-Ma questa non dovrebbe essere una dark room?- chiese stizzito, coprendosi gli occhi per il fastidio, dato dallo sbalzo di illuminazione.
Quando li riaprì vide che lo sconosciuto si era alzato. Era a petto nudo, indossava solo dei jeans chiari con il primo bottone slacciato che lasciava intravedere dei boxer bianchi. Era a piedi nudi. Al collo aveva una collana con un pendaglio azzurro. Sembrava avere qualche anno più di lui, ma sicuramente non più di trenta, era in ottima forma, biondo, e si accorse che gli occhi erano dello stesso colore della pietra della collana. Sorrise internamente, sembrava che Suigetsu si fosse ricordato dei suoi gusti, adorava gli stranieri…
-Sembra che ti piaccia quello che vedi…- disse lo sconosciuto avvicinandosi con un sorrisetto, senza rispondere alla sua domanda.
La voce roca e lo sguardo intenso, da predatore, dell’altro, gli fecero rizzare tutti i peli del corpo. Ma decise che non gliela avrebbe data vinta così presto, per cui si limitò a sbuffare:
-Tsk…
L’uomo gli girò intorno, mentre lui rimaneva immobile.
-Non sei abituato a questo…- commentò il biondo quando fu dietro di lui. Poi aggiunse, a pochi centimetri dal suo orecchio, -come mai sei qui?

Ero concentratissima a seguire la lezione di storia dell’arte, e ci stavo riuscendo, fino agli archi a tutto sesto di San Marco, c’ero! Poi però una forza a me sconosciuta mi ha portata a voltarmi. Non l’avessi mai fatto.
Un mio compagno mi sillaba una domanda: no…hidi?nonn?
Quando finalmente traduco quello che mi sta dicendo, bhe tutte le mie buone intenzioni di concentrarmi sui i capitelli, partono con un biglietto di sola andata per Ibiza! E con un budget niente male!
Ma volete sapere quel era la celebre domanda, quali le parole mi hanno fatto abbandonare la verace via? E mi hanno gettata nella più totale confusione, parole che mi hanno sconvolto la giornata?
Ebbene sette parole gente, sette stupidissime e comunissime parole che mi hanno fatto passare tutta l’ora a rimembrare infantili ricordi! Ed eran queste...

« SCORDATEVELO! Sono tornato per proteggere il villaggio come avrebbe fatto mio fratello, ma non farò nulla del genere. Tzè. Pervertiti del cazzo! » si infervorò, alimentando la respirazione già provata dalla notizia.
« Dai Sasuke, cerca di ragionare... » cominciò Kakashi.
« Ragionare un corno! A fanculo, uno e due. » precisò, stroncando subito il discorso del jonin e indicando con un indice tremante sia lui che Tsunade. Erano diventati pazzi? Usarlo come puttana personale della Volpe a nove code. Roba da non credere!
|Sasuke/Naruto|

-Tu piuttosto?- chiese per evitare di rispondere, -non dirmi che Gaara ti ha lasciato uscire da solo vestito così?
-Cos’è, un apprezzamento Uchiha?- si divertì a prenderlo in giro il biondo, -non me lo sarei mai aspettato da te…
Inaspettatamente l’altro rimase per un istante senza parole e Naruto ne approfittò per rincarare la dose:
-Visto che ti sei imbarazzato, vai a prendere da bere per entrambi, che io sono stanco morto…
Poi si sedette sul divanetto che era a lato della scrivania di Shikamaru.
-Ma…- provò a protestare il moro.
-Su, su,- disse mentre gli faceva cenno di andare verso la porta, -tanto non mi sembra tu abbia di meglio da fare, no?
Lo vide lanciargli un’occhiataccia e poi dirigersi verso il corridoio con aria seccata.
Sorrise soddisfatto, per una volta era riuscito a metterlo in difficoltà…
...
Gli venne da ridacchiare ripensando a quanto era stato innamorato di lui quando erano solo dei ragazzini. Anche se erano passati tanti anni, ormai ne avevano entrambi trentuno, lo trovava ancora bellissimo, con quel portamento fiero e arrogante, i capelli scuri più lunghi sul davanti e quegli occhi che sembravano quasi neri, magnetici.

