Recensioni per
Your guardian angel
di MissAdler

Questa storia ha ottenuto 368 recensioni.
Positive : 367
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
20/07/19, ore 14:24

tesoro, eccomi, ho visto che c'è il cap 4 e quindi passo sul 3: precisa, no? ùù In realtà ho letto da molto, ma sto passando poco tempo alla tastiera...
la parte di questo capitolo che mi ha colpita di più è la frase finale. Non so se fosse "solo" il cliffhanger o se in effetti avessi deciso che questa è la ciliegina sulla torta, ma la notizia che John ha tolto la fede, mi fa pensare al suo contrario, cioè che finora ce l'aveva. sai che non mi ricordo se nella serie ha continuato a portarla? però era ora!!! che diamine, queste morbosità per la (felice) dipartita di Mary non devono turbare la vita dei Johnlock! già quel batuffolo di insicurezza è rimasto col barattolino di gel in mano senza carezzine sulla testa e la mia voglia di dare due schiaffi a John era potente, poi questi colpi al cuore...sì, è bruttissimo quando vuoi, anzi, hai bisogno di contatto con qualcuno e questo ti sfugge. ti senti un nulla, malissimo. Joh ha il potere di portare la luce, come grigie ombre. in effetti nella tua bella storia è un po' il regolatore del bene e del male del sole o l'ombra. il grigio è elegante ma emotivamente il colore più freddo, e più imprevedibile. Immagino che in realtà anche il nostro dottore sia soffrendo, perchè credo che poi dirà a Sherlock che ha evitato di toccarlo per non approfittarsene, perchè gli stava piacendo
lo scoprirò presto!
baci, bravissima,
Setsy

Recensore Master
20/07/19, ore 08:51

Eccomi! Pronta a recensire anche questo quarto capitolo che inizia a portarci già dentro la storia vera e propria e già ho avuto modo di notare alcuni particolari che avevo inserito nel prompt, e che mi ha fatto piacere trovare come John che ha una certa reazione davanti alle foto di Sherlock, per esempio... Ma comunque, il capitolo è stato davvero molto bello. Introspettivo prima di tutto, che è un po' il marchio di questa storia. L'introspezione su Sherlock a mio avviso è ben fatta, le cose che si ritrova a pensare, anche in relazione a suo fratello e a Lestrade, a tratti sembrano quelle di un ragazzino delle medie alle prese con una cotta, il che la dice lunga sul modo in cui affronta i sentimenti e i rapporti umani. Ho visto uno Sherlock profondamente a disagio con se stesso e questo è io credo il sentimento che più di tutti riesce a passare, si è sempre sentito sminuito da Mycroft (meno intelligente, meno straordinario e molto più ordinario e normale di lui), ma qui si ritrova a fare un confronto su un campo che credeva non fosse propriamente congeniale a nessuno dei due ovvero i sentimenti. E si rende conto che suo fratello in questo senso sembra molto più sveglio di lui. Ha instaurato una qualche tipo di relazione con Lestrade, di cui non è del tutto chiara la natura ma che esiste e che intuiamo benissimo attraverso i ricordi di Sherlock di certe reazioni del fratello a certi messaggi. Non sembra niente di ufficiale e forse è un rapporto in fase embrionale, ma è sufficiente a lasciar andare Sherlock a un po' di sconforto. L'unica cosa che sentiva d'avere in comune, una delle poche, con Mycroft era la sua incapacità di instaurare rapporti umani di genere sentimentale e adesso si è visto sfuggire anche questo. Direi che il confronto lo mette in una posizione di netta sconfitta perché lui con John non ha fatto alcun progresso. Mi è piaciuta molto la breve analisi del loro futuro che fa a un certo punto, è convinto che John sia in cerca di una donna che possa fare da madre a Rosie e già immagina scenari catastrofici e molto dolorosi in cui si vede la bambina tolta dalle braccia a quello che, a tutti gli effetti, è un amore paterno. Già ha la sensazione di essersi fatto scivolare ogni occasione tra le dita ed è buffo come un uomo intelligente come lui, che non manca di osservare ogni più piccolo dettaglio della vita altrui, non sia in grado di capire i sentimenti di un uomo come John, le cui reazioni stanno diventando più palesi: l'attrazione, l'amore, la gelosia... è tutto scritto tra le righe e John lo prova facendo di tutto per nasconderlo. E qui arriva il motivo, il pezzo su Irene Adler l'ho trovato di una veridicità spaventosa. Io credo sia realmente così, che John sia convinto che gli piaccia Irene ma non solo che sia proprio innamorato di lei e anche a me questa cosa manda in bestia. Perché (qui ovviamente, nella serie non lo so) la sola ragione per cui John lo crede è perché lei gli manda dei messaggi a cui lui neppure risponde se non di tanto in tanto, questo secondo John significa amare una persona a quanto pare... Ma capisco perché pensa a una cosa come questa, perché non crederebbe mai che Sherlock possa essere innamorato di qualcun altro, dato che non ha mai mostrato interesse per nessuno e tanto meno di lui. Penso che John non si ritenga all'altezza, che sia convinto di non essere abbastanza insomma. E comprendo anche il nervosismo di Sherlock che però, e qui c'è da dirlo, è in parte responsabile di questo equivoco. Sherlock gliel'ha lasciato credere, non ha mai fatto nulla per negare il contrario. Lo ammette lui stesso a un certo momento e la ragione è che lo ha fatto per proteggersi, per non fargli capire che in realtà non era di Irene che era innamorato. Ecco, a questo punto mi domando come due persone che faticano così tanto a comunicare sinceramente e a dirsi cosa provano possano arrivare a un confronto onesto, tirando fuori ogni cosa. Spero davvero che quello che sta succedendo con questo caso li aiuti, perché fino adesso sono stati senza speranza.

