Recensioni per
Scattered pictures
di Hotaru_Tomoe

Questa storia ha ottenuto 351 recensioni.
Positive : 351
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/10/17, ore 11:16

Inizio col dire che la fanart che ti ha ispirata è tra le mie preferite. Nella sua semplicità, nel suo dire poco ma lasciar intendere molto, io la trovo onestamente una delle fanart più significative del fandom. Quindi personalmente ritengo tu abbia avuto già una solida base di partenza. Certo che ciò che hai costruito è stato davvero notevole. Credo di aver letto tipo centinaia di fanfiction con questo tipo di trama, specialmente anni fa e prima della terza stagione. Quando ancora le speranze le avevamo ed erano più o meno solide, quando ancora si poteva credere che sarebbe andata più o meno così. Leggerla ora e sapendo tutto ciò che è accaduto per davvero ha da un lato un sapore dolceamaro, ma dall'altro mi fa godere probabilmente di più e non solo di quella che è una notevole trovata narrativa, ma anche di un momento di dolcezza che è forse molto più IC di quanto poi non si sia visto in The empty hearse.

Ho adorato l'espediente narrativo che hai utilizzato. John che vede l'ombra di Sherlock e che continua a fissarla e non vuole sollevare lo sguardo perché teme possa essere un gioco di luci e ombre, o semplicemente un sogno, è un qualcosa di poetico. Ho amato l'immagine. La sua paura, l'amore che ha un qualcosa di struggente e che arrivano al lettore in maniera splendida. Il restare attaccato a quella che potrebbe essere una fantasia o un'ennesima illusione e il farlo per un istante di troppo... è davvero notevole. Sherlock poi si palesa lentamente. Prima non parla. Poi è sufficiente la sua voce e un "John" ed è come se tutta la loro vita passata ripiombasse di nuovo su di loro. Quel: - "John, fammi una tazza di tè" "John, prestami il tuo cellulare." "John... John..." - l'ho trovato tremendamente significativo.

Il finale lascia a intendere che ci sarà anche tutto il resto. Il dolore, le urla, l'incazzatura, le spiegazioni e poi il perdono, quello vero e sincero. E forse una relazione consona. Ma per il momento è tutto lontano e ovattato, per ora ci sono loro che come nella fanart si abbracciano.

Davvero una bellissima flash.
Koa

Recensore Master
22/10/17, ore 11:05
Cap. 1:

Ciao, dunque... esordisco con un fatto: sono mesi che voglio leggere questa raccolta per bene. Ma siccome è parecchio lunga non mi ci sono mai messa e, anzi, fino a ieri mi dicevo che avrei aspettato le vacanze di Natale in cui ho più tempo. Però oggi, all'ennesima fanfiction scadente che ho trovato ho preso il coraggio a due mani e ho deciso di fare quello che voglio fare ormai da mesi. Così come fu per l'altra raccolta, quella a rating rosso, già diverso tempo fa mi resi conto d'essermi persa dei pezzi anche di questa. Quindi la leggo tutta da principio perché al momento ne ho bisogno come l'aria. So che trovare pessime storie come incentivo per leggerne una che, lo sai già, sarà buona forse non è un granché da sentirsi dire, ma so già che sarà una raccolta di qualità ed è quello che voglio leggere. Quindi eccomi qui.

Ho recensito brevemente questo capitolo/indice per spiegare le motivazioni, anche per sottolineare che la ritengo un'idea discreta. Molto utile, decisamente.

Vado a recensire la prima storia.
Koa

Recensore Master
05/08/17, ore 21:36
Cap. 35:

E' una storia bellissima, davvero complimenti! Molto dolce, ma al tempo stesso anche triste e malinconica prima che Sherlock si renda conto che il dono che ha ricevuto non significa lottare contro tutto e tutti e cambiare completamente il futuro. Al tempo stesso, però, conoscere ciò che sarà non ha impedito a Sherlock, pur di evitare certi errori, di vivere qualcosa? E’ vero, sono comunque diventati un soldato e un consulente investigativo, però non posso fare a meno di pensare che salvare John e il loro rapporto sia diventata la nuova ossessione della sua vita. E le ossessioni non sono mai una buona cosa.
Spero possano esserci in futuro altre perle così,
Viviana

