Heilaaa.
Avrei tanto voluto recensire prima, ma purtroppo ero a scuola. Sì, vado a scuola anche il sabato, abbi pietà di me. Comunque, spero ti sia piaciuta la mia vecchia recensione perché ora ne rifaccio una simile, analizzando il capitolo. Mi piace molto di più così, e credo anche a te. lol
Bene, cominciamo...
''Nelle tre settimane seguenti mi fu molto difficile riuscire a prendere sonno, e continuavo ad avere un senso di rifiuto nei confronti di Melanie; non volevo affezionarmi, c’era qualcosa dentro di me che mi spingeva a non farlo, così mi ero limitata a nutrirla, lasciando che a darle affetto fossero i nonni e – anche se solo vocalmente – Alyssa. Tra lei e Daniel le cose andavano magnificamente, e più la vedevo felice con lui, più mi sentivo in colpa per non averle svelato quel piccolo dettaglio sul ragazzo che le piaceva. Non si poteva dire lo stesso di me e Justin, insomma, la ferita era ancora fresca, e nessuno dei due voleva fare il primo passo, così ci avevo rinunciato focalizzando la mia attenzione solo sullo strano mistero che aveva colpito l’isola. C’era un assassino maniaco a piede libero, e nessuno aveva idea di chi si trattasse, anche se uno strano pensiero iniziava ad insinuarsi dentro di me, ma ogni volta che ci pensavo, la conclusione era sempre questa: “No, non può essere lui”. Alla decapitazione del gatto della signora Hutcher era seguita la scomparsa della piccola Kim Chayenne, una bambina del vicinato. L’isola era sotto shock, e più impaurita che mai. Le porte erano chiuse a chiave, le finestre pure, e la serenità che caratterizzava prima il luogo era stata sostituita dal terrore. A peggiorare la situazione c’era la pioggia, che persisteva non facendo altro che aumentare lo stato d’allerta. Nonostante ciò il nonno non poteva sospendere il lavoro, così io ero costretta a vedere l’Innominato – è così che lo chiamava Alyssa per non scatenare la mia ira – almeno una volta ogni due giorni. Quel mercoledì mattina però, Fred aveva deliberatamente deciso di prendersi una giornata libera ed andare con la nonna dalla famiglia Cheyenne, per dar loro supporto, mentre Alyssa, mi aveva mollato per uno stupidissimo gelato con Dan (le avevo detto che era pericoloso uscire di casa, ma in tutta risposta mi aveva schioccato un bacio sulla guancia). Così ero in casa da sola, che iniziavo a sentirmi in colpa per aver trasgredito una delle regole che vigevano nella casa dopo la scomparsa di Kim: tenere le persiane chiuse a chiave; il fatto era che io proprio non ce la facevo a stare così, mi sentivo mancar l’aria, e senza pensarci due volte le avevo aperte mandando al diavolo il maniaco che girava per l’isola. I bigliettini? Beh, avevo fatto promettere ai tre che non ne avrebbero fatto parola con nessuno, i nonni in particolare; non volevo si preoccupassero per qualche stupido scherzo di un altrettanto stupido ragazzino. L’ultimo l’avevo ricevuto cinque giorni prima, e diceva: “Tutto tornerà alla origini del male. Guardati le spalle, piccola”. Non avevo preso la faccenda troppo sul serio, a dirla tutta, me ne ero completamente fregata, al contrario di Alyssa, che pareva essere più angosciata che mai.''
No okay, questa situazione mi spaventa, soprattutto la scomparsa della piccola Kim e il bigliettino che aveva ricevuto cinque giorni prima. Qui c'è sotto qualcosa di grosso. Sono sicura che nei prossimi capitoli ci saranno altri episodi del genere, e spero approfondirai perché mi sta davvero prendendo tanto questa storia. Mi sembra un giallo di Agatha Christie, lol. Comunque, povera Alyssa, se solo sapesse che Daniel è gay.. mi dispiace per lei, ahahahah. In ogni caso, spero davvero che non succeda nulla a Rose Mary, il fatto che circoli un maniaco per l'isola mi spaventa. Jeremy, sei tu? Lo scopriremo nelle prossime puntate(?) lol. Andiamo avanti...
''- Oh, Melanie!- esclamai disperatamente. Sentii in sottofondo Justin, che si lasciava scappare una lieve risata. – Stupido, stupido gatto!- l’ammonii staccandola dai fiori di peonie che aveva ormai distrutto. Accovacciata presi un petalo bianco immacolato tra le mani. Mi bastò un solo tocco per riaccendere una catena di ricordi, rimasta sepolta nel mio cervello. Oh mamma.
La nostra macchina odorava di peonie; erano i suoi fiori preferiti. Quell’odore mi aveva pervaso le narici, quella sera, e poi, nel giro di un istante, avevo sentito qualcosa di inspiegabilmente importante cadermi via dal cuore; spezzarsi; disintegrarsi; sparire. In quel momento, dall’altra parte della città, avevo perso loro, nella nostra macchina, che odorava dei suoi fiori preferiti. Se solo..''
Giuro che avevo le lacrime agli occhi. Povera Rosie, non vorrei mai essere nei suoi panni.. poi tu riesci davvero a farmi immedesimare nel suo personaggio, è come se io percepissi il suo dolore. E' una cosa magnifica. Solo i miei autori di libri preferiti ci riescono davvero.
''- Perché mi hai baciata se per te non significava nulla? Perché lo hai fatto se non provi niente per me?- continuai, mandando al diavolo il fatto che sarei potuta passare per un’ebete ragazzina innamorata.
Lui sospirò, incantandosi a guardare nel vuoto. – No-non posso.
- Non puoi cosa, Justin?- tutto ciò era così assurdo.
Mi guardò per una manciata di secondi, come se volesse dirmi qualcosa, poi, mi diede le spalle.
Rimasi lì, a fissarlo inerme, incredula, e più ferita di quanto non lo fossi prima. Le lacrime iniziarono a salire lungo il condotto, e infine mi pervasero gli occhi. Decisi di rientrare in casa prima che qualcuno mi vedesse. Perché mi comportavo in quel modo? Perché un bacio era bastato a farmi costruire castelli di sabbia? Forse perché non avevo mai provato una cosa del genere per nessun altro prima, ma era successo tutto così repentinamente che il mio stomaco doveva ancora abituarsi alle farfalle, i miei occhi alle lacrime e il mio cuore ad essere continuamente rotto e rincollato. Per lui era tutto normale, uno stupido gioco. Ero una delle tante, una qualunque, e un cuore rotto in più da aggiungere alla lista non lo turbava poi più di tanto.
C’era una cosa però, che proprio non riuscivo a spiegarmi: “Non posso”. Non poteva cosa? E perché non potevo saperlo? Per un attimo mi illusi che c’era altro sotto, ma poi arrivai alla conclusione che non era altro che una patetica scusa per scaricarmi.''
Giustino stronzino. NON PUO' FARE QUESTO A ROSIE, NON PUO'. Però dai, non è nemmeno colpa sua.. mi ha davvero sorpreso il flashbak di tre settimane prima. Davvero, io non so se odiare o amare Alyssa AHAHAHAHAH. Di sicuro non lo fa apposta, ma dovrebbe imparare a starsene un po' alla larga. Anche perché è palese che quei due si amano. W JOSIE. lol
Io ho finito. Dovrò aspettare sabato prossimo per un nuovo capitolo ma okay, non importa. Alla fine vale sempre la pena di aspettare un tuo capitolo.
Alla prossima Aly. <3 |