Scarlett, diciassette anni, sfigata.
Così l'ha etichettata il resto della scuola, a partire dai giocatori di football e dalle cheerleaders. Fino a quell'anno. Fin quando durante il ballo di primavera non lasciò di stucco tutta la scuola. Fin quando il primo ragazzo di tutta la sua vita la invitò a ballare. Fin quando l'amore non s'impossessò della sua mente. Fin quando non soffrì, non per la prima volta, capendo che lui era 'il male'. Fin quando non capì che quel male avrebbe sempre fatto parte della sua vita.
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Prego di non plagiare, grazie. -©
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INCOMPIUTA
Quando sentii due colpi alla porta, per poco non cacciai un urlo.
«Chi è?» esclamai.
Non ottenni nessuna risposta.
«Chi è?» chiesi di nuovo; la voce mi tremò un paio di volte.
Non avevo il coraggio di guardare dallo spioncino.
Non rispose nessuno. Mi accasciai a terra, tenendomi la testa tra le mani.
Sentivo il cuore sbattere violentemente contro il petto, il battito mi assordava, mentre le mie gambe iniziarono a tremare.
[...]
«Ti apro» dissi cercando di controllare il tremolio della voce.
Quando spalancai la porta – dopo aver tolto catena, chiavistello e aver dato tutte le mandate possibili – mi ritrovai davanti un Louis stranito.
«Va… va tutto bene?» chiese insicuro.
Seguii il suo sguardo e vidi che stava osservando il coltello che avevo in mano. E il mascara colato sulle guance.
Scossi il capo in modo confuso, per poi annuire decisa e stamparmi un sorriso falso in faccia.
«Benissimo» dissi, sperando non avesse notato la mia voce incrinata.
«Lyn… sei sicura? Insomma… hai un coltello in mano» disse con fare ovvio.
«Oh» mormorai. Dovevo sembrargli una fuori di testa. In fondo lo ero. «Io… stavo cucinando».
«Piangendo?»
Inarcò un sopracciglio.
«Cipolle» dissi in fretta.

Harry Styles è stato creato per avere ciò che vuole ma questo sembra cambiare quando Scarlett McVay entra a far parte della sua vita.
Harry vuole l'unica ragazza che non lo vuole e farà di tutto per averla.
Ottenere ciò che vuoi a volte significa perdere ciò di cui hai bisogno.
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Storia vincitrice del concorso "storia più originale" indotto da 1DFFAwards.
Facente parte della top ten delle più preferite e più recensite. Più di due milioni di letture.

-Ma ti piacciono proprio i miei occhi eh?!- dice finendo come suo solito in una risata, e che risata! La sua voce è capace di mandarmi fuori controllo, tutto di lui mi manda fuori controllo.
-Hai degli occhi che fanno invidia al mare, Louis - dico senza rendermi conto di quello che ho detto, è come se mi avesse incantata - certo che li amo.

E' proprio vero quando dicono che non esiste amicizia tra maschio e femmina, o almeno…esiste, ma alla fine uno dei due si innamora sempre, e beh, questa volta è toccato a me.

Tutti si chiedono "ma cosa c'è dopo le favole?". Ora vi racconto io cosa è successo alla fine della favola di Alice Wall.
Due ragazzi con lo stesso carattere orgoglioso, sicuro,scontroso. Alice ed Harry. Tutti dicono che i poli opposti si attraggono mentre due poli dello stesso segno si respingono. Quindi Alice ed Harry,uguali in tutto, dovrebbero respingersi giusto? E se la loro storia fosse l'eccezione che conferma la regola?
-Siamo troppo giovani per perdere le speranze. L'orgoglio ci fa perdere tante cose nella vita. A che serve essere brave persone? Cosa ci si guadagna? Solo sofferenza?-
A volte per andare avanti, bisogna tornare indietro.
Dal capitolo 8:
*-Io non me ne vado,perché adesso voglio essere solo qui.. con te-
Alice capì che stava lottando con qualcuno più testardo di lei e quella battaglia l’aveva persa nello stesso istante in cui aveva alzato lo sguardo verso quel ragazzo tutto ricci e fossette.
Le mani di Hary accarezzarono le sue guance.
-Ti odio-sussurrò la mora indignata
-Lo so-rispose Harry senza muoversi*

[...] "Harry per favore puoi stare zitto?"
"Sei insopportabile, ma questo è da te"
Le sue parole erano un continuo pugnalamento anche perché io e lui eravamo così uniti un tempo, ci conoscevamo da una vita ed eravamo inseparabili. Poi il calcio, qualche malinteso, lo studio, ci allontanò fino a ridurci a quello che siamo adesso: Due estranei.
"Non importa che tu stia qui a farmi compagnia, anzi. Torna dai tuoi stupidi amichetti e da quelle ochette!"
"Gelosa Haylie?"
Mi irritava perché ogni cosa che diceva la sapeva dire nel modo giusto. Mi conosceva e sapeva benissimo cosa poteva dire o fare per ferirmi.
"No ti sbagli Harry, non me ne importa niente volevo solo chiamare le persone con il nome che si meritano!"
"Tu sei pazza, hai ragione vado via, mi sto solamente annoiando qui."
Rimasi a fissarlo mente usciva da quella porta con indifferenza. Quante cose erano cambiate rispetto ad alcuni anni fa. [...]

