Il mio viaggio tra le righe di "liberi e uguali" termina qui.
So che mi mancheranno da morire e ora capisco il perché dell'entusiasmo che riscontravo quando si parlava di questa storia.
Solitamente quando affronto la lettura di una storia, long o OS che sia, ne vedo il "colore" che mi trasmette. È ormai nota la mia passione per quelle dai toni cupi o molto cupi, ma della tua posso dire che mi hai conquistato con il toni pastello, con una certa solarità che ora so contraddistingue anche la stessa autrice (infondo come potrebbe essere diversamente). Speranza nel futuro, gioia di vivere, la caparbietà nel non arrendersi mai e di amarsi sono elementi che ho percepito per tutto il tempo della lettura, anche nei momenti difficili. Non perdevano mai la speranza di poter stare insieme, non la perdeva il lettore.
Per l'ultimo step sono ripartita da un momento dolorosissimo: la morte del Generalissimo. Inevitabile la sua richiesta di perdono per le imposizioni subite da Oscar riguardo la conduzione della sua vita (almeno fino a quando non ha deciso di seguire il suo cuore). Alla lettura di quel "ora avevo compreso perfettamente una cosa...Che alla sua, di morte, no...non sarei mai sopravvissuta" riferita ad André, ho perso un battito, perché il pensiero, volato lontano dove sappiamo ha richiamato quel dolore, grande e immenso che conosciamo. Ma per fortuna le ff servono a sovvertire i finali più tragici.
E quindi mi ritrovo i Nostri che non possono partecipare al funerale perché tutti sanno che Oscar è morta. Ciò comporta anche che non possa ereditare ma la spada che le viene data credo che per Lei sia valsa più di qualsiasi rendita. Il rimanere a Parigi per un po' per consolare e far compagnia a Madame e a nonna, comporta dei rischi. E il palesarsi di questi non si fa mica attendere. Il generale Bouille, con la scusa delle condoglianze, mette alle strette Madame e a niente serve la tentata fuga. Oscar viene arrestata e portata via e la scena del distacco e della disperazione di André, pronto a qualsiasi cosa pur di salvarla, è fenomenale. Sembra davvero un pazzo, ma non saprei immaginarlo diversamente. Da qui in poi la storia fa un vero e proprio balzo nell'azione.
E l'hai gestita alla grande, curando le scene dell'organizzazione del piano, della tentata fuga dalla conciergerie, dell'incontro con Corinne ormai qualcosa in più nel cuore di Alain. All'azione, però, hai mischiato quel tocco sublime di romanticismo che mi ha lasciato senza fiato per la sua bellezza. Dalla soffitta di casa Chatelet si vede la torre dove forse Oscar e rinchiusa e André le parla come se questa potesse sentirlo. E poi l'appuntamento "della lanterna" per farle sapere che Lui c'è ed è lì con Lei, sempre e per sempre. Altro momento splendido è quello che riguarda il voler essere chiamata con il cognome Grandier e quel filo di pensieri che la riconduce a ripensare alle frasi più belle, ma anche più toste, che André le ha donato nel loro percorso di vita insieme. E anche noi lettrici le conosciamo e, per ognuna di queste, si materializzava una scena.
Sembra tutto perso ma...arriva la Regina!!! È tutto si sistema.
Ma che direi del loro incontro sul Ponte Neuf? Romantico, strazziante, intenso...semplicemente e meravigliosamente bellissimo.
Col ritorno a palazzo Jearyes inevitabile il saluto alla tomba del padre....e poi...dopo un bagno ristoratore....si festeggiaaaaaa!!!!! .....e si vogliono sentire di più ;-) questi due che di certo non si sono risparmiati in questa storia e per tutta la sua durata....hanno fatto bene. Ma il ritorno alla vita che hanno scelto, quella in Normandia, lontano da Parigi, è un richiamo irresistibile.
Un altro merito che ti si deve riconoscere è l'aver impreziosito la storia di chicche di vita giornaliera, come quelle che mi sono ritrovata al capitolo 61: la lettera di Madame Marguerite che passerà il Natale con la sorella di Oscar, quest'ultima che va a farsi fare un dipinto da regale ad André e conosce il piccolo André sulla strada del ritorno.
Il giorno di Natale viene vissuto con la nonna, che prepara la Galette de Rois, e con
Rosalie e Bernard.
Il regalo per André viene svelato e non potevi fargli e farci regalo più bello: il quadro che lui aveva immaginato accompagnato dalla celebre frase. E il regalo per Oscar?
la scatola con i loro "tesori" sotterrata la notte prima del duello con il Duca di Germain.
Gli ultimi capitoli sono un susseguirsi di emozioni.
André, Vice direttore della rivista lumiere. Alain sposato con Corinne. Dopo tanto "amore" Oscar incinta, che mi ha fatto quasi prendere un colpo per il suo gesto insulso di andare a cercare André...sempre la solita.
La fine rappresenta l'apoteosi. Intanto per il brano del cantico dei cantici, stupendo, meraviglioso, potentissimo nelle sue parole (lo scelsi per il mio matrimonio) e poi la concitazione del parto, la nonna nascosta nel bagno e tra le mille difficoltà che potevano verificarsi all'epoca, ecco la nascita di Adrian...ma che bel nome che hai scelto!!!!!! E non poteva che nascere il 14 luglio...lì dove tutto finiva...tutto ricomincia.
Il Generalissimo fa ai nostri una splendida sorpresa...e mi ritrovo Adrian comandante delle guardie reali, sposato con la figlia di Alain, e quelle parole rivolte ai suoi genitori sono state veramente emozionanti e incredibili.
Una storia bellissima, che ti ha visto crescere man mano. Dialoghi, belli, reali, ricchissimi nelle espressioni, forse la storia con maggiori dialoghi che abbia mai letto...ed è stato un vero piacere. Tantissime scene di sesso. Tutte elegantemente gestite, mai niente di volgare o di eccessivamente esplicito. Ma solo tanta passione e tanto amore. Splendidi i disegni che ne hanno accompagnato il percorso.
Ringraziandoti, spero solamente di aver onorato nel modo più giusto questa storia bellissima. Bravissima Ceciliuzza.
Ci aspettano altre storie da vivere insieme
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