Recensioni per
Rivoluzione - Hikari to Kage
di VeronicaFranco
Un gran bell'affresco dei salotti dell'epoca, complimenti! Rosalie non ha una vita semplice, ma comunque interessante. |
Cristo s'è fermato a Eboli. Il sogno, l'amore e l'utopia di un ideale ad Arras. |
Recensisco in ritardo e me ne dolgo, perché credo che, dei primi tre capitoli, questo sia quello che mi è piaciuto di più finora: stiamo entrando nel vivo della narrazione e torna una vecchia conoscenza, la nostra Marianne. Confesso che non ha mai incontrato particolarmente il mio favore, ma stavolta ne hai tracciato un ritratto così intenso e amaro che mi ha rapito, un po' come nel capitolo in cui lei chiede a Bernard di insegnarle a leggere. |
Come non condividere i sentimenti di Fersen? In quella sala si discutono nuove leggi, si crea una nuova Francia, ma non tutti sono animati dagli stessi se sentimenti di giustizia e uguaglianza. In quella sala si deciderà il destino di molti, la cui unica colpa è quella di essere nati dalla parte sbagliata o di aver aperto gli occhi sugli errori/orrori della rivoluzione. |
Interessante l'inizio e la tassa sul celibato. Interessante il modo in cui molti nuovi governi vadano subito ad incidere sulla vita privata delle persone. E notevole il quadro delle magliaie, che ho sempre trovato spassosa. |
Sarà ancora una volta merito della tua bravura se mi ritrovo a sospirare, affascinata dalla "fisicità" di questo Alain, così intenso nel suo confronto con Marianne... Che belli, entrambi, così impegnati a difendersi ma così vicini a cedere l'un l'altro, malgrado la fermezza degli intenti. Molto molto bello anche il tuo Fersen malinconico che rievoca il vino speziato ed il buon cibo di Marie, nelle sue lontane serate a Palazzo Jarjayes....nulla infatti ci sembra più bello di ciò che abbiamo perduto e che sappiamo non tornerà più. La Rivoluzione ha preso il suo corso e tu ce lo racconti meravigliosamente attraverso gli occhi dei tuoi personaggi: davvero la tua Rivoluzione sta diventando un'opera a tutto tondo. Un abbraccio grande e a presto! |
Cara Veronica, |
Niente di nuovo... Che anche regimi dittatoriali tassavano i celibi e le nubili... Qui Alain emerge in tutta la sua grandezza come Marianne nella sua avvenenza e disincanto... Inizia il passo di danza verso una apocalisse.. Baci J |
Alain ha un cuore d'oro, ma è anche ferito dai suoi sentimenti, che la sua sincerità gli impedisce di nascondere. |
Alain che grande uomo, un grande cuore, e un gran senso di giustizia nell'anima. |
Non conosco nel dettaglio storico biografico il personaggio di Maria Antonietta. Quindi potrei ora dire un sacco di corbellerie. |
Un tentativo da parte di Maria Antonietta di rendere serena una serata in famiglia, dico tentativo perché l'angoscia, la paura e l'incertezza erano costanti per la famiglia reale. |
Ora anche la famiglia reale entra a far parte di "Rivoluzione", forse questo significa i destini di O&A si intrecceranno di nuovo con loro? |
Cara Veronica, |
Un altro bellissimo capitolo, in cui ci proietti nella Storia, senza perdere di vista umanità e sentimenti dei suoi protagonisti. Ho ascoltato in parte gli accordi di Bach e per un attimo musica e parole mi hanno mostrato una scena struggente come se fossi presente in quella stanza. Ci descrivi in questo modo la difficile quotidianità di una moglie e di una madre, prima che di una regina, che sta cercando di essere forte per i suoi figli e di infondere speranza in loro e in se stessa, mentre tutto intorno a lei sta crollando. Per farlo credo che tu abbia attinto alle biografie che riabilitano la Maria Antonietta dell'ultimo periodo, ma tra le tue righe la cronaca storica diventa romanzo. Con levità e delicatezza, specie nell'ultima parte ci fai intuire dinamiche, affetti, sentimenti, non detti... e ci lasci con la curiosità di seguirti. Continuo ad apprezzare sia la scelta della terza persona sia la brevità di questi capitoli che consentono di assaporare meglio ogni singola parola. Un bacio |