Recensore Master
23/07/17, ore 21:45
Cap. 35:

ciao, Hotaru-chan!
sai che leggo sempre questi aggiornamenti della tua raccolta, vero?
questa è particolarmente deliziosa: intanto partire dalle macchine di Tesla è stato un colpo di genio, poi il senso di destino inesorabile ha fatto il resto.
Sherlock è il più intelligente, ma non può arrivare a pensare come ingnnare la sorte che è stata scritta per ognuno di noi...
Ha semplificato le cose, sapendo chi è John, avvicinandolo prima che delle esperienza dolorose lasciassero delle tracce. Su qualcosa può agire, ma su chi sono, no
Il soldato e il detective sono la base della loro personalità, e non si sfugge.
Il mio momento preferito è stato il discorso a Mycroft, in cui Sherlock gli spiega che ricorda della sorella pazzissima, così da evitare i danni futuri.
E anche la mancanza di Mary per me è un gran piacere!
baci, a presto
Setsuna

Recensore Master
21/07/17, ore 23:41
Cap. 35:

Uno è, secondo me, il nodo più aggrovigliato nelle vicende di Sh e John e questo, senza dubbio, è Reichenbach, ciò che ha portato Holmes e Moriarty sul tetto del Barts, e la scelta di come farlo evolvere. Sicuramente, da parte di Sh c'è stato un errore nel calcolo della portata delle conseguenze su John, il cui comportamento successivo ha fatto sì che la scoperta della falsità del "volo" di Sh sul marciapiede sottostante abbia costituito uno spartiacque fondamentale tra un 221b "ante", che ormai si confonde nella mitizzazione del ricordo, e un 221b "post", in cui il silenzio della solitudine ed il buio del rancore e del rimorso fanno degno scenario alla tempesta scatenata da Eurus. Un altro punto focale è il rimpianto, nei due protagonisti, di non aver avuto più tempo, prima, per vivere il loro sentimento. Questa è una nostra proiezione mentale, in quanto nella sceneggiatura delle Stagioni BBC, non si riscontra alcun indizio relativo a questo, ma è un ragionamento tutt'altro che fantasioso, visto che, a mio avviso, la "johnlock" non è solo un'illusione o una forzatura.
Il prompt che hai scelto è molto interessante, perché ti ha offerto la possibilità di avere delle strade aperte e ricche di spunti per costruire scenari interessanti; bene hai fatto a sceglierlo e si vede dalla tua storia, la cui qualità conferma che hai individuato un'ottima fonte d'ispirazione. Comunque non ho dubbi sul fatto che tu avresti pensato ugualmente a qualcosa di originale e valido anche senza il “clic” illuminante del prompt. Fai agire uno Sh veramente IC, in quelle caratteristiche che, anche qui, in un mondo temporalmente lontano dal 221b, si delineano chiaramente: la sua difficoltà a relazionarsi con i suoi coetanei, che lo snobbano a causa della pedante esibizione di superiorità intellettiva e dall’arrogante saccenteria con cui si difende dalle aggressioni del mondo esterno che lo giudica un “diverso”, la sua acutissima intelligenza e la sua propensione a “scannerizzare” la realtà per coglierne gli aspetti più nascosti, il suo già essere un grande detective. Poi introduci quello che è l’elemento più importante, quasi magico, che infonde un’energia unica e potente a tutto lo svolgersi dei fatti: il suo amore per John che, proprio per la sua grande carica vitale, è il filo conduttore che dà un senso alle immagini, veri e propri “fotogrammi di un film proiettato ad alta velocità…”, che sono corse velocissime nella sua mente durante l’incidente al Tesla Museum.
"...Il grande inganno, la caduta, il ritorno, ma qualcosa si era spezzato...": in poche parole hai fotografato esattamente il dramma umano vissuto, da due prospettive diverse, ma ugualmente dense di sofferenza, di John e Sh. Descrivi bene gli stati d'animo di Sh che cerca di vivere il presente alla luce di un futuro che lo sconvolge. E, come fai capire, la scoperta di Eurus e della sua follia, lo preoccupa certamente ma è il terrore di perdere John e di vivere ciò che ha visto nella sua esperienza pazzesca che lo angoscia: non vuole fare l'errore fatale di dare Watson per scontato e così rischiare di perdere la possibilità di amarlo ed esserne ricambiato. Dunque, eccolo all'opera con i turbamenti della sua giovanissima età, nel tentativo di prendere in mano la sua vita e poter così cambiarne il corso. In tale maniera ci fai arrivare, in un susseguirsi credibile di fatti e di emozioni, all’epilogo di quel terribile Reichenbach. Ma qui, da te, c’è il clima rassicurante di un piano che, pur nella pericolosità del doversi rapportare con quel demonio di Moriarty, questa volta tiene in considerazione anche John e la sua legittima necessità di non sentirsi messo da parte.
Un’altra perla, questa, che si va ad infilare vicino alle altre che costituiscono questa raccolta davvero speciale.

