Recensioni per
Rivoluzione - Hikari to Kage
di VeronicaFranco

Questa storia ha ottenuto 365 recensioni.
Positive : 365
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Il loro restare in segreto ha un che di romantico, oltre che dettato dalla necessità; secondo me ci si può fidare di Etta, è una donna in gamba.

Recensore Master

Cara Veronica,
Vorrei trovare le parole giuste per commentare adeguatamente questo capitolo, che trovo splendido e
"artificioso" allo stesso tempo. Dove avrebbe mai potuto essersi rifugiata Marianne se non in quel suo
appartamento? Perchè andare a cercarla in capo al mondo?! Eppure non ho mai letto ed immaginato
nulla di più coinvolgente di quella cavalcata. Un disperato, selvaggio ed enorme Alain e una minuscola
e ardimentosa Rosalie in sella allo stesso cavallo, lanciato selvaggiamente al galoppo. Una inquietante
e finora sconosciuta abitazione, covo di tutti i cospiratori di nostra conoscenza. Sguardi che si incrocia-
no e si studiano, in un qualcosa che assomiglia da vicino alla prova generale di una imminente sfida
finale all' ultimo sangue. Forse non era indispensabile portare loro e noi tanto in giro per Parigi, ma di
certo si è trattato di un' avventura stupenda, che, sicuramente, porterà nuovi sviluppi al racconto.
Avremo ancora a che fare con quel covo di arcinemici della Rivoluzione. Marianne ha rischiato di fare
seriamente del male a se stessa e alla creatura che sta portando in grembo. Difficile credere che tutto
questo dipenda soltanto dal dolore per la recente illustre perdita. Adoro questa ragazza, ma ormai so
che da lei ci si deve aspettare di tutto e forse mi piace proprio per quello! Un' avventuriera spericolata,
che prima o poi farà venire, nonostante tutto, un infarto al povero Alain. Complimenti per l' inventiva,
cara Veronica e anche per tutto il resto. E' sempre un gran piacere ritrovarti.
Con sincera ammirazione

Recensore Master

Concitato e scorrevole questo capitolo, incentrato sull'affannosa ricerca di Marianne da parte di Alain. Una ricerca che ci porta nei meandri della Parigi orfana di Mirabeau, con un colpo di scena inatteso (per un attimo ho pensato di aver saltato qualche capitolo!!): che diamine ci fa Girodel con il conte di Fersen e la complicità dello stesso Alain? Mi sono persa davvero qualcosa o è il tuo ennesimo coup de theatre, che ci presenta questo inatteso risvolto come se lo vedessimo per la prima volta con gli occhi ignari e attoniti di Rosalie? Confesso che in quella stanza mi sono sentita un po' come lei, sono caduta dalle nuvole... e sospetto che fosse questo il tuo intento😉 Ad ogni modo, è proprio vero quanto dice il titolo: il lutto non si addice ai vivi, tanto meno alla fiera Marianne che troviamo in preda a un misterioso quanto oscuro malessere (malessere che non credo sia solo legato alla gravidanza o al terremoto che la morte di Mirabeau ha determinato nella sua vita). Il pezzo di lei ritrovata sul letto è magistrale, sei riuscita a fissare il momento con le parole, a evocarlo come una sequenza precisa e perfetta di fotogrammi Commovente peraltro Alain nella sua dedizione, il pezzo finale che culmina con l'attesa della fantomatica donna che dovrebbe assistere Marianne, ci fa capire quanto il nostro sia coinvolto sentimentalmente a prescindere dalla paternità di quella creatura (e ben lo sa Rosalie, qui ancora una volta coraggioso e provvidenziale angelo custode). Che altro dire, mia cara... sicuramente un pezzo di ''rottura '' con la quiete apparente di Arras, che apre non pochi interrogativi e nuovi scenari che sarò ben curiosa di scoprire! Un bacio e a presto

