Recensioni per
Your guardian angel
di MissAdler

Questa storia ha ottenuto 368 recensioni.
Positive : 367
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
17/11/19, ore 14:29
Cap. 11:

ALLORA NO.
NO.
Keep calm.
No, al diavolo, come faccio a stare calma?! Tu non sai, NON SAI, quanto ho sclerato leggendo questo capitolo. Tu hai inserito l'hurt/confort e l'erotismo, INSIEME, e questa cosa mi ha letteralmente ammazzata. E' tutto così perfetto che credo che la mia anima sia volata in paradiso, ma adesso ritorno nella mia forma materiale per cercare di scrivere una recensione più seria. Sherlock sente e sa che anche se tutto in quell'appartamento è rimasto uguale, lui e John non saranno mai gli stessi di prima. Ora John si prende cura delle sue ferite, lo medica, e io ti giuro, l'introspezione di Sherlock è così perfetta e appassionante, che mi sono immedesimata completamente... COME SE NON FOSSE ABBASTANZA.
E secondo te come mi devo sentire nel leggere di John che prende e lo tocca e gli afferra il viso?
MALE, OVVIAMENTE.
Cioè, bene. Insomma, hai capito. Comunque la tensione era palpabile. Ci speravo e alla fine qualcosa è successo. C'è un bacio e c'è John che prega di essere perdonato per non aver capito prima. Ci sono le sensazioni di Sherlock (tenerissimo quando teme di star per morire lol), ci sono loro e nessun altro che si scambiano quel bacio che... posso dire che mi ha fatto girare la testa? C'è una passione ma anche una delicatezza che comunque ha permeato per tutto il capitolo, sei stata brava a farmi battere il cuore... che poi non mi hai solo fatto battere il cuore, ma è meglio che mi censuro. Comunque bello, bello, BELLO, forse uno dei miei capitoli preferiti (ma va?). Sei stata troppo immensa, sappilo.
A presto <3

Nao

Recensore Master
17/11/19, ore 13:40
Cap. 15:

Premetto che questa storia l'avevo già letta quasi tutta. Ergo, ho finito il capitoli che mi mancavano e ho deciso di lasciare una recensione cumulativa. Non l'avevo ancora fatto, ma mi riproponevo di farlo a breve, quindi eccomi qui. Spero non ti dispiaccia!

Punto primo: parlare di Sherlock, scrivere di Sherlock è immensamente difficile. Restare IC penso sia incredibilmente complicato, visto che lui è uno il cui cervello non smette mai di lavorare, su uno stream of consciousness di pensieri analisi deduzioni - pensieri analisi deduzioni continuo. Quindi la difficoltà enorme sta proprio nel rendere il suo modo di pensare. Tu hai fatto bene a non scendere in dettaglio troppo in profondità, perchè visto che qui si parla anche di amore, questo è troppo poco razionale per essere trattato con un metodo scientifico analitico-deduttivo. Riprodurre il pensiero di Sherlock è impossibile per noi comuni umani :)
Più semplice, in qualche modo John. Resta una persona intelligente e brillante, piena di ottime qualità, prima tra tutte il cuore. Lui è uno che lo mette in ogni cosa. Si danna per Sherlock, lo segue, lo ammira, lo apprezza, riesce a sopportare le sue stranezze e sviluppa quindi un amore/amicizia misto a un senso di protezione, perchè sebbene Sherlock sia una delle persone più geniali al mondo, è ovviamente ignaro di alcune implicazioni della vita reale. Troppo triviali, troppo semplici per il suo cervello. Eppure, basilari. Infatti il desiderio che cresce tra loro non può esprimersi in una notte di sesso, ma va scoperto piano piano, in modo delicato, a recuperare gli anni andati. E solo John può guidarlo, nè penso sia possibile per Sherlock accettare di non essere il migliore anche su quel campo se non da John. Coesistono, una sorta di Ying e Yang, si compenetrano, uno sopperisce alle manchevolezze dell'altro.
A volte penso che sia Shelock quello che ci guadagna di più. Nella cristallina perfezione del suo Mind Palace forse avrà adesso qualche minuscola imperfezione, magari qualche panno fuori posto, ma sono quelle piccole cose che danno calore e rendono la vita degna di essere vissuta. Così John lo aiuta a vivere e a capire il senso dell'amore. Una necessità oltre la ragione.
Sono una coppia bellissima, ed è ovvio vederli insieme anche sotto il punto di vista erotico. Troppo amore prima o poi esplode, ed è esattamente quello che gli capita. Magari sarà una deflagrazione controllata dal giudizio di John, ma sono certa che li brucerà di passione.