[dal primo capitolo]
“...Le sue mani scivolarono lungo i miei fianchi. Un gemito vibrò nel suo petto quando i miei seni si scontrarono su di lui. Sussultai quando cercò di alzare il leggero vestito, afferrai la sua mano tirandola fuori prima che potesse andare più in profondità. Una risata lasciò la sua gola alla mia reazione. Forse capì che non ero abituata a questi tipi di contatti. Le sue labbra premettero contro le mie lasciandovi un umido bacio, la sua lingua si fece spazio nella mia bocca...”
(Glare=Bagliore)

Alzai gli occhi, la luna era piena e le stelle luminose. Il mio rapitore mi strattonò per il parcheggio verso una grande Range Rover nera. Aspettai fin quando aprì la portiera e fece un cenno con la testa, ordinandomi di entrare. Feci come mi disse e lo osservai mentre camminava intorno alla parte anteriore della macchina per raggiungere il posto di guida. Prima che lui salisse controllai la mia portiera: non mi sorprese che fosse chiusa a chiave. La lucina che si accese sopra di noi illuminò i sedili anteriori permettendomi di vedere meglio il ragazzo. Alcuni dei suoi ricci scuri caddero sulla sua fronte, facendolo apparire più giovane della sua età. Lo osservai quando afferrò il volante, le maniche della sua giacca erano tirate leggermente su mettendo in mostra i suoi avambracci muscolosi. Si voltò verso di me, i suoi occhi verdi fissarono le mie iridi blu.
***
Storia tradotta dalla pagina di H28, autrice di Dark, sul sito di One Direction FanFiction.

"L'amore sa aspettare, aspettare a lungo, aspettare fino all'estremo.Non diventa mai impaziente, non diventa mai esigente, non mette fretta a nessuno.L'amore vero sa attendere anche per una vita intera, l'amore vero non si può descrivere a parole, l'amore vero è amore e basta.Non importa che tu sia bianco o nero, ricco o povero, umano o sovrannatule; l'amore è ovunque, l'amore ti prende con il cuore e non con gli occhi." -Love, passion, obsession.
 

E c’era d’avere paura, ma questo non glielo dicevi.

ATTENZIONE! QUESTA STORIA NON E' SCRITTA DA ME, E' SOLTANTO UNA TRADUZIONE FEDELE DELL'ORIGINALE!
dal quarto capitolo:
«Tutti dicono che dovrei stare lontano da te» sussurra, guardandomi come se io sappia la risposta a una domanda che non ha mai chiesto.
«Fai sempre quello che la gente dice?» domando, alzando un sopracciglio giocosamente.
«Quando penso che abbia ragione, sì» si acciglia, incrociando le braccia al petto in modo adorabile.
«E se io non voglio che tu lo faccia?» mi chino, sorridendo alla nostra improvvisa vicinanza. Profuma di fragole e panna: dolce e innocente.
«E se non m’interessa quello che vuoi?» il suo dito scava nel mio braccio facendomi sussultare, ma lo toglie appena si rende conto che sono ferito.
«E se io non voglio lasciarti?» un sorriso sfrontato riempie le mie labbra e i miei occhi brillano.
«Beh, ehm, cosa? Lasciarmi da cosa?» balbetta, sconcertata dalla mia franchezza.
«Non ti lascerò stare lontana da me» rispondo affannosamente, girando sui talloni quando ritorno verso l'auto.
«Ma - mio padre mi ha sempre detto di stare lontano dai ragazzi come te» mi chiama con voce tremante, ma i suoi occhi sono incandescenti.

Due sedicenni in vacanza si innamorano perdutamente, passano un'estate incancellabile, ma poi devono dirsi addio e tagliano tutti i contatti.
E se dovessero rincontrarsi anni dopo? Cosa succederebbe?
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Dal capitolo 11:
Vidi che indossava ancora la catenina con il ciondolo che le avevo regalato 4 anni prima.
« La porti ancora? »
« Non l'ho mai tolta. »
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Se vi ho incuriosito almeno un po' entrate :)

"Ormai ci sei dentro. Benvenuta nel gioco."
Mi appoggiai allo stipite della porta e portai la mano destra alla mia bocca. Che diamine stava succedendo?
Corsi verso l'entrata e presi il telefono, controllai i numeri in rubrica e ringraziai il cielo di avere il numero di cui avevo bisogno.