Recensore Master

Buongiorno!
Bellissimo capitolo, molto intenso ed interessante.
La morte di Mirabeau non poteva essere differita, vista la storicità del personaggio. E il modo in cui gestisci la sparizione di Marianne, l'inseguimento di Alain e il gentile, impacciato e volenteroso aiuto di Rosalie mi piace moltissimo. La descrivi con delicatezza, ma senza la svenevolezza cui ci hanno abituato altre storie.
E credo che l'incontro con i due cospiratori Fersen e Girodelle abbia lo scopo di un preludio al prosieguo della storia.
Immagino grandi sviluppi....
Brava.
Ti strizzo fortissimo.
Pamina

Nuovo recensore

Ciao carissima! Sempre bello leggerti!!! Buon ponte anche a te!!!!

Nuovo recensore

Ciao cara Veronica....capitolo inteso e toccante!!!nn sono brava con le parole come te che riesci a dare vita reale e palpabile ai nostri amati personaggi....che dire ti ringrazio di ❤ per le emozioni che ci regali sempre ad ogni capitolo !!!sappi comunque che anche se recensisco raramente ti seguo con immensa ammirazione..e aspetto sempre trepidante i tuoi aggiornamenti...non hai niente da invidiare agli scrittori professionisti...anzi...anzi!! Spero che arrivi prestissimooooo un nuovo capitolo!!! Sei bravissima....superlativa!! Con infinita ammirazione👍💛💙💜💚

Recensore Master

È sempre un piacere ritrovarti ed entrare con te nel loro mondo, talmente vivido nelle tue descrizioni da poterlo quasi toccare. Credo di essermi ormai perdutamente innamorata della coppia Alain/Marianne, quasi quanto dell'altra che dimora in campagna...anche se temo.che la dipartita di Mirabeau se da una parte ha reso libera Marianne dall:altra l'ha resa una preda per tutti coloro che ne erano gli avversari. Temo che per il nostro soldatone innamorato non sarà facile tenerla al sicuro. Grazie per essere tornata: leggerti è sempre come respirare a pieni polmoni il profumo.di fiori portato dal vento. Un abbraccio e a presto.

Recensore Master

Povera Marianne e povero Alain! La dipartita del conte certo non è stata buona per loro, anche se Marianne potrebbe ritenersi libera da ora in poi.

Recensore Master

Ciao!
Bentornata e buona Pasqua!
Bellissimo capitolo.
In primo luogo mi fa piacere tornare alla vita della coppia principale e mi fa piacere vedere come tu sia andata a frugare nella vita vera, quotidiana, il lavoro, la salute, il pensiero di un secondo figlio...cose concrete che li legano alla realtà, e non ne fanno macchiette tormentate.
Mi piace la scrittura che hai usato, e mi piace molto sia l'inserimento dei primi pedagogisti che di Mozart, il mio adorato Mozart!!
Bellissimo capitolo.
Brava!!!!

Recensore Master

Cara Veronica,
Come dirtelo? Beh, meglio prendere la questione di petto. Da estimatrice letteraria considero di gran
efficacia la tua adozione di questi "frammenti" da Arras, di queste pagine di diario perdute. Porzioni
di vita vissuta, forse censurata dagli stessi protagonisti oppure da altri o magari strappata da mani
nemiche, mosse da oscure trame. Come lettrice, invece, le detesto, però cordialmente, perchè per
me è sempre troppo poco quello che ci racconti di "Loro". Insomma... Dove sono finiti i nostri eroi??!
E così Mirabeau è alfine morto. Grandi guai sono in arrivo sulla Francia. Noi, figli del futuro (sempre
se ci fosse capitato di interessarci un po' alla storia francese di fine diciottesimo secolo) lo sappiamo,
ai protagonisti del tuo bel racconto, forse, però non a tutti, la gravità del momento non parra' farsi
ancora più critica. Non è da tutti afferrare l' estrema utilità che tipi come Mirabeau, chissà per quale
strano motivo, si trovano ad incarnare per la stabilità della situazione politica, dell' intera nazione
a cui appartengono, in determinate ore della Storia. Il pensiero corre inesorabilmente a Marianne...
Al suo precario futuro, ma anche a quello di tante altre persone dall' esistenza connessa a quella del
conte appena deceduto. Ma anche a altri destini. Anche a quello di Oscar e persino a quello di Andrè.
Questo non per l' ipotetica seconda gravidanza ipotizzata nel racconto, comunque carica di insidie e
possibili tragedie, ma sempre per gli imminenti cambiamenti di rotta che la politica francese presto
introdurrà. Tutto quell' astio, che una certa parte della cittadinanza cova nei riguardi della moglie di
chi li rappresenta, aspetta soltanto una buona scusa per provocare guai ancora più grossi all' interes-
sata. Ad Arras Andrè ha trovato tutto ciò che gli era mancato in una vita intera. Abbandonare tutto
sarebbe una scelta difficile per chiunque, un' ingiustizia insopportabile per chiunque. Eppure, secondo
me egli dovrebbe "aprire gli occhi" e iniziare a tutelarsi. Ormai per la sua famiglia anche Arras offre
ben poca sicurezza. Carissima, ritrovarti è stato un vero piacere, che spero, intensamente, si possa
presto ripresentare. Ti invio i miei più sinceri auguri di buona Pasqua
Con sincera ammirazione

