Recensioni per
Your guardian angel
di MissAdler

Questa storia ha ottenuto 368 recensioni.
Positive : 367
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
10/04/20, ore 15:55
Cap. 25:

sei tornata! aspettavo il proseguimento della Storia con impazienza. il capitolo sarà piccolo, ma giustamente, dopo tanti capitoli di dolcezza, hai ripreso la trama intrigante iniziale. vedere sherlock che comunica i propri sentimenti e paure con altri, anche se si parla di john, è decisamente una bella evoluzione, un passo enorme che lo aiuterà nella loro relazione. inoltre per lui intravedere l'idea che non è infallibile e onnisciente è un momento significativo. credo che il tuo ritorno con questo capitolo sia più che giusto per la trama che stai disegnando e che intreccia l'indagine con il nuovo rapporto con John. rimango sempre in attesa dei prossimi capitoli. 😊

Ps continuo a sperare in una digressione anche su mycroft e lestrade
(Recensione modificata il 10/04/2020 - 03:56 pm)

Recensore Veterano
10/04/20, ore 12:11
Cap. 25:

Ciao!!! Gioia e gaudio, alleluja hai aggiornato!!
È vero il capitolo è un po' scarno ma sempre meglio di niente..
Sherlock finalmente si è sfogato con john :)

Recensore Master

Ecco, a questo capitolo proprio non potevo non fermarmi. È di un’intensità che spacca il cuore, davvero.
Torno solo indietro di poco, per riprendere gli eventi appena precedenti. L’arrivo di John diventa lo spiraglio di luce nel buio di quella situazione drammatica. Trovo che questi avvenimenti siano carichi di drammaticità, mai fine a se stessa, ma perfettamente contestualizzata e talvolta alleggerita da brevi rimandi a momenti più sereni che risuonano nella memoria e fanno sorridere. John presta il suo telefono a Sherlock per fargli mandare un messaggio: non ricorda tremendamente qualcosa? Quel John giovane, disperato e solo, che appena visto questo strambo sconosciuto gli dice “use mine”: tieni, prendi il mio cuore, puoi usarlo come vuoi. E qui è un ribadire il concetto, per l’ennesima volta, nonostante i torti reciproci nel tempo si siano accumulati, insieme all’affetto e al bisogno l’uno dell’altro. Una necessità che diventa quasi esistenziale. John si sente ferito dalle ferite di Sherlock: è una comunione, una condivisione di anima che va ben oltre la “semplice” (mai semplice davvero) complicità.
Assurdo come la loro conversazione culmini in quella mezza confessione, che in questo nono capitolo avrà poi totale compimento: bastava così poco, era sempre bastato così poco. John, non lo hai davvero mai capito?

Questo capitolo si imperna su una scena molto difficile da raccontare senza "scadere" nel troppo tragico, nel cliché, nel cattivo gusto.
O semplicemente nel kitsch o nella violenza fine a se stessa.
Ma si vede che qui non è il caso. Non è una scena buttata lì, è ciò che nei capitoli precedenti è stato suggerito più volte, non solo nel modo di essere di Evan, ma anche nel fatto che sia l'ultima "grande fatica" di Sherlock da affrontare.
Quella sfera così intima e delicata che lui ancora non ha avuto modo di guardare in faccia.
Qui invece il pericolo, il terrore, gli viene sbattuto addosso come mai prima d'ora, portandolo a una consapevolezza nuova.
Mi sembra anche che questa scena ricopra un altro ruolo, se non più importante, quantomeno di pari rilevanza: liberare il lato oscuro di John, dargli modo di sfogarlo.
Non è solo Sherlock che alla fine sarà più libero (grazie alla sua dichiarazione), ma anche John.
Ed è in questa libertà, che ha dovuto passare dalla violenza e dall'oscurità più profonda (per entrambi), che possono incontrarsi e finalmente amarsi.
Mi sono commossa, in una maniera che faccio fatica a trasmettere, nel momento in cui Sherlock fugge da se stesso, per allontanarsi da quella prigione (concreta, corporea) e librarsi al di sopra di tutto, per non dover sentire, per poter dimenticare.
Ho trovato un'estrema delicatezza in tutto questo, una delicatezza luminosa che prende forma nel suo sogno di felicità con John che mi ha ricordato tanto le loro scene di quotidianità nella serie: le scene dove, forse, li vediamo maggiormente felici.
Mi mancano quei momenti.
E mi sono commossa di nuovo sul finale del capitolo, che ho trovato profondamente poetico.
Gli occhi di John non sono blu, o verdi, o grigi, o castani. Non sono né chiari né scuri. Sono tutto ciò che in essi tu vuoi vedere.
Sono il tuo riflesso, il riflesso del tuo sogno.
Come nella sua bellezza che tu descrivi così bene nel suo essere fuori da ogni schema, incatalogabile.
I suoi occhi ossono essere l'oceano placido senza corrente, o il mare nella tempesta più violenta. Possono essere un cielo senza luna né stelle, oscuri e impenetrabili, o un cielo stellato bellissimo e luminoso.
E sono tutti per Sherlock, per l'uomo che conosce e ama tutto di lui.
Forse in questo capitolo, più che in tutti gli altri, vediamo i nostri protagonisti fare un passo diverso, attraversare quella sottile linea d'ombra su cui hanno indugiato fino ad ora.
E così abbiamo la confessione sussurrata di Sherlock, così liberante, coronata dal sorriso di John, altrettanto significativo.
Che dire, ti adoro!
Un abbraccio, Izu

