I grandi occhi scuri guardavano oltre la finestra di casa sua, dandogli le spalle: non voleva che sapesse che stava piangendo.
«Hermione, sei troppo intelligente per non comprendere la gravità della situazione.»
Oh, ma lei comprendeva benissimo. Era proprio quello il problema: avrebbe desiderato rimanere all’oscuro, non sapere, non sentire niente del genere. Avrebbe preferito strapparsi occhi e orecchie pur di non ascoltare quella che non era altro che un’orribile verità.
Il Sole stava per tramontare: l’arancio e il rosso brillavano nel giardino, mutandone i colori. Quante volte era rimasta lì ad ammirare quel momento con lui?
Tante. Troppe per potere rispondere alla domanda di Ron.
«Mi spiace, Ron. Io non so niente.»
Un sospiro dietro di lei le lasciò intendere che non le credeva. «Va bene.» Si avvicinò e le posò un bacio sulla guancia, indugiando qualche secondo. «Non permettergli di farti del male.»
E poi, lentamente, uscì dalla stanza ed Hermione, tristemente sola, poté dar sfogo al suo dolore scoppiando in un sonoro pianto di disperazione.

Sono passati diversi anni dalla rinascita di Lord Voldemort, e il mondo magico è immerso in una guerra che pare non avere fine. Ma qualcosa di inaspettato sconvolgerà la vita dei membri dell'Ordine della Fenice e, ancora di più, quella della giovane Hermione Granger. L'amore riporterà la luce in questo mondo ormai gettato nelle più fitte tenebre?
E' una Lucius/Hermione, la mia prima fanfiction sull'argomento. Spero che possa piacervi e sarei molto felice di ricevere recensioni! Grazie e buona lettura a tutti!

La guerra è ormai finita da sette anni e tutti hanno ripreso la loro vita. C'è chi si è buttato anima e corpo nel lavoro, chi ha messo su famiglia e chi ha viaggiato in lungo e largo per il mondo. C'è anche chi non è cambiato affatto e passa ancora il tempo ad organizzare grandi pranzi di famiglia e a sferruzzare maglioni da regalare a Natale. Non sempre, però, tutto ciò che avevamo programmato è destinato ad accadere ed è proprio questo che la Signora Weasley deve capire. Tra due persone di nostra conoscenza completamente recalcitranti all'idea del matrimonio ed un piccolo imprevisto che stravolgerà le cose, riuscira Molly a veder realizzato il suo piccolo, innocuo desiderio?

- Fino a prova contraria, Ronald, sono io che mi sono fatta un viaggio di otto ore oggi - protestò lei, con la testa praticamente infilata nel baule - Per di più, ora sto anche sistemando tutto questo - disse, riemergendo e alzandosi a fatica, con i capelli stravolti e stringendo tra le braccia un mucchio di pergamene - Mentre tu te ne stai spaparanzato sulla poltrona! - aggiunse, scaraventando le pergamene sul copriletto violaceo del suo baldacchino - Ergo, non sei nella condizione di poter essere stanco!___(Raccolta missing moments).

Era doppiamente seccata: da un lato perché stava perdendo del tempo prezioso che avrebbe potuto impiegare in altro modo, dall’ altro odiava l’ idea che l’ avessero convocata senza darle la minima spiegazione.
Le porte del primo piano erano tutte aperte tranne una, la loro destinazione.
Quando la professoressa Vector spinse le ante, capì il perché di tutta quella segretezza. Quattro ragazzi sedevano al lungo tavolo: non erano studenti qualsiasi.
Un paio di iridi grigie corsero immediatamente alle sue. Quegli occhi sprezzanti e maligni, e il sorrisetto arrogante sul suo viso scarno, le fecero montare una rabbia istintiva, dettata dall’ abitudine.
Cercò immediatamente il familiare tintinnio al suo polso, che non riuscì però a calmare il suo disagio.

-Oh Ronald, per l'amor del cielo!- sospirò Hermione -Ti senti bene?-
Ron battè le palpebre un paio di volte.
Poi, lentamente, si rimise in piedi.
Con sommo stupore di tutti, si passò una mano nei capelli con fare suadente, e fece un sospiro teatrale.
-Caspita, spero di non essermi tutto scompigliato!-
Lasciò vagare lo sguardo sui visi attoniti dei quattro amici.
Finchè non incontrò lo sguardo di Hermione.
La osservò per qualche istante.
Poi alzò un sopracciglio, si schiarì la voce e le lanciò un sorrisone seducente.
-Ehilà, Grangy!-
I tre ragazzi strabuzzarono gli occhi, increduli.
Hermione deglutì.
-G...Grangy???-

