Rey e Ben sono cresciuti insieme. Lei era la sua vicina di casa, la ragazzina solare sempre tra i piedi, quella che lo sfidava con la spada laser in epici duelli, lui quello introverso, che fingeva di sopportarla appena. Anni passati velocemente tra drammi familiari, infinite sessioni di film... finché Rey non partì di nuovo. Ben l’osservò andarsene dallo stesso vialetto in cui l’aveva vista arrivare, sicuro che non l’avrebbe mai rivista. Nè perdonata.
Ma la vita li fa incontrare di nuovo, tre anni più tardi, e lo scontro è inevitabile. Ben ha cambiato nome, identità e vita, Rey stenta quasi a riconoscerlo ma è determinata a ritrovarlo. Sono troppo cambiati da non poter essere più amici?
Oppure è il momento di guardare in faccia la realtà ed avere il coraggio di amarsi?
**Reylo**

Elsa non avrebbe mai dovuto fare la conoscenza del traditore nelle prigioni. Hans non avrebbe mai dovuto rivelare i segreti più oscuri della sua famiglia alla regina che aveva cercato di uccidere. Ma le aspettative esistono per essere infrante.
{ Hans/Elsa | Long fic | 101648 parole | Fire!Hans | Traduzione di Hiraeth | In revisione }

La mia raccolta dedicata alla famiglia più ricca, ambiziosa e politicamente scorretta di Westeros: i Lannister di Castel Granito.
Cersei Lannister - Amore
Jamie Lannister - Spada
Joffrey Lannister - Potere
Tyrion Lannister - Diverso
Joanna Lannister - Morte
Tywin Lannister - Fine

Lei dorata e florida tra le fronde di un giardino, oltre un muricciolo di pietra, e lui misero in tutto tranne che in saggezza.
L'incontro di Odino e Frigga, gli anni di regno, i figli.
[Odino x Frigga] [movieverse + mitologia norrena]

[Hans/Elsa]
Hans non è il cattivo della storia. Elsa è rinchiusa nelle Prigioni di Arendelle. Anna è ancora dispersa e non ha fatto ritorno. Al Principe delle Isole del Sud spetterà il compito di proteggere Elsa dalla Congiura che si sta attuando contro di lei, almeno finché Anna non ritornerà. Sarà in grado di sciogliere il cuore della Regina delle Nevi?
**
“Anche voi avete paura di me” sussurra Elsa lasciando che le sopracciglia trasformino l’espressione adirata in un moto più dolce simile al dispiacere.
“Io non ho paura di voi, mia Regina. Ma non mi date la possibilità di avvicinarmi e non fate che respingermi con il vostro orgoglio” confessa lui tenendo serrate le labbra in una smorfia.
Elsa corruga la fronte e decide di rivolgere gli occhi verso il pavimento di ghiaccio, non desidera sostenere il suo sguardo a lungo.
“Questo lo chiamate orgoglio, Principe Hans?"

-Helsa-
"Esigo una danza con la Regina di Arendelle"
"Dovreste cambiare verbo, poiché io non obbedisco a nessuno"
"Obbedirete a me."

"Cresce. Assomiglia a te."
C'è ancora una storia che Odino non ha raccontato.
"A chi? Al principe delle illusioni o al re dei mostri?"
Riguarda il suo primogenito. Riguarda il figlio che ha adottato.
"Al giovane con gli occhi verdi e i capelli corvini che una volta conoscevo"
Riguarda i due principi che sono venuti prima di loro.
"Non è mai esistita quella persona, Odino."
Riguarda leggende che non sono mai state scritte.
"Non puoi dirmi questo! Non mentre mi guardi con gli stessi occhi di mio figlio"
E verità che sono sempre state taciute.
"Non è tuo figlio! Non lo è mai stato. È nato nell'inganno, vive nell'inganno, le bugie sono l'unica cosa che possiede..."
Thor e Loki hanno sempre saputo di essere nati sul finire di una guerra.
"... E un giorno, forse, ne diverrà il principe."
Ma nessuno ha mia raccontato loro l'inizio di quella storia.

Gli Studenti di Serpeverde sono essere imperfetti.
A volte schiavi del loro difetti, a volte alla continua ricerca di nuovi piaceri, nuove vendette, nuovi scopi.
Non si chiedono se é giusto o sbagliato.
Non si battono per nessuno.
Sono soli nella moltitudine, uniti nella solitudine.