Recensore Master
09/04/20, ore 13:18
Cap. 7:

Coi miei tempi… ma arrivo xD
Ovviamente i miei buoni propositi di tenere un buon ritmo si sono un po’ infranti, ma questa quarantena mi manda fuori di zucca…!
Tra l’altro, ho avuto un flash a posteriori di una scena nel capitolo 3 che mi è piaciuta tantissimo e non ho nominato: quando John (stavo scrivendo Martin… vedi tu come sto messa) prende il cuscino di Sherlock. A me queste cose piacciono tantissimo, perché sono così intense e passionali. C’è una carica erotica e sentimentale che faccio fatica a spiegarmi.
Come sempre mi spiace molto di recensire più capitoli alla volta, ma ne leggo più di uno insieme e non ce la faccio a interrompere la lettura da uno all’altro!

Nel capitolo 4 ho amato prima di tutto come racconti il rapporto che si è sviluppato tra Greg e Myc dagli occhi di Sherlock, che quindi analizza principalmente la reazione e il cambiamento che ha notato nel fratello. Forse questo dice più di mille flashback o descrizioni, come il fatto che lo sguardo di Myc si addolcisca, o i suoi affanni vengano alleviati da quelle telefonate con Lestrade. L’ho trovato dolcissimo e significativo, nonché perfettamente azzeccato per come mi immagino possa essere il loro rapporto.
Poi va beh, non so nemmeno se serva specificarlo ma ADORO i crossover (o come vogliamo chiamarli): Sherlock che si chiama Ben e John che si chiama Martin… già li confondo abbastanza di mio, così proprio ciaone xD ma ovviamente amo tantissimo.
E qui arriviamo al punto che mi preme di più, perché secondo me è uno dei punti fondamentali della tua storia, ma più in generale del tuo modo di concepire John Watson e che condivido tantissimo: questa sua “energia oscura” che ha dentro. Fatta di virilità, forza, resilienza, ma anche rabbia, frustrazione, self-damage e self-deprecating. È quel nucleo di lava incandescente, il cuore pulsante della sua essenza: John non è nice, non è il bravo ragazzo della porta accanto. E l’unico che sembra averlo capito davvero, averlo accettato e amato proprio per questo, senza cercare di castrarlo o negarlo, è Sherlock. Lo ha capito fin dal primo sguardo, fin da quel “oh God yes”, da sempre. E John, inconsciamente, lo sa. Ed è per questo che nel suo blog ha scritto che Sherlock è come una droga.
Ti sono così grata per aver reso John per quello che è.

