Questa sarà, o almeno mi piacerebbe che diventasse, una raccolta di Drabble/Flashfic incentrate su coppie di personaggi che rasentano il limite del tollerabile e dell’umano (ma che a me piacciono da morire!)! Questo solo perché mi piace torturarmi (e torturarVI) con queste creazioni dalla dubbia natura e levatura morale!
#1: “Non tornerà, vero Fifi?” [Ruiet/Kato]
#5: “Per ogni battito del mio cuore, io ne immolerò uno a te, così continuerai a vivere.” [Noise/Voice]
#10: "Non c’è gioia per la feccia dell’Aziluth." [Rasiel/Shatiel]
#15: "Era solo un’illusione, lo sapeva." [Kato/Kira]
#20: "Erano quelle mani a sorreggerlo sempre, ad aiutarlo nel momento del bisogno." [Metatron/Sevoftarta]
#25: ""Anche questa è una Persona?” chiese la giovane carezzandosi la guancia pallida." [Doll/Uriel]
#30: "Davanti ai miei occhi non eri più l’angelo misericordioso che mi curava le ferite, ma un demone immondo da uccidere senza pietà." [Michael/Balbero(Bal)]
#35: "Si era proclamato suo salvatore, planando dal cielo a fermare la mano di un assassino." [Metatron/Rosiel]
#40: "Ogni parola da lui pronunciata gli scatenava dentro moti di disapprovazione e stizza." [Michael/Sevoftarta]
#45: "La mia è un’arte sottovalutata." [Kato/Setsuna]

#01 –Anima
Aveva ottenuto- per contratto- il corpo di Kato, ma solo adesso comprendeva che era la sua anima ad interessarlo veramente.
#02 -Seconda volta
Era la seconda volta che sentiva Ruiet cambiare –con assoluta naturalezza- il nome alla sua merkavah, e in ciò c’era qualcosa di inspiegabilmente irritante.
#03 –Uomo
Per quanto si sforzasse di apparire forte, la verità era che Kato era un uomo, e per questo dannatamente fragile.
#04 –Denaro
L’unico denaro che avesse mai potuto interessare all’arcangelo inventore era la tenera carne di Yue.
#05 –Preghiera
“Ripensaci” suonava tanto come una preghiera, una richiesta destinata a rimanere inascoltata.
[50 frasi - Ruiet/Kato]

[!Spoiler sino al volume 20!]
50 frasi su Rosiel e Catan.
10. Pianto: Il pianto di Rosiel per la sorella è aspro, doloroso; Catan si avvinghia al suo signore, cercando disperatamente di donargli un qualche conforto.
16. Diffidenza: Catan guarda Lucifero dritto in faccia, astioso, senza mascherare la propria diffidenza nei suoi confronti, mentre in cuor suo teme per l’incolumità di Rosiel.
37. Mostro: Catan cerca di opporsi, ma è debole, e Rosiel gli fa ingoiare a viva forza il proprio chip – e in quel momento, mentre il cherubino è costretto a deglutire, l’Angelo Inorganico si sente un vero e proprio mostro.

Pensare non è del mio essere, io agisco d'istinto.... ma allora cosa ci faccio qui? come mai stò cercando di capirmi? cosa è questo calore che viene dal mio petto....

"Era un figlio ingrato e un ragazzo problematico.
Così si divertivano ad apostrofarlo genitori e professori. Un modo tanto gentile, quanto disgustoso per sottolineare quanto inutile e dannoso fosse per la società.
Suo padre lo sapeva, lo aveva sempre saputo.
Per questo gli aveva dato quel nome: Yue.
Il nome di un bimbo che non sarebbe dovuto nascere, il nome da incidere su una lapide bianca." [cit.]

