"Hey piccolo, ho voglia di divertirmi stanotte, ti va...?"
"Stà zitto, non sai quel che dici."
"Eddai, lo so che ti va, non dici mai di no..."
"Ho detto zitto."
2MIN!
Minho si è ubriacato ad una festa, che dire, è uno sciagurato.
Tocca a Taemin riportarlo a casa, in taxi.
Ma quando è ubriaco il signor Choi non sa quel che fa o che dice, per cui se ne frega e fa e dice quello che gli passa per la testa.
Povero Taemin, e povero tassista!

Taemin e Minho devono ballare la salsa per un reality ma, a causa del nervosismo, Taemin sviene. Cosa succederà quando riprenderà i sensi?

. . . ESTRATTO DAL PROLOGO . . .
Loro erano sempre stati le stelle più brillanti della mia vita, eravamo sempre là l’uno per l’altro ed anche a distanza di kilometri sentivamo la nostra unione, ci ricordavamo di quanto ci volevamo bene e del fatto che non ci saremmo divisi. Mai.
E me lo ricordai anche in quel momento.
Anche prima…

T.O.P ha dei precisi motivi per cui non vuole una segretaria-manager donna, ma il suo manager, incurante, sceglierà Jo. Come andrà a finire il conflitto tra SeungHyun e Jo?

I cinque ragazzi si muovevamo benissimo come se nulla fosse, come se quei passi fossero niente... Da quando li avevo visti due anni prima erano cambiati tantissimo ... Taemin aveva i capelli marroni ma sembrava un funghetto , ad Onew il nuovo taglio gli stava da Dio, Minho si era fatto allungare i capelli e se li era tinti di un marrone scuro , key aveva i capelli neri e una frangetta che gli copriva un occhio e jonghyun aveva la metta testa marrone e la frangetta gialla ... In poche parole dei fighi assurdi

La relazione tra G-Dragon e T.O.P vista attraverso le tracce del loro album.

Titolo precedente: We're living in the SMTown!
[ Estratto dal primo capitolo ]
" Il beat potente di Ready or Not inizia a diffondersi nella sala d’incisione, mentre i ragazzi si preparano a cantare. La prima battuta è di Minho*, ed immancabilmente arriva lo scuotere di capelli di Onew come fa sempre nei concerti. Il MIO Onew, che se solo sapesse probabilmente la sua voce avrebbe un crack cosmico. "
Buona lettura!
Spero vi piaccia! *-*

Sono le tre di notte, e non tutti dormono nel dormitorio..
Choi SeungHyun è uno di quelli.
...l'altro è Kwon JiYong. [GTOP]

"State parlando del mio pene! Potreste smetterla e continuare a girare?"
"Ehi, ehi, ragazzi, cos'avete in mente di farmi?"
"Mi perdonerai vero?"
"Solo, di nuovo."

è il compleanno di Kwon JiYong e Choi SeungHyun decide di fargli più di un regalo.

-Che piacere rivederti Giselle- disse Lee Soo Man –prego entra-
-Allora sei pronta per scrivere questo libro?- continuò.
-Diciamo che più che pronta sono obbligata- risposi sbuffando.
-Forza Giselle, è un’opportunità di lavoro che non capita tutti i giorni!- disse lui.
- Un’ opportunità di lavoro? Sono costretta a scrivere un libro su cinque pivelli che si credono dei geni della musica e lei questa la chiama opportunità di lavoro?- dissi alterandomi.
-Giselle sai benissimo il perché ti ho scelta! Eri l’unica nel gruppo di lavoro del signor Kim a non conoscere gli SHINee, ed io cercavo proprio questo! Non volevo una fan scatenata intorno a loro. Ed inoltre sei una ballerina, di danza classica certo, ma sei comunque più vicina al loro mondo-
-Scusa chi è che hai chiamato pivelli?-
Mi girai incuriosita dalla voce maschile alle mie spalle che scoprii provenire da un ragazzo biondo dalla pelle perfetta affiancato da altri quattro ragazzi altrettanto belli.
-Hmpf, e così siete voi?- dissi io, altezzosa.
-Bene, vedo che già hai conosciuto Key- disse il presidente accostandosi a me e indicandomi il biondino che aveva parlato prima.
-Ragazzi lei è Giselle- disse indicandomi –sarà la scrittrice del libro di cui vi avevo parlato-

Mi ritrassi subito, non avrei dovuto farlo, adesso avrebbe capito tutto e non sapevo cosa sarebbe accaduto.
2min

«Senti, abbiamo iniziato con il piede sbagliato! Perché-»
«Il piede era giustissimo, invece!»
Erin non ha mai voluto amare nessuno. Un antipatico ragazzo riuscirà a farle cambiare idea o rimarrà tutto come prima?

Kim Jonghyun aveva sempre dovuto lottare per ottenere quello che voleva, come quando aveva confessato ai genitori di voler smettere di studiare per dedicarsi alla band che aveva appena formato con qualche amico. Oppure come quando aveva candidamente ammesso di trovare attraenti anche i ragazzi e sua madre quasi non moriva davanti a lui pensando ai nipoti, al fatto che stare con un ragazzo era immorale.
Kim Kibum non era mai stato un ragazzo facile con cui venire a contatto, era arrogante, pieno di sé, e fin troppo consapevole di quanto fosse bello. Ai suoi occhi, la propria persona rasentava la perfezione, non c’era nessuno che potesse essere migliore di lui e quindi snobbava chiunque volesse diventare suo amico. Almeno fino a quando non aveva capito che da solo non sarebbe potuto andare poi tanto avanti nella vita. [JongKey]