Recensioni per
Hurricane
di noelia

Questa storia ha ottenuto 378 recensioni.
Positive : 377
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
05/10/13, ore 17:27
Cap. 14:

Alyyy, come forse ti avrà scritto Marta mi ha chiamata e mi ha avvisato dell'aggiornamento. Perdonami se non sono passata subito, è solo che la scuola mi sta letteralmente uccidendo.
Sono al terzo in un liceo scientifico, quindi oltre ad abituarmi ai nuovi professori, ci aspetta un programma particolarmente ostico. Ma va be', torniamo a noi.
Ovviamente sono riuscita a trovare un po' di tempo e mi sono catapultata al pc per leggere il nuovo capitolo. Come mi aspettavo, non mi ha delusa neanche un po', anzi, credo che sia uno dei migliori fin'ora. E' davvero scorrevole e curatissimo. Le descrizioni poi, sono qualcosa di meraviglioso.

"“Bali, di nuovo vittima di uno spaventoso giallo” recitava il titolo a caratteri cubitali, del giornale locale posto sullo zerbino di casa. Chiusi la porta, mi diressi verso la cucina, e iniziai a sorseggiare il latte non staccando nemmeno un attimo gli occhi da quell’articolo.
- Che cosa dice?- mi domandò la nonna mettendo dei biscotti a tavola.
- Helen!- esclamò il nonno. – Santo cielo! Biscotti? E da quando?- sbraitò con le braccia al cielo.
La nonna gli schioccò un’occhiataccia. – Rose Mary non è abituata a uova in camicie e bacon, alle nove di mattina. O ti abitui o cambi moglie.
- Allora cambio moglie- borbottò lui accigliato.
Lanciai un sorriso sghembo ad Alyssa, che ricambiò scuotendo la testa. Mi schiarii la voce. – Risale a poche ore fa la notizia della misteriosa scomparsa del reverendo Mayer. Pare che a denunciare il fatto sia stata la signora Mayer, raccontando agli agenti di polizia di essere tornata a casa, dopo aver assistito alla messa tenuta dallo stesso marito. “Mi aveva detto che doveva riordinare le offerte, e gli indumenti ricevuti in beneficenza” continua la donna lacrimante. “E invece non è più tornato”. A quel punto non ha più la forza di dire altro, e gli agenti la congedano, calandosi subito nella prima indagine. Non è l’unica vicenda ad aver fatto scattare lo stato d’allerta nell’isola, bensì, la seconda. La prima scomparsa risale ad una settimana fa, e la vittima, è la piccola Kim Cheyenne, di appena cinque anni. Le ricerche vanno avanti da giorni, ma di lei nessuna traccia. E’ solo un’orripilante coincidenza del fato, o una catena di eventi ben precisi, messi in atto da un cerebroleso che si aggira per l’isola?- mi fermai di scatto, con la voce che faticava ad uscire."

Tralasciando la scenetta tra i nonni, che ho amato, passiamo a ciò che invece recita il giornale: una nuova scomparsa. Questa volta si tratta di un reverendo. Intanto complimenti per la credibilità dell'articolo: oltre alla scrittrice potresti avere un futuro da giornalista ahah. Comunque sono sicura che sotto c'è Jeremy. L'ho sempre detto e lo ripeterò.

"Il telefono vibrò ancora, ma quella volta mi implicai di rispondere. – Che vuoi?- lo incalzai infilzandomi senza nemmeno accorgermene, le unghie nel palmo della mano libera.
- Ciao, eh- la sua voce al telefono era così calda e.. sexy. Come se poi dal vivo non lo fosse.
Ah, piantala Rose Mary. – Ribadisco: che vuoi?
- Devo dirti una cosa- mormorò. Sembrava preoccupato, triste allo stesso tempo.
- Mh, tipo che non puoi?- sbottai non riuscendo a trattenermi. – Sai, non sarebbe la prima volta.
Lui sospirò. - No, cazzo. Smettila di comportarti come una ragazzina. Devi venire a casa mia, immediatamente. Devo mostrarti una cosa. Ah, porta i bigliettini.
Prima che però potessi dirgli di no o rispondere a tono per avermi dato della “ragazzina” (come se poi fosse una novità), la telefonata finì."

Aaaaaaaah! I miei feelingssssssss! No davvero, ho amato la risposta di Rosie: "Mh, tipo che non puoi?". La adoro troppo quando fa la bulla con Giustino, ahah. E poi: "Lui sospirò. - No, cazzo. Smettila di comportarti come una ragazzina. Devi venire a casa mia, immediatamente. Devo mostrarti una cosa. Ah, porta i bigliettini." le ha dato della ragazzina, ancora, ma poi quando le ha detto di andare da lui stavo fangirlizzando come se non ci fosse un domani. Li shippo. Li shippo troppoooooo!

"– Oh, e a proposito: che vuole Justin?
Nel giro di un nanosecondo il mio cervello cercò di elaborare la scusa più credibile possibile. – D-Deve darmi un pensierino che ha preso per Melanie- sbiascicai.
Il nonno mi lanciò un’occhiata torva. – Mh, certo che le fa un “pensierino” ogni giorno.
- Cosa posso dirti? Si sarà innamorato- dissi ironica.
- Di lei o di te?- mi domandò così disinvolto che caddi in un profondissimo imbarazzo.
- D-Di lei! Ma cosa dici?"

Nonno Fred for president. Bast, lo voterò alle prossime elezioni del presidente degli Stati Uniti d'America.