Recensore Master
20/07/17, ore 09:28
Cap. 35:

Ciao, ho trovato molto interessante questa storia e a cominciare dal plot iniziale che era piuttosto particolare. Ma anche dai riferimenti a Tesla, che ho scoperto non essere poi così conosciuto come invece credevo. Mi ha fatto piacere trovare il suo nome in una storia e il veder citato il suo genio pazzesco. Un genio, che qui ne coinvolge un altro. Sherlock Holmes. L'idea che Sherlock veda il proprio futuro post The final problem e che faccia di tutto per evitare che succeda, mi ha presa parecchio. Anche se in un primo momento mi aspettavo un viaggio nel tempo vero e proprio e uno spostarsi fisico in avanti negli anni (cosa che però io credo avrebbe preso molte più parole, allungando di molto la storia e quindi alla fine la scelta che hai fatto è molto più saggia), ho poi apprezzato quello che ne è uscito. Sherlock ha una sorta di premonizione e mi è piaciuta l'idea che non solo veda fatti, ma che provi anche i sentimenti di quello Sherlock futuro. Molto IC il fatto che non si stupisca di aver assunto droghe (perché anche se non lo ha già fatto, ci sta comunque pensando), ma soprattutto il suo sorprendersi di essere innamorato di un'altra persona e che questa in una qualche maniera lo ricambi anche. Del post quarta stagione se ne intuiscono gli strascichi e non soltanto nel rapporto spezzato con John (a cui forse Sherlock crede di aver rovinato la vita), ma anche per la propria famiglia. Mycroft e Eurus, specialmente. Beh... quello che è ovvio è che a questo giovane Sherlock, quella serie non è molto piaciuta! XD

Da quel momento in avanti fa di tutto per evitare che succeda di nuovo e quindi tocca l'argomento Eurus con uno stupefatto Mycroft (che credo mai si sarebbe aspettato di vedere Sherlock recuperare la memoria così in fretta), facendogli capire che dovranno gestirla in un altro modo. Ma soprattutto va a conoscere John. Un John che è pieno fervore universitario e che viene ovviamente conquistato da Sherlock. Credevo che non sarebbe partito per l'Afghanistan e che conoscere Sherlock gli avrebbe permesso di rimanere su un campo di battaglia, seppur differente. Eppure è uscito un altro aspetto di John, forse più presente nei racconti che nella serie ovvero quel lato di lui immensamente patriottico. Non è solo per "un campo di battaglia" che vuole arruolarsi, ma perché sente di doverlo fare. Questo è un aspetto che i Moffits hanno abbastanza ignorato del personaggio di Watson, calcando la mano più su altre cose. Ho apprezzato molto questa caratterizzazione, così come il finale in cui sconfiggono Moriarty insieme e Sherlock decide, finalmente, di scegliere "John".

Storia molto particolare, originale e molto bella.
Alla prossima.
Koa

Recensore Veterano
18/07/17, ore 16:23
Cap. 35:

Dovresti scrivere più teenlock, sono bellissime!
Qui mi piace molto che Sherlock trovi comunque un mistero da risolvere anche se vorrebbe starci alla larga, e che John si innamori di lui per questo, è proprio destino!
E questa volta Reichenbach andrà per il verso giusto!

Recensore Master
07/06/17, ore 22:12

Ciao!
Scusami per il ritardo nel recensire anche questa seconda storia, ma è un periodo un po’ impegnato. Anche questa è relativa al “nuovo periodo” post ritorno di Sherlock ed è piena di dolore e sofferenza per lui. In effetti, c’è da dire che, nella serie della BBC, Sherlock sembra stare anche fin troppo bene fin da subito.
Comunque, mi è piaciuto molto come si siano detti la verità solo alla fine, invece che in una delle tante notti passate insieme. A volte, quei due sanno essere proprio… stupidi.
A presto (spero),
Viviana

p.s. ti segnalo due frasi poco chiare:
“ma non che potrei mai rinunciare a tutto questo.”
“Non sopporto non avere il controllo del mio mezzo di trasporto.”

