Fortune odia la scuola in una sua sfaccettatura, e spera solo che prendi fuoco. Qualcuno però le farà cambiare idea; e sarà l'unica persona che lei non avrebbe mai immaginato:il suo professore.
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un amore da nascondere, un lavoro troppo importante per poterlo perdere e una cattedra ad allontanarli.

'Anche i grandi sono stati bambini una volta ma pochi se ne ricordano'
Giulia rimuginò a lungo su quella famosa frase di Antoine de Saint-Exupéry.
Amava il piccolo principe ma quel giorno era riuscita a leggerlo con occhi diversi.
Con occhi da bambina e grazie a lui era tornata ad esserlo.
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"Louis ti piacerebbe fare una cosa?"
"Che cosa?"
"Se potessi tornare indietro nel tempo quali momenti andresti a rivivere?"
Louis la guardò con un sopracciglio alzato poi si aprì in un grande sorriso.
"Sicuramente tornerei a quando ero un bambino"
Lo disse quasi con aria sognante ricordando, forse, i bei momenti passati.
Il sorriso di Andrea si aprì, mormorò un "Ne ero sicura" poi prese Louis per un polso guardandolo negli occhi.
"Sei pronto a ritornare bambino per un giorno?"

-Se l'ho fatto, l'ho fatto per te.Non potevo immaginare che avrebbe fatto così male, non potevo immaginare tutto questo, tutto questo schifo.- trema, perchè sta tremando?
-Amore, sei con me, sei con me adesso. Non ti succederà niente, ci sono io a proteggerti da tutto, proteggerò entrambi.- le sussurro all'orecchio, la sento immediatamente sciogliersi, calmarsi, si lascia andare a me.
-Sei così speciale!.- si gira tra le mie braccia accarezzandomi il viso.
-Anche tu sei speciale.- le sorrido asciugando con il pollice una lacrima.
-Ma io non ti merito.- abbassa il capo appoggiandolo sul mio petto.
-Mi meriti più di chiunque altro.- alza gli occhi dal basso, squadrandomi dal basso.
-Ti ho fatto del male.- alza il capo. Adesso ci troviamo faccia a faccia.
-Non mi importa.- sorrido amaramente baciandola.

Storia ispirata alla saga degli X-men con nuovi personaggi. Ambientata in una seconda scuola per mutanti a Londra, diretta da Ororo Munroe, detta Tempest.
Non tutto rispecchia la vera storia degli X-men, ci sono pochi capitoli dove compaiono i personaggi originali. Non fate le moraliste, sò che il Professor Xavier é morto.
« Ascolta Liam, non voglio combattere con te ok ? Sono cambiata credimi ! » il ragazzo non rispose, sparando un altro colpo che Charlotte schivò. « Smettila Liam ! In che lingua devo dirti che é colpa di ... » ma poi si ricordò che i suoi genitori la stavano osservando, lo sentiva. Decise dunque di combattere, per dimostrare ai suoi che la tatto ipnosi >era ‘funzionata’ e per placare un altro sentimento incontrollato che le bruciava lo stomaco. Liam caricò di nuovo la pistola trovandola però scarica. Charlotte approfittò di quel momento di distrazione per immobilizzarlo.

Chantal- testarda, vendicativa, provocatrice, dolce, bella.
Justin- famoso, presuntuoso, egocentrico, provocatore, dolce, bello.
Chantal+Justin? All'inizio è solo sesso, ma forse qualcosa in loro cambia.
In questa FF do sfogo alla mia mente perversa .-.
Spero vi piaccia ;)

-Ok, mi stai prendendo in giro.- affermo, più scettica di prima.
Lui sembra offeso dalle mie parole. –Non sono mai stato più serio di così, Moore.-
Ci penso su, indecisa su cosa fare. Da una parte, tutta la faccenda mi sembra ridicola, ma da un’altra…insomma, non ho niente da perdere.
-Voglio proprio vedere cosa sai fare, Styles.- dico accennando un sorriso, anche se lo guardo ancora circospetta.
Lui mi fa un sorriso trionfante. – Non vedo l’ora di dimostrartelo.- dice e mi stringe la mano con sguardo soddisfatto.
-Bene Evelyn da domani io, Harry Styles, sarò il tuo Made Coach!-