Che cosa sarebbe successo a tutti loro? Potevano continuare a proteggersi a vicenda?
In poche ore gli uomini di Mustang ricevono l'ordine di trasferirsi negli angoli più pericolosi del paese: gli scacchi vengono allontanati dal loro re.
E' il pedone che, in poche ore, deve fare i conti con le paure e i dolori della separazione e alcuni tremendi sospetti; perché ogni pezzo è indispensabile alla vittoria finale.

Stark lo studiò, scrutando il suo viso per capire quali fossero le parole che non riusciva a pronunciare. Quindi sbiancò, spalancando la bocca sorpreso.
«Non ti si è drizzato l’uccello?»

Questa raccolta conterrà drabble che narreranno di momenti d’amore. Sarà amore coniugale, filiale e fraterno, ma si parlerà anche d’amicizia perché qualcuno, un giorno, disse che “l’amicizia è una forma d’amore” ed io non posso che essere d’accordo. In questa raccolta i “narratori” saranno alcuni professori di Hogwarts. Nel titolo il primo nome è di colui o colei che parla mentre il secondo è la persona a cui si riferisce. Non è molto chiara come presentazione e mi scuso, ma spero che leggerete comunque. Grazie.

«La magia è parte di me, fratello. Non posso fare a meno di usarla».
«La magia è inganno, la magia è menzogna», lo interruppe Sif. «Vuoi essere questo, Loki? Inganno e menzogna? La verità è che non vuoi fare a meno della magia, perché non saresti capace di battermi, di battere nessuno, senza ricorrere a subdoli sotterfugi. Puoi continuare a ripetere di essere coraggioso e onorevole quanto vuoi, Loki, ma una maschera non diventerà mai un volto, così come l’ossidiana non muterà mai in oro».
[Fanfiction partecipante al "Contest The Avengers - Loki The Liesmith", indetto da suni]

Harry sapeva che era un sogno. Ne era cosciente, come era cosciente del fatto che la persona davanti a lui, pallida ed evanescente come un fantasma, eppure così concreta, non era reale. Non poteva essere reale. Andiamo, si ricordava benissimo di essersi addormentato nella Stanza delle Necessità, costretto da una Pozione Antisogno a dormire per un paio d’ore prima della fatidica Battaglia Finale. Ricordava benissimo il senso di oppressione e paura che si respirava nel castello, gli sguardi disperati e supplici che gli venivano rivolti, le occhiate dei suoi amici e dei membri dell’Ordine che sembravano dirgli che sì, loro sapevano che lui avrebbe vinto, perché doveva. Perché tutto quello per cui avevano lottato non poteva svanire in un soffio di vento.
Ricordava persino l’ansia, il senso di inadeguatezza che lo aveva pervaso, rendendosi conto che lui, il Ragazzo Che È Sopravvissuto, il Prescelto, non meritava tutta quella fiducia. Si era sentito un fallito, non abbastanza potente per proteggere le persone che amava, che alla fine sarebbero morte, come Sirius, e i suoi genitori, prima di tutto.
Quindi non poteva realmente essere lì, nella Camera dei Segreti. E soprattutto, non poteva avere davanti un Tom Riddle diciassettenne.

{OdoMayo; Apollo/Maya - NaruMayo; Phoenix/Maya}
- Nick mi hai detto che sei un avvocato di grande talento – aveva esordito gioiosamente Maya, mettendolo in seria difficoltà, per poi sbuffare con fare seccato. – Però, che razza di scansafatiche! Non si preoccupa neanche di aiutarmi, o di venire a trovarmi a Kurain. Scommetto che trascorre tutta la giornata a pulire il water, esattamente come faceva anni fa. Vero?
Quello devo pulirlo io, in realtà, avrebbe voluto risponderle Apollo, ridendo, se non fosse stato per il suo nervosismo. Inspirò profondamente, provando ad assumere le difese di Phoenix, ma ciò che scivolò fuori dalle sue labbra su un lamento tremulo e soffocato. Dov’erano finite le sue corde d’acciaio, quando servivano? E perché il suo cuore stava battendo violento nel suo petto?

«Credi che non sia più un prigioniero?» domandò Loki, fissandola negli occhi pieni di orgoglio. «Credi che io adesso sia libero? Ti svelo un segreto, Sigyn. La libertà è la più grande menzogna che ti sia mai stata raccontata. Qui dentro non deciderai mai per te stessa. La prigione non è quella che hai visto nei sotterranei. Asgard lo è. Tutto il mondo è una prigione».
[Post Avengers][Loki/Sigyn]