Recensore Master
26/05/17, ore 16:14
Cap. 18:

“…Era sua ferma convinzione…”: inattaccabile il ragionamento esposto con una frase che mi ha colpito per la sua lucidità ed evidenza. Senza dubbio, è dall’interno della mente spietatamente funzionante di Sh che stiamo valutando il comportamento con cui John, da quel primo incontro al Barts, insiste in quella che è una “sterile negazione” di un fatto evidente e cioè che tra di loro non ci sia una semplice amicizia. Quando, come in questo caso, è Sh a prendere l’iniziativa, mi diverto a vedere come John venga rappresentato nelle sue umanissime debolezze, quasi spaventato sia dall’evidenza che la sua sessualità non è a senso unico, sia dalla “portata” dell’interesse che un tipo unico come Holmes ha per lui, reduce frustrato ed economicamente non brillante. Qui, come dici bene, il consulting ha perso la pazienza ed è intenzionato a risolvere, con l’azione, quello che ritiene un “caso” ancora aperto e cioè la natura del suo rapporto con Watson.
Ritrovo John alle prese con un letto matrimoniale al posto di due singoli e Sh angelicamente, ed ipocritamente, dispiaciuto che non ci sia altra possibilità. Stavolta è proprio il consulting che ha deciso di far parlare il famoso e datato "elefante nella stanza", approfittando delle situazioni per rompere quel "non detto" e, soprattutto, "non fatto" che caratterizza il loro relazionarsi. Per caso, ieri ho recensito l'altra tua ff "Dire, fare, baciare", gustosissima, in cui è John a prendere l'iniziativa, anzi a mettere in pratica quella che è una sua ossessione, cioè baciare Sh. Qui, invece, è il consulting che decide di fare qualcosa, servendosi della necessità di un appostamento per un caso, in modo che la situazione "mascheri”, almeno all'inizio, la vera motivazione di quello che succederà. Viene così vinta la resistenza di Watson, che naufraga in una totale, dolcissima confusione in cui la colonna sonora è costituita da tutti quei “Sì” che sembravano ormai inutili e perduti in qualche meandro della sua eterosessualità. Altra “perla” dai colori vivaci, questa tua ff, da infilare nella collana magnifica, modello “Scattered”. Sarò ripetitiva ma il linguaggio con cui ti esprimi è proprio un buon italiano, avvincente, descrittivo quel tanto che basta e, soprattutto, adeguato ad ogni situazione. Qui è fluido, veloce, ironico e dolce. In altri tuoi lavori, in cui, per esempio, hai necessità di evidenziare l’introspezione, si arricchisce di strutture più complicate per permettere a chi legge di entrare nei meccanismi di certi ragionamenti. Ne “L’ultimo tarassaco dell’estate”, che non mi stancherò mai di citare in quanto opera veramente riuscita, il discorso si arricchisce di aggettivi che esprimono colori, suoni, emozioni…Questo perché il paesaggio e le creature, che circondano John nella sua magnifica avventura, non sono ordinarie e comuni ma appartenenti ad uno splendido mondo. Tornando a “Love boat” trovo inutile dirti che mi è piaciuta molto. Forse l’hai già capito.

Recensore Master
25/05/17, ore 14:58

Arrivo, per le mie disordinate incursioni temporali nelle tue ff, a recensire qui, subito dopo “Somiglianze” che mi ha lasciato un senso di tristezza ma di soddisfazione per la consapevolezza di aver letto qualcosa di impegnativo emotivamente ma validissimo dal punto di vista della narrazione di tematiche particolari. Ed eccomi qui, attirata anche dal clima distensivo che caratterizza molte delle “perle” che costituiscono “Scattered Pictures”. Già il titolo ha riferimenti più leggeri e senza angst: proprio quello che cercavo oggi. “…lui, quarantenne eterosessuale…”: ecco il primo sorriso che mi è provocato dalla, ormai comica e patetica, barriera “anti Sh” che John cerca di tenere attiva in un modo o nell’altro, con sempre minor convinzione. L’arma che incrina le sue certezze sono i suggerimenti che Harriet gli invia, che provocano, se non altro, una produzione di ipotesi sui baci tra persone dello stesso sesso, il suo, che mi ha divertito parecchio: mentre le leggevo, quel bacio della buonanotte, quello sul divano… ma il filo conduttore, di cui John si rende conto, è che “l’altro” è sempre Sh. Hai bene rappresentato quell’imbarazzo che l’arrivo di quello vero, non immaginato, provoca in John durante la cena. Poi, la progressione inarrestabile verso la precisa identificazione di “chi” avrebbe fatto volentieri partecipare all’esperimento del bacio con uno dello stesso sesso. Guarda, quel “Bacio alla Spiderman”è una trovata grandiosa, che racchiude tutta la tua capacità di trovare sempre originali soluzioni comiche, non banali. Quella scena, gustosissima diventa, però, una specie di spartiacque verso atmosfere più serie, caratterizzate dalla reazione di Sh che dimostra di essere stato ferito nella sua sensibilità. E questo dimostra che, per lui, John non è solo un amico. Ancora un sorriso immaginando quei due al balcone, come Giulietta e Romeo, poi il finale tenero e caldo come un abbraccio. Bella ff, bella, bella.

Recensore Master
24/05/17, ore 22:03

Che bella storia...... totalmente sorprendente, perchè, all'inizio, pensi che Sherlock sia un drogato e John un frustato medico del PS e invece, alla fine, riemerge il brillante consulente investigativo che tutti conosciamo. E, ovviamente, ricomincia il ciclo con quel "cosa ne pensi del violino?".
Viviana

Recensore Master
20/05/17, ore 17:05
Cap. 23:

In questa, come in altre ff della raccolta, non ci sono grandi drammi, lutti o tragiche incomprensioni: ci sono loro due e basta. Ma questo non è poco. Infatti, rappresentare l’illimitata pazienza di Watson alle prese con la ribelle, scontrosa disistima che Holmes ha di sé ed i suoi capricciosi colpi di testa, è un argomento che richiede conoscenza di quello che li riguarda ed un’ottima capacità analitica dei comportamenti umani. Tu riesci a farli agire, anche nelle situazioni più disparate o disperate, in maniera credibile, realistica come fossero dei nostri vecchi amici un po’ pazzi.
Quello che è il nucleo della vicenda e cioè il loro soggiorno nella sperduta località tedesca (il cui nome, ovviamente, Sh pronuncia benissimo…) è preceduto da una parte diciamo un po’ didascalica in cui tu metti in evidenza come molte cose siano cambiate fra di loro, per esempio il raggiungimento di un compromesso sulla sistemazione del contenuto del frigo e quel non sottrarsi a contatti casuali o a piccoli gesti di affettuosa vicinanza. A questo proposito mi ha intenerito particolarmente quel leggero bacio della buonanotte con cui John “sfiora la fronte” di Sh e poi cerca sul suo volto un cenno di conferma che ciò che ha appena fatto vada bene. Quel “Buonanotte anche a te, John", suona alle sue orecchie come una delle più belle rassicurazioni che esistano. È, quella cui ho appena accennato, la scena che forse preferisco, fra tante ugualmente suggestive, perché hai saputo miscelare perfettamente la dolce titubanza di John, preoccupato di non urtare l’ipersensibilità di Sh, e l’apparentemente gelida riservatezza di quest’ultimo: ad illuminare improvvisamente l’incertezza di Watson si accende, abbagliante, uno dei rari sorrisi del suo “coinquilino”, che mi sembra proprio di vedere dal vivo. Ma il fatidico chiarimento, sul fatto di essere o non essere una coppia, non è ancora avvenuto.
A complicare ancor più le cose ci si mette pure la signora Holmes, preoccupata per il prolungato zitellaggio del figlio ed intenzionata a “patrocinare” un abbinamento tra il suo bambino e John che, evidentemente, le è molto gradito. Passaggi narrativi che tu, come il resto, hai gestito con la tua consueta capacità di far sorridere e di far divertire con una sapiente mano ironica (“…ci sono voluti migliaia di anni affinché i fringuelli delle Galapagos…”). Ma, tutto sommato, visto quello che succede in seguito, quando il caos emotivo si è depositato e, finalmente, sfumato, il piano di mamma Holmes non è che ,poi, abbia fatto danni. Anzi. La “vacanza” tedesca è un efficace susseguirsi di scene coinvolgenti fino all’epilogo tanto atteso. Una “perla” il modo che hai escogitato per mettere in risalto il singolare modo di vedere la realtà che ha Sh: diventa unico nel suo genere quel pupazzo di neve che diventa, per amore, una molecola di biossido di azoto con i suoi legami chimici. Questa ff è proprio un bel pezzo, complimenti.

