Non ci posso credere.
Con tutto il tempo che è passato, con tutti gli sforzi che ho fatto per dimenticarlo, per imparare. Per imparare a non aver più bisogno. Di lui, di un amore, di un amico...di nessuno. Finalmente sono quello che avrei sempre dovuto essere, quello che avrei sempre voluto essere.

"La paura che provò nel non vederlo
era più forte di non amarlo"

Una semplice e concisa poesia sul perdere l'occasione giusta per qualcosa di importante e la voglia di tornare indietro.

La odierete. Non sopporterete la sua debolezza. I suoi tormenti. Il suo essere donna e il suo doppio gioco.
Oppure la amerete. Soffrirete con lei, le perdonerete tutto.
Perché questa Oscar percorre una strada tortuosa, diversa che la vorrebbe via da Andrè. E’ una donna del settecento e ai dettami della sua epoca accetta di piegarsi.
Comunque la pensiate, siete le benvenute.

Lontano

Aveva sempre saputo quali fossero i suoi obiettivi, sempre. Anche quando la situazione non era delle migliori, conosceva i suoi progetti.
Distruggere Medusa.
Distruggere Aracne.
Distruggere Medusa e Aracne insieme.
[...]
Adesso lei cosa doveva fare? Dove sarebbe andata?
[Free/Elka]

La mia storia, invece, è un po' diversa. Mi chiamo Veronica, sono italiana, bella merda eh? Non ho gli occhi azzurri, non ho i capelli lunghi fino al sedere, non ho un visetto angelico e.. nulla. Nel vero senso della parola: nulla. Non ho nulla di ciò che hanno le super top model adolescenti di New York, Los Angeles e cose simili. Riflettevo proprio oggi su una cosa in particolare: tutti gli esseri viventi su questo pianeta hanno un talento; c'è chi danza, chi canta, chi è ginnasta e chi calciatore, poi ci sono io, che scrivo. Ah, comunque ho un idolo. Lui è tutto quello di cui ho bisogno, grazie Justin perché mi fai star bene ogni giorno.
ATTENZIONE: JUSTIN BIEBER E/O ALTRI PERSONAGGI FAMOSI CHE AGGIUNGERO' ALLA STORIA NON APPARIRANNO GIA' DAL PRIMO CAPITOLO.

{Tom Riddle/Helena Corvonero}
1956, Hogwarts.
Voldemort, tornato al Castello per il colloquio con Silente, incontra Helena e lì, al suo cospetto, per un breve istante torna ad essere Tom Riddle.

una semplice poesia ermetica tirata fuori in un momento no...la trovo eccezionale ma nulla di che....

Quanto amavano mentirsi? Quante volte si ricoprivano di bugie e menzogne a vicenda? Sicuramente troppe per essere contate, sicuramente erano abbastanza quelle occasioni durante le quali si ritrovavano completamente immersi in quel teatro di imbrogli, di maschere e di finzioni.
Il suo braccio andò a circondare le spalle della ragazza. La pelle diafana contrastava nettamente col colorito abbronzato di lei. Spense la sigaretta lasciando che l'ultima boccata di fumo gli invadesse i polmoni.
"Che stai facendo?"
{ Hidan ~ Temari }

Merlino deve prendere una decisione: morire ma rimanendo accanto alla persona che ama, oppure tradirla per renderla libera.
In un universo alternativo, Merlino e Artù si rincontrano nuovamente. Ma cosa succede, se i piani del mago non vanno come previsto?

Una ragazza russa, una vita da incubo sarà per sempre cambiata da dei ragazzi che cercheranno di aiutarla...ci riusciranno? Come reagiranno dopo la scoperta del suo terribile segreto?

Si sentiva un manichino, vuoto. Perché da tempo non si sentiva vivo, da tempo non si sentiva felice. Da quanto non stava bene con Sasuke? Da quanto non erano una coppia ‘normale’ come tutte le altre? O meglio, da quanto lui non era più normale, non era più se stesso? Era come se qualche entità fosse entrata nel suo corpo possedendolo e manifestandosi nei suoi scatti d’ira, diventando dei veri e propri atti di violenza con il tempo e facendosi più frequenti. Naruto non lo riconosceva, non era il suo Sasuke, non lo era da tempo.

Il numero 72 di via De Meis a Torino è uno dei tanti opachi palazzi della zona; costruito negli anni '60, assomiglia molto ai tanto deplorati casermoni di città, con gli infissi marroni un po' scrostati, possenti pilastri a sorreggerne l'androne e uno sprazzo di verde nel cortile comune. La scala D è abitata da famiglie, anziani e, soprattutto, universitari. Saranno proprio gli universitari della scala D a raccontare tra le difficoltà quotidiane il loro rapporto con l'università, gli amici e il futuro.

"In fondo eravamo solo pelle che si sfiorava e che di tanto in tanto si agitava e tolto l'amore restava l'involucro di carne che eravamo diventati, prigionieri del nostro nido d'amore che tutti chiamavano manicomio."
Una storia che si snoda tra vecchi e freddi muri, tra disperazione e delirio, tra desiderio e passione. Una storia che scivola nei meandri più bui dell'animo umano.