"Una piccola finestra rotonda, illuminava il tutto lasciando filtrare i raggi rossi del sole, e facendo risaltare dei piccoli granelli di polvere che fluttuavano nell’aria. Aveva tutta l’aria di essere un’ala della casa al quanto abbandonata. Oltre il legno, che ricopriva tutta la superficie, e la finestra, vi era una poltrona di velluto verde ad un’angolo della stanza, e ai suoi piedi un grande e austero baule. Era aperto, e circondato da mille scartoffie e pezzi di carta ammuffiti. Justin gli si avvicinò, e con lui anche io, poi, mi lanciò un’occhiata, come a dirmi di guardarvi all’interno. Mi inginocchiai, sfiorando con le dita la carta, poi, senza un preciso canone, ne presi una, che aveva tutta l’aria di essere una lettera. In fondo, c’era scritto a china: 9 Maggio, 1993. La girai, stando attenta a non farmela sgretolare tra le mani. Avevo ragione: era una lettera. Mi girai a guardare Justin. I suoi occhi erano di nuovo seri e privi di emozione.
- P-posso..?- balbettai. Lui annuì deciso. Ripuntai gli occhi sul pezzo di carta, e iniziai a leggere nella mia mente.
"Patricia, perdonami. Non avrei dovuto, lo so, e me ne pento. Se solo tu potessi perdonarmi un’ultima volta.. Io ti amo. Dovresti saperlo questo, e non dimenticarlo mai. Io ti amo, come non ho mai amato prima. Voglio vederti; abbracciarti; voglio baciarti e chiederti perdono guardandoti negli occhi. Ti aspetto al tramonto lì, allo stesso posto, il nostro posto. Jeremy."

No, no, no e poi NO. Mi faccio del male da sole a leggere certe cose, cioè, davvero. Non lo so, ma ho avuto i brividi per tutta la lettura. God, mi sento una deficiente a reagire in questo modo per una storia, ma questa è LA storia. No, sclero, ciao.



"- Credi che queste scomparse e l’uccisione di quel gatto siano scelte non studiate? 
- B-Beh io..
- La risposta è no- mi interruppe. – Questa storia mi sta facendo perdere la testa, e il sonno- fece un bel respiro. – Tre settimane fa il gatto della signora Hutcher; dieci giorni fa Kim; poche ore fa il reverendo Mayer. Noi.. avevamo un gatto, si chiamava Poo, ma poi morì. Prima di avere Juliet, mia mamma perse una gravidanza al quinto mese; era una bambina, e mio padre voleva chiamarla Kim. Il reverendo Mayer.. fu lui a consacrare in matrimonio i miei g-genit- la voce gli venne meno."

IO LO SAPEVO. IO LO SAPEVO! No boh, mi sento un genio ma sto male allo stesso tempo perché ciò che tanto temevo è stato confermato. E comunque sei un genio, fattelo dire.
Il capitolo finisce con Rosie che sviene. Come sempre ci lasci appesi. Grazie aly, sei l'amore. AHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHA.
Spero la recensione ti piaccia, e mi dispiace che non sia lunga come volevo ma devo ritornare a studiare.

Ancora complimenti e a sabato prossimo tesoro.
Marta.♥

(Recensione modificata il 05/10/2013 - 05:32 pm)

Recensore Master
05/10/13, ore 16:50
Cap. 14:

Okok non puoi terminare un capitolo cosiiii hahahahha
Continua in fretta per favore, è bellissimo questo capitolo... come gli altri lol
Alla prossima♡♥♥♥

Recensore Junior
05/10/13, ore 15:42
Cap. 14:

oh cazzo , oh cazzo, oh cazzooo
Ti giuro ho un ansia tremenda, e tutto per colpa tua, non sai quanto io ti odio in questo momento! come puoi lasciarmi così? penserò alla tua storia fino a quando non aggiornerai. mi avrai sulla coscienza poi! ! ahahaha
Aspetto il continuo bellezza <3
Come sempre sei fantastica, non smetterò mai di dirti che sei bravissimaa
Bacii <3
-Ale

(Recensione modificata il 05/10/2013 - 03:45 pm)

Recensore Junior
05/10/13, ore 15:34
Cap. 14:

Io davvero spero che sia Jeremy! *-* comunque questo capitolo è fantastico fdkkmfkmfas

Nuovo recensore
05/10/13, ore 15:28
Cap. 14:

Ciao Aly! :)
Dopo quasi una settimana che non accendevo il pc (fottuta scuola), eccomi qui. Lo sai che il sabato ci sono sempre per te, eheh. Comunque hai veramente ragione, questo capitolo è davvero molto bello (come gli altri del resto) e più andiamo avanti nella storia più la adoro. Cominciamo con l'analisi, alloora..

''Mi schiarii la voce. – Risale a poche ore fa la notizia della misteriosa scomparsa del reverendo Mayer. Pare che a denunciare il fatto sia stata la signora Mayer, raccontando agli agenti di polizia di essere tornata a casa, dopo aver assistito alla messa tenuta dallo stesso marito. “Mi aveva detto che doveva riordinare le offerte, e gli indumenti ricevuti in beneficenza” continua la donna lacrimante. “E invece non è più tornato”. A quel punto non ha più la forza di dire altro, e gli agenti la congedano, calandosi subito nella prima indagine. Non è l’unica vicenda ad aver fatto scattare lo stato d’allerta nell’isola, bensì, la seconda. La prima scomparsa risale ad una settimana fa, e la vittima, è la piccola Kim Cheyenne, di appena cinque anni. Le ricerche vanno avanti da giorni, ma di lei nessuna traccia. E’ solo un’orripilante coincidenza del fato, o una catena di eventi ben precisi, messi in atto da un cerebroleso che si aggira per l’isola?- mi fermai di scatto, con la voce che faticava ad uscire.''

Okay, mi stai facendo venire l'ansia. Oddio muoio, sei così dannatamente brava a scrivere. Ma come fai? Ahahahah. In ogni caso, mi piace davvero tanto questo ''giallo'', e spero tanto che le persone scomparse ritornino al più presto. Quando ho letto questa parte sapevo che ci fossero dei collegamenti, me lo sentivo, e infatti Justin me lo conferma dopo. Andiamo con calma..