Il capitolo 5 è dominato dai sogni di Sherlock, dal suo entrarvi e uscirvi nei brevi momento di lucidità tra uno svenimento e l’altro. Anche qui ti faccio i complimenti perché una cosa che trovo sempre molto difficile è rendere l’atmosfera surreale, priva di logica, del sogno. Raramente sono soddisfatta del risultato (sia mio che degli altri) mentre tu ci riesci benissimo, creando un’atmosfera di assurdo tipica della dimensione onirica. E poi questa richiesta costante a Sherlock, di lasciare che John veda il suo cuore, il suo amore. L’unica cosa che potrà davvero salvarlo. Qui il rimando alla s4 è potente, con il pozzo che si riempie di acqua e una corda tesa a salvare. Solo che qui nel pozzo c’è Sherlock, forse perché aprire il suo cuore non salverà solo Sherlock stesso ma anche John. In quel pozzo alla fine ci stanno insieme. Ci sono insieme. Deep waters… Anche se John non è più prigioniero di Eurus, in quel pozzo lui ci è rimasto. E Sherlock ancora non l’ha davvero salvato, non come deve essere. Io credo che la salvezza di uno sia legata a quello dell’altro, per questo nessuno potrà mai sostituire Sherlock per John e viceversa.

Il capitolo 6 direi che, anche ora che sto rileggendo per recensire, è uno dei più difficili da leggere. Non è per la violenza o per la durezza, ma per la frustrazione che mi dà vedere Sherlock comportarsi di nuovo così: come può ancora credere di poter fare tutto da solo? Da un lato sono contenta che venga trattata anche questa cosa, e che abbia una sua soluzione, così che Sherlock possa avere l’ennesima dimostrazione che non può continuare ad allontanare John. Per questo è come se un po’ la sentissi anche io la rabbia di Watson, nella quale leggo anche la delusione… e come potrebbe non essere così? John ci ha provato in tutti i modi a fargli capire che non vuole essere lasciato indietro, come una “damsel in distress” da proteggere, mentre Sherlock continua imperterrito a chiuderlo fuori.

E questo mi porta direttamente all’ultima frase del capitolo 7, quando John – finalmente di nuovo con lui – glielo fa presente: “Devi lasciarmelo fare.” No shit, Sherlock. In questo capitolo, ciò che più mi ha colpito è la reazione di Sherlock al personaggio di Evan, che (come deve essere) è di una ripugnanza unica. E poi, soprattutto, è una minaccia diversa da qualsiasi altra che Sherlock abbia mai affrontato. Certo, si è trovato nel pericolo, anche di morte, ma mai questo, sebbene sia una tematica accennata in un climax sempre maggiore lungo le stagioni della serie. In effetti, pensandoci mentre scrivo, tutti i grandi nemici hanno avuto atteggiamenti ambigui (o più che ambigui) nei suoi confronti. Moriarty manco a dirlo, il suo interesse per Sherlock a mio parere non è solo cerebrale, eppure non arriva mai a dimostrarlo “fisicamente” o con gesti marcati. Poi abbiamo avuto Magnussen nella scena tagliata, quando Sherlock è ancora ricoverato (mi viene il mal di stomaco a pensarci). Poi c’è stato Smith che è viscido di natura e prova a soffocarlo. Insomma, Evan non è paragonabile, a livello di cervello, rispetto a loro, eppure è un concentrato di quella minaccia che Sherlock ha percepito sempre solo “alla lontana”, o cui ha comunque dato poca importanza. Inoltre, questa minaccia si appella a una sfera di cui lui non è padrone e molto distante dal proprio quotidiano… almeno fino a ora, che il desiderio verso Watson è così potente e difficilmente contenibile.
Ti giuro che avevo i brividi nel momento in cui è arrivato John. Non vedevo l’ora, e lo avevo anche già letto, e tu lo avevi pure anticipato, eppure.. mi sono emozionata.
Sherlock aveva visto distruggere tutte le sue certezze. John con la sua sola presenza le ricostruisce. La sua rabbia è elettricità, energia pura. Ed è magnifica.

Ok, direi che ho sproloquiato abbastanza.
Complimentissimi, davvero.
Un abbraccio, Izu

Recensore Junior
06/04/20, ore 11:01

ciao, continuo a rileggere la tua storia e spero che presto aggiornerai con nuovi capitoli. sono curiosa di come si svilupperà la trama iniziale sulla indagine e anche sugli sviluppi delle due coppie di personaggi (si, spero e anelo un capitolo Mystrade :) ). a presto