A proposito del caso, mi è piaciuto molto il fatto che tu abbia usato delle foto vere di Benedict, ispirando a scatti che ha fatto nella vita reale per scrivere quella scena. Vestiti eleganti, pose non troppo ridicole (almeno stando alle parole di Sherlock) ma alla fine la noia arriva lo stesso. Credo anch'io che Sherlock Holmes non farebbe mai un lavoro del genere in cui c'è una totale assenza di ragionamento, praticamente deve solo mettersi nelle pose che dice il fotografo e rimanere immobile finché non gli viene detto di spostarsi. Forse adatto a qualcun altro, ma non di certo a un uomo attivo come lui, sia nella mente che nel corpo. Naturalmente però lo fa per un caso e allora va bene, anche se mi chiedo a questo punto come si evolveranno le cose perché in questo il prompt che ti ho dato era parecchio specifico, spero solo che tutto si risolva per il meglio ecco.

Insomma anche questo capitolo mi è piaciuto molto, come sempre ricco di tanti dettagli, uno su tutti che mi viene in mente è il "principe d'alabastro" che mi ha fatto pensare che il fotografo ha notato eccome il corpo di Sherlock e magari non solo da un punto di vista professionale. Ma ho notato anche la gelosia di John (sempre apprezzata) e che si vede in un paio di occasioni, quando Irene manda il messaggio e quando il fotografo chiama Sherlock, appunto, principe d'alabastro. Molto bello anche il particolare dei nomi che si sono scelti e il piccolo gioco che nasce col nome Cumberbatch poco dopo. Insomma, altro bel capitolo.
Koa

Recensore Master
19/07/19, ore 22:06

Io lo so che per te non è un signor capitolo, ma lassa sta.
A parte che le foto le ho praticamente viste, e quelle al lago non posso che immaginarle.
Ma i nomi????? Cioè sotto copertura escono da un'altra copertura, è geniale 😂
Davvero, sono felicissima che sei riuscita ad aggiornare anche se sei in vacanza. Continua così! ❤️

Recensore Junior
19/07/19, ore 17:12

Le foto che inserisci sono belle, ma l'introspezione che fai di Sherlock lo è di più.
La sua insicurezza lo rende tenero. Speriamo che la sua gelosia lo porti a parlare con John! DEVONO parlare!
È molto divertente che tu abbia usato come nomi sotto copertura per Sherlock e John quelli di Ben e Martin😄
Buona vacanza
(Recensione modificata il 19/07/2019 - 05:14 pm)

Recensore Junior
19/07/19, ore 17:03

Hahahahahaha ê stata una sorpresa inaspettata ! Benedict e Martin. Meraviglioso! Hahahahaha

Recensore Master
17/07/19, ore 21:32

Adoro tutto ciò tesoro mio, fattelo dire! A D O R O <3
Ciao, eccomi qui per lo scambio :)
Non vedevo l'ora di poter finalmente proseguire la storia e WOW! Cavolicchio, ma quanto scrivi bene? John e Sherlock ormai fanno parte di te, sarà davvero dura leggerli in un altro contesto (devo recensire una storia su wattpad e ha protagonisti proprio loro due) e risultare obiettivi senza dire: NOOOOO, Sherl annusa il cuscino di John per sentirne il suo odore, dannazione! xD ahahaha sto delirando, lo so! 
Detto questo, mi è piaciuta davvero tanto la prima parte, con Sherlock che si finge un modello, mentre il tipo ne rimane deliziosamente estasiato (chiamalo scemo!), e al contempo raccoglie quanti più indizi possibili, come l'assistente donna, che subito offre a John dando per scontato che a lui faccia piacere, che lui ne abbia voglia...
Possibile che siano entrambi cosi idioti? E ciechi? Ora, posso capire John - anche se in campo sentimentale è lui l'esperto - ma Sherlock?!? Non dovrebbe, forse, essere l'investigatore migliore e più intelligente del mondo? Awww, quando si dice l'amore! 
Mi piacciono molto i casi che delinei, sono sempre particolari, e sono sicura che anche questo sarà così, perchè metti sempre una cura particolare in tutti i tuoi lavori, che si estende anche all'ambientazione e alla credibilità, non solo alla coppia in sè - è una cosa che ho notato in tutte le storie che hai scritto, e mi piace da morire questa cosa! Sono quasi tutte soulmates quelle che scrivi, ma c'è anche altro, c'è anche uno studio e un'attenzione ai dettagli che ammiro e ti invidio (di un invidia buona, è!), senza contare che loro, ormai, sono perfettamente IC - e probabilmente l'unico supporto dove potremo vederli ancora in azione, perchè se continua così la prossima stagione, se ci sarà, uscirà quando Rosie va al college -.-"
A parte questo, che dirti ancora? Sei sempre bravissima e ti leggo sempre con immenso piacere! <3
A presto
Alice