-Stavo pensando,- disse Naruto, -che in fondo ci assomigliano…
-Chi?
-Hashirama e Madara…
-In caso siamo noi che assomigliamo a loro…- disse il moro finendosi anche la seconda birra e chiedendone un’altra con un gesto.
-Intendevo che, anche loro, avevano un legame…- e gli prese un’altra birra dal frigo.
Sasuke rimase un po’ sovrappensiero, poi si appoggiò con un braccio sul tavolo, reggendosi il volto con la mano, nell’altra il bicchiere colmo di birra: -Penso,- iniziò, -che il loro rapporto avesse qualcosa di differente…
...
-Sai teme, credo sia la prima volta che io e te parliamo così a lungo, vero?
-Per me è la prima volta in assoluto che parlo così a lungo con un altro essere umano,- disse il moro con uno sguardo stanco, sbuffando. E Naruto cominciò a ridere.

A causa della sua amica Bonnie, Caroline si ritrova catapultata nel passato al fianco di Klaus, Signore indiscusso dello Hampshire. Ma un'importante ed inattesa missione la attende e dovrà rimanere al fianco del suo nemico se vorrà portarla a termine.
< Non preoccupatevi Caroline, non vi farò del male.> non era un mostro, almeno non in quel senso. < Giurate.> sussurrò lei fissandolo negli occhi quasi per voler leggervi attraverso.
Klaus si trovò a rispondere ancor prima di riuscire a capire l’importanza e lo sforzo sovrumano che quella promessa avrebbe comportato.
< Giuro.>le disse sorridendole e facendo un passo verso la sua direzione. Questa volta Caroline non indietreggiò. No, era rimasta abbagliata da quel dolce sorriso. Il primo sincero e spiazzante sorriso che la ragazza aveva visto comparire su quel volto irresistibile.
Caroline annuì.

«Cosa ti porta a New Orleans, piccola?»
«Musica, arte, cultura», le dita di Caroline giocherellavano con il bicchiere colmo di liquido trasparente, «sangue facilmente reperibile».
SPOILER dalla 4x20 in poi, future!fic. KLAROLINE.

«Io sono nato uomo! Sono nato per amare le lady, non per essere trasformato in una di loro!»
« Sei sicuro di quello che dici, cuoco boy?» aveva ribattuto con un sorriso complice Iva.
Sanji aveva fatto un profondo sospiro, l’ennesimo «Sì, accidenti. Sono sicuro di quello che dico!»
«Secondo me è una bugia. C’è qualcosa sotto che non vuoi ammettere neppure a te stesso. Forse sì, sei nato uomo, ma non per quello che credi tu.»

Cinque mesi dopo gli eventi di “Chosen”, una Buffy ancora in lutto deve seguire un demone che viaggio nel tempo fino alla Sunnydale del 1997 (seconda stagione) per impedirgli di distruggere la linea del tempo – e tentare allo stesso tempo di non rovinarla lei stessa.
Fiction letta su Elysian Fields. Una Spuffy post Chosen molto intensa, con un pizzico di ironia e avventura.

Come aveva anche solo pensato di mettere in atto un’idea del genere, quello spadaccino di merda? E, soprattutto, come diavolo gli era venuta in mente?
«Dieci minuti. Ti concedo altri dieci minuti prima che ti molli un calcio in culo e vada a cucinare, marimo»
Contiene un linguaggio adulto, un pizzico di bondage e scene di sesso esplicite. Lettore avvisato.
[ Prima classificata al contest «Quasi PWP - Multifandom e Originali» indetto da Disegni e parole ]
[ Sesta classificata e vincitrice del Premio Coppia di Fuoco al contest «50 sfumature di kink» indetto da Artemis Hide ]

Questa storia è ambientata a New York circa due anni dopo la fine della serie. Ora Rory vive lì ed ha un nuovo lavoro. Tuttavia le cose non sono andate esattamente come sperava e il ritorno di una persona del suo passato la aiuterà a rimettere ordine nella sua vita...

Il tempo trascorre sempre.
Gli uomini non hanno il potere di fermarlo e le cose possono prendere pieghe differenti da quelle che, fino a pochi istanti prima, si potevano supporre.
I rapporti possono indurirsi fino a rompersi, oppure l'amore per una persona si raffredda per scaldarsi per un'altra.
Noi non possiamo prevedere nulla. Il futuro è incerto, anche per chi legge le carte e quindi conosce alcuni cenni di un futuro imminente.
In questa fanfiction i personaggi hanno ventisette anni. Sana e Akito non stanno più insieme...

i pensieri di Ace mentre aspetta che arrivi il momento della sentenza. è sicuro che la sua vita non finirà così, qualcuno arriverà a salvarlo.

Lois Lane riceve una telefonata.

E se Sana tornasse a Tokio dopo aver trascorso molti anni a New York?