Recensioni per
Rivoluzione - Hikari to Kage
di VeronicaFranco

Questa storia ha ottenuto 365 recensioni.
Positive : 365
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/02/17, ore 13:30

Gli amori adolescenziali, si sa sono i più forti, quelli più irruenti, dunque Martin è stato un vero signore, non so quanti ragazzi o uomini si sarebbero tirati indietro provando un sentimento tanto forte.
E cosi' Loulou deve salvare la famiglia dai debiti accumulati dal padre, povera ragazza, che destino triste, lasciare il suo amore per sposare un'altro uomo.
Svelato il mistero della sua improvvisa partenza, un distacco che pesa sul cuore di tutti.
Molto brava come sempre, bacioni Roberta

Recensore Junior
07/02/17, ore 10:56

Credo che questa storia potrà essere all'altezza del suo ambizioso progetto.... non c'è una particolare motivazione che mi spinge a rivedere certe riserve già espresse, non è cambiato molto, la storia é sempre all'inizio e il progetto rimane ambizioso, ma ho scoperto di aspettare con una certa ansia i nuovi capitoli e questo vuole semplicemente dire che la storia funziona. Sta crescendo con i suoi nuovi personaggi e anche se quelli vecchi sembrano un po' defilati al momento la loro presenza é forte anche solo come specchio, come modello. La loro forza non risulta certo minore di quella che possono ispirare più famosi personaggi letterari anche perché Giulietta può essere nel cuore di Lulù ma in quello di Martin ora non può esserci che la concreta figura di André (o di Alain)..... la formazione dei due ragazzi é ancora molto diversa ma il punto di arrivo é comune.
Quindi non posso che aspettare con ansia il prossimo capitolo .... Grazie e buon lavoro
(Recensione modificata il 07/02/2017 - 11:00 am)
(Recensione modificata il 07/02/2017 - 12:44 pm)

Recensore Master
06/02/17, ore 17:41

Ma no! Ma come! Il padre di Loulou,, tanto cicciotto e pacioccone nelle storie gotiche, tu me lo rendi il giocatore incallito! Questo sì che è un colpo di scena, non me lo sarei mai aspettato! E questo spiega perché la povera ragazza debba sposarsi in fretta e furia, con un buon partito. Una compravendita in piena regola. Su questo sai benissimo come la penso, quindi non sto a dilungarmi con una tirata sociologica. Trovo molto bello l'alternarsi delle voci, anche se devo confessare che non mi è del tutto chiaro perché tu inserisca dei nomi barrati in capo ai differenti paragrafi. So che hai un tuo scopo, perché ti conosco, ma non riesco a capirne il perché. Probabilmente sarà qualcosa che verrà fuori tra qualche capitolo. Molto romantico e molto tenero il primo incontro, diciamo così, con Martin. Provvidenziale l'interruzione, che gli fa quasi rinsavire, per poi decidere da entrambi le parti di perdersi definitivamente. Però che la loro storia possa giungere a una conclusione più felice di questo momentaneo e triste epilogo. Per fortuna fai da contraltare con il dialogo a tre avvenuto un anno prima, uno spasso di commenti e iniziazioni maschili! Che dire? Brava. Aspetto curiosa il prossimo capitolo.q

Recensore Junior
06/02/17, ore 10:59

Ma che tenera, grazie! Sappi che userò il tuo "profetica-mente" sui
bigliettini da visita. Comunque, profetica sì, ma non troppo: hai aggiunto moltissimo materiale alla vicenda dei nostri due piccoletti. lntanto finalmente scopriamo che cosa ha "fatto invecchiare precocemente" Hortense, se solo lei fosse meno rigida di così! Vedrebbe le infinite possibilità che una testa appartenente a un casato intelligente come quello dei Jarjayes sa cogliere. E poi la parte che mi ha irritato di più in assoluto, quella ragazzetta!! Ma perché le donne si fanno la guerra addossandosi sempre le colpe l'un l'altra e deresponsabilizzando gli uomini?? Ha ragione Martin! La colpa è solo sua. E probabilmente anche di zio Alain. Adoro il modo in cui intrecci le parti della storia, e finalmente scopriamo quali fossero i consigli "così opposti che il povero ragazzo si confuse parecchio". Devo ammettere che do ragione ad Alain, in pieno. Ma qui il buon Martin ha dimostrato di saper cogliere quello che gli serviva da entrambi i consiglieri, e diventare un André (determinato, dolce e innamorato) ma anche un Alain (spericolato e con un senso del dovere e della protezione smisurati). Quello che devo verificare adesso è se certe frasi siano riferibili a Marianne o a un'altra signorina/madame di nostra conoscenza ("Tutti questi discorsi, ovviamente, senza chiamare in causa la fanciulla che gli ha ispirato questo sentimento. Giusto, Alain?" Eh no, noi lo si vuole sapere invece chi è questa!).
Posso dirti che le variazioni Goldberg sono stupende, ma che io a fine capitolo canticchiavo questa?: "Take a good look at me now//'Cause I'll still be standing here//And you coming back to me is against all odds//It's the chance I've got to take".