Recensore Master
16/07/19, ore 16:51

ciao carissima MissAdler! <3

Comincio dalla fine perché la scena di Sherlock che respira l’odore di John è dolcissima e vera, nel senso in cui non c’è cosa più bella del ritrovare l’odore della persona amata su cuscini, abiti e simili. La fa sentire più vicina a noi. Poi, ovviamente, ogni volta che in una storia trovo Rosie e Sherlock mi emoziono perché sono tenerissimi. Questi continui contatti tra Holmes e Watson, quasi impercettibili, sono casuali o meno? Sai che non so decidermi? Io credo siano parzialmente inconsci e che rappresentino il bisogno dei due di riavvicinarsi e di ritrovare il loro senso, la loro dimensione. Eppure è anche un consapevole, lento, bisogno di riappropriarsi l’uno dell’altro, ma in un senso nuovo, che trascenda il lato amicale per affondare in quello erotico e sentimentale. Ok, a questo punto mollo il flusso di pensiero e torno all'inizio del capitolo. Ho adorato il loro modo di trovarsi belli, reciproco e quasi impacciato, così come il riferimento “Watson soldato” – complimenti, è un’immagine veramente stupenda e sempre graditissima ** - ma più di tutto ho adorato il fatto che Sherlock non sia rimasto al suo posto, dimostrandosi il solito consulente arguto, che vede più degli altri, che coglie l’occasione della presenza subodorata dell’assistente per ottenere informazioni sul caso.

Ma il nostro solito e brillante Sherlock dagli occhi color acquamarina ne approfitta anche per fare una stoccata, per alludere alle conquiste amorose di Watson. Una battuta innocente che puzza appena di gelosia – ed è bello trovarli gelosi e ancora così distanti, è bello che tu stia raccontando la loro storia da questo punto preciso. Non mi fa solo fangirlare, ma amo vedere come svilupperai questa storia, quante altre volte si sfioreranno per una finta casualità – si cercheranno e questo è bellissimo. Una menzione, come sempre, alle bellissime immagini con cui corredi le tue storie. Lo immaginavo proprio così, il bel Sherlock! Prima di chiudere, mi stavo quasi dimenticando di dirti un’altra cosa: si piacciono e si vede, ma resta quel cameratismo e quella fraternità, tra loro, che adoro, semplicemente, come nel pezzo iniziale dove Watson si lamenta della barba **. Un caro saluto, mia cara! Bellissimo lavoro, come sempre :*
A presto,
Shilyss