''- Devo parlarti- mi intimò Alyssa portandomi di sopra. I nonni non ci avevano nemmeno fatto caso, erano troppo sconvolti per prestare attenzione a noi due.
- E’ orribile- dissi una volta chiusami la porta della cameretta alle spalle.
- Devi metterli al corrente di ciò che sta succedendo, Rose Mary, e poi andare a denunciare la cosa alla polizia- Alyssa era così seria da non sembrare nemmeno lei.
- Eh? Cosa dovrei denunciare?
- I bigliettini, Rosie, i bigliettini- fece una pausa. – Perché la prendi così alla leggera? Non mi pare così assurdo che questo malato lasci messaggi in codice ad una ragazza.
Oh, era assurdo e come. – Tu hai letto troppi libri, Alyssa, ma questa è la vita reale. E poi dimmi: perché io? Cos’ho di speciale dagli altri? Non ha senso, non ha proprio senso.
- Beh, un motivo deve esserci, no? E noi lo scopriremo.
- E come? Siamo solo delle stupide adolescenti che vogliono cimentarsi in qualcosa di smisuratamente più grande di loro- sbottai cercando di mantenere la calma. – E’ uno scherzo. Deve essere per forza uno scherzo.
- Uno scherzo può arrivare a tale livello? Scherzare su una cosa del genere? Mi sembra improbabile anche per il più grande dei deficienti- ribatté lei alzando il volume della voce.
Feci per dire qualcosa, ma poi tacqui. Perché diavolo non potevo condurre una normalissima esistenza? Sembrava il brutto capitolo di un libro. – Mi arrendo, non so che pesci prendere- dissi infine alzando le mani.
Alyssa mi guardava con aria rassegnata.
- Facciamo così- continuai dopo svariati secondi. – Se mi arriverà un altro bigliettino, ed esso sarà seguito dalla scomparsa di qualcuno o lo sgozzamento di un animale, racconterò tutto- proposi poggiandomi al muro con le braccia incrociate.
Aly sospirò. – Non possiamo aspettare che accada ancora, capisci?
Mi andai a sedere sul letto, e iniziando a dondolarmi sulle gambe. Era così che facevo quando ero concentrata su qualcosa. – E se invece racconto alla polizia dei bigliettini, loro si focalizzano su questi unici “indizi” che hanno e perdono di vista il vero obbiettivo? Se questi bigliettini vogliono solo distrarli e portarli sulla pista sbagliata? Forse è vero, forse è il mostro che sta commettendo queste atrocità a mandarmi questi insulsi fogli di carta, ma se l’ha fatto solo perché era convinto che io andassi a dire tutto alla polizia? Se l’ha fatto per guadagnare tempo?- terminai arrivando finalmente ad una conclusione sensata.
Alyssa parve riluttante. – Forse..''

Sono assolutamente d'accordo con Rosie. Secondo me, questo mezzo schizzato lo sta facendo apposta, vuole sono sviare le indagini. Ottima osservazione Rose Mary! lol.

E poi devo farti i complimenti per tutta la parte di dopo, è davvero spettacolare. Le lettere di Jeremy a Pattie, tutti i collegamenti.. boh, a costo di sembrare ripetitiva ad ogni capitolo ti ripeterò quanto mi piace questa storia. Secondo me me piangerò leggendo l'ultimo capitolo, ahahahah. Spero che questo pazzo-maniaco-cerebroleso (ovvero Jeremy, dopo i collegamenti di Justin sono sicura che sia lui) non tocchi Rosie, o Justin, o qualsiasi altro personaggio che amo altrimenti do in escandescenze, davvero, ahahahah.
Vorrei dirti ''aggiorna presto'' ma so che dovrò aspettare un'altra settimana, help, non resisterò ahahah.
Allora alla prossima bella, continua così! <3<3

Recensore Veterano
05/10/13, ore 15:21
Cap. 14:

ciao, lurida.
Oggi ti punisco.
Ti faccio una recensione corta e cattiva.
Vorrei mettere la baniderina nera per la tua infima crudeltà, ma non posso.
Oltre al fatto che non mi spoileri più un tubo, fai anche cose del genere? Jeremy che è l'indagato nambeh uan, non ci credo.
Non è lui, te lo dico io. O se è lui è sotto l'incantesimo voodoo di quella minchiona di alyssa. (Merda, che genio sono?!)
Poi sarei io la crudele e cattiva della situazione, sì. Sappi che non ritornerò a parlare nella nostra lingua senza uno spoiler sostanzioso.
Ho un metodo infallibile già sperimentato: SE NON MI SPOILERI, AD OGNI MIO CAPITOLO MOZZO UN DITO A QUALCUNO!
Quindi, cerca di non lasciarli senza dita, poverini....poi la colpa sarebbe la tua:(
Aggiorna presto, e spoilerami.
Dalle dita potrei passare alla castrazione, non ti conviene...
</3

firstyina

Nuovo recensore
05/10/13, ore 15:14
Cap. 14:

Aly, oh Dio.
Ma da dove incomincio? Credo che questo sia uno dei capitoli più belli in assoluto. E' incredibilmente scorrevole, curato.
L'ho amato dalla prima all'ultima parola.
Come hai scritto nel messaggio si svela una cosa molto importante. Ovviamente ti riferivi ai collegamenti con Jeremy e le persone scomparse.
Non lo so, forse ho un sesto senso, ma dalla prima volta mi sono sentita che c'entrava lui in tutta questa storia. Quando Justin poi,
le ha detto quelle cose ho avuto la pelle d'oca. E' stato un momento intenso, triste e meraviglioso allo stesso tempo.
"- Abita precisamente lì!- il nonno indicò una graziosa casetta in legno. Era molto fine ed elegante, insomma, niente a che vedere con la persona che ci viveva. Forse però un tempo lo era stato, quando tutto era più facile; quando lui era un bambino normale, che viveva in una normale famiglia composta da quattro persone, in una normale casa. Scacciai quei pensieri, sentendomi irrimediabilmente male per lui, e per tutto ciò che aveva perduto, normalità compresa.
L’uomo nel sediolino accanto a me frenò di scatto, facendo scattare la mia cintura che divenne improvvisamente rigida.
- Certo che con le frenate fai proprio schifo, eh!- lo ammonii con una smorfia.
- Ehi, attenta come parli, signorina. E mi raccomando, torna a casa per pranzo- mi avvisò girando il busto verso di me. – Oh, e a proposito: che vuole Justin?
Nel giro di un nanosecondo il mio cervello cercò di elaborare la scusa più credibile possibile. – D-Deve darmi un pensierino che ha preso per Melanie- sbiascicai.
Il nonno mi lanciò un’occhiata torva. – Mh, certo che le fa un “pensierino” ogni giorno.
- Cosa posso dirti? Si sarà innamorato- dissi ironica.
- Di lei o di te?- mi domandò così disinvolto che caddi in un profondissimo imbarazzo.
- D-Di lei! Ma cosa dici?
Lui sospirò, sbloccando le portiere. – Vai, e torna presto- mi schioccò un bacio sulla fronte.
Scesi dalla macchina e mi incamminai verso il piccolo vialetto circondato da un triste e poco curato giardino, poi, arrivai alla porta e bussai con ancora in corpo un po’ di esitazione.
La porta si aprì, mostrando Justin appoggiato con una mano sullo stipite di legno, e uno sguardo risoluto. – Ehi.
Perché mi era così difficile guardarlo negli occhi senza che il mio cuore iniziasse a scalpitare come un matto? – Una cosa veloce. Sai, non sono molto in vena di averti intorno.
- Il sentimento è reciproco. E poi, nessuno ti ha obbligato a venire- mi fece l’occhiolino.
Oh, avrei voluto prenderlo a schiaffi, ma mi limitai ad alzare il dito medio e ad entrare in casa. – Che c’è di tanto urgente?
- Seguimi- disse dandomi le spalle, e salendo fino al terzo piano, nella mansarda.
Una piccola finestra rotonda, illuminava il tutto lasciando filtrare i raggi rossi del sole, e facendo risaltare dei piccoli granelli di polvere che fluttuavano nell’aria. Aveva tutta l’aria di essere un’ala della casa al quanto abbandonata. Oltre il legno, che ricopriva tutta la superficie, e la finestra, vi era una poltrona di velluto verde ad un’angolo della stanza, e ai suoi piedi un grande e austero baule. Era aperto, e circondato da mille scartoffie e pezzi di carta ammuffiti. Justin gli si avvicinò, e con lui anche io, poi, mi lanciò un’occhiata, come a dirmi di guardarvi all’interno. Mi inginocchiai, sfiorando con le dita la carta, poi, senza un preciso canone, ne presi una, che aveva tutta l’aria di essere una lettera. In fondo, c’era scritto a china: 9 Maggio, 1993.
La girai, stando attenta a non farmela sgretolare tra le mani. Avevo ragione: era una lettera.
Mi girai a guardare Justin. I suoi occhi erano di nuovo seri e privi di emozione.
- P-posso..?- balbettai. Lui annuì deciso.
Ripuntai gli occhi sul pezzo di carta, e iniziai a leggere nella mia mente.

Patricia, perdonami.
Non avrei dovuto, lo so, e me ne pento. Se solo tu potessi perdonarmi un’ultima volta.. Io ti amo.
Dovresti saperlo questo, e non dimenticarlo mai. Io ti amo, come non ho mai amato prima.
Voglio vederti; abbracciarti; voglio baciarti e chiederti perdono guardandoti negli occhi. Ti aspetto al tramonto lì, allo stesso posto, il nostro posto.

Jeremy.