Recensore Master
15/03/20, ore 15:29

Ehilà! so che sembrava impossibile, eppure finalmente arrivo anche io. Visto che non riesco a leggerne un capitolo alla volta (il mio dito preme automaticamente su next chap), li commento tutti insieme... scusa so che non è il massimo, ma ci tengo a recuperare il prima possibile :)
Inutile che io ti dica quanto già il primo capitolo funzioni a meraviglia come "hook": questa versione di Martin (detto intenzionalmente) che ben conosciamo finalmente associata a John. Un sogno che si avvera in pratica, e capisco Sherlock fin troppo bene. Secondo me sei stata bravissima fin dall'inizio a mostrare il desiderio crescente di Sherlock che affiora sempre più in superficie dalle sue profondità più nascoste, fino a quando non esploderà. Questo crea una sorta di fil rouge lungo tutta la storia, portando poi naturalmente alla sua risoluzione.
Sai che adoro come scrivi, sia per i particolari con cui arricchisci la narrazione sia per l'introspezione dei personaggi. Ma ci sono alcuni dettagli che vorrei sottolineare in particolare: prima di tutto, la reazione di John quando Sherlock suggerisce la presenza di un'assistente del fotografo. John sbuffa, senza dimostrarsi particolarmente interessato. Mi ha ricordato la scena di THoB, quando Sherlock manda a John la foto della dott.ssa Mortimer: lì la reazione di John è ben diversa. E questo secondo me è un primo segno che qualcosa in John è cambiato.
Secondo, la scena in bagno di questo capitolo. È davvero "raggelante", in parte imbarazzante, in parte frustrante. E assolutamente "grigia". Insomma, sei riuscita a trasmettere benissimo la reazione emotiva di Sherlock.
Infine, l'invidia per Greg. È una considerazione così reale, umana, in cui ciascuno potrebbe essersi trovato... che mi fa impazzire. La adoro.
Quindi, intanto, complimentissimi♡
Spero di tenere un buon ritmo e di farmi risentire molto presto.
Un abbraccio, Izu

Nuovo recensore
29/02/20, ore 19:14

Bellissima! Non vedo l'ora fi leggere il seguito 😍😍😍😍

Recensore Master
24/02/20, ore 13:03

Ciao tesoro **
Mi sono rimessa IN PARI. Sono contenta, ma da un lato non troppo, perché non sono una persona paziente, m per te lo sarò. Aaah, questo capitolo preannuncia qualcosa di decisamente interessante. Mi piace tanto com'è cominciato, con Sherlock che guarda John, che lo ammira come al suo solito e pensa che gli piacerebbe tanto dargli un po' di quel piacere che ha a sua volta ricevuto... te lo dico, io non vedo l'ora, il minuto e il secondo che questo accada. Arriva il momento importantissimo in cui i due devono tornare sul "luogo del delitto" , dove Sherlock ha i suoi terribili traumi che ben conosciamo. E' stato bravo, ed è stato bravo anche John a sostenerlo, mai avuto dubbi su questo, chiaramente. Veniamo a Molly, che qui compare direttamente e rappresenta un po' uno dei "conti in sospeso" di Sherlock. Credo che John abbia ragione, forse è il caso che i due chiariscano, tutto. E' vero che Sherlock non è particolarmente empatico, questo mi pare abbastanza evidente, infatti non ci vede l'utilità nella cosa. Probabilmente Molly ci rimarrà male quando saprà della loro relazione, ma almeno se ne farò una ragione e via. Sherlock è un genio, ma quando si tratta di robe che riguardano la sfera umana/affettiva per lui è difficile. E ora che succede? AAAH. Sherlock è veramente un sacco distratto, non si riesce a concentrare e io ora sono curiosa. Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo <3

Nao

Recensore Junior
24/02/20, ore 01:03

Ah, Sherlock! Come darti torto? Come non volere essere al tuo posto a osservare il fondoschiena di John?
Mi è piaciuta la parte con Molly. Spero che scriverai presto il loro incontro. In effetti, anche nella serie tutto è passato sotto silenzio.
Confessione.
Pronti e via.
Molly non viene più considerata.
Vero che dovevano chiudere la serie.
Vero che dovevano condensare le idee di 6 episodi in 3.
Però un piccolo angolo per il chiarimento fra Sherlock e Molly potevano trovarlo.

E, Sherlock, le fossetta di John saranno interessanti, ma pensa a chiudere il caso, così potrai dedicarti a fare al tuo dottore tutto quello che la tua vulcanica mente immagina.

Recensore Master
20/02/20, ore 18:35
Cap. 23:

Ciao tesoro **
Eh allora, QUESTE COSE NON SI FANNO. TU non PUOI prima farmi sclerare e poi farmi venire le lacrime agli occhi, è illegale, VA BENE? Mamma mia quanto è stato bello questo capitolo, sappi che oramai stai diventando la mia fonte di ispirazione per quanto riguarda le lemon o le scene vagamente erotiche, perché SEI BRAVA DIAMINE, realistica senza mai cadere nell'osceno, anzi! Ma quanto teneri sono Sherlock e John mentre fanno il bagno? Io adoro troppossimo. Sherlock è ancora sconquassato da ciò che John gli ha fatto, e devo dire che ha... ricambiato a dovere il favore, i miei complimenti signor Holmes, gli assicuro che a John è piaciuto. Ora, da questa scena mezza tenera e mezza erotica (forse anche più di mezza erotica), passiamo invece al mio cuore che si spezza in mille mila pezzi, non perché sia triste, ma perché è commovente. Direi che la favola della volpa e dell'uva è perfetta per Jonh, che ha finto disinteresse nel momento in cui si è visto "rifiutato". Ho amato tanto il senso di colpa di Sherlock che emerge. Il senso di colpa che gli fa dire: "Però magari se non avessi perso tutto questo tempo"... e poi John se ne esce con quella bellissima frase sugli amori non vissuti, che comunque non sono meno intensi degli altri. Ha ragione, so bene cosa vuole dire. E poi è vero, lui e Sherlock si sono sempre amati, dovevano solo trovarsi. E adesso si sono trovati <3 Loro si completano, loro si leggono l'anima, lo sento. Sono un sacco commossa, sappilo, io oramai sono troppo innamorata di questa storia <3
A presto,


Nao

Recensore Master
19/02/20, ore 17:48

Cara MissAdler,

Questa settimana ho fatto prima del previsto (ed ero ansiosa di leggerti, lo confesso ^^). Gli scorsi capitoli erano dedicati a mettere un punto alla relazione tra John e Sherlock, a ridefinire i confini di un’amicizia che era amore già da molto tempo. Un riassetto necessario, in cui a seguito del trauma di Holmes occorreva anche prestare attenzione a un lento recupero di se stessi e una scoperta nuova. Parlo di quella del proprio corpo, dell’istinto e della pulsione erotica che il rapporto omosessuale rende più problematico per la sua invasività. Sherlock doveva imparare a lasciarsi andare dopo Evan e poteva riuscirci solo così, con Watson e la sua presenza costante, con il suo atteggiamento determinato, ma comprensivo. La scena iniziale chiude dunque il ciclo in cui Holmes e Watson imparano a essere coppia (o iniziano a essere effettivamente una coppia, dato che è difficile non considerarli come tali da subito XD). Temo che nella casa abbiano trovato più di quanto lascino presagire e che i filmati potrebbero rivelare sconcertanti verità. Ho amato il dettaglio così vero delle mani sul volante che tremano, della casa che sembra meno cupa e grande che nel ricordo ingigantito dalla paura e anche come hai gestito l’affare Molly.

Liquidarla con due righe non era giusto e ho apprezzato che tu l’abbia inserita in questo modo. Vuole disperatamente essere utile, vorrebbe chiarire, sapere – merita di sapere non foss’altro che per farsene una ragione, ma non ha la forza di farlo in quel momento. L’ultimo paragrafo è un colpo al cuore per bellezza: c’è qualcosa di davvero tragico nell’essere imprigionati in una condizione in cui il mondo scorre e noi non capiamo come e perché faccia così. È un doloroso contrappasso che Sherlock riesca a cogliere particolari e dettagli assurdi e gli riesca ostico persino capire cosa provino per lui Watson o Molly o lo spazzino sotto casa. È un pezzo introspettivo tra i più belli che ho letto dei tuoi e mi ha colpito davvero molto, come tutto quello che scrivi, del resto. Un abbraccio e a prestissimo, cara! Ti faccio tanti, tantissimi complimenti **!
Shilyss ^^