Recensore Master
16/07/19, ore 00:32

Il capitolo inizia con un’atmosfera tranquilla, apparentemente rilassata. Gesti quotidiani e consueti che si succedono in una sequenza che tu, come al solito, descrivi con uno sguardo quasi cinematografico, e che vanno a costruire uno scenario di rassicuranti abitudini: la lettura del quotidiano, il non fare colazione perché si è immersi in un caso, il giocherellare distratto con una ciocca di capelli umidi…Ma, più sopra, ho accennato ad un ‘atmosfera “apparentemente” distesa. Infatti ecco il vero volto della giornata che bene è espresso anche dall’uggiosità del tempo. Infatti il silenzio nella stanza è “teso e surreale”, Sh prova una sgradevole sensazione di freddo, John è immerso nella lettura del quotidiano ma è evidente che sta tentando di avviare una qualche conversazione con il consulting.
Se c’è qualcosa da dire, e secondo me, c’è, eccome, viene travestita da uno scambio d’informazioni che riguardano Mycroft, Rosie, il passato recente dei terribili fatti che hanno emanato da Sherrinford.
Domina il capitolo un John molto diverso da quello che ha illuminato i precedenti.
Appare teso, quasi distratto, ed i termini che hai usato per descriverlo in quest’occasione rivelano che in lui c’è qualcosa che non va (“…strano…triste…fatica indescrivibile…ecc…”). A dire il vero già nel capitolo precedente, secondo me, c’è qualche avvisaglia di un “disturbo” che appanna la sua solarità. Come ho scritto nella recensione inviata, per esempio, si lascia sfuggire, di fronte ai complimenti che il fotografo elargisce a Sh, a proposito del suo aspetto, un atteggiamento di evidente gelosia. Qui John è comunque più cupo, appare quasi triste e stanco.
E poi c’è quel colore grigio che dilaga dappertutto. Un colore che ha più interpretazioni e dai ragionamenti che Sh fa con se stesso, rappresenta sia un’energia positiva sia una patina di malinconia che appiattisce i fatti, quasi a cercare di spegnere una tensione che, chiaramente, non assedia più solo Sh ma si è trasmessa anche in John. A proposito dell’interpretazione del grigio, ne troviamo, infatti, una lettura positiva nel tocco di classe che dona a John ed il consulting lo immagina nei completi di quegli stilisti che, piacevolissima ironia , “vanno santificati all’istante”. Ma poi ci fai scivolare nella malinconia di quella specie di “fuga” che John mette in atto in bagno, sospendendo all’istante, senza una ragione apparente, la sistemazione dei capelli di Sh.
Ed il colore grigio diventa soffocante, triste e devastante come la frustrazione del consulting di non riuscire a superare lo scoglio della comunicazione con Watson. Sì, perché lui capisce che dovrebbe rivelare al suo “coinquilino” tutto ciò che prova per porre fine, in un modo o nell’altro, alle sue pene. Ho scritto “in un modo o nell’altro” perché sono sicura che in Sh c’è anche disistima di sé e la paura di non avere la risposta che sogna dall’uomo di cui è perdutamente innamorato.
Perciò, in modo efficace, fai dilagare il grigio più spento ed appiattente, che confonde le figure e banalizza i gesti di chi agisce in scena.
Fa pena vedere quello Sh triste ed impacciato mentre tenta, da solo, di sistemarsi i capelli, lasciato improvvisamente ed inspiegabilmente solo da chi aveva proposto quel tipo di pettinatura. Ma è ovvio che il suo problema non è tanto quello estetico, ovvio, ma soprattutto l’incapacità di comunicare con John per capire ciò che sta succedendo. Io azzardo un’ipotesi. Secondo me la crisi di Sh si specchia in quella di Watson che, fino ad ora, è rimasta sommersa e nascosta. Il suo turbamento evidente è, secondo me, proprio dovuto all’accorgersi di ciò che lo lega al consulting. Bello il far presente a Sh che Rosie gli è molto affezionata (“…quando non ti trovava scoppiava a piangere…”) quasi a voler spostare il significato di un sentimento, che ormai non si può più nascondere, su una bambina.
Uno degli elementi portanti non solo di questo capitolo, ma di tutta la long che fino ad ora ho letto, è l’introspezione psicologica su cui basi il “monitoraggio” di ciò che avviene. Infatti, attraverso la tua approfondita analisi psicologica, possiamo seguire la successione degli eventi e, soprattutto, gli stati d’animo che sottendono a determinate azioni. Questo vale soprattutto per Sh, perché è attraverso il suo POV che seguiamo ciò che succede e perciò, per quello che riguarda John, per ora, non abbiamo chiaro cosa gli stia succedendo anche se, come ho già scritto, si può azzardare l’ipotesi che anche per lui sia scattato qualcosa che abbia trasformato la sua amicizia in un sentimento più definito e coinvolgente. O forse, più probabile, il problema è che lui non ha mai ammesso che, per Sh, abbia sempre provato molto più della semplice condivisione quotidiana da bravi coinquilini e d amici.
Scrivevo poco sopra del POV di Sh: a proposito del nostro consulting preferito, devo proprio riconoscere che l’hai caratterizzato con tratti sicuramente IC, ma non in modo non collegato al contesto e basta. Cioè qui non c’è solo l’Holmes affascinante, complicato, che tiranneggia John e chi gli sta vicino perché non riesce a relazionarsi con gli altri. Qui, in effetti, tu stai rappresentando, in maniera convincente, uno Sh post S4, che ne ha passate di tutti i colori e che, quindi, ha subito un deciso “smussamento” delle sue spigolosità caratteriali proprio per le dolorose esperienze in cui è stato coinvolto. Addirittura, ha dovuto reimmergersi nel suo passato, riconoscerne i fantasmi senza volto che l’avevano sempre tormentato, assegnando ad essi un nome ed un’identità. Mi riferisco ovviamente ad Eurus che ha travolto qualsiasi difesa che il consulting aveva costruito per non leggere le terribili verità sulla sorella e, di conseguenza, sulla sua vita..
Dunque, quello che agisce in questa tua long, è uno Sh umano, che ha sofferto e sente che è stato messo a nudo il suo cuore, in cui domina il sentimento esclusivo e totalizzante per John.
A proposito di ciò che sta succedendo a quest’ultimo, alla fine del capitolo, “cali sul tavolo” un asso ed è una scoperta che colpisce Sh in quanto inattesa e particolare, potenzialmente ricca di significati che lui potrebbe aver timore di sondare per non scoprire qualcosa di sgradito: “…John non porta più la fede…”. E così il colore grigio, nella sua ultima sfumatura monotona e triste, viene diradato da una visione sconcertante. Un’altra cosa che John ha fatto che rivela la sua inquietudine. A quella fede è legata Mary, il suo matrimonio, il suo aver voltato pagina rispetto al vuoto lasciato dall’immediato post Reichenbach. È davvero un segnale importante che sconvolge Sh perché io penso che, nel suo disorientamento e nel suo disperato attaccamento a John, potrebbe instillargli, che so, delle idee non positive, che magari si riferiscono alla possibilità che ci sia un’altra donna che potrebbe sostituire Mary accanto a John. Terribile, perché non sarebbe più una fra le tante avventure di Watson “Tre continenti”, ma decisamente la fine per Sh.
Mi scuso con te per essermi dilungata in riflessioni che mi hanno portata in direzioni lontane e molto ipotetiche ma il modo con cui scrivi e i contenuti che ci regali inducono a parecchie riflessioni, tanta è la cura e la profondità con cui ti occupi dei nostri due e di chi sta loro accanto.
La tensione terribile cui è sottoposto Sh nel non riuscire a palesare a John ciò che prova è uno degli aspetti più interessanti, perché più credibili, della Johnlock. Bene, passo e chiudo. Sinceri complimenti.

Recensore Veterano
15/07/19, ore 12:17

Cara Miss Adler,

eccomi qui a leggere il secondo capitolo di questa long.
Devo ammettere che ho trovato questo pezzo superiore al primo, sia per intensità che per scrittura, che trovo ancor più sciolta e fluida, come spesso accade quando la storia prende piede.

Finalmente entriamo nel vivo dell'azione, seguendo Sherlock e John nei primi passi mossi in questa indagine. Fra l'altro, mi incuriosisce parecchio scoprire come Sherlock si destreggerà nei panni di modello!
Quello che Sherlock prova per John pare piuttosto oltre, segno che, evidentemente, covi questa pulsione nei suoi confronti da molto tempo. Mi chiedo cosa provi John che, in questi primi capitoli, appare decisamente più disinvolto e naturale nei confronti di Sherlock, sebbene a tratti si percepiscano dei gesti ambigui ma fugaci.
Credo, peraltro, che tu abbia fatto un buon lavoro sul piano strutturale, fondendo in maniera quasi liquida azione e introspezione.
Sei molto capace e abile, per questo è un grosso piacere leggerti.

A presto, spero.

W.

Recensore Master
15/07/19, ore 00:24

Ciao :)
Beh, in questo capitolo si nota come Sherlock sia così stracotto da non notare dettagli importanti, tipo la fede di John che non porta più. Questo sta a significare che il soldato sta andando avanti, che vuole ricominciare a vivere.
Penso che John si sia comportato in modo così freddo con Sherlock perchè sente qualcosa tra di loro, delle vibrazioni, dei brividi, e non è ancora pronto ad accettarlo, quindi fa lo scostante, non tenendo conto però di ferire a morte il suo migliore amico.
Mi è piaciuta la piccola parentesi di Mycroft, che è un personaggio piuttosto mal sopportato da molti fans, però a me piace molto, è profondo, complesso, più di Sherlock se vogliamo dirlo. Sherrinford ed Eurus hanno lasciato una crepa profonda in entrambi i fratelli, che sarà difficile da rimarginare (anche se loro non rimarginano, ma coprono nel loro Palazzo Mentale, dimenticandolo); sono umani infondo, fatti di carne e sentimenti. Spero ci sia anche qualche piccola parentesi tra il rapporto di Sherlock/Mycroft.
Per quanto riguarda Lestrade, non può che avere ragione: John è davvero sexy con la barba, ma ribatterlo è un colpo basso per il piccolo cuore già crepato del detective..
Chissà cosa succederà ora, sono curiosa di sapere come si evolverà la situazione, come si metteranno nei guai e come ne usciranno :)
Mi dispiace per il papello di cose che ho scritto, ma ho trovato il capitolo piuttosto profondo, e lasciare una piccola recensione non mi sembrava giusto (visto quanto ho scritto).
Continua così, sei davvero brava. Prima della 4x03 avrei trovato questo tipo di Sherlock molto OOC, ma dopo Sherrinford mi sembra abbastanza in linea con il personaggio, vista la sua evoluzione ;)
A presto col nuovo capitolo!
R.

Recensore Master
14/07/19, ore 18:22

Ciao <3
Appena ho finito questo capitolo mi è uscito un grandissimo: "ALLA FACCIA DEL BICARBONATO DI SODIO", perché mi è piaciuto un sacco. Stiamo entrando nel vivo del caso, ma il nostro Sherlock mi sembra più preso dalla barba di John mlmlm. Tra l'altro ho riso un sacco quando il dottore dice che a Rosie non piace e piagnucola ogni volta, o quando Sherlock rimembra i suoi baffi e ringrazia che non li abbia più. Sono felice anche io di ciò xD
E vogliamo parlare della scena del fotografo? A momenti si afferrava e rivoltava Sherlock come un calzino, santo cielo.
Poi tu mi uccidi se mi metti momenti fluff fra Rosie e Sherlock, muoio malissimo. Che dolcezza e soprattutto che belle introspezioni su Sherlock, che è meravigliosamente IC <3
Alla prossima

Nao

Recensore Master
14/07/19, ore 15:49

Se erano travolgenti le foto di John con la barba che ci hanno accolto nel primo capitolo, quando ho aperto il seguente sono rimasta "colpita e affondata", perché l'immagine che hai scelto è di una bellezza davvero unica. E, secondo me, rappresenta molto efficacemente questo "nuovo" Sh, che ha perso l'arroganza e la sua superiorità del periodo delle prime due Stagioni , ed ora esprime con limpidezza la sua anima, ed è ancora più affascinante.
In questo capitolo, secondo me, comincia ad uscire, in modo non esplicito ma dai chiari segnali, un certo "qualcosa" da parte di John nei confronti di Sh che potrebbe significare che, anche per lui, è in atto una presa di coscienza su ciò che, passate la tempesta e la rabbia, appare dai contorni sempre più nitidi. Tu lo esprimi efficacemente con quello sguardo che, spontaneamente, si posa sulle labbra di Sh per poi "fuggire" altrove, quasi a nascondersi. Ma il suo turbamento diventa evidente, almeno secondo me, trasformandosi in un atteggiamento di protezione e, più esplicitamente, gelosia nei confronti del consulting quando il fotografo si sofferma un po' troppo, a giudizio di John, su quello che è il fascino indiscutibile di Sh.
Un piccolo appunto su come hai condensato, facendolo esprimere dal tizio che dovrebbe occuparsi del book, le caratteristiche salienti della bellezza di Holmes (“…così particolari, oserei dire aristocratici…”).
Sono passati anni e fiumi di parole dalla loro prima apparizione sul video, in quell’ormai mitico, per noi sherlocked pure galeotto, ASIP eppure la tua veloce definizione mi colpisce come se fosse il tassello mancante che andavo trovando da tempo. Certamente, di fronte alla fluidità della tua prosa e alla capacità di esporre con minuzia ed in maniera preziosa dei particolari che racchiudono molti fondamentali significati, come ad esempio, l’ormai totalizzante devozione che Sh prova per John o, come ho espresso più sopra, la gelosia di quest’ultimo, la mia osservazione circa l’estetica di Sh appare forse un po’ leziosa e di scarso spessore ma io ho voluto esprimerla perché mi piace trasmettere a chi scrive le emozioni che riesce a trasmettermi.
Ciò anche se si tratta di osservazioni che possono scadere, per qualcuno, nella futilità. Ma m’interessa soprattutto comunicare ciò che la lettura mi suscita.
Detto, anzi, scritto questo, ritorno sulla figura di John che tu, in questa long, stai delineando con pennellate di una positiva energia che sembra aver spazzato via le ombre della S4. Davvero, è un John che mi piace molto, ritratto nella sua spontaneità che, non sempre, comunque affiora e dà luce e leggerezza al testo (“…non può evitare di alzare gli occhi al cielo…”).
Tornando a Sh, un elemento che io trovo catalizzatore rispetto all’evoluzione che il personaggio sta vivendo nella tua long, è la presenza di Rosie che fa esprimere un’impensabile tenerezza e capacità di accudimento che pensavamo impossibili da trovare nel consulting. Bellissimo, infatti, quel suo cullare con delicatezza la bambina, che si rivolge a lui con fiducia perché il papà è stato vinto dalla stanchezza, ed il depositarla con perizia quasi materna nella culla.
Ma questa scena è il preludio dolcissimo ad un altro momento importante del capitolo, secondo me quello in cui hai profuso davvero tanta sensibilità e capacità di tradurre, in parole ed immagini delicate, l’impeto di un sentimento che, ormai, ha travolto Sh e ne fa oggetto di un intenso travaglio interiore ma costituito anche da un fluire di percezioni puramente fisiche che lo “condannano” a pensare costantemente a John, desiderandone in modo appassionato la presenza e l’attenzione.
Ecco dunque quella che, per mia comodità, chiamo la “scena del cuscino”.
Sh, dopo aver deposto Rosie addormentata nella culla, afferra il guanciale di John e vi affonda il viso. Mi è piaciuto questo tuo raccontare di un gesto che trovo diffuso (alzi la mano chi non l’ha fatto nei riguardi del cuscino di una persona cara…) anche nella vita reale e che giudico coinvolgente e tanto umano. Si affonda il viso, come il consulting, in un tutt’uno di odori, sensazioni tattili, in cui si ricerca la presenza di una persona amata.
Sh, da eccelso investigatore qual è, anzi, vorrebbe entare nei più microscopici recessi di quella stoffa, in cui si sono impresse le azioni di John durante il sonno, per coglierne meglio l’essenza, il significato, la dimensione umana.
Ed è il contrasto con la “macchina”, definizione che meglio rispecchia la disumana razionalità ed efficienza di Sh nelle prime due Stagioni, e la visione di un uomo innamorato perdutamente che affonda il viso in un cuscino per sentirsi più vicino alla persona amata.
Il capitolo si chiude con un pizzico d’ironia perché ritrai il consulting in una vera e propria fuga tattica di fronte a John che sbottona la camicia prima di andare a letto.
È una scena, questa, che mi ha fatto sorridere perché il grande consulente investigativo fugge davanti a ciò che potrebbe scatenare l’inferno. Anzi no, il paradiso.
Sei brava davvero.

Recensore Master
14/07/19, ore 00:14

Se posso esprimermi sulle foto che alleghi per accoglierci nella tua long, trovo devastante quel John barbuto e, anche se sono decisamente sherlocked, la visione che ci regali è superbamente rimescolante.
Ed è proprio un John con la barba la prima immagine di questo capitolo e trovo ben riuscita la sequenza di gesti e di sensazioni con i quali rappresenti il suo insolito aspetto.
Come di consueto, ritrovo la tua preziosa minuzia nel comporre le scene e nel cogliere gli atteggiamenti dei personaggi, elemento questo che è determinante per aggiungere credibilità a ciò che racconti.
Simpatico il contrasto tra la sua nuova immagine e l’entrata in scena di un “trafelato e sudaticcio” Greg che irrompe sulla scena con un’interessante proposta d’indagine per Sh. A proposito di quest’ultimo, ho trovato molto IC il concetto di “corpo” che gli fai esprimere e cioè come quello di un semplice mezzo per spostare il suo cervello da una scena del crimine all’altra.
Dal punto di vista temporale vedo che siamo in un post S4, perché al 221b c’è, oltre a John, anche Rosie ed è anche la situazione emotiva del consulting che pone i fatti dopo il caos dell’ultima Stagione.
Infatti Sh non ha più il completo autocontrollo delle sue emozioni come prima, come avveniva grazie alla sua formidabile razionalità e, anche se riesce a non lasciarsi scappare alcuna espressione di completa venerazione nei confronti di John, cogliamo la sua insicurezza, la sua fragilità, il suo essersi totalmente innamorato del suo “coinquilino”. Evidente è che i sentimenti stanno avendo la meglio sulla sua logica e sul suo sentirsi al di sopra degli altri. Un’autostima che, in realtà, come ben sappiamo, è la maschera che copre un’infanzia difficile ed un’adolescenza che possiamo benissimo ricostruire come segnata dall’atteggiamento persecutorio di chi, tra i suoi coetanei, lo riteneva troppo diverso.
Ed è davvero ben costruita la scena del suo incontro con John, dopo la parentesi di due settimane a Belgrado con Mycroft, trascorsa a star male per la lontananza da lui.
Hai saputo creare un’atmosfera d’attesa e di tensione nella scoperta progressiva che il consulting, ormai completamente preso da Watson, fa del nuovo aspetto di quello che sarà il suo “manager” per l’indagine. Sei stata grandiosa nel centellinare non le immagini ma, addirittura i particolari di esse, come per esempio, la “striscia di pelle sulle caviglie” che i jeans attillati fanno scorgere, o sul profumo di John che completa l’opera di annientamento. Veramente indimenticabile, anche perché lo descrivi talmente bene che ci sembra di vederlo dal vivo, quell’indugiare di Sh per non guardare, senza un’adeguata pausa di “preparazione” il volto dell’oggetto del suo amore, ormai travolgente. Sì, perché è evidente che non si tratta solo d’attrazione fisica ma anche dell’affiorare di un legame profondo che ha messo le sue radici fin da quel loro primo incontro al Barts.
A dare il colpo di grazia a Sh c’è poi la fase del suo camuffamento ad opera di Watson che gli sistema i capelli in una nuova pettinatura. Infatti è con le “ginocchia traballanti” che il povero Holmes si alza dal bordo della vasca.
La figura del medico, nella tua storia, almeno come si presenta in questo primo capitolo, è molto piacevole, non è il John cupo e rabbioso della S4 ma è solare, comunicativo, sicuro di se stesso.
Una long, questa, che si preannuncia davvero interessante.

Recensore Master
13/07/19, ore 09:20

Ciao, altro stupendo capitolo così come i precedenti. Ho letto che lo hai definito di transizione, ma a mio avviso non lo è nel senso vero e proprio. Cioè, non c'è soltanto questo. Come per tutte le storie introspettive, soprattutto quelle ben fatte, non c'è mai niente di "filler" che vada semplicemente a riempire i buchi tra un fatto e l'altro, ma ogni tassello costruisce una parte del personaggio o della trama in questione. Sherlock in questo caso, ma non soltanto perché nel capitolo (che alla fine non è poi così breve) non c'è soltanto lui, ma ci sono diversi input che ho trovato molto interessanti.

Il primo è praticamente all'inizio e riguarda Mycroft, che è uno spunto narrativo in realtà molto interessante soprattutto per il contesto che hai usato. E che non mi aspettavo, perché ero convinta che ti saresti concentrata più su Sherlock e John che sugli altri. Eppure c'è e ne sono molto felice, perché come sapranno anche le pietre ormai, io amo molto Mycroft Holmes. Quel dialogo che lo riguarda, tra Sherlock e John, chiarisce il fatto che sono passati sette mesi dagli eventi di Sherrinford e di Eurus, il che rende il tutto ancora molto fresco. Mycroft ci viene descritto attraverso lo sguardo di uno Sherlock che sì, è distratto da John e da quanto è sexy e cose così, ma che per un attimo si lascia trasportare dalla preoccupazione. Mycroft sembra diverso da come lo ha sempre visto, ovvero algido, distante, disinteressato... e mentre John lo crede più umano, per Sherlock invece c'è qualcosa che non va e che lo preoccupa. Lo percepisce come stanco e questa a mio avviso è la descrizione che più ci permette di capire cosa gli sta succedendo. Una stanchezza che a quanto pare è preoccupante e che dà a Sherlock motivo di rimuginarci. In realtà il capitolo non mostra altro se non che tra Mycroft e Greg è iniziata una sorta di amicizia. Sherlock ce la descrive con un tono quasi dispregiativo, come se fosse un male (quando poi è stato lui a dire a Greg di "tenerlo d'occhio" ma va beh...), ma in realtà penso che la sua freddezza e l'apparente disgusto nascondano un miscuglio di invidia e gelosia. Quest'ultima è palese da divers fattori, specie da come torna a far finta di non conoscere il nome vero di Lestrade. Non credo sappia di preciso cosa ci sia fra lui e suo fratello, ma è chiaro che stanno diventando molto intimi. E Sherlock deve aver fatto delle proprie deduzioni perché sa che suo fratello, su queste cose, è molto più sveglio e spaventato di lui quindi deve aver tratto le sue debite conclusioni. Questi pensieri io credo li abbia già fatti nell'arco di questi sette mesi, ma che siano ritornati nel momento in cui lo ha rivisto e che ha scatenato forse anche un po' di gelosia nei confronti di Mycroft. Sentimento che spero ci sia, perché io amo molto la gelosia di Sherlock verso il fratello. Gelosia che non ammetterebbe mai, oltretutto. E poi, d'altronde questo è un capitolo che parla molto di sentimenti di quel genere, specie l'invidia. Che è diversa rispetto alla gelosia. Mi spiace un po' che Lestrade si trovi al centro di tutto questo, ma a quel punto del capitolo lui diventa un po' il fulcro dei due pilastri narrativi della storia. Il primo riguarda Mycroft, di cui ho già abbondantemente parlato, il secondo riguarda proprio John. Ed è quest'ultimo che scatena una forte invidia in Sherlock. Ne prova parecchia, ma non perché prova dei sentimenti negativi nei confronti di Lestrade, quando perché si accorge della sua affabilità, della naturalezza con cui ha detto a John ciò che in realtà Sherlock stesso cova da tempo, e lo ha fatto con una facilità disarmante e sente di non poter mai fare nulla del genere. Anzi, pensa addirittura che, se ci avesse provato, non avrebbe mai ottenuto lo stesso effetto. Molto triste e molto reale anche, ammetto d'essermi in parte riconosciuta in alcuni dei ragionamenti che fa. Questo capitolo va molto a scavare dentro di lui e ci rendiamo conto che il suo disagio è molto più profondo di quanto non sembri, non so quanto tutto questo abbia a che fare con gli strascichi di Eurus. Non so fino a che punto questo disagio c'entri col passato che Sherlock ha ricordato da poco, ma mi pare qualcosa di molto nuovo nella caratterizzazione del personaggio. Che di solito non si sente mai inadeguato in queste situazioni, si sente forse non abbastanza da essere amato ma c'è una sottilissima differenza col senso di disagio e inadeguatezza che sta provando in questo momento. Anche se sembrano la stessa cosa, sono due concetti un po' diversi e che spero tu voglia approfondire nei capitoli a venire. Intanto in questo ci sono molti aspetti che ti sei preoccupata di sottolineare, mi sono arrivati più i sentimenti che vertono sul negativo (la preoccupazione per Mycroft, il disagio, l'invidia e la gelosia...) ma è anche vero che ce ne sono di meravigliosi. Il primo a cui penso è proprio l'attrazione sessuale che Sherlock sta provando e che diventa sempre più forte. Lui la paragona all'astinenza dalle sigarette, forse lasciando volutamente da parte quella per la droga, e si rende conto di desiderare quel contatto che ha ricevuto, quasi inavvertitamente, il giorno prima, come una persona che si fuma una sigaretta dopo non aver fumato per degli anni interi. Si sente un po' così e mi è piaciuta molto anche tutta questa associazioni ai colori, che nasce proprio da John e che sta in relazione al calore che ha provato quando se l'è trovato vicino. A me Sherlock è parso un assetato in un deserto, ma la sua non è mero desiderio sessuale. Non c'è soltanto questo, anche se è parecchio presente, lui ha bisogno di essere amato. Insomma, lo vedo più come un gattino spaurito che si è bagnato sotto la pioggia e che viene a cercare le coccole dopo che l'hai asciugato e curati. E speriamo che vada a finire bene per lui, perché per ora non è successo poi molto al di fuori della sua testa. Nel senso che John lo pianta lì con la lozione per i capelli, senza preoccuparsi di mettergliela. E questo potrebbe aprire uno spunto di riflessione su John, ma prima vorrei sottolineare un altro momento che mi ha dato da pensare. C'è un punto in cui John dice a Sherlock che è mancato a Rosie. Dice che la bambina ha gattonato fino a camera sua e che, non trovandolo, si è messa a piangere. A stranirmi di questa frase che è comunque molto dolce, è la sensazione che in John ci sia stata dell'amarezza più che della dolcezza. In realtà non è una sensazione, tu sei stata molto chiara a farcelo presente. E me ne domando la ragione. Mi chiedo quali siano le riflessioni di John a questo punto, perché ci sono dei momenti in cui sembra che se ne freghi di Sherlock o che non ci pensi affatto in quel senso, altri in cui al contrario prova cose che non riesco del tutto a spiegarmi. Mi verrebbe da pensare che John sia innamorato di Sherlock, ma che sia convinto di non poter essere mai ricambiato. Sarebbe molto da lui, questa cosa. Così come il farsi dei film mentali tutti sbagliati! Beh, non ci resta che aspettare immagino. Anche perché, avendo ideato il prompt, in linea di massima so quello che potrebbe succedere nei prossimi capitoli. Spero che serva a dar loro una bella svegliata, intanto ti faccio i complimenti per quest'altro bellissimo capitolo.

Koa

Recensore Junior
13/07/19, ore 00:59

Ciao,
Solo adesso ho visto il III capitolo.
Dal titolo pensavo che ci sarebbe stato un bacio o qualcosa del genere, dato che quel libro non ha una trama (non l’ho letto ma ho visto i film, in realtà solo il Primo, quello che ha dato il titolo al tuo capitolo; ma mi ê bastato, come ho detto, il film ê noioso, banale e stupido, ovviamente senza offesa a coloro che apprezzano questo film), ma non ê stato così. Povero Sherlock! ci ê rimasto male quando John se ne andato, ma tu non capisci i sentimenti e magari è interpretato male la sua uscita, chissà, lo scopriremo solo continuando a seguire questa meravigliosa storia .
P.S. belli gli anelli, non vedo l’ora di vederli in funzione