Recensore Master
16/11/19, ore 20:11
Cap. 15:

Ieri te l'ho scritto sotto il post, oggi te lo ridico qui: questa storia l'avrei letta pure se fosse una one shot di millemila pagine senza fare una piega! Perché è meravigliosa per tanti motivi, il primo è John, lo sai, John è il mio punto debole (poi tu hai praticamente messo quasi ogni mio kink), lo Sherlock come lo stai descrivendo, la trama gialla, la sottotrama (ma neanche tanto sotto) in cui si vede una mystrade all'inizio, le sensazioni, le emozioni è tutto così bello che sarebbe impossibile annoiarsi.

Di questo capitolo in particolare ci sono tante cose che ho adorato.
La consapevolezza di Sherlock non essere mai solo (quella semi-citazione non so se voluta o no del "Non sono mai solo" che mi ha portato alle cascate con un Moriarty in ginocchio e John e Sherlock che si sorridono)
Mycroft che sa, che capisce, che si sente in colpa, Mycroft che si lascia muovere dai sentimenti per una volta.
E John, che devo dire di John? Che lo amo? Si sa, no?
Accudire Sherlock, proteggerlo da qualsiasi cosa (anche se stesso), insegnarli, per una volta, qualcosa.
E John ne ha di cose da insegnare 😂
Vabbè Sonia, non ha senso sta recensione ma spero che si capisca quanto sto amando ogni parola che stai scrivendo.
Aspetto l'aggiornamento con ansia ❤️

Recensore Master
16/11/19, ore 15:37

Ciao tesorooooooo ❤️
Tu mi vuoi mortaaaaaaaaaa, dillo pure! È più che ovvio!
Cavolo, come si respira? XD ahahahaha questi due insieme sono stupendi ed è stato meraviglioso vederli così intimi, così fusi in una sola entità, così avvinghiati da sembrare un'unica persona. E nemmeno hanno fatto l'amore ancora, sfogando semplicemente la tensione, l'adrenalina rimasta loro appesa, quel desiderio cocente che li ha sempre tenuti legati anche se inconsapevolmente, anche se in silenzio. E l'hanno fatto proprio sulla scrivania di Anderson ahahaha rido fino a domani! 
È stata una scena molto eccitante, lo ammetto, pregna di carica erotica e di amore; ha riscaldato l'ambiente altrimenti freddo di una centrale di polizia e ha permesso a John e Sherlock, non solo di conoscersi in modo ancora più intimo, ma anche di parlarsi e confidarsi, chiarirsi su Evan e sulla questione del quasi stupro. Parlare anche di Mycroft, in qualche modo l'elefante nella stanza. Così come Sherl, anche io sono convinta che Myc non avrebbe spedito suo fratello incontro a una missione così pericolosa se avesse conosciuto i veri rischi che avrebbero corso. Mycroft si crede Dio, su questo John è nel giusto, ma vuole bene a Sherlock, non gli farebbe mai del male.
Bellissimo capitolo tesoro, davvero! Sei sempre più brava, in ogni scena che scrivi, in ogni momento che condividi con noi. Non mi stancherò mai di dirtelo!
A presto prestisismo
Alice ❤️

Recensore Master
16/11/19, ore 10:05
Cap. 15:

Ciao, nella speranza che il computer regga (sì, sto avendo di nuovo problemi, ma lasciamo perdere) provo per la seconda volta a lasciarti una recensione. Dunque, questo capitolo io lo aspettavo. Fin dalla scena della tentata violenza a Sherlock che aspettavo il suo crollo, forse te lo avevo anche detto che mi aspettavo che prima o poi sarebbe crollato emotivamente e psicologicamente e che la sua sicurezza era solo una mascherata. Di fatto, John ha ragionissima. L'esperienza ha provato anche lui che si è limitato ad assistere, certo poi lo ha salvato e ha risolto la situazione, ma non dev'essere stato facile per lui restare a guardare. E infatti lo dice, tu ce lo metti nero su bianco permettendoci di comprendere sino a che punto questa esperienza li ha provati. Un trauma che pare che sia Lestrade che Mycroft sottovalutino, specie quest'ultimo che non si trattiene dal lanciare al fratello battutine sul sesso ora che sta con John, pare non pensi minimamente al lato psicologico e al trauma subito. Forse da un lato può sembrare strano per un uomo come Mycroft, che capisce tutto da un'occhiata e ne trae deduzioni, ma è anche vero che Mycroft ha sempre lasciato da parte il lato emozionale di Sherlock, non gli ha mai dato troppa importanza, come se non fosse quello il suo problema principale. E infatti le sue deduzioni sull'emotività le ha drammaticamente sbagliate, facendosi battere da un'anziana signora neanche troppo geniale, ma di certo molto più furba di lui questo va detto. Ad ogni modo, pare che chiunque eccetto John sottovalutino lo stato di Sherlock. Che proprio in questo capitolo e in un momento di eros, si blocca letteralmente e ha una crisi di panico. Crisi che pare preoccuparlo più per l'effetto che potrebbe avere su John, che per se stesso. Mi è tornato in mente il momento in cui temeva che John non l'avrebbe più voluto dopo la violenza subita, mi pare che abbia pensato una cosa simile nei capitoli passati. Qua è più o meno la stessa cosa, pensa al fatto che John potrebbe lasciarlo o capire male e andarsene e lui non sembra essere disposto a questo, non ora che si sono trovati. Come se sapesse che la perdita di John ora, gli provocasse un dolore fortissimo. D'altra parte la reazione che ha quando pensa che John non lo voglia più toccare la dice molto lunga, in realtà ha capito proprio tutt'altra cosa, solo che sul momento non lo sa e reagisce come una vera e propria regina del dramma. Una "drama queen" in carne e ossa e riccioli. Insomma, Sherlock è provato da quell'esperienza e il dolore che prova io credo che non sia ancora uscito tutto quanto. Ha ricordato quel momento e il suo corpo e la sua mente hanno reagito di conseguenza, il base al trauma subito. Ma non ha ancora raccontato a nessuno le sensazioni che ha provato e io non vedo l'ora che arrivi questo momento, e spero che tu ce lo inserirai tra una scena d'amore e l'altra perché a mio avviso un po' di sofferenza ne vale tantissimo la pena. Di certo ne è valsa qui. Questo fraintendimento di Sherlock l'ho trovato adorabile, la sua inesperienza nelle faccende di sesso, la sua verginità (che a questo punto non è un concetto meramente fisico, ma è un'innocenza quasi spirituale) è venuta fuori tutta insieme e io l'ho trovata adorabile. Lui è convinto che il sesso sia solo l'atto fisico per eccellenza, la penetrazione insomma e che solo così può provare piacere. Non si rende conto che ci sono molti altri modi di star bene col proprio partner e io so dove vorrai arrivare con questo discorso, perché so cos'hai in mente, ma per intanto mi godo il momento. John lo sta conquistando e lo sta facendo nel migliore dei modi. Piano piano, con pazienza sta ricostruendo il suo rapporto con Sherlock, lo sta amando in ogni istante. Ma più importante, si sta facendo perdonare. Cosa della quale John ha un disperato bisogno, dopo tutto quello che è successo, a John serve che Sherlock lo perdoni e quanto fatto finora sembra non bastare. Di sicuro se lo vuole coccolare, e io sono molto d'accordo con questo. Insomma, bellissimo in ogni parte. Anche i pochi momenti con Rosie, che rinfrancano lo spirito di Sherlock così come l'immagine di lui che cucina con Rosie accanto per John che deve tornare. Non c'è ancora una serenità familiare, però c'è un inizio di serenità. E lo si percepisce da questa scena finale, che spero sarà solo la prima di tante altre.