Recensore Junior

Torno a recensire dopo molto tempo pur continuando a leggere sempre con grande interesse. Devo però ammettere che cominciavo a fremere nell'attesa di ritrovare Andrè e Oscar protagonisti della scena. E spero che presto il personaggio di Oscar decolli, perché ancora non la riconosco in pieno, troppo spenta e sfuggente. La mia Oscar accanto ad Andrè accetterebbe la propria femminilità: non capisco l'ostinazione nel vestirsi uomo, che al di fuori del contesto straordinario della sua vita precedente, appare ora un po' patetico. In fondo la rivoluzione francese ha visto figure di donne che hanno saputo essere eccezionalmente moderne e anticoncezionale pur portando la gonna. E poi... È ora che cominci ad uscire fuori il rospo che ha dentro.

Recensore Master

I pregiudizi dell'epoca sono duri a morire, per la povera Oscar; ma è paradossale che proprio la libera rivoluzione, a cui hanno preso parte anche le donne, ora le costringa in un ruolo quasi peggiore di quello che erano riuscite a ritagliarsi presso la nobiltà. E' proprio vero che gli sbagli umani richiedono molto tempo per essere scoperti e aggiustati.

Nuovo recensore

Grazie per aver aggiornato!!!! La parte di Cherubino la conosco bene perche' l'ho studiata a lezione di canto e il "voi che sapete" l'ho cantato anche io come studio. molto acuto il tuo accostamento ad Oscar. Molto bella e giusta la rabbia di Andre' e soprattutto la dignita' con cui lei si comporta. Sapevo che non avrebbe abbandonato la sala. Adesso attendo di sapere cosa succedera' dopo Mirabeau! Le cose si complicano mi sa......grazie mille. Leggerti e' sempre bellissimo!