Rimasi a fissarla ancora per qualche secondo, poi, la posai delicatamente nel baule. – Che significa?- chiesi a Justin, che guardava altrove, oltre la finestra, con le mani chiuse a pugno.
- Il “nostro posto”- disse a voce bassa. – Credo di aver trovato una foto che li raffiguri lì.
Iniziai a rovistare tra le carte e le lettere, poi, trovai svariate foto una sopra all’altra. Presi la prima che mi capitò sotto mano. Lei era Pattie, l’avevo riconosciuta, la nonna mi aveva mostrato una sua foto; l’uomo accanto a lei.. beh, era la copia spiccicata di Justin. Jeremy. Guardai alle loro spalle, osservai il paesaggio che li circondava. Mi era familiare, estremamente familiare. – Ma..
- Sì- mi interruppe lui girandosi finalmente a guardarmi negli occhi. – E’ il posto in cui- fece una pausa, e mi parve per qualche secondo di vedere le sue guance prendere colorito. Il posto in cui mi hai baciata pensai arrossendo a mia volta. – Il posto in cui abbiamo passato la notte, su quell’isola sperduta al compleanno di Daniel- terminò. Sapevo che stava per dire ciò che io avevo pensato, e sapevo che anche lui l’aveva pensato. O forse no.
- E quindi?- gli domandai alzandomi lentamente da terra. Mi osservava, percorreva ogni curva del mio corpo con gli occhi, fino ad arrivare alle mie iridi verdi.
- Quindi cosa?- domandò di rimando.
- Cosa c’entra tutto questo con ciò che sta accadendo? E con i bigliettini?- chiesi riferendomi alla lettera e le foto.
Lui sospirò, appoggiandosi al muro e incrociando le braccia. – E’ mio.. padre. Ne sono sicuro. E’ ritornato per vendicarsi.. ma non so di cosa. Non ne ha abbastanza di uccidere innocenti?- la voce gli si bloccò in gola. Feci per poggiare la mia mano sul suo braccio, ma si ritrasse. Avrei dovuto sentirmi ferita per il suo gesto, eppure non fu così, perché ciò che stava accadendo era molto più grande di una stupida storiella durata poche ore; anzi, non era mai iniziata.
- Come fai a dirlo? Insomma, non abbiamo nessuna prova. E poi, che senso avrebbe?
Justin scosse a testa. – Lui è pazzo- scandì piano. – I pazzi non pensano seguendo un filo logico, anzi, loro non pensano: agiscono e basta. Credo che però lui non sia come gli altri pazzi- continuò. – Insomma, credo che in lui ci sia ancora un po’ di furbizia, premeditazione; caratteristiche contenute da persone sane di mente. Quando poi la cattiveria si unisce alla pazzia escono fuori mosti come lui- concluse con disprezzo.
Camminai fino all’altro lato della stanza, di fronte a lui; mi lasciai strisciare lungo il muro e mi sedetti sul pavimento, con le gambe al petto. – Io non credo che.. insomma, Justin, non sappiamo nemmeno se è ancora in vita!
- E chi altro potrebbe essere, Rose Mary? Hai qualche idea a riguardo? Ogni parte del mio corpo urla che c’è di mezzo lui. Vuoi sapere anche un’altra cosa? Ti sembrerò pazzo, ma c’è un collegamento a tutto ciò che sta accadendo..
- Che vuoi dire?- la voce bassa, i nervi tesi.
- Credi che queste scomparse e l’uccisione di quel gatto siano scelte non studiate?
- B-Beh io..
- La risposta è no- mi interruppe. – Questa storia mi sta facendo perdere la testa, e il sonno- fece un bel respiro. – Tre settimane fa il gatto della signora Hutcher; dieci giorni fa Kim; poche ore fa il reverendo Mayer. Noi.. avevamo un gatto, si chiamava Poo, ma poi morì. Prima di avere Juliet, mia mamma perse una gravidanza al quinto mese; era una bambina, e mio padre voleva chiamarla Kim. Il reverendo Mayer.. fu lui a consacrare in matrimonio i miei g-genit- la voce gli venne meno.
Rimasi con la bocca aperta e il sangue iniziò a pulsarmi nelle tempie più velocemente e rumorosamente del dovuto. La testa iniziò a farmi male, e la vista ad annebbiarsi. L’ultima immagine che ebbi davanti agli occhi, fu quella di Justin che mi veniva in contro, poi, il campo visivo fu divorato da tante piccole macchioline nere, finché le palpebre non mi si chiusero."

Una delle parti più belle e curate che tu abbia mai scritto. E' tutto perfetto, non cambierei nemmeno una virgola.
Beh, non so più che dirti, ma sappi che ti stimo ogni volta di più.

Un bacio, Marta.
ps: adesso chiamo anche Giulia e le dico che hai aggiornato, quindi aspettati anche una sua recensione, ahah.

Nuovo recensore
05/10/13, ore 14:01
Cap. 14:

OMG.

tu sei una vera scrittrice,riesci a tenermi incollata allo scermo per tutta la durata del capitolo come se stessi guardando una puntata di the vampire diaries o di american horror story (?), descrivi alla perfezione le vicende rendendole quasi reali ,per non parlare poi della tua originalità .... non ho parole. 

la storia sta diventando sempre,sempre,sempre più intrigante, voglio dire.... JEREMY.....chi si sarebbe mai aspettato una cosa del genere? no bho, so sconvolta. 

e poi i josie... ohhh i josie mi fanno annegare nei feelings,l'unica cosa che penso quando sono vicini è BACIATEVI.ORA.

aspetto il prossimo capitolo sempre con più ansia jndfvijnfo. 

Recensore Master
05/10/13, ore 13:49
Cap. 14:

allora, questo capitolo mi piace tanto tanto, mi piace molto il modo in cui scrivi,
sono ansiosa, molto ansiosa di sapere come andrà a finire questa storia,
perciò aggiorna presto,
un bacione bellissima.
iris <3

Nuovo recensore
05/10/13, ore 13:32
Cap. 14:

oddio, amo questa storia.
è sempre più intrigata e di conseguenza interessante. sul serio, non so come fai ad elaborare tutto nel cervello per poi farlo uscire così bene,lol.
mi ero ripromessa di scrivere una recensione lunga ma sono senza parole ahah.
due cose del capitolo:
- complimenti per la fantasia, davvero. una trama stupenda e originale, se ci scriveresti un libro lo leggerei.
- perchè justin si è spostato quando rosie cercava di consolarlo? io shippo troppo josie (?) AHAHAHAHAH
comunque complimenti sul serio
a sabato prossimo bellissima :)

Recensore Junior
05/10/13, ore 13:26
Cap. 14:

Tu. Devi. Scrivere. Un. Libro.
Ti dirò una cosa, e spero non ci rimarrai troppo male: all'inizio avevo moolto sottovalutato la tua storia, credendo che fosse una delle tante banali e infantili, anche se, fin dal prologo ho sempre pensato che nonostante ciò scrivessi bene. Se noti le prime recensioni erano abbastanza corte e quasi.. sforzate, ma poi, dopo qualche capitolo mi sono ricreduta. Su di te come scrittrice, sulla storia, sulla sua originalità. E' tutto così incredibilmente credibile che mi sembra di leggere per davvero un libro. Uno di quei bestseller, che sia chiaro.
Ti stimo come scrittrice ogni capitolo di più. Dai sempre il meglio di te, e i risultati si vedono: capitoli avvincenti, puliti sotto ogni punto di vista. Quei tipi di capitoli che non ti fanno staccare gli occhi nemmeno un attimo, che se tua madre ti chiama tu continui a leggere ignorandola (tratto da una storia vera, lol). Prima di passare all'analisi del capitolo, vorrei dirti un'ultima cosa: tu non sei brava perché hai quindici anni, tu sei brava perché lo sei e basta. Non dico che scrivi come i grandi scrittori del novecento, ma posso benissimo paragonarti a molti autori dei nostri giorni, come per esempio Josephine Angelini. Hai del talento, e sono sicura che se continuerai a coltivare questa passione, avrai grande soddisfazioni. Meriti tanto, davvero.
Ok, so che sei una ragazza molto sensibile, quindi spero di non averti fatta commuovere ahahah. Adesso passiamo al capitolo:

"Bali, di nuovo vittima di uno spaventoso giallo” recitava il titolo a caratteri cubitali, del giornale locale posto sullo zerbino di casa. Chiusi la porta, mi diressi verso la cucina, e iniziai a sorseggiare il latte non staccando nemmeno un attimo gli occhi da quell’articolo.
- Che cosa dice?- mi domandò la nonna mettendo dei biscotti a tavola.
- Helen!- esclamò il nonno. – Santo cielo! Biscotti? E da quando?- sbraitò con le braccia al cielo.
La nonna gli schioccò un’occhiataccia. – Rose Mary non è abituata a uova in camicie e bacon, alle nove di mattina. O ti abitui o cambi moglie.
- Allora cambio moglie- borbottò lui accigliato.
Lanciai un sorriso sghembo ad Alyssa, che ricambiò scuotendo la testa." - Questa parte è grandiosa, davvero. Amo le scenette comiche tra Helen e Fred (che tra l'altro è uno dei personaggi che amo di più).

"Mi schiarii la voce. – Risale a poche ore fa la notizia della misteriosa scomparsa del reverendo Mayer. Pare che a denunciare il fatto sia stata la signora Mayer, raccontando agli agenti di polizia di essere tornata a casa, dopo aver assistito alla messa tenuta dallo stesso marito. “Mi aveva detto che doveva riordinare le offerte, e gli indumenti ricevuti in beneficenza” continua la donna lacrimante. “E invece non è più tornato”. A quel punto non ha più la forza di dire altro, e gli agenti la congedano, calandosi subito nella prima indagine. Non è l’unica vicenda ad aver fatto scattare lo stato d’allerta nell’isola, bensì, la seconda. La prima scomparsa risale ad una settimana fa, e la vittima, è la piccola Kim Cheyenne, di appena cinque anni. Le ricerche vanno avanti da giorni, ma di lei nessuna traccia. E’ solo un’orripilante coincidenza del fato, o una catena di eventi ben precisi, messi in atto da un cerebroleso che si aggira per l’isola?- mi fermai di scatto, con la voce che faticava ad uscire." - Ed ecco la seconda vittima di questo spaventoso giallo. Adoro i tipi di personaggio che hai scelto fin'ora, dato che sono così diversi e singolari. Abbiamo da una parte un reverendo, quindi un uomo di Chiesa, mentre dall'altra una bambina indifesa. Mi chiedo chi sarà il prossimo, sempre che ci sia... ma temo di sì. E oh, sembrava davvero di leggere un articolo di giornale, quindi brava!

"L’uomo nel sediolino accanto a me frenò di scatto, facendo scattare la mia cintura che divenne improvvisamente rigida.
- Certo che con le frenate fai proprio schifo, eh!- lo ammonii con una smorfia.
- Ehi, attenta come parli, signorina. E mi raccomando, torna a casa per pranzo- mi avvisò girando il busto verso di me. – Oh, e a proposito: che vuole Justin?
Nel giro di un nanosecondo il mio cervello cercò di elaborare la scusa più credibile possibile. – D-Deve darmi un pensierino che ha preso per Melanie- sbiascicai.
Il nonno mi lanciò un’occhiata torva. – Mh, certo che le fa un “pensierino” ogni giorno.
- Cosa posso dirti? Si sarà innamorato- dissi ironica.
- Di lei o di te?- mi domandò così disinvolto che caddi in un profondissimo imbarazzo.
- D-Di lei! Ma cosa dici?" - Fred uno di nooooi! Fred uno di NoOOoOoOoOiiii! Fred uno di nooooooiiiiiiiiiiiiiii! Ok, la smetto, ma quel vecchio ha capito tutto dalla vita. Ho adorato questa parte, oh yeah.

"Scesi dalla macchina e mi incamminai verso il piccolo vialetto circondato da un triste e poco curato giardino, poi, arrivai alla porta e bussai con ancora in corpo un po’ di esitazione.
La porta si aprì, mostrando Justin appoggiato con una mano sullo stipite di legno, e uno sguardo risoluto. – Ehi.
Perché mi era così difficile guardarlo negli occhi senza che il mio cuore iniziasse a scalpitare come un matto? – Una cosa veloce. Sai, non sono molto in vena di averti intorno.
- Il sentimento è reciproco. E poi, nessuno ti ha obbligato a venire- mi fece l’occhiolino." - Mi credi se ti dico che ogni volta che si incontrano, prego tutti i santi del Paradiso affinché si bacino? Ovviamente tu sei cattiva e ci devi far soffrire. Grazie Aly, davvero. Comunque senti, io li shippo troppo, e prima o poi farò un fanclub su questa storia, o magari mi tatuerò in fronte "Shippo Josie come se non ci fosse un domani". Ahahahahahahahahah.

"Una piccola finestra rotonda, illuminava il tutto lasciando filtrare i raggi rossi del sole, e facendo risaltare dei piccoli granelli di polvere che fluttuavano nell’aria. Aveva tutta l’aria di essere un’ala della casa al quanto abbandonata. Oltre il legno, che ricopriva tutta la superficie, e la finestra, vi era una poltrona di velluto verde ad un’angolo della stanza, e ai suoi piedi un grande e austero baule. Era aperto, e circondato da mille scartoffie e pezzi di carta ammuffiti. Justin gli si avvicinò, e con lui anche io, poi, mi lanciò un’occhiata, come a dirmi di guardarvi all’interno. Mi inginocchiai, sfiorando con le dita la carta, poi, senza un preciso canone, ne presi una, che aveva tutta l’aria di essere una lettera. In fondo, c’era scritto a china: 9 Maggio, 1993.
La girai, stando attenta a non farmela sgretolare tra le mani. Avevo ragione: era una lettera.
Mi girai a guardare Justin. I suoi occhi erano di nuovo seri e privi di emozione.
- P-posso..?- balbettai. Lui annuì deciso.
Ripuntai gli occhi sul pezzo di carta, e iniziai a leggere nella mia mente.