Sono quasi 587 anni che Nightly vaga per questa terra. Dopo secoli di vagabondaggio, decide di iscriversi all'Università di Salem, la città delle streghe, per trovare quella serenità e quella calma difficili da trovare in un vampiro antico. Ma a Salem, dove Nightly si immagina una vita normale come ogni essere umano, troverà molte difficoltà e situazioni difficili da gestire. Per fortuna, con lei ci sarà Justin, giovane e ignaro studente.
-Spero che l'introduzione vi attiri, è una storia originale e non vedo l'ora di sapere che ne pensate-

Lea accetta la richiesta del fratellino Liam di andare a vivere con lui e i suoi 4 amici, nonché componenti del famoso gruppo dei One Direction. Nascerà qualcosa da questa convivenza? La band ne risentirà?
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-Non ci siamo visti come state pensando voi! Non mi faccio arrestare per violenza sessuale su un ragazzino!- risi squadrando ben bene il riccio sedutosi di fronte a me.
Non avrei dato corda ad un ragazzino ormonato.. sapevo anch’io cosa si diceva di lui in giro.
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-Un tubino nero fino al ginocchio conteneva il fisico della sorella del mio amico.
Harry non dimenticarti che è la sorella di paparino Payne. Si, Liam potrebbe uccidermi.

La gente dovrebbe lasciarsi prima di arrivare a quel punto.
Perché poi ti resta addosso troppo male.
- Rimasero lì, al buio, per delle ore. L'una pensando a quegli occhi blu, che mai più l'avrebbero guardata. E l'altro pensando a l'unica donna che avesse mai amato e a dove fosse.

Se c'era un momento sbagliato nella vita, era proprio quello.
Non credevo di poter provare così tanto imbarazzo.
Alla fine era uno dei tanti fidanzati di mamma.
Si definiva tale, perchè me ne parlava sempre, in un modo dolce...troppo forse.
Ma non mi aspettavo certo QUELLO.
Tutto può essere giusto per una donna di 32 anni; ma beh.
Fissai il ragazzo sulla soglia della casa.
Dannazione..insomma..
..quello, era davvero sbagliato!

Lui si era avvicinato a me, prendendomi le mani. –Capisci che sono geloso, Jamie, non ti posso vedere con nessun’altro ragazzo che non sia me, anche se sono solo il tuo migliore amico. E so che è abbastanza da egoista, perché tu non fai queste scene di gelosia come me. Ma posso uscire anche con cento ragazze, ma come hai detto tu Jamie,- con il pollice aveva accarezzato la piccola H sul mio polso sinistro -sono tuo. E lo sai.-

Il cuore mi martellò sul petto, mentre mi stringeva a se'.
Non avrei mai potuto pensare che sarebbe mai successo.
Strinse la stretta, costringendo il mio corpo a combaciare col suo. Eravamo come due pezzi di un puzzle, le sue labbra erano fatte per unirsi alle mie. Le sue labbra, la sua bocca, per me era casa, il luogo sicuro dove il dolore e la tristezza non sarebbero mai esistiti.
Portai le braccia attorno al suo collo, senza mai distaccare le labbra dalle sue, per quanto erano avide di baci.
Le nostre lingue si intrecciavano e giocavano l'una con l'altra, creando scintille nel mio stomaco.
Era il mio mondo, tutto ciò che avrei mai voluto. Era l'unico al mondo capace di completarmi, di essere sempre al mio fianco senza mai stufarmi. Sentivo che era l'unico che mi potesse amare più di chiunque altro, come mi stava dimostrando in quel preciso istante. I nostri cuori iniziare a battere all'unisono e fu come se fossimo due parti di una stessa sinfonia.
C'era solo un problema.
Non ci appartenevamo.

Da troppo tempo cercavo un pretesto per fuggire, scappare da quella tortura che era la mia vita.
Mi chiamo Jamie, ho diciotto anni e la mia vita non mi ha mai sorriso, fino ad oggi.
Da piccola pensavo che l'amore fosse una persona. "Signor Amore", così lo chiamavo. Da quando ero stata rinchiusa in quella casa di cura mi avevano insegnato che l'Amore non esisteva per me, e che dovevo provare pena per quelle persone che riuscivano a trovarlo.
E la mente di una bambina cosa può pensare sapendo che il Signor Amore non sarebbe mai andato a salvarla? Imparare a sopravvivere senza. Ero fuggita.
Ma nel momento in cui i miei occhi incontrarono il castano scuro dei suoi... Capii che l'amore mi aveva trovata.
Tutti hanno la speranza che l'amore li venga a salvare, per me era una certezza.