Drusilla, sesto anno, Corvonero, odia due cose: il proprio nome e David Steeval, il tracotante, biondo e terribile migliore amico di James Potter. E ama due cose: il Quidditch e Tristan Vidal, il capitano della sua squadra.
Allora perché decide di mettersi con il suo migliore amico, scommette di far innamorare di sé il saccente Steeval e stringe un improbabile legame con il bizzarro Lorcan Scamandro?
Un'antica leggenda, vecchie storie di Folletti ribelli a Hogsmeade e un ballo a Hogwarts per una ricorrenza potrebbero ingarbugliare ancora di più questa situazione o darle finalmente la chiave della porta per il paradiso.

South Carolina 1779
William Tavington è un Colonnello Inglese, temuto e odiato da tutti, non cerca l'amicizia, non cerca l'amore, non vuole costruirsi una famiglia.. I suoi occhi ghiaccio rappresentano la sua vita.. il Vuoto.
Ma un giorno il destino lo avvicina a Beatrix, una ragazza dal passato oscuro. Lei lo travolge con la sua allegria, la sua vivacità, la sua forza e gli fa desiderare proprio quelle cose che lui aveva evitato per tutta la sua vita.. Una tempesta in piena.
Lei farà crollare tutte le sue certezze e metterà in discussione la sua esistenza, solo una donna.. ma forse La Donna giusta per lui..
Riuscirà Beatrix a portare via le tenebre che avvolgono William?
-CONTENUTI TALVOLTA FORTI-

Dal prologo:
Quando ogni tassello della mia anima sembrava tornare al proprio posto, qualcosa mi destabilizzò a tal punto da annullare tutto il lavoro fatto. Tutto cambiò.
E prima che me ne rendessi conto avevo già perso tutto.
[NaruSaku e SasuSaku, altre coppie su richiesta]

Sakura Haruno è una ragazza solare con una strana famiglia alle spalle, Sasuke Uchiha è un ragazzo pericoloso e senza futuro che fa parte degli Oto.
Lei è un'esplosione di colori, lui vive in bianco e nero, ed ambedue sanno che è meglio rimanere lontani l'uno dall'altro.
AU OOC

«Nessuno può uccidere gli Uchiha, dobe» commentò soddisfatto Sasuke, sedendosi sul pavimento, mentre Naruto borbottava improperi a destra e a manca.
«Sì, Uchiha, è per questo che tu sei l’unico rimasto» commentò sardonico l’Uzumaki.
«Taci» sbottò Sasuke tra i denti, mentre le risatine di Naruto non facevano altro che urtare i suoi nervi.
Quell’imbecille osava anche farsi gioco di lui. L’avrebbe pagata.
Mentre architettava sanguinolenti piani di vendetta, fu abbastanza felice del fatto che ci fosse la porta a dividerli o sarebbe risultato più complicato mascherare l’imbarazzo per la pessima figura.
Che poi era colpa del dobe; era ovvio che la frase ‘nessuno può uccidere gli Uchiha’ andava intesa in senso lato.
[Auguri, stupido Sas'ke]

Dedicata ad una cara amica scrittrice e sognatrice come me... Sakura e Ino... ti voglio bene.
Di solito non portavo rancore per nessuno, non mi arrabbiavo mai eccessivamente con qualcuno fino ad odiarlo, ero una persona piuttosto pacifica, tranquilla e pacata.
Appunto, “ero”, perché da quando è entrato quel maledetto Uchiha nella mia vita ho permesso al mio lato peggiore di emergere fuori.
Io sono Sakura Haruno, ho 23 e sono una scrittrice.
Lui è Sasuke Uchiha, ha 26 anni ed è un rompiscatole.