Recensore Master
19/05/17, ore 16:32

Un altro inizio, un’altra occasione per ricominciare con la storia di uno degli amori, secondo me, più coinvolgenti che mai abbiano popolato le serie tv. E anche in quest’occasione sfoderi la tua originalità e sensibilità, costruendo un quadro che mi ha veramente intrigato. Infatti non avrebbe sfigurato in un’ipotetica stagione televisiva, così come l’hai raccontato, con un pizzico di romanticismo e, allo stesso tempo, presa salda con la realtà, senza divagazioni nel “romanticume”. Ne è passato del tempo da quando l’abbiamo visto per la prima volta, il nostro consulting, ma le parole con cui, qui, ne cogli l’essenza, hanno una grande capacità di fornircene l’identità, anche psicologica, in una maniera splendidamente IC: “…compostezza ed il distacco…aria aristocratica…portamento fiero…”. Molto intenso, esso pure IC, è il ritratto di John, osservato con attenzione e dipinto con tutta la carica di frustrazione e di rabbia per la sua zoppia e per la tristezza della sua insoddisfazione; in lui fai emergere chiaramente, inoltre, la sconfitta psicologica maturata nella sua condizione di reduce invalido, in cui si vede inutile ed emarginato. La visione di Sh, bellissimo anche per il magnetismo che emana, lo sconvolge positivamente, dandogli il coraggio di fare qualcosa di diverso dalla grigia routine dei suoi giorni: tentare di conoscere quella persona così speciale. Ci riesce ma, non solo: avrà una parte determinante nella cattura, inconsapevole e spontanea, di un criminale. Quello che segue è la giusta conclusione di un fatidico incontro. Fino ad ora una delle ff più belle della raccolta. Brava.

Recensore Master
18/05/17, ore 16:00
Cap. 24:

Già il titolo è accogliente e parla direttamente al cuore, quindi possiamo presumere da subito la carica di dolcezza che ci arriverà dalla lettura di questa tua ff. Purtroppo si deve superare la visione di Mary e della sua ambiguità, ma ci hai risparmiato scene isteriche e dialoghi stressanti alla ricerca di un salvataggio, impossibile, per un matrimonio che, forse, non c’è mai stato realmente. Per chiudere ti sei servita abilmente di quel significativo silenzio di John di fronte alla domanda se lui era in grado di continuare ad essere un marito. Chiudo con una frase che non voglio vada persa in quanto ha tutto il significato di quello che è l’amore per sempre e nonostante tutto, come quello tra Sh e John“…Non andare dove non posso raggiungerti…”.

Recensore Master
18/05/17, ore 15:15

Forse l'ho già osservato in qualche precedente recensione ma, questo mio "vagabondare" in ciò che hai scritto, senza precise scalette temporali, praticamente dal 2012 ad oggi, mi ha permesso, oltre naturalmente a leggere pezzi molto validi che avevo perduto, e non ho ancora finito, anche ad avere una visuale ampia e completa del tuo modo di raccontare le cose. La tua caratteristica più evidente è il tuo eclettismo nell'adeguare lo stile narrativo al contenuto: la tua capacità ironica, a volte espressione di una vera e propria comicità, si fa da parte quando, nel caso di questa ff, bisogna raccontare di un grande amore, unico ed irripetibile, di fronte al quale, il divertimento si trasforma in sosta piacevole per gustarne l'atmosfera morbida e rassicurante. La consapevolezza di aver, finalmente, intrapreso un cammino l'uno accanto all'altro, la dolcezza dello scambio di continue, mute conferme di ciò che nessuno potrà mai portar loro via, la costante attenzione al benessere dell'altro (bellissimo quel John che “fa il giro del letto e si inginocchia di fianco a Sherlock” per tranquillizzarlo), l'aver completato, anche fisicamente, la dimensione di un sentimento che non permette intrusioni. Tutto questo ed altro è contenuto in questa ff, che mi è piaciuta particolarmente anche per i toni sfumati e l'atmosfera di dolcezza che la connota. Rigorosamente IC, la sollecitudine di John e l'affascinante instabilità di Sh, che si fondono in quell'ultima splendida immagine di un trovarsi senza più bisogno di parole.