Un'ultima menzione alla scena con Mycroft. Anzitutto lasciami dire che ho amato questa costruzione della scena, che sì, è molto cinematografica e che mi ha ricordato tantissimo proprio Sherlock. Moffat e Gatiss hanno montato (non loro di persona ovviamente) più di un episodio in questa maniera. Mi ha ricordato tanto Sherlock e di questo ti faccio i complimenti. E non ho nemmeno trovato il capitolo noioso, se è questo che ti spaventava. Anzi, io amo quando i capitoli sono un po' più lunghi. Detto questo, la scena con Mycroft era un altro passaggio doveroso e forse anche doloroso, a tratti. Mycroft sta a pezzi, questo è chiarissimo dal linguaggio del corpo che usa. In realtà credo che tutto questo serva a capire quanto Sherlock stia male, cosa che però non riesce a dedurre nella sua interezza. Forse vuole contare i danni, ma anche far capire che sa. Questo è un atteggiamento molto da Mycroft a mio avviso, fa battutine su lui e John solo per dirgli che comunque lo sa. Rivalità fraterna sull'intelligenza che non dovrebbe mancare mai in una storia. Significativo anche il passaggio in cui parlano di Lestrade. Io ero convinta che loro fossero già avanti con la relazione, e invece Mycroft sembra non accettarla appieno. Questo mi ha confusa, non ho capito se Mycroft ha reagito così perché non voleva ammetterlo o perché tra lui e Greg è successo ancora poco o niente. Ma questo sarebbe strano, dato che Sherlock aveva già dedotto che i due vanno a letto insieme. Conoscendo Mycroft può essere che voleva negare davanti a Sherlock di essere coinvolto da qualcuno, proprio lui che rompeva su questo punto, però ammetto di non esserne pienamente sicura. Comunque mi è piaciuto, ecco.

E mi è piaciuto anche il capitolo, aspetto ovviamente il prossimo con trepidazione.
Koa

Recensore Master
16/11/19, ore 07:59
Cap. 15:

Questo capitolo è bellissimo. Sei una scrittrice grandiosa e per niente noiosa 👏💕

Recensore Veterano
15/11/19, ore 18:54
Cap. 15:

Ciao, anche questo capitolo è molto bello, si capisce come john non voglia mettere fretta a Sherlock memore del tentato stupro di Evan ai danni del detective.
Sherlock sembra non rendersi pienamente conto dell'esperienza che ha vissuto e per quanto lui continui ad affermare che può " gestire l'esperienza da solo è ovvio che non è cosi".
Attendo con ansia il prossimo capitolo..questo l'ho già riletto 2 volte
Ciao

