per lei, e gli rivela anche come la sua premonizione li abbia salvati. Gregorio non riesce a resistere molto oltre e subito vorrebbe pianificare le prossime mosse per debellare quella che per lui è la piaga vigente tra la gente ossia la fedeltà verso Chiarofosco. Mentre Lavinia e Mavio che hanno potuto toccare con mano e sentire le opinioni dei contadini parlano con cognizione di causa, a Gregorio non sembra importare molto la loro opinione e nè quella delle altre persone. Comunque il disprezzo verso Nicandro esplode nel momento in cui gli rinfaccia le sue umili origini, e dalla mancanza di reazione del giovane, si capisce che non è la prima volta che questa cosa accade, perchè ormai ha scelto di ignorarlo. Ma Gregorio poi non smorza i toni ma anzi rilancia toccando il tasto ancora dolente di Moros, cercando di scalfire l'affetto di Nicandro per lui ricordandogli come sia scappato lasciando Nicandro da solo. Nicandro a questo però non può tacere e sebbene dispiaciuto di non essere andato con lui, si nota subito come abbia compreso i motivi del fuggiasco, ed infatti lo difende apertamente come non ha fatto per se stesso, provocando ancora di più l'ira di Gregorio che arriva a picchiarlo. Lavinia messasi di mezzo viene ulteriormente poi tirata in ballo dal fratello, sempre per via di Moros, e si vede che appunto Gregorio ha paura che la sorella un giorno si ribelli a lui, forse magari proprio per amore di Moros. Moros per Gregorio nonostante la fuga è ancora una figura pericolosa per i rapporti che ha intessuto sia con Nicandro che con Lavinia. Infatti sfida la sorella in pratica a ribadirgli da che parte sta, e Lavinia sa di non potersi permettere una risposta differente da quella che si aspetta il fratello. Poi arriva il ricordo dell'arrivo di Nicandro a palazzo, che in un certo senso per Gregorio rappresenta per lui il momento in cui sono iniziati i suoi problemi. Mi è piaciuto l'aver affidato il ricordo alla signora Berta che tesseva e che è una figura credo costante del passato del fratello di Lavinia. Guglielmo sembrava aver subito capito che Nicandro era speciale, al punto da non solo salvarlo ma vegliare fin da subito su di lui, provocando comunque la gelosia infantile di Gregorio, che man mano si è trasformata prima in risentimento e poi in odio puro. Gregorio in pratica ha sempre voluto solo una cosa regnare su tutto e tutti in un certo senso, e voleva che le persone anche a lui vicine facessero solo quello che voleva lui, e non è mai riuscito ad accettare che le cose non potevano sempre andare come voleva. Questa frustrazione iniziata con la morte del padre, poi con il vedersi voltare le spalle da Guglielmo, che era colui che avrebbe potuto garantirgli la successione, che gli preferiva apertamente Lavinia, Nicandro o persino Moros, ha finito per farne la persona che ora di guarda le spalle da tutti e che non si fida nè si affida mai completamente a qualcuno, a meno che non sappia che può in qualche modo manovrarlo per appunto fargli adempiere i compiti che gl'impartisce. Sarei curiosa di capire ad esempio se ci sarà qualche ragazza nella vita di Nicandro o di Gregorio, perchè sarebbe interessante visti i caratteri praticamente agli antipodi, capire come vivrebbero una storia d'amore, e vedere se hanno più fortuna di Moros e Lavinia. Comunque davvero un capitolo bellissimo, perchè hai saputo trasmettere in pieno i rapporti e i dissapori tra i vari personaggi, passando poi anche per i legami quelli invece più saldi e hai mostrato bene cosa agita i cuori di tutti. Tra l'altro molto interessante questo dono di Nicandro fin dalla più tenera età  e mi piace molto che lo hai attribuito ad un ragazzo, perch di solito il "veggente" di queste storie è quasi sempre una lei. Amo il personaggio di Nicandro col suo candore e l'ingenuità e delicatezza che trasmette. Ci rivediamo presto al prossimo capitolo, per continuare questa nostra avventura. Come sempre ti faccio tanti complimenti, ormai sono un disco rotto, ma davvero lo dico sempre sinceramente, perchè davvero il capitolo mi ha lasciato bellissime sensazioni.