Recensore Master
06/02/17, ore 09:57

Bellissimo: la storia di questi due ragazzi è struggente! André l'ha capita alla perfezione, e vede la realtà, al contrario di Alain, che a modo suo vorrebbe aiutare il ragazzo a rabberciare le cose; peccato che ci sia il dannato interesse a rovinare tutto!

Recensore Master
05/02/17, ore 22:18

Andrè in questo capitolo pare testimone e custode di molti pensieri, di molte decisioni importanti che debbono necessariamente essere prese, e che necessariamente non porteranno ad intraprendere sentieri facili e sicuri. In primis quelle della nipote acquisita, anche se prima è dovuto passare in qualità di Sindaco ( ma anche d'amico) nella sagrstia dei sacerdoti d'Arras, ed essere arbitro imparziale d'una contesa senza semplice risoluzione.
Ed un pò torno su ciò che ti dissi tempo fa: diventa più imperscrutabile viverlo così. Lo leggo "da fuori" e ne assaporo i silenzi, mai casuali, mai privi di parole. Perchè accompagnati dall'intensità di sguardi che sanno valicare oltre il semplice confine esterno e penetrare nel segreto delle anime. Perchè per lui parlano le espressioni, gli improvvisi pallori, movimenti impercettibili che lo riportano a quello che ha saputo fare per tutta una vita: mitigare le emozioni dietro un solo apparente compassato distacco. Che non è freddezza, con lui mai, ma filtro col mondo esterno, una sorta di scudo, di protezione.
E molto mi è piaciuta la scelta di assaporare quel bacio rubato, ma non troppo, attraverso il recentissimo ricordo. Tutti questi piccoli flashback che non solo ci introducono con grazia nel mondo di Loulou e nella sua progressiva maturazione, da ragazzina viziata a donna quasi consapevole. Di non aver solo diritti, ma anche doveri. Che potrà forgiare sè stessa non solo con la libertà, ma che , anzi, potrà conquistarla, solo attraverso il senso di responsabilità ed inerpicandosi in una strada in salita. Attraverso le confessioni di Martin, Loulou scopre chiara la realtà che circonda gli zii.
Chissà se da lontano potrà essere d'aiuto non solo a sè stessa, al proprio personalissimo percorso di crescita, ma riuscirà a fornire concreto appoggio anche a chi di caro lascia al borgo.
Ps: sempre commovente il passaggio di Andrè dinnanzi ai ritratti di Oscar. Una volta ancora mi rendo conto della differenza di fondo tra il modo di percepirla degli altri e del suo. E mi rallegra sapere che l'Oscar immaginata nello sforzo di nascondere la sua imminente cecità a Palazzo Jarjayes, solo un anno e mezzo prima, in effetti è quella che lui stesso ha contribuito involontariamente a far nascere: combattiva, sempre, ma per la sua , la loro felicità.
Detto questo, nel mostruoso ritardo che ormai mi è compagno, resto in attesa del prossimo imminente prosieguo...
Un bacio.
Tamara Alessandra.

Recensore Master
01/02/17, ore 17:48

Ancora una volta non ti smentisci, Veronica: hai scritto un capitolo molto equilibrato, lungo ma così scorrevole che si arriva alla fine in un momento. Mi è piaciuto molto l'espediente di raccontare quello che è accaduto tra Martin e Loulou attraverso i ricordi di lei, aggiunge ancora più pathos e sentimento (e che sentimento! Perfetta la resa della freschezza e della passione tra i due ragazzi); certo, la nostra graziosa rossa è un po' contorta ma evidentemente c'è anche un po' di paura per questo sentimento così grande, più grande di loro. Perfetto anche il modo in cui hai incastrato le vicende dei due ragazzi e la ripresa della trama principale con le vicende storiche (il giuramento del clero) e dettagli della parte precedente (per intenderci, il doppio quadro) che si vanno a riallacciare, purtroppo, anche a vecchi intrighi. Non a caso, compare il nome di Morin e Loulou ripensa alle parole di Martin su presunti nemici dei suoi amati zii. Da contraltare al pov di Loulou abbiamo quindi André, seppur un poco più in ombra. Un André che Loulou sceglie come confidente e che qui è particolarmente malinconico, non solo per le vicende della nipote... la sua preoccupazione è tangibile, anche se non la esprime a parole. Purtroppo questa sensazione di malinconica ineluttabilità, accentuata dai Tarocchi di Loulou, non fa ben sperare. Un bacio e a presto