Recensore Master
11/11/19, ore 11:28

Ciao carissima **
Io boh, troppo innamorata.
NON CE LA FACCIO IN QUESTA VITA, NON CE LA FACCIO.
Tu non sai (anzi, probabilmente lo sai in quanto autrice) dell'angst misto a fluff che mi hai appena regalato. No, davvero, tutta la parte di John e Sherlock, che si parlano, si stringono, ci sono l'uno per l'altro, FINALMENTE SENZA PIU ODIOSI MURI DAVANTI, mi ha fatto semplicemente sciogliere. E meno male, perché dopo il capitolo angst della scorsa volta, Sherlock e John avevano bisogno di questo... sono dolcissimi, e sono così IC che fangirlo ancora di più nel vedere che si dicono certe cose.
Lestrade è una sagoma xD
"Ma quindi sai come mi chiamo?".
E beh, si, e che a Sherlock piace triggerarti, mio caro amico AHAHHA.
E quindi è stato Mycroft a volere Sherlock in questa missione (che poi si è rivelata pericolosissima proprio per lui?), e John forse si è un pochino incavolato... beh sì, effettivamente è una reazione normale, sai com'è xD
Comunque l'importante è che adesso sia Sherlock che John possano tirare un profondo sospiro di sollievo. Tra l'altro sono molto curiosa di capire come si evolverà la loro relazione adesso che hanno scoperto le loro carte... sto adorando visceralmente tutto ciò, sappilo.
Ci sentiamo al prossimo capitolo della storia <3

Nao

Recensore Master
09/11/19, ore 13:51

BUON COMPLEANNO TESORO BELLO <3
Avrei voluto farti un regalino grafico, ma poi ho pensato che leggendoti e recensendo avremmo "vinto" entrambe, per cui eccomi qui <3
Mi mancava questa storia e mi mancava la tua scrittura sempre dettagliata, ricca, pregna di emozioni, quindi quale modo migliore per iniziare il weekend se non leggendo di questi due detective che ci hanno rubato il cuore - e che a loro volta se lo sono rubato?
Veramente, il loro amore è qualcosa che mi scalda, che mi scivola sulla pelle con dolcezza e mi lascia un profondo senso di piacere, come quando si beve una cioccolata calda in una giornata fredda o si legge un bel libro sotto le coperte. Sono meravigliosi insieme, si completano in modi che non pensavano possibili. E John è l'amore e anche l'eros - come il suo profumo - quando si rapporta con Sherlock a quel modo. I suoi sguardi, le sue frasi, il modo di toccarlo... tutto è miccia incandescente per il bel detective, che sembra sciogliersi e plasmarsi in una nuova forma sotto le mani esperte di John, sotto il suo pensiero, con l'eco delle sue parole che gli rimbomba nel palazzo mentale...
E dire che ancora non hanno nemmeno fatto l'amore! Eheheh
Il tutto è condito da un senso di appartenenza incredibilmente forte, e si vede soprattutto nella scena nella cucina della signora Hudson, che li tratta alla stregua di figli, dove Rosie gioca col padre e abbraccia il suo altro papi <3 e Sherlock non può fare a meno di sentirsi colmato, in balia di un affetto e di un sentimento che non riteneva possibile!
Okay, questa recensione non ha senso ahahaha ma che vuoi farci? La tua storia e la tua scrittura mi mandano in tilt xD
Oltretutto adoro che l'indagine sia ancora in corso e che nonostante la storia d'amore di sottofondo, anche la trama investigativa è presente e ben curata - come dimostra l'incontro con Myc e Greg. E comunque Mycroft rimane sempre il mio preferito ahahah non posso farci nulla! E tu sei così brava a renderlo che *__________*
Bon, mi sono dilungata anche troppo! Spero di leggerci ancora presto!
Un bacione e un sincerio augurio per una bella giornata <3 <3
Alice

Recensore Master

Ciao carissima, e buon compleanno (di nuovo).
Quale occasione migliore per non continuare questa storia e regalarti il mio giudizio? (regalo, insomma, una mezza sofferenza considerando quanto sclero ognii volta xD).
Questo capitolo è stato qualcosa di incredibilmente intenso, emozionante e struggente. Ci vuole sempre il giusto tatto per trattare certi argomenti, tatto che hai dimostrato di avere, non che avessi dubbi ovviamente. Sherlock ha rischiato grosso con Evan, e credimi, con l'introspezione che hai fatto sono stata lui per tutto il tempo della lettura. Potevo sentire tutto, il dolore, l'angoscia, la sensazione di impotenza, sia la sua che quella di John. Sì, perché se essere quasi stuprