Kushina Uzumaki sentiva il bisogno impellente di ripassare un paragrafo di geografia poco chiaro; così, durante la ricreazione, aveva abbandonato la caotica e chiassosa classe del liceo che frequentava per rifugiarsi in terrazza, luogo solitario, tranquillo e spazioso.
Un libro voluminoso giaceva sopra la gonna blu della divisa scolastica mentre lei teneva la testa abbassata, contornata da due ciocche di capelli d'un rosso fiammante e da un paio d'occhi verdi palesemente concentrati nella lettura.
"Paura di essere interrogata?"
Questa voce curiosa e saccente poteva appartenere solo a lui, l'approfittatore per eccellenza.
"Sparisci, Namikaze!" sibilò aspramente.
"Non ho questo potere, purtroppo!"
[MinaKushi]
- Quinta classificata e vincitrice del premio IC al "[Contest Lampo] My First Kiss" indetto da sani-chan92 -

“Ora dovresti darmi una risposta, se non ti dispiace. E' così che funziona, sai”
Lei affondò le bacchette nel piatto, ancora colmo di riso, e le girò fra i chicchi con aria distratta. “D'accordo” Disse infine, tornando a guardarlo.
“Ti farò chiamare dalla segretaria, allora” Si alzò, afferrando il vassoio con i resti del suo pranzo. “Ti va bene domani pomeriggio?”
“Non dovresti chiamarmi tu? E' così che funziona, sai”
Kyouya si limitò a sorriderle, sfiorandole la mano con la propria mentre si allontanava.
[07.Le vecchie abitudini sono dure a morire]
Sette episodi dedicati ad Haruhi e Kyouya, ispirati ai prompts della community "Syllabes of time".
[Completa]

[SpagnaxRomano]
«Romano!» La r forte, quasi doppia. Si gira di nuovo verso il mare. Sta malissimo, ora ha anche la gola secca. Lo osserva, nella luce del sole, e gli sembra che gli stia sorridendo.
Non gli risponde, lui continua comunque. «Comportati bene, d’accordo?»

Sfortuna.
Una parola che non rientrava nel suo vocabolario personale, anche se ne conosceva benissimo il significato.
Semplicemente non voleva sperimentarla: preferiva infatti evitare inutili seccature, figuracce, incidenti, disgrazie e quant'altro.
Ma Shikamaru Nara dovette rassegnarsi all'idea che essa - sebbene lui cercasse di evitarla - colpiva chiunque, non era bendata e non lasciava scampo a nessuno.
Nemmeno ai pigri.
Capitolo I: Piccole sfortune
Capitolo II: Medie sfortune
Capitolo III: Grandi sfortune
[Presenza di accenni ShikaTema + piccolo accenno NaruHina]
Prima classificata al Contest "Baciati dalla (S)fortuna" indetto da keli

“Era indispensabile sbadigliare in quel momento, suppongo.”
La voce di Temari ha la vibrazione sinistra del terremoto imminente, è secca e tagliente come un kunai molato di fresco.
“Non crederai che l’abbia fatto apposta, adesso,” si difende mollemente Shikamaru, mani in tasca e smorfia esasperata. Ma non troppo, ché pesa fatica.
[ShikaTema Day - a sour]

[Buon ShikaTema Day!]
Quello che vide accanto a lei servì ad addolcirla, e se non fosse stata personalmente presente in quel momento non ci avrebbe mai creduto.
I suoi fratelli e il suo ragazzo riposavano tranquilli e beati nella stessa stanza; chi sulla sedia a dondolo, chi sul divano, chi sul tappeto.
Ed era incredibile come il sonno li facesse sembrare degli angioletti troppo cresciuti.
Di questo Temari si stupiva sempre, abituata ad averli svegli e pronti a stuzzicarsi a vicenda.
Accadeva così di rado che non ci mise molto a capacitarsene e a formulare pensieri su ognuno di loro.
[...]
"Siete gli uomini della mia vita, la mia famiglia"

“È stato ucciso da un Auror?” chiese Harry esitante.
“Oh, no” rispose Sirius. “No, è stato assassinato da Voldemort. O per ordine di Voldemort, più probabilmente; dubito che Regulus sia mai stato così importante da scomodare Voldemort in persona. Da quanto ho scoperto dopo la sua morte, si era fatto coinvolgere fino a un certo punto, poi era stato preso dal panico per quello che gli era stato richiesto e ha cercato di fare marcia indietro. Bè, non si consegnano le dimissioni a Voldemort. È servizio a vita, o morte”.
I pensieri di Sirius Black, rinchiuso a Grimmauld Place, nei confronti del fratello Regulus, in una giornata apparentemente come le altre.

-“Per te attraverserei il mare.” comincia, tremante. “Per te volerei su ogni terra.”continua, un po’ più sicuro. Dalla finestra di lei, al terzo piano, esce un tenue raggio di luce; ah, se solo si ricordasse quelle poche parole di Romeo e Giulietta imparate a loro tempo! “Per te io…scenderei nelle profondità di ogni pianeta.”- Come dimenticarsi che i vecchietti Babbani sanno essere perfidi u_u A Bella Black, spero possa farti sorridere prima del fatidico 25 XD

[Dedicated to Yamamoto]
[24 Aprile - Happy Birthday, stupid baseballman!]
In quel momento Yamamoto assottigliò lo sguardo e divenne serio, concentrato. Ci metteva l’anima, ogni volta che giocava. In ogni cosa che faceva, a dire il vero. Solitamente con un sorriso sulle labbra e la voce cristallina che rideva, spensierata.
Ma non quella volta.
[Tsuna + Hayato + Takeshi]

- Non lo so.- ridisse in un sussurro indistinto e ne frattempo Shikamaru si allungò sul tavolino, poggiò il mento sulla superficie e prese a soffiarle il fumo in faccia.
- Lo sai.- replicò spiccio, rivolse il filtro della sigaretta a lei e sorrise sornione - Dai che lo sai.- continuò spingendo ripetutamente il filtro sulle sue labbra.
Temari alla fine si sbatte tante di quelle paranoie, che a volte si dimentica le cose più basilari.
Shikamaru/Temari, leggera lime all'interno. 

Prevedibile: agg. Che si può prevedere: tale risultato non era pre----- tale risultato era altamente prevedibile.
Non è proprio il nuovo capitolo di Romance & Cigarettes ma è pur sempre qualcosa, no? XD

"Che cosa c'è in un nome? Se anche noi chiamassimo ciò che chiamiamo "Rosa" con un altro nome, serberebbe sempre lo stesso dolce profumo."
"Ti ha chiamata Rose, non è vero?"

«Cosa ci fai quassù?»
Ryuzaki non sente.
Light ripete.
Ryuzaki si volta.
Light sente un brivido.
Un tocco così, è troppo.
[ Light/L ]

Gli anniversari servivano a ricordare e celebrare qualcuno che si era tanto amato ed ora si rischia di dimenticare, ma lui non aveva mai dimenticato, neanche un secondo.
[50 frasi Gokudera/Tsuna, di vario genere]

Anni dopo il caso Kira Near inaspettatamente si ritrova nell'orfanotrofio, dove incontra Matt, Mello e infine Elle. Ha la possibilità, dopo tanto tempo, di poter parlare loro un'ultima volta... eppure sente che c'è qualcosa di strano.
“Sto sognando?” chiese Near
 Elle alzò gli occhi verso il soffitto, infine tornò a scrutarlo chiedendogli:
“Tu cosa ne pensi?”