Recensore Veterano
29/01/17, ore 11:54

Ma come si può rimanere silenti quando si leggono capitoli come questo?
Oltre a portare avanti la tua storia, ci rendi anche più saggi con aneddoti di storia, d'arte e mitologia.
Dunque, oltre a leggere ci regali tanta cultura, cosa non da poco.
Tornando al tuo ultimo capitolo, finalmente l'amore è esploso per i nostri giovanissimi, portando però con se una prepotente sofferenza, perché tutti noi, o forse non tutti, sappiamo quanto può far male amare, perché come tra Loulou e Martin, a volte ciò che desideriamo non sempre è quello che possiamo ottenere.
Andrè, come sempre meraviglioso, riesce a contenere le sue emozioni e abbraccia come una figlia la nipote, senza aggiungere nulla.
Quanti pensieri, per lui, e quanto possono essere minacciose quelle nubi grigie all'orizzonte?
Ed io, spero tanto, che l'amore possa proteggere la sua famiglia, la sua Oscar da tutto e da tutti.
Non so perché, ma leggendo le ultime righe un velo di tristezza mi ha attraversato l'animo.
...Sei unica...bacioni..

Recensore Master
27/01/17, ore 23:57

Cara Veronica,
Capita raramente che una rivoluzione abbia pietà per qualcuno o per qualcosa. Essa è come un uragano
che, avanzando lentamente, tutto travolge. Ci sono degli uomini che, considerandola come una specie
animale da domare per poi dominare, credono di poter "cavalcare" e poi condurre dove a loro fa più co-
modo un' enormità quale è una rivoluzione. Essi in genere venivano, e vengono ancora oggi, chiamati
avventurieri. E' un mestiere molto duro quello dell' avventuriero, pieno di insidie e quasi sempre tradito-
re. Anche padre Coubert, nel suo piccolo, lo sta diventando. Certo ciò che fa muovere questo religioso è
un anelito di bene, ma chissà se ciò sarà sufficiente a tutelarlo dalla tempesta che sta per scoppiare.
Anche Padre Augustin sta correndo dei notevoli rischi. E' simpatico questo sacerdote, la sua mente è po-
sitiva ed aperta, ma la scelta che ha deciso di abbracciare potrebbe essergli fatale. Il futuro si sta ormai
trasformando in una grande incognita per tutti coloro che hanno incarnato, a qualsiasi livello, il potere
nell' ordinamento del "vecchio regime". Gli uomini della Rivoluzione stanno chiedendo agli "uomini di Dio"
di passare dalla loro parte... C'è una Costituzione Civile del Clero da firmare. Un Francese prima di tutto
deve stare dalla parte della sua patria e non da quella del capo di un altro stato sovrano. Non si tratta di
una novità, ad essere sinceri. Simili richieste sono già state formulate in passato in altri stati europei.
Richieste dure, che hanno provocato grandi dolori, ma che non hanno fermato lo scorrere della Storia.
Adesso è scoccata "l' ora" della Francia! Essa però è "un' altra cosa"... La Francia è uno stato vastissi-
mo, il più popolato d' Europa ed è sempre stata fedele a Roma. Che accadrà? (Noi lo sappiamo, loro
ancora no, purtroppo). Che terribile periodo devono essere stati gli anni a cavallo fra l' ottavo e il nono
decennio del diciottesimo secolo, in Francia e altrove. Una vera fortuna per tutti noi non essere vissuti
a quei giorni.
Con sincera ammirazione

Recensore Junior
27/01/17, ore 21:31

Mi ero ripromessa di recensire tutti i capitoli uno a uno, ma un caso mi ha portato a recensire prima questo. Ascoltando la musica in modalità random oggi è partita una canzone che mi ha ricordato tanto Loulou! Diceva "la vita ti ha chiamata e ti costringe ad esser grande" e che l'amore ti viene addosso "non te l'aspetti e hai paura però non puoi più farne a meno". Mi sono ritrovata davanti agli occhi questa Loulou cresciuta, ma non troppo, che abbassa finalmente le barriere dell'orgoglio, ma da buona Jarjayes mette davanti a tutto il dovere. Mi piace questo Martin, che ha messo in pratica i consigli che lo zio Alain (lo sai, io vedo Alain ovunque <3) gli aveva dato la sera dell'addio al celibato, ma sa essere paziente e caldo (nel senso di warm non di hot!! :D) come un André. E che dire di questo André che si confronta con una donna che non è Oscar e che vive un'adolescenza ben diversa da quella della moglie e di Rosalie!? In difficoltà ma anche molto tenero e comprensivo. E si immagina già "papà bis".
Brava Veronica: questi personaggi "minori" possono piacere o meno, ma dimostrano la tua capacità di tenere in mano e caratterizzare anche personaggi totalmente tuoi. Perché rispettare un personaggio per non cadere nell'OOC è difficile, ma rendere credibile un personaggio nuovo in totale libertà è difficilissimo.

