"Fuoco e fumo è tutto quello che resta quando la vita di una persona viene bruciata. È tutto quello che perseguita Maya, dopo che un incendio rende in cenere tutto quello a cui teneva."

Cosa può spingere la mente umana a rinunciare alla vita? Quando la giovane Giovanna Pugliesi muore suicida nel bagno di un liceo, tutti rimangono sorpresi dal tragico gesto. Ma i strani rumori e le tentazioni suicide che attraversano la mente degli studenti dell’istituto è l’inizio di un lungo percorso di morte? Tre ragazzi sono pronti a vivere questo incubo ma riusciranno a reggere al potere demoniaco che aleggia nelle pareti dell’Istituto”?

Stati d'animo con adrenalina a mille e un'anima che urla il suo dolore ormai stanca delle troppe regole.

Raccolta di mie poesie che girano intorno alle urla, alle grida

Mi domandai dove diavolo avessi trovato la forza d’alzarmi dal letto dopo tutto quell’alcool, ma infilai i residui rimasti del caffè nella macchinetta e sperai che bastasse a lenire il dolore dei coltelli che mi trapassavano il cranio. Niente zucchero, la dolcezza è per i ragazzini. Io ero un uomo e per tanto quella mattina avrei cercato un nuovo lavoro.
[Terza classificata al contest "Una macchia di storia" indetto sul forum di EFP da Inchiostro_nel_Sangue]

E se Murtagh non fosse fuggito dal palazzo di Galbatorix, ma fosse cresciuto alla sua corte tra intrighi e giochi di potere, fino a diventare Cavaliere e a giurargli fedeltà di sua spontanea volontà..E se Brom e Ajihad non fossero morti ...E se L'Imperatore considerasse Nasuada una pedina essenziale per la vittoria contro i Varden...Un NasuadaxMurtagh che inizia con un inganno e si sviluppa tra odio e violenza, in un gioco crudele e perverso nel quale i ruoli di vittima e carnefice non sono così scontati.

«Pe-Percy» geme il più piccolo, Percy gli porta la mano sul suo pene, e comincia a muoverla andando a masturbarlo, l’altro gli porta le labbra sulla carne mordendolo per smettere di gemere
«No, voglio che urli il mio nome» dice l’altro staccandolo.

«Dove credi di andare?» Chiede il bimbo-ventenne mentre afferra saldamente il dietro della maglietta e mi tira di nuovo sul letto mettendosi sopra di me.
«Ho di meglio da fare che stare qui e fare la babysitter a te!» Sorrido falsamente cercando di togliermelo di dosso, inutilmente. 
«Stanotte eri più docile» Osserva mentre mi lascia un bacio sulla guancia. Ma quanti anni hai, cinque? Non proprio cinque ma giù di lì. Scuoto la testa.
«Prima che te ne vai ti voglio di nuovo, così te lo ricorderai» Continua chinandosi per baciarmi la gola.
«Il bimbo non riesce a tenersi l’amichetto nelle mutande?» Chiedo ridendo ma lui mi guarda serio.
Mi prende una mano e la poggia sopra le sue mutande, facendomi notare quanto fosse eccitato. «Ecco l’effetto che mi fai» Sussurra tornado a sorridere, alla fine non è così brutto quando quelle labbra invitanti si curvano all’insù. Labbra invitanti? Prendetemi a sprangate, vi prego.

Tratto dal testo:
"Soffro, piango e penso alla mia schifosissima vita"

[Aries Avenir]
Quando si perde qualcuno così si prova solo dolore, ma poi un barlume di speranza rischiara l'oscurità.
Una storia di Kuro.

Il muro subì un violento colpo, seguito da un ruggito di rabbia; il ricordo di Scott e del suo abbraccio, dall'altra parte della barricata, guizzò come un ologramma difettoso. “Voglio una risposta.”, tuonò l'essere, adirato. E per l'ennesima volta ripetè: “Tutti ce l'hanno, ma nessuno può perderla. Cos'è, Stiles?”, scandì. Cos'è, Stiles? Pensa.
[Spoiler!3B]

Gears of War II
Era solo e male armato in pieno territorio nemico, pullulante di schifosissime Locuste! Che situazione di merda! (...)
(...) Furono le grida a risvegliarlo lentamente… come da un lungo letargo… e per un solo istante Roger desiderò svegliarsi da quell’orribile incubo ad occhi aperti che stava vivendo.
(Classificata Ventitreesima al Contest "Aboliamo gli Happy Endings!" di WodkaEiffel)

-Akise-kun...-
-Dimmi, Yukki.-
-Abbiamo fatto un po' di casino.-
-Abbiamo solo urlato un po' nella notte.-
-Gli umani ci hanno sentiti...-
-Yukki, per loro sarà solo un temporale.-
-Oh, è vero, sarà un temporale con delle urla nella notte.-
-Ti amo Yukki.-
-Ti amo Akise.-

Questa è una breve e sguaiata poesiola nata dopo una grande manifestazione. Da leggere con la testa in una piazza, con i canti nelle orecchie, con i propri diritti nel cuore.

Dal testo: Mi avvicino a loro ma è solo quando la sento urlare, che non capisco più nulla. Effie! Non mi importa se sono le ghiandaie imitatrici, il mio istinto mi impone di seguire la voce.