Recensore Master

Confesso che iniziavo a preoccuparmi!
Ti dirò, tra i capitoli più recenti questo mi ha convinto indubbiamente di più. Forse proprio perché siamo lontani dai complessi intrighi parigini o semplicemente per il taglio più intimista e per la sua brevità, l'ho trovato molto più efficace, scorrevole, immediato, senza nulla togliere a ciò che sei riuscita a partorire finora. Tengo a precisare che il mio giudizio non è legato al fatto che i protagonisti siano Oscar e André: io adoro questa seconda Rivoluzione proprio per la sua coralità, per il fatto che siano anche e soprattutto altri i personaggi principali, con pari dignità e importanza e quindi se in un simile brano fossero comparsi Alain e Marianne o Rosalie e Bernard, non avrei cambiato di una virgola quanto scritto sopra.
A parte questo preambolo, trovo molto realistico come questo frammento ci riporti alle quotidiane difficoltà in quel di Agny. Diciamocelo: non era plausibile con questi due testoni e con te (!) , che ci fosse un quieto adagiarsi sugli allori. Ecco dunque che si presentano vecchi e nuovi problemi: la ''stranezza'' di Oscar, che, rispetto agli ipocriti nobili di Versailles, il popolino capisce ancor meno e sbeffeggia ben più apertamente; la vista precaria di André; la questione di avere un altro figlio; infine la Storia che incombe, come ci ricorda la notizia della morte di Mirabeau, notizia che temo avrà delle conseguenze anche sul delicato equilibrio tra Oscar e André.
Non mi è sfuggito, infatti, quanto Oscar stia cercando di compiacere suo marito almeno in parte, e solo per amore: in lei continua ad ardere il fuoco della battaglia, ma lo ha dismesso soltanto per lui. Gli darebbe un altro figlio unicamente per farlo felice, si rammaricherebbe di perdere la vita con il parto solo perché gli recherebbe dolore... e soprattutto, sta cercando con difficoltà di adattarsi a un ruolo defilato sempre per la sua serenità. Non mi stupirei che l'indomani alla disastrosa serata che hai narrato, si presentasse a tavola con un bel vestito da.donna semplicemente per evitargli l'ennesima umiliazione, non certo perché lei si voglia abbassare alle malignità e ai pettegolezzi. È ovvio però che non sia facile, perché non si può sfuggire a se stessi e alla propria natura: Oscar non può mettersi a insegnare in una scuola, né riuscire ad adattarsi pienamente a indossare vesti femminili (anche se qui forse sbaglia, perché come recita il proverbio non è l'abito a fare il monaco)... E domani? Cos'altro non riuscirà a fare? Prevedo guai, perché alla fine nemmeno l'amore potrà impedire lo strappo che dovrebbe allontanarla dalla quieta sonnolenza della vita di provincia.
Sempre brava e spero a presto... intanto buona Pasqua!
Silvia
(Recensione modificata il 26/03/2018 - 12:31 am)
(Recensione modificata il 26/03/2018 - 12:37 am)

Recensore Master

Perdona il ritardo ma volevo avere un pochino di tempo per commentare come si deve un capitolo molto lungo e denso, il cui titolo emblematico rimanda ai protagonisti di questi ultimi capitoli e al loro modo di rapportarsi ai sentimenti che li muovono.
In primis troviamo Bernard e Rosalie, sul cui reciproco amore non è da dubitare, ma che iniziano ad avere le prime vere incomprensioni, perché se Bernard ha sempre avuto un atteggiamento critico nei confronti della nobiltà anche al limite dell' aggressivo, diverso è il caso di Rosalie, che dalla nobiltà suo malgrado proviene,vi ha vissuto e sa che non è tutto o bianco o nero come il marito vorrebbe che pensasse(a proposito, un po' immaturo ma molto IC l'atteggiamento di Bernard che vorrebbe che agissero e pensassero come una persona sola!).
C'è poi la passione di Marianne, divorata da questo amore che alla fine ammette, come un grido dell'anima, proprio al cospetto dell'unica persona che non avrebbe dovuto saperlo, mentre Alain cerca di soffocare la propria amarezza e ciò che sente veramente buttandosi nel dovere (chissà se un colpo di scena lo porterà davvero a scoprire Victor o se farà prima questi a fuggire ).
Parlando di Victor, devo dire che la parte dedicata a lui e Catherine è quella che mi ha intristito di più, perché lui cerca in lei solamente un surrogato di Oscar. Per carità, non la sta ingannando sui propri sentimenti e Catherine è una donna forte, adulta e consenziente, ma dietro la sua sicurezza vedo molta fragilità.
In conclusione, Veronica, un altro capitolo magistrale per contenuti e tecnica narrativa, anche se ti confesso che, nonostante il filo conduttore che collega le diverse scene come in un sceneggiato di altri tempi, ho avuto l'impressione che fosse ''tanta roba'', forse troppa per gustarla appieno con una sola lettura.
Un piccolo appunto che non inficia la tua bravura.
Un abbraccio e a presto
(Recensione modificata il 27/02/2018 - 10:19 am)