Recensore Master
27/01/17, ore 14:32

Chiedo venia per il ritardo😦
Una ovazione per padre Augustin, sembra avere le idee più chiare di André e padre Courbert. Una imposizione da qualunque parte arrivi è sbagliata, soprattutto se ad ingiungere una scelta così personale siano deputati che predicano la libertà.
Molto ingenuo padre Courbert se pensa di preservare le opere di carità giurando.
Onestamente il modo di pensare di André mi sembra cieco e ingenuo, e utopistico.
Finalmente Loulou e Martin si sono chiariti, peccato che lei sia sempre determinata ad andarsene. Non ho capito in che, se non con il matrimonio organizzato dai genitori, può adempiere alle sue responsabilità verso la famiglia.
Ci mancasolo che Morin metta le mani sul dipinto che raffigura Oscar! Quel tizio è più viscido di una lumaca con il raffreddore 😠
Aspetto il seguito per avere risposte.
Anna

Recensore Veterano

Molto in ritardo, ma in questo periodo va cosi', troppi impegni.
Cosi' a Martin è preso un colpo, e la cosa bella è che entrambi si stavano cercando, Loulou per affrontarlo oltraggiata, lui col cuore in tumulto ed infine questo bacio, wow...bellissimo.
Chissà se la piccola peste si lascerà ammansire dal bacio di Martin.
Ora cercherò di leggere il prima possibile il prossimo capitolo, a presto!

Recensore Master
24/01/17, ore 20:33

Ma allora è un vizio! Appena una coppia risolve i suoi problemi e si sistema per la vita, ecco arrivarne un'altra che ricomincia tutto da capo! Molto teneri i due ragazzini che cominciano a capire come funziona l'amore, molto testarda lei, che mi ricorda sicuramente qualcuno... Hai ragione a dire che nelle storie originali la piccola Loulou sicuramente tratteggiata come geniale, e lo dimostrano tutte le sue molteplici doti, però non disdegno di mostrarci la non del tutto capace a gestire i propri sentimenti, con addirittura il ricorso alla lettura delle carte. Tutto l'insieme, per la prima volta in questa seconda parte del racconto, comincia a far presagire un futuro incerto ed abbastanza nebuloso, per non dire tragico. Oppure scrivi così bene che ti si legge nonostante il timore di quello che verrà. Non farci aspettare troppo... Ti abbraccio forte, come direbbe una sorella di nostra conoscenza.

Recensore Master
24/01/17, ore 14:32

Loulou sta crescendo, ma con dolore; penso che sbagli a prendere decisioni affidandosi a questa sua leggerezza.

Recensore Master

Finalmente sono riuscita a godermi questo capitolo come meritava! Un'altra splendida pagina di questa seconda Rivoluzione, in cui continui a mantenere la struttura di un romanzo (credo non ci sia nulla di simile in tutto il fandom: lo dico senza esagerazione e senza nulla togliere alle altre valenti autrici di efp). Non dico nulla di nuovo, ma è assodato che rispetto alla prima Rivoluzione, il ritmo narrativo è più incalzante, (gli eventi si susseguono rapidamente) e i personaggi, anche quelli cosiddetti "minori" acquisiscono ancor più dignità, filtrati dalla narrazione in terza persona che conferisce una maggior oggettività senza per questo perdere in intensità e capacità di coinvolgere emotivamente il lettore. Penso alla dolcezza che evochi con i ricordi di quell'André bambino che succhiava il pane imbevuto davanti al fuoco della taverna che si sovrappongono all'immagine dell'uomo che è diventato, capace di conservare quella stessa purezza; penso al lungo pov dedicato a Martin, dal ritmo prima indolente come quella lenta cavalcata a vegliare su André, e poi sempre più ansiogeno nella ricerca di Loulou... fino a quel bacio. Eh già, ci sono impriting che non si cancellano... ma non tutti sanno tradurre immagini ed emozioni con le parole. Chapeau!

‹PS. mi ha colpito il ritorno della metafora della luce e dell'ombra... riferita a Martin ;)
(Recensione modificata il 22/01/2017 - 11:02 am)