Per Harry, Ron ed Hermione, siamo al sesto anno.
Ron è fidanzato con Lavanda ed Hermione, per far ingelosire il ragazzo, inizia ad uscire con McLaggen. E questo è ciò che sappiamo dai libri della cara Rowling.
Ma se qualcosa andasse storto? Se un personaggio inaspettato, mescolasse le carte in tavola?
"Un viaggio presto comincerà,
il premio si riflette negli occhi di un altro,
quando quello che vedi ti mancherà,
indietro l'amore disinteressato ti porterà".
(Liberamente ispirata al film "Quel pazzo venerdì")

Nove anni dopo la morte di Voldemort tutti coloro che sono sopravvissuti hanno costruito la propria vita. Harry Potter è diventato un auror ed ha sposato Ginevra Weasley, ha un figlio ed è in attesa del secondo. I suoi amici di sempre, Ron Weasley ed Hermione Granger, sono diventati auror anche loro e fanno parte della sua squadra. Nonostante la loro storia d’amore sia finita e Ron si sia sposato con Agnes, la loro amicizia rimane viva.
E poi c’è lui, che con loro apparentemente non c’entra nulla: Draco Malfoy, ex Mangiamorte, un padre ad Azkaban ed una moglie perfetta per lui. Almeno all’apparenza.
Le loro strade potrebbero non incrociarsi mai, ma strane sparizioni di maghi purosangue li portano a rincontrarsi... e niente sarà più come prima.
Hermione e Draco si troveranno a far parte di una improbabile squadra per sciogliere un enigma che pare non avere soluzione. Chi ha preso di mira i purosangue? Chi è Lord Jeremy Alexander Cavendish? Sullo sfondo di un mondo nuovamente in subbuglio si consuma una struggente passione, che porterà due anime a cercare qualcosa che non avevano mai avuto: il coraggio di amare.

Di gigia990
Ron le canzoni d'amore non le capiva proprio.

“Rendi la mia vita ordinaria, sai?” Affermò, rompendo il silenzio.
“Beh, grazie” Disse caustico, corrugando la fronte.
“Voglio dire” Gli picchiò il braccio con un colpetto sciacquettante.
“Voglio dire che sei esattamente quello di cui avevo bisogno. La cosa incredibile è che ho addirittura pensato di mettere da parte l’ ambizione, perché credevo di essere stanca di rischiare” Stava parlando da sola, come ogni volta che aveva una rivelazione improvvisa.
“Continuo a non capire come questo possa risultare ordinario” Ribadì perplesso.
“Dallo scorso maggio io sono stata in cerca di risposte” Cominciò, dopo aver riflettuto qualche istante per dare un senso compiuto al suo discorso.
“Quest’ ultimo anno mi ha svuotata, mi ha fatto desiderare profondamente di poter vivere una vita normale, addirittura banale, se avessi potuto avere in cambio un assaggio di tranquillità.
“Quando ieri sera mi hai stretto la mano, entrando in Sala Grande, ho capito che in realtà sei tu che calmi le mie paure, quelle vere. Sei tu che mi regali quell’ ordinario di cui ho bisogno”
Le sorrise, osservando il rossore delle sue guance diventare sempre più acceso.

«Ron, puoi smetterla di farti violentare da Hermione, per favore?»
«Non ci riesco!» strillò lui, isterico.
Harry alzò gli occhi al cielo, sospirando.

Draco la raggiunse e le strinse la mano con forza. - Facciamo un patto. Ci stai? - Dipende - sussurrò Hermione, disorientata. L'effetto dei Caipiroska cominciava a svanire. - Il patto è questo: fra esattamente un anno a questa parte - se nessuno dei due avrà ancora consumato con il partner ideale -, la prima notte di sesso dopo tanta astinenza sarà fra noi due. Ci stai?

Traduzione di gigia990
«Dodici Infallibili Modi per Incantare una Strega,» lesse Ron, pensando che Hermione stessa avrebbe potuto scrivere un libro sulle cose strane che fanno le ragazze.
«E fidati di noi, sono infallibili,» disse Fred.
«Oro solido,» convenne George.

- HP 7 from Hermione pov -
Dal capitolo 7 :
[...]Ma in fondo Ginny continua a illudersi, pensai, ed è anche in parte colpa mia.
Soltanto due sere prima l’avevo rassicurata dicendole che per lei ed Harry poteva esserci un futuro, ma in quel momento la realtà mi crollò addosso come un castello di carte: nessuno poteva avere certezze sull’avvenire in un momento come quello.
Nessuno sapeva se saremmo sopravvissuti alla ricerca degli Horcrux o a una battaglia contro lo stesso Voldemort.
Io avrei dovuto saperlo. Non avevo forse modificato i ricordi dei miei genitori proprio perché non corressero pericoli e non soffrissero la mia eventuale perdita, continuando a vivere serenamente?
Fu come se tutte le ansie e le paure che mi avevano assillato dopo la morte di Silente, e che erano state represse in quegli ultimi giorni, fossero tornate a galla tutt’a un tratto. E la consapevolezza di avere davanti a me solo il nulla, l’ignoto, mi investì come una doccia fredda.[...]