"Devi innamorarti. Io ti aiuterò, ma sappi che hai poco tempo”
“Mh, cioè?”
“50 giorni”
Fu lì che scoppiai a ridere. “50 giorni? Tesoro bello, sai che nessuna può resistere al mio charme?”
“Ever sì” tossicchiò lui mentre cercava di non ridere.
“Ever? Cosa centra lei?”
“Dovrai conquistare lei” esclamò cominciando a ridere a crepapelle.
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Una cosa che proprio non sapevo fare era dire bugie del genere, soprattutto quando le mie guance si facevano rosse come in quel momento.
Ecco perché Kate scoppiò a ridere. “Sei tutta rossa!” rise “Se non vuoi dirmelo non fa niente ma non negare l’evidenza”
“Ok, mi ha baciato e gli ho mollato uno schiaffo” sorrisi ricordandolo.
Lei rise ancora di più. “Carino da parte tua, e poi?”
“E poi l’ho baciato io”
“E lui ti ha dato uno schiaffo?” domandò mentre posava il cellulare sul bancone.
“Mi ha ribaciato” scrollai le spalle.

Sono passati cinque anni da quando la Boy Band più famosa del mondo si è sciolta, dopo cinque anni, Harry non ne poteva più.
Ma ora, cinque anni dopo, lui torna e per una giornalista è l'occasione per poter fare l'intervista del secolo.
Mia Marcus non è mai stata più felice di poter dire al mondo intero di essere una Directioner

E se Harry Styles avesse una figlia... e nessuno lo sapesse?
E se nemmeno lui lo sapesse?
Cosa succederebbe se la verità venisse a galla?
Sicuramente ci sarebbero delle persone che cercherebbero in tutti i modi di farla sparire di nuovo. Proprio come 6 anni prima, quando separano due giovani ragazzi innamorati.
Troppo diversi per stare insieme.
Appartenenti a due mondi troppo lontani per essere uniti.
Sapete le persone possono essere molto crudeli e senza cuore quando si parla di soldi e di successo.

-Voglio fare l'amore con te-
Harry lo guarda dolcemente, con un velo di preoccupazione.
-Ma hai il pancione amore... sei sicuro?-
-Sicurissimo, è da mesi che attendo questo momento-
E Harry allora obbedisce.

Louis fa l'avvocato, ha una vita monotona e dettata dalla routine. Cosa succederebbe se quello di cui ha più bisogno per tornare a vivere si trasferisse nell'appartamento di fianco al suo?
***
Larry Neighbour!au
Conteggio: 6.2k

“No, fermo, non farlo!” disse una voce alle sue spalle. Harry non si voltò a guardarlo, forse sorrise, ma questo nessuno lo poté vedere. Probabilmente mancava proprio quell’elemento nella trama di un maniaco suicida: il passante pronto a correre in aiuto. Sarebbe stato più facile buttarsi, con uno spettatore la morte non sembrava così spaventosa.
“Non mi importa niente! Non riuscirai a convincermi a scendere. Lo voglio davvero fare, voglio buttarmi, voglio porre fine a questa vita.” urlava il riccio, forse più a sé stesso per convincersi che non alla figura dietro di lui.
“Non me ne fotte un cazzo di te, questo è il ponte da dove devo buttarmi io, quindi scendi e fammi morire in santa pace.”
[Harry/Louis][16.1k][Cris]

[Punk!Louis] |17k
“Persone come te non entrano nel mio negozio, quindi cosa stai facendo qui?”
“Sono qui per fare un tatuaggio, cosa pensavi? È un negozio di tatuaggi, giusto?”

Caterina.
Per gli amici Katherine o semplicemente Kate.
Diciassette anni vissuti in una città affollata come Milano.
60 kg per un metro e 70 di pura dolcezza.
Ragazza altruista, pura, semplice, bella; in una parola:perfetta.
Vive costantemente nella paura di non apparire bella, si sente sempre un errore e non abbastanza.
Capelli castani portati sempre lisci, occhi castani contornati sempre da un filo abbastanza spesso di eyeliner e ciglia folte anche grazie all’aiuto di mascara.
Questa è la storia di una ragazza che trasferitasi incontra amicizia ma anche dolore, paure e tanto altro.
Ho messo il rating arancione per i dialoghi. Spero vi piaccia.

Harry emise un respiro, più affannato di prima, mentre guardava giù Louis "Tutti e tutti su questa nave appartengono a me, il capitano. Non importa chi sei o di come ci ti senti qua . Se sei su questa nave tu sei mio. E non ti azzardare a pensare il contrario. "
Prima che Louis potesse registrare le parole minacciose nella sua mente, Harry rilasciò alla fine la corda del collare e si precipitò fuori dalla stanza.

Le situazioni che ci troviamo ad affrontare, giorno dopo giorno, anno dopo anno, che siano belle, brutte, perenni, noiose, prima o poi un cambiamento ce l’hanno.
Può essere progressivo, lasciarti il tempo di ragionare e di vivere minuto per minuto quell’inaspettata occasione, o brusco, che ti stravolge nel profondo, lasciandoti sorpreso ad osservare la tua vita mutare e prendere forma, senza magari tu lo voglia.
Harry Styles la sua vita non l’aveva mai potuta definire sua, perché semplicemente non lo era.
Era malato, schiavo del suo male, costretto in un ospedale fino la fine dei suoi giorni.
Un'esistenza che andava sgretolandosi, a partire dalla sua famiglia.
Lo stesso giorno in cui se ne rese conto, si ritrovò ad affrontare un altro brusco cambiamento, senza valutarne conseguenze: Louis irruppe nella sua stanza trascinandolo con sé lontano, da tutto e da tutti.
Perchè lui lo voleva davvero, sapeva in fondo di meritarselo e Louis aveva un sorriso che ti scaldava il cuore. [...]

Questa storia era in raiting arancione, ma leggendo tante FF in raiting rosso sono stata contagiata e ho dovuto cambiare raiting...ovviamente il senso della storia e il modo di raccontare resterà uguale,quindi non inizierò a fare solo capitoli da malata pervertita, ma comunque ci sarà qualcosa del genere piccole parti,ma ci saranno... Mi dispiace per chi non potrà leggerla per il raiting ma sono una scrittrice e noi siamo fatte così tutti i biglietti erano nella ciotola e dopo averli mescolati a lungo Carlotta infilò le sue lunghe dita nel recipiente e prese un biglietto sperando tanto fosse il suo.Lo aprì piano e una lacrima rigò il suo volto...
Dal primo capitolo:
I nostri vicini erano gli Styles e dall'altro lato c'erano i Baker.si stava facendo buio e decisi di ritornare a casa e mentre passava davanti casa Styles uscì un ragazzo ricciolino,un po' più alto di me.Continuai a camminare e quando gli passai a fianco lo urtai leggermente,gli chiesi subito scusa ma lui era molto arrabbiato si girò verso di me e ripeteva che dovevo stare più attenta,ma io non lo ascoltavo molto mi ero completamente persa nei suoi occhi verdi,gli occhi che avevo sempre sognato,l'unica differenza con quelli che desideravo era che quelli che avevo davanti erano gonfi e lucidi pronti a scoppiare in un pianto.