Recensore Master
19/02/20, ore 00:05

Ho scelto questa storia perché le premesse erano intriganti (parlo della trama, non delle altre specifiche che per me hanno importanza secondaria, basta che la storia sia scritta bene e abbia una trama che prende).
Per il momento devo dire che mi sta piacendo molto. Nel primo paragrafo naturalmente non si respirava ancora un'aria slash e sembrava una normale storia di Sherlock, e quella parte mi ha permesso di giudicare la storia non in base al pairing ma in base a quale presumibilmente sarà l'intreccio, e al tuo modo di scrivere. Il tuo stile mi piace, è scorrevole eppure in linea con ciò che una storia su Sherlock richiede, anzi esige: dovizia di particolari, ma tratteggiati in modo semplice e di facile comprensione per il lettore. Come potremmo apprezzare un giallo, noi lettori, se non avessimo i mezzi per farci un'idea del "secondo me accadrà questo"? Quindi, il tuo modo di scrivere fa ben sperare per il futuro!
Poi entra in scena Sherlock e il registro cambia leggermente, non il registro di scrittura ma il tema messo in scena: non più solo una narrazione di fatti, ma una storia vista attraverso il filtro delle emozioni. Certo che Sherlock è la persona forse più difficile da leggere... non so se John capirà mai quei suoi sentimenti, se non sarà l'investigatore a dirglieli!
Nonostante, confesso, per me John non sia poi un gran pezzo di figo (mi pare una persona normale), hai reso chiarissime e condivisibili le sensazioni fisiche che Sherlock prova in sua presenza: quando il cuore fluttua, il corpo può solo seguire. E ci sta che Sherlock abbia questa attrazione così forte per l'amico, visto che è stato forse il primo essere umano a riuscire ad avvicinarglisi tanto, a livello emotivo.
Bene bene, ora sono curiosa di leggere il resto! Compatibilmente con i miei ritmi di lavoro, andrò avanti a leggere.

Recensore Master
18/02/20, ore 19:06

Ma ciao **
Ti avevo detto che quando mi sarebbe stato possibile sarei andata avanti, e visto che mi stavo annoiando, quale modo migliore di occupare il mio tempo?
GRAZIE A DIO L'HO FATTO, ti dico solo che quando ho finito di leggerlo mi sono chiusa in bagno per sclerare bene e in solitudine.
ALLORA. Se non si fosse capito mi è piaciuto da morire. La cosa che mi piace (e che mi è sempre piaciuta) è il forte realismo. Perché in fin dei conti è così che una relazione si crea, passo dopo passo, prendendo sempre più confidenza e aprendosi sempre di più. Leggendo di Sherlock e John ci rivedo molte delle cose che ho vissuto. Ebbene, con obbligo e verità si va sempre sul sicuro, se tutto viene condito con un po' di scotch siamo a posto. Sono contenta che ciò sia stato un momento per chiarire alcune cosa, tra l'altro ADORO l'idea di Irene che sì, vuole Sherlock, ma in un certo senso lo spinge pure a fare cose con John, cioè una fangirl pure lei sotto sotto, ADORO X2.
Ovviamente, la cosa non poteva finire che INCREDIBILMENTE BENE.
Oh santo cielo e tutti i santi, John deve stare zitto, perché quando parla io mi accendo come un fiammifero, non è una cosa che dovrebbe essere legale, capisci? Le sue parole sono fuoco per me e pure per Sherlock, perché è così meravigliosamente erotico? E perché io sono qui sclero come una quindicenne? Ho amato un sacco quella scena, l'eccitazione e la tensione sono palpabili e crescente. Hanno raggiunto un nuovo livello di intimità che Sherlock ha apprezzato davvero molto, ed è bello questo loro scoprirsi ogni giorno, direi che è quasi magico. Io lo so che ci morirò qualche volta, ma almeno sarà una morte piacevole. E' tutto bellissimo, grazie infinitamente per alimentare il mio sclero <3
A preso,