Patricia, perdonami.
Non avrei dovuto, lo so, e me ne pento. Se solo tu potessi perdonarmi un’ultima volta.. Io ti amo.
Dovresti saperlo questo, e non dimenticarlo mai. Io ti amo, come non ho mai amato prima.
Voglio vederti; abbracciarti; voglio baciarti e chiederti perdono guardandoti negli occhi. Ti aspetto al tramonto lì, allo stesso posto, il nostro posto.

Jeremy." - Intanto ti dico che sono riuscita a immaginare alla perfezione la scena. Davvero, si disegnava pian pian nella mia mente, dopo la lettura di ogni parola. Amo il tuo modo di descrivere le cose, credo che sia una delle tue migliori capacità. Che dire della lettera? Credimi se ti dico che mi sono venuti i brividi. Non lo so, forse è perché ormai sono particolarmente sensibile a tutto ciò che accade in questa storia, ma mi sono davvero immedesimata. Il personaggio di Jeremy mi affascina sempre di più, comunque. Più che provare rabbia nei suoi confronti, provo un'immensa pena. Insomma, è pazzo, e i pazzi non sanno di essere pazzi, ma soprattutto, non sono loro ad averlo deciso. L'unico problema è che quando uno è pazzo ad andarci di sotto sono gli altri, proprio come vediamo in questi meravigliosi capitoli.

"Rimasi a fissarla ancora per qualche secondo, poi, la posai delicatamente nel baule. – Che significa?- chiesi a Justin, che guardava altrove, oltre la finestra, con le mani chiuse a pugno.
- Il “nostro posto”- disse a voce bassa. – Credo di aver trovato una foto che li raffiguri lì.
Iniziai a rovistare tra le carte e le lettere, poi, trovai svariate foto una sopra all’altra. Presi la prima che mi capitò sotto mano. Lei era Pattie, l’avevo riconosciuta, la nonna mi aveva mostrato una sua foto; l’uomo accanto a lei.. beh, era la copia spiccicata di Justin. Jeremy. Guardai alle loro spalle, osservai il paesaggio che li circondava. Mi era familiare, estremamente familiare. – Ma..
- Sì- mi interruppe lui girandosi finalmente a guardarmi negli occhi. – E’ il posto in cui- fece una pausa, e mi parve per qualche secondo di vedere le sue guance prendere colorito. Il posto in cui mi hai baciata pensai arrossendo a mia volta. – Il posto in cui abbiamo passato la notte, su quell’isola sperduta al compleanno di Daniel- terminò. Sapevo che stava per dire ciò che io avevo pensato, e sapevo che anche lui l’aveva pensato. O forse no.
- E quindi?- gli domandai alzandomi lentamente da terra. Mi osservava, percorreva ogni curva del mio corpo con gli occhi, fino ad arrivare alle mie iridi verdi.
- Quindi cosa?- domandò di rimando.
- Cosa c’entra tutto questo con ciò che sta accadendo? E con i bigliettini?- chiesi riferendomi alla lettera e le foto.
Lui sospirò, appoggiandosi al muro e incrociando le braccia. – E’ mio.. padre. Ne sono sicuro. E’ ritornato per vendicarsi.. ma non so di cosa. Non ne ha abbastanza di uccidere innocenti?- la voce gli si bloccò in gola. Feci per poggiare la mia mano sul suo braccio, ma si ritrasse. Avrei dovuto sentirmi ferita per il suo gesto, eppure non fu così, perché ciò che stava accadendo era molto più grande di una stupida storiella durata poche ore; anzi, non era mai iniziata.
- Come fai a dirlo? Insomma, non abbiamo nessuna prova. E poi, che senso avrebbe?
Justin scosse a testa. – Lui è pazzo- scandì piano. – I pazzi non pensano seguendo un filo logico, anzi, loro non pensano: agiscono e basta. Credo che però lui non sia come gli altri pazzi- continuò. – Insomma, credo che in lui ci sia ancora un po’ di furbizia, premeditazione; caratteristiche contenute da persone sane di mente. Quando poi la cattiveria si unisce alla pazzia escono fuori mosti come lui- concluse con disprezzo.
Camminai fino all’altro lato della stanza, di fronte a lui; mi lasciai strisciare lungo il muro e mi sedetti sul pavimento, con le gambe al petto. – Io non credo che.. insomma, Justin, non sappiamo nemmeno se è ancora in vita!
- E chi altro potrebbe essere, Rose Mary? Hai qualche idea a riguardo? Ogni parte del mio corpo urla che c’è di mezzo lui. Vuoi sapere anche un’altra cosa? Ti sembrerò pazzo, ma c’è un collegamento a tutto ciò che sta accadendo..
- Che vuoi dire?- la voce bassa, i nervi tesi.
- Credi che queste scomparse e l’uccisione di quel gatto siano scelte non studiate?
- B-Beh io..
- La risposta è no- mi interruppe. – Questa storia mi sta facendo perdere la testa, e il sonno- fece un bel respiro. – Tre settimane fa il gatto della signora Hutcher; dieci giorni fa Kim; poche ore fa il reverendo Mayer. Noi.. avevamo un gatto, si chiamava Poo, ma poi morì. Prima di avere Juliet, mia mamma perse una gravidanza al quinto mese; era una bambina, e mio padre voleva chiamarla Kim. Il reverendo Mayer.. fu lui a consacrare in matrimonio i miei g-genit- la voce gli venne meno." - Ed ecco svelato tutto. Giuro che sono rimasta con il fiato sospeso per tutta la lettura, con il cuore che mi martellava in petto. Tu sei geniale, davvero. Ero sicuro che la scelta del gatto, di Kim e del Reverendo non fossero prese a caso, ma non mi sarei mai aspettata un a cosa del genere. Riesci sempre a stupirmi. Ti adoro!

"Rimasi con la bocca aperta e il sangue iniziò a pulsarmi nelle tempie più velocemente e rumorosamente del dovuto. La testa iniziò a farmi male, e la vista ad annebbiarsi. L’ultima immagine che ebbi davanti agli occhi, fu quella di Justin che mi veniva in contro, poi, il campo visivo fu divorato da tante piccole macchioline nere, finché le palpebre non mi si chiusero." - Ed ecco la parte finale. Se ho capito bene Rosie è svenuta.. spero stia bene (ok, parlo come se la conoscessi ahahaha).

Che altro dirti Aly? Ho terminato le parole per descrivere quanto sia meravigliosa questa storia. In questo periodo mi sono presa una pausa da efp, e l'unico motivo per cui ci entro una volta a settimana è per leggere i tuoi capitoli. Pensa un po' quanto mi sia fissata con "Hurricane" ahah.
Spero la recensione ti sia piaciuta, la meriti, davvero.

Un abbraccio, e a sabato prossimo.
xx, Mel. :)

Nuovo recensore
05/10/13, ore 12:56
Cap. 14:

OH. MIO. DIO.
NON. HO. PAROLE.
La faccenda si fa sempre più interessante, sembra un thriller.
Innanzitutto mi complimento per questo e per la tua originalità, davvero.
Wow, non riesco a trovare nemmeno le parole giuste, mi hai spiazzata.
E' tutto così... perfetto. Adoro troppo questa storia.
Secondo me Rosie ha ragione, l'uomo misterioso vuole solo sviare le indagini.
Il fatto che li spii tutti mi mette un po' di paura, lol.
E quando Rose Mary va a casa di Justin? Mio Dio.
Sei stata molto chiara nel fatto dei collegamenti comunque, e credo che Justin abbia ragione.
E' Jeremy, ne ero convinta prima e lo sono ancora di più adesso. DEVE essere lui.
E' tornato per vendicarsi, non saprei dire per cosa, ma, come dice Justin, è pazzo.
Anche questo mi spaventa, ahahah. Spero che nessuno dei personaggi ci vada di mezzo,
altrimenti lo ammazzo io Jeremy. Sono seria.
La povera Rosie che sviene alla fine, omg. Ci hai lasciate appese come al solito, AHAHAHAH.
Altro motivo per cui tuutte verranno a leggere il prossimo capitolo, vogliamo sapere cosa succede a Rosie
e soprattutto se Justin ha ragione.
Una delle parti che mi hanno colpito di più è stata quella della lettera che Jeremy scrisse a Pattie e del loro
posto segreto. Era quello dove Justin e Rosie si sono baciati e dove hanno visto quelle scritte sui muri, ed ecco spiegata anche
quella misteriosa zattera. Era di Jeremy, ne sono più che convinta.
E poi fa strano pensare che un uomo così innamorato come Jeremy abbia potuto uccidere la donna che amava.
Questa storia mi prende molto, già dalla trama capii subito che l'avrei amata.
E infatti non mi sbagliavo..
Bien, io ora devo proprio andare a fare i dannatissimi compiti.
Alla prossima Alyssa, un bacione! (:

Nuovo recensore
30/09/13, ore 17:33
Cap. 13:

Awwwwwwwwwwwwwwwwwwww!
Andrei avanti fino a finirla questa storia!Non puoi mettere dieci capitoli alla volta?Hhahahah SCHERZO
scusa se ho ritardato a recensire ma ho avuto da fare-una noia spaventosa-
la storia è scritta magnificamente-come sempre-e che altro devo dire?
Sei fantastica, continua così!
ciaoooooooo

Recensore Veterano
30/09/13, ore 17:30
Cap. 13:

oddio sono una rincoglionita totale, non mi ero nemmeno accorta che sei la scrittrice della mia FF preferita, giuro! Anche se dal nome lo avrei dovuto immaginare AHAHAHAHAHHAHAHA.
Comunque, come avrai ben potuto intuire, la storia la avevo già letta, quindi ora recensisco:
Parlando del capitolo, OMG è fantastico come tutti gli altri, ovviamente, ma passando al bacio... io mi ricordavo di quando Alyssa aveva letto le carte a Mary Rose e diceva che c'era un amore non corrisposto, e poi c'era Justin che era nervoso, (sempre se non sbaglio), e quindi non pensavo che ci fosse lo zampino di Alyssa, ma che lui la pensava davvero in questo modo, ma meglio così AHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHHAH
Anyway, devo ancora finire quel casino di compiti, ma appena ho visto che hai scritto questa storia mi è venuto un heart attack e ho dovuto recensire all'istante, ma ora scappo, un bacio, e non vedo l'ora che continui<3<3<3<3
-Giulia.
P.S. scusa se la recensione fa letteralmente vagare e scusa anche per gli errori, ma come ho già detto devo scappare, sorry :*

Recensore Veterano
30/09/13, ore 10:16
Cap. 13:

capitolo bellissimo! a me Alyssa sta simpatica, perchè anche io farei di tutto per proteggere le mie amiche, a volte anche sbagliando, Justin è un po' una testa di ricotta (per non essere cattive, in fondo la sua colpa è di essere uomo, ahahah), se prova qualcosa per Rose Mary (ed è così, si vede tantissimo!) che glielo dica e stop, così la fa soffrire e basta, cosa che mi sembra lui non voglia fare... aspetto sabato prossimo con ansia per il prossimo (sicuramente stupendo) capitolo... baci, baci!