Erba fresca. Il tuo profumo è erba fresca, il tuo sguardo è la notte. Potrò mai essere la luna nei tuoi occhi? Il vento tra i tuoi capelli, la fragola nella tua bocca, l'acqua salata delle tue lacrime? Mi guardi e mi sorridi. No. Ti prego, smettila. Sai che non posso guardarti senza pensare alle tue braccia che stringono forte le mie spalle, ai tuoi baci tra i sussurri... Il sangue continua a scorrere... quando finirà questa guerra? Quando potremo stare insieme senza pensare più al dolore, alle perdite, alle vite spezzate?

Il suo cuore li avrebbe saputi riconoscere tra mille, ne era certa, anche se si assomigliavano tutti tantissimo visti dal punto in cui si trovava, ma il cuore non le avrebbe mentito.
Vide un bambino cadere sul terreno mentre cercava di acchiappare un suo fratellino. Sakura sporse il braccio in un gesto materno come se fosse stata al suo fianco, e non rinchiusa in quella stanza.

Miranda non aveva idea che rivedere il suo ex del college avrebbe riportato nella sua vita anche il finto bravo ragazzo Trevor e l'introverso Kyle, i suoi due migliori amici... e impenitenti seduttori. Uscire con entrambi a loro insaputa è sfidare la sorte, ma è anche tanto eccitante... ma che succederà quando i due scopriranno la verità?

Lo bacio d'impulso e sento la saliva mischiarsi al sangue che gli cola dal labbro inferiore ma non mi fermo. Questo momento magico vorrei che durasse un'eternità.
Per un momento tutto sparisce: la distesa di pietre, i cadaveri inerti, l'odore di sangue e perfino la sofferenza se ne vanno. Ci siamo solo io e lui. E basta.
Gli passo le braccia sotto al collo e piango, piango di gioia.
-S-Sakura....s-smettila di p-piangere-mormoro al suo orecchio e con un leggero sorriso aggiungo:-S-sei noiosa...-e allora la sento ridere e piangere contemporaneamente. E' già un buon passo.

Il piccolo Itachi vive con la madre, Sakura Haruno, e non conosce l'identità di suo padre, il famoso Sasuke Uchiha. Il giovane ninja, dopo esser ritornato al Villaggio per due anni, scompare di nuovo, senza essere a conoscenza di avere un figlio.
Riuscirà il Villaggio della Foglia a ricomporre questa famiglia?

Iniziò come una semplice serata mondana in cui non poteva accadere niente di grave, giusto? E poi gli amici dovrebbero aiutarti a non ficcarti nei guai quando ti ubriachi, giusto? Ed ecco come Sakura si ritrovò a vivere uno dei momenti più imbarazzanti della sua vita…no…il più imbarazzante in assoluto: tutta colpa di Ino, e di Sai "...anche se magari Sai non era imputabile, era incapace di intendere e di volere quello, e dovevano farlo interdire.”
Sasusaku. Twoshot.

«Devo usare la doccia.»
Sakura si astenne miracolosamente dal tossire, irritata. E’ pur sempre casa sua. «Io dovrei asciugarmi un attimo. Faccio presto» mormorò, sobbalzando quando si accorse dove puntava, un po’ accidentalmente – come no – l’occhio disattento e disinteressato di Sasuke. Rossa in volto come le fiamme, simbolo del Clan Uchiha, tirò l’asciugamano fin sotto al collo, finendo, così, per lasciar scoperte le gambe un po’ troppo. Anche più delle gambe. «Faccio prestissimo, anzi» si corresse, gettandogli contro occhiate omicide e intimidite al tempo stesso.

Che sia istinto primordiale.
Istinto di conservazione.
O solo un irrefrenabile bisogno di sentirsi vicini.
Il sesso era una cura per la solitudine in quel momento.
Una cura perfetta.
Un placebo che funziona meglio della medicina stessa.

Vegeta non ha mai trovato una donna o un uomo veramente in grado di soddisfarlo a letto. E mai si sarebbe immaginato che sarebbe stata una giovane e patetica terrestre, ad ispirare i suoi più latenti istinti animali...