Nao

Recensore Master
17/02/20, ore 20:53

Ciao tesoro **
Te l'avevo detto che sarei passata da queste parti ed eccomi qui. Sono messa che sorrido come una scema, poi il fatto che io abbia letto questo capitolo con le canzoni de La bella e la bestia in sottofondo ha peggiorato le cose. Mi chiedo come tu faccia a farmi sentire così bene quello che provano i personaggi (quello che prova Sherlock soprattutto). E' bello perché ciò che prova, tutta questa gioia, io l'ho pure provata, quindi non posso che sospirare con aria sognante. Sherlock e John sembrano proprio leggeri come due piume e questa leggerezza e gioia che permea tutto il capitolo mi fa bene all'anima. Ammetto che mi fa un po' paura, magari arriva dell'angst inaspettato, OH MIO DIO SOFFRO.
Ma comunque, io lo dico che dal modo di scrivere delle persone si capisce tanto di loro... e di te capisco che sei particolarmente sensibile ed empatica. L'appuntamento di John e Sherlock è stato adorabile... e bravo John, amo il fatto che riesca a sorprendere Sherlock, è così... non lo so, mi fa sciogliere, te lo giuro. Poi sono contenta che abbia chiarito con Mycroft e che ora sappia ufficialmente della loro relazione (lo sapeva già, ma è sempre bello avere conferma nelle cose lol). E' bellissima la loro incredulità nel vedersi insieme... conosco anche questa sensazione.
Aaah, mi hai fatto sognare un sacco, sappilo. Ora sono di buon umore grazie a te e a questi due bellissimi cinnamon roll. Per quanto riguarda la cosa del bottom e del top, come dico sempre io, TUTTO E' BUONO E BENEDETTO, AAAH.
Bene, la sviolinata cretina ci doveva stare. Complimenti, sappi che appena potrò continuerò a leggere :*<3