Il cuscino aveva il profumo di lui - ed era dolce, l'avrebbe riconosciuto tra mille altri, perché solo Setsuna aveva quel particolare profumo di miele, come quello dei bambini, proprio sopra la testa.
**SetsunaCry implicito, Cry centric**

[C’era qualcosa nell’essere che aveva di fronte che riusciva a metterla in subbuglio: non c’entrava il fatto che fosse uno dei demoni più temuti dell’Inferno e che in sua compagnia rischiasse la vita ogni istante.
Era qualcosa di diverso, di più profondo.] [cit.]

Se i colori avessero ciascuno un odore tipico, Zafkiel saprebbe riconoscere il freddo pigmento in cui ha intinto le dita.
E trova strano che un artista dell'Assiah abbia definito la pittura mestiere da ciechi, che dipingono memorie trasfigurate dal tempo, attinte nell'anima, dove ora lui ricerca i lineamenti della propria donna.

[Terza classificata al Flash contest/arte in ogni sua forma di Alex_J]

Il Cappellaio Matto si tolse il cappello con metodica lentezza, lo depose sul materasso, accanto a loro, con estrema cura, poiché, se si fosse chinata sul reggiseno della ragazza con esso indosso, ovviamente sarebbe rotolato giù dal suo capo.
Alla mia donna.
[ III classificata al A Song for Yaoi&Yuri contest indetto da LoLLy_DeAdGirL e vincitrice del Premio della Giuria "Lolly" ]
[ main: Belial/Cry; others: Alexiel/Cry, Asmodeus/Belial, Lucifero/Belial ]

Belial aveva incontrato molti uomini. Talvolta si chiedeva se non avesse conosciuto tutti gli uomini della Terra, tutti gli angeli del Paradiso e tutti i demoni dell’Inferno, sia nella vita quotidiana che a letto, eccezion fatta per Asmodeus, il suo padrone Lucifero e Rosiel l’angelo inorganico. Quest’ultimo – doveva ammetterlo suo malgrado – era tra gli individui più stravaganti con cui avesse avuto a che fare.
[ missing moment situato nel volume diciannove della ristampa Gold, scritto per la Clash Of The Writing Titans con prompt "guerra" ]
[ main: Rosiel/Belial; side: Lucifero/Belial, Lucifero/Rosiel ]

Tokyo, 2053.
In un futuro prossimo, dove i progressi tecnologici hanno permesso di raggiungere una semi-immortalità grazie alla possibilità di trapiantare la propria coscienza da un corpo all’altro e dove un potente computer dall'intelligenza umana, se non superiore, controlla una Tokyo semi-distrutta, conservare la propria identità e la propria autonomia diventa una lotta continua.
Nei bassifondi si attende l'arrivo di un Salvatore.
[AU][Partecipa al Cyberpunk contest indetto da ovest]

Raccolta sulle varie "coppie" di AS ispirata alla canzone "Mi distruggerai" di Notre Dame de Paris.
Tra gli avvertimenti anche: Het/Slash/FemSlash.

Le leggi di Dio erano sbagliate.
[ scritta per la Clash Of The Writing Titans, con protagonista un angelo ]

“Perché mi fai questo, farfalla mia?”
*Prima Classificata al contest “Rimpianto vs Rimorso” di Fe85.

Da qualche parte, nei giardini celesti, riposa una donna addormentata.
Alexiel, l’angelo dalle tre ali, nel suo grembo cresce la vita.
[To Ambra. Merry Christmas]

...non smettere di insultarmi e di ferirmi, perché taci?

dedicata a Marxyl e Laica
"Lucifer accostò le labbra all’orecchio di Alexiel per sussurrarvi con voce roca una sola, semplice, parola.
«Mia.»"

«Signor Metatron!» esclamò nuovamente Sevoftarta, e anche il tono della sua voce era inequivocabilmente adirato. «Lei dovrebbe essere a letto! Sa quanto tempo è che le sorelle la cercano?!»
Metatron si fece piccolo, la schiena che premeva contro il cespuglio, ma raccogliendo il coraggio alzò gli occhi a guardare il Consigliere, ormai giunto di fronte a lui.
«N-non… Non arrabbiarti, Sevi» implorò, tenendo le mani a coppa chiuse l’una contro l’altra.