Ispirazione presa dal libro "L change the world"
Kyoko fissò la siringa di antivirale e fissò la donna di fianco a se, dentro di loro stava scorrendo un virus mortale e in quella siringa stava la salvezza per una e la morte per l'altra.

Il Coronavirus.
Forse non tutti i mali vengono per nuocere.
Forse, alcuni, vengono a salvarci.
Da noi stessi.

Cercò di riportare alla mente cosa avesse visto nel sonno di tanto sconvolgente da farlo svegliare di soprassalto, ma tutto ciò che vedeva ancora del sogno erano degli occhi rossi.
Tanti occhi rossi.
E anche… ora ricordava! Una giovane donna.
***
Fanfic corretta e modificata! Il pianeta Vegeta è alle prese con un virus che trasforma tutti in zombie, come andrà a finire?

-Se solo John non mi avesse chieste di sperimentare quel virus....- sussurra a un tono di voce troppo basso perchè qualcuno la senta...
Ma io posso, io non sono come tutti gli altri, io sono sopravvissuto.

Tokyo, 2053.
In un futuro prossimo, dove i progressi tecnologici hanno permesso di raggiungere una semi-immortalità grazie alla possibilità di trapiantare la propria coscienza da un corpo all’altro e dove un potente computer dall'intelligenza umana, se non superiore, controlla una Tokyo semi-distrutta, conservare la propria identità e la propria autonomia diventa una lotta continua.
Nei bassifondi si attende l'arrivo di un Salvatore.
[AU][Partecipa al Cyberpunk contest indetto da ovest]

Salve a tutti! Questa è la prima ff che decido di pubblicare. Come molti di voi, anche io non ho digerito il finale del 7 libro perciò ho deciso di dare una seconda possibilità ad un personaggio in particolare: Severus Snape. La storia segue l'epilogo di Harry Potter and the Deathly Hallows ed è ambientata circa 21 anni dopo la fine del racconto.
Un nuovo nemico del mondo magico sta preparando la sua vendetta e Ron, Hermione ed Harry verranno coinvolti in qualcosa più grande di loro. Tra segreti da svelare, eventi inspiegabili e complotti macchinosi, il trio ritroverà una vecchia conoscenza che finirà per sconvolgere le loro vite. Spero mi seguirete in questa avventura!

“E’ una malattia che si trasmette venendo a contatto con i fluidi corporei, si diffonde come una piaga sul nostro pianeta: uccide sempre, non c’è scampo. (...) Non è stato registrato un solo caso di guarigione. La morte avviene in pochi minuti, poi il corpo riprende a muoversi, animato solo dalla brama di attaccare altri esseri umani e cibarsene.”
Più di vent'anni sono passati dalla fine di Lord Voldemort, e tutto è andato bene. Finora.
Una nuova minaccia sta per abbattersi sul mondo, e sembra sia arrivata la fine, per i maghi come per i Babbani. Ancora una volta, solo un luogo sembra essere sicuro: Hogwarts. Ma è davvero possibile difendere la scuola dalla minaccia più infida, quella di un Virus mortale?
[Virus e scenario ispirato a The Walking Dead. NON è un crossover. Segue (più o meno) il canone dettato dalla Rowling.]
Dedicata a: Albezack.

Tutto in natura ha i suoi predatori e le sue prede, io invece no, solo voi, solo le mie prede.

"Sono una bambina,non una stupida.Sono una scienziata,non una semplice allocca. E ora ci ritroviamo tutti infettati.Per colpa loro" Cosa succederà?? Si risolverà? Commentate please

Io sono un virus, e non esiste alcun vaccino.

Misi la chiave nella toppa, ebbi un fremito d’orrore. Quindi, entrai, senza fermarmi, raggiunsi subito lo studio, freddo e in penombra. Rimasi, lì, immobile per un istante, anche se sembrava un’eternità, guardavo la foto sulla scrivania: c’erano i miei genitori sorridenti, mia sorella con le sue treccine, mio fratello con lo sguardo criptico e io. Non ricordo chi la scattò ma eravamo felici allora.

Il virus dilaga

Si alzò di scatto, e corse verso quel rumore che non gli piaceva, con il cuore in gola. Pregava che i dubbi che aveva in testa non fossero veri.
Arrivato in soggiorno, la trovò stesa sul divano ad annaspare aria. Non riusciva a respirare. Lei, la sua Lucy era in preda alla disperazione nel tentare di recuperare piú aria possibile per i polmoni.
Prese la mascherina dal tavolo, la mise, e recuperata anche l'altra corse da lei, poggiandogliela sulle orecchie e alzandola sopra al naso.
-È solo per qualche minuto, finchè non arriviamo in ospedale. Ti prego, resisti.- le disse, con la sua voce tremante e rauca per colpa dell'età avanzata.
La aiutò ad alzarsi, tenedole un braccio sulla sua esile vita e facendola appoggiare a lui, e piú veloce che potè raggiunse la porta di casa, recuperando le chiavi della macchina, e uscendo.