Nao

Recensore Master
17/02/20, ore 00:21

Rientro volentieri nella tua long che è così carica di emozioni da sembrare avvolgere, chi legge, in un mondo di luci e colori particolari e positivi. L’inizio del capitolo continua in quell’atmosfera magica che ha caratterizzato il precedente. “Magica” nel senso di energia meravigliosa di coppia che dilaga in mille forme, in mille espressioni. Infatti, quello che mi piace a proposito del modo con cui affronti le tematiche che sfociano nel rating rosso, è lo scorrere del sentimento in ogni gesto, in ogni atteggiamento che trovano, così, un meraviglioso substrato di motivazioni che trascendono la pura e semplice fisicità: John fa “delle cose” perché ama profondamente Sh e quest’ultimo risponde con altrettanta gratitudine nei confronti di chi lo fa sentire bene e provare sensazioni nuove e travolgenti. Ovviamente, accanto all’essergli grato per le attenzioni che gli dedica c’è, soprattutto, il grande sentimento che li lega e che li racchiude in un mondo tutto loro, fatto di tenerezze, d’impulsi travolgenti, di esclusiva attenzione l’uno per l’altro.
Questa è la tua magnifica dote che fa trascolorare il rosso di situazioni esplicite in un tante sfumature più evanescenti, più impalpabili, meravigliosamente luminose.
Scusa della conferenza sull’estetica riguardante il rating in particolare ma, a parte gli scherzi, mi piacciono molto la delicatezza ed il rispetto per quello che attiene all’espressione umana del “Mi piaci moltissimo, al di sopra di qualsiasi altra cosa. Ti amo” che, purtroppo in altri testi viene sviluppata in maniera rozza e scontata.
Da te nulla è volgare o gratuitamente forte. È necessario e bellissimo perché ci si ama. Punto e basta.
Dicevo che l’atmosfera del capitolo precedente è dilagata anche in questo e si realizza in quell’immagine, quasi svagata, di quello Sh che studia amorevolmente il corpo di John, come fosse il caso più interessante della sua vita, e lo è, in effetti. La sua formidabile intelligenza, ora, si accompagna ai moti del cuore, ai sentimenti che rendono nuovo e splendido tutto ciò che riguarda quell’uomo che dorme accanto a lui. Fai fermare il tempo in sguardi minuziosi, in un delicato indugiare con gli occhi sui particolari di un’anatomia che, per lui, diventa un meraviglioso paesaggio di cui si sente partecipe ma con, ancora, le ansie e le incertezze di un esploratore titubante. In effetti il tuo meraviglioso Sh, ora, non ha più l’arrogante chiusura di fronte agli altri: John mette a tacere, con il suo grande cuore, il suo patologico senso di superiorità dandogli pace e liberando, in lui, il desiderio di essere umano ed amato per quello che è.
Un po’ di “vecchio” Sh c’è, comunque, ed è quello che studia minuziosamente, con atteggiamento quasi scientifico ed in cerca d’indizi, chi gli dorme tranquillamente accanto e non s’accorge di tutta quell’attenzione riservatagli, si potrebbe dire, per “risolvere” il “caso” di quell’amore così grande. Infatti Sh è da te descritto alla ricerca di tutto ciò che gli mancava per conoscere tutto di John; a questo proposito, ho trovato molto suggestiva quell’immagine in cui egli si sofferma ad esplorare delicatamente un punto particolare del corpo di John, saggiandone, quasi con venerazione, anche la consistenza della pelle con tocchi delicati.
Proseguendo con la lettura, ci accorgiamo che stacchi, in modo secco e coerente con il nucleo narrativo che segue, dall’atmosfera avvolgente e lontana dall’intrusione del mondo circostante, riportando la nostra attenzione su quel dannato casale dove Sh ha rischiato di venire ucciso o, perlomeno, violentato. Ce lo presenti all’inizio del viaggio verso la destinazione attinente al caso che li ha visti protagonisti, che guida tranquillamente. Ma, appena arrivato sul piazzale, i terribili ricordi e le emozioni legate ad essi lo sopraffanno. Però con lui, ora, c’è John che gli fa capire la sua presenza semplicemente “sfiorandogli il dorso della mano”.
Ed anche qui, nella descrizione del luogo dove sono ora, ritrovo la tua caratteristica e sorprendente capacità di adeguare il registro stilistico al contenuto del testo. In effetti si tratta di un ambiente in cui Sh ed anche John hanno sofferto e provato paura. Per quanto riguarda Watson dobbiamo ricordarne anche la rabbia e la tensione nel vedere l’uomo di cui è innamorato trattato come un oggetto. Quindi sono parole forti quelle che usi, che colpiscono per la livida atmosfera di violenza e morte che rievocano (“…puzzo…carcassa gigantesca…bestia…” ecc…). Persino il silenzio delle stanze vuote li circonda “denso e pesante” ed i ricordi sono “torbidi come melma”. Bellissimo quel passaggio (ma è tutto convincente e davvero di qualità, qui da te) in cui, mentre stanno esplorando l’edificio, Sh, aggredito dalla terribile carica delle esperienze avute lì, si gira verso John e la sua ricerca di sicurezza e di conforto si perde nel blu degli occhi dell’altro, che gli trasmettono coraggio e gli restituiscono il senso di una familiarità protettiva e, ormai, duratura. Direi che questo è stato il punto che ho preferito rispetto ad altri.
il capitolo prosegue, sviluppandosi su una altro aspetto che, stavolta, riguarda Molly. Riprendi il “sospeso” che, secondo me, era rimasto in TFP, a proposito del “Ti amo” che Sh aveva pronunciato alla Hooper da Sherrinford, sotto la diabolica minaccia di Eurus.
Un momento imbarazzante, grottesco, crudele nei confronti della donna che, da sempre, è innamorata di Sh, con la triste consapevolezza che quell’amore è disperato ed inutile perché non ricambiato.
“…Le hai detto di noi due?..”: qui sta il punto cruciale. Ora Sh, reso più umano ed estraneo al “Caring is not an advantage”, si rende conto che deve a Molly una confessione sincera che possa liberarla almeno in parte dalla delusione e dal risentimento.
Il ritratto che dai di Sh e dei suoi comportamenti, a fine capitolo, l’ho trovato perfettamente condivisibile, e rispondente al personaggio che è sempre stato di non facile lettura, anche “grazie”, per modo di dire, agli sviluppi ideati dai Mofftiss nel corso del tempo, non tutti “digeribili”.
Il pezzo si chiude con un’altra variazione di registro: un qualcosa che John toglie dalla giacca a Sh, uno scrutarlo con il capo inclinato, una semplice domanda…Ma il cervello del consulting non riesce a ritornare sul caso, il suo cuore lo chiama da un’altra parte…
Un capitolo splendido, articolato ed arricchito da vari nuclei narrativi di interesse, non secondari, secondo me, ma fondamentali per comprendere anche il meraviglioso viaggio che i due di Baker Street stanno compiendo per trovare se stessi e la conferma del loro grande amore.