Scritta il 18 aprile 2013...avete presente quei paesi di montagna dove il tempo sembra essersi fermato? Dove la vita scorre accompagnata dal vento che sposta le nuvole mentre passano le stagioni?

Alla classe di Nina è stato assegnato un compito difficile: un tema sul proprio paese. “Ma che cosa si potrebbe mai scrivere su questo noiosissimo sputo di terra?!” borbottò la ragazzina. Poi Nina comprenderà dopo un viaggio (forse) immaginario accompagnata da Cesare Pavese (scrittore e poeta, simbolo di Santo Stefano Belbo) il grande valore del proprio paese, legato ai ricordi che nessuno e niente potrà mai cancellare.

Momenti in cui Mantaro viene fischiato, insultato e bersagliato dal pubblico a causa delle sue buffonate, spero di divertirvi.

Cosa si lascia alle spalle una ragazzina - o meglio una bambina, che viene estratta per partecipare agli Hunger Games, nella consapevolezza che la sua breve esistenza è stata stroncata?
[FF pubblicata il 04/10/2012 sul mio vecchio account]
Naturalmente l'opinione dei lettori mi farebbe un piacere immenso, perciò se vi va, lasciate una recensione!

Cosa si lascia alle spalle una giovane ragazza- che si potrebbe definire una bambina, quando viene scelta per gli Hunger Game?
Spero di essere riuscita a descrivere il dolore e il senso d'impotenza che credo si provi,
Baci Elisewin.

[Post-CoHF] [Spoiler!] [Parents!Malec,Clace,Sizzy]
- Sai, chi non ti conosce, potrebbe pensare che sei fragile.
La sorella si fermò e si girò verso di lui, che l'aveva superata di qualche passo. Sorrise e gli fece l’occhiolino.
- Meno male che mi conosci, allora.

“Io non so chi sono e non posso mai sapere cosa mi riserverà il destino.“
Una seconda possibilità che tutti vorrebbero. Una seconda chance, che avrebbe cambiato una volta per tutte il corso di due vite intrecciate e indivisibili..
“ Forse credere in essa è stata la cosa più giusta e sensata che avessi mai fatto, che mi ha portato alla vera felicità.”

Avete rotto con la vostra uguaglianza. Imparate a volare.

Un corpo ridotto in malo modo, estremamente pallido e senza vita giaceva su una superficie altrettanto marmorea e fredda.
Le accarezzò dolcemente una guancia, percependo il gelo che essa emanava. Solo in quel momento realizzò che non c’era più niente da fare. Aveva imboccato la strada del non ritorno, nessuno le avrebbe riportato sua sorella indietro.
[...]
Una mano calda le si posò sulla spalla e due occhi azzurri le trapassarono l’anima.
“E’ in un posto migliore adesso”- Sussurrò lui, asciugandole una lacrima.
Lasciò che l’abbracciasse, quella stretta sembrò essere la sua ancora di salvezza. In qualche minuto un paio di occhi azzurri e un abbraccio le avevano donato un po’ di forza.

Il piccolo Castiel è un angelo obbediente, ma qualcosa cambia quando conosce il piccolo Dean Winchester.
Questa one-shot nasce grazie ad un'immagine che ho trovato da un pagina su FB. L'ho trovata talmente tenera e dolce che non ho potuto fare a meno di scrivere :')

Scendi le scale di corsa ed esci. Appena sei fuori casa ti accorgi del freddo che fa ma non importa perché sei in ritardo, hai paura che se non ti sbrighi non lo trovi più.

[Zazie/Lag] “Dai, vieni, vieni, sarà proprio una bella serata.” Gli aveva detto Connor, tutto gongolante, portandolo a braccetto verso la casa di Silvet Suede.
Zazie ed il suo decimo e quindicesimo compleanno: un paio di modi per festeggiarlo – ovvero come possono c'entrare fra loro una pantera, un grembiule, una scritta tentatrice ed una signora quasi-anziana molto impicciona.

Conor sta tornando tranquillamente a casa con i suoi fidati amici: Jack e Peter.
L'atmosfera tranquilla e colloquiale viene interrotta da Vanessa che chiede a Conor di diventare suo tutor di Biologia dal momento che la ragazza ha alcune lacune nella materia.
Lui ragazzo tranquillo e studioso, Lei ragazza egoista e chiacchierona.
Qualcuno tra i due cambierà, e chi sarà ad avere maggiore influenza?
Il testardo Conor o l'egocentrica Vanessa?

Un paio di occhi, una lama splendente nella notte. Era da una settimana che non tornavano a perseguitarla nei suoi incubi.
Si svegliò di soprassalto, con il fiato corto per l’ansia che l’affliggeva. I sensi di colpa le pesavano sul petto.
Come ho potuto ignorare quegli occhi che volevano il mio aiuto?

Dimenticate le favole, la principessa dai lunghi capelli dorati imprigionata in una torre, in attesa del suo principe che, sul suo destriero corre a salvarla.
Dimenticate tutto questo.
La mia storia ha proprio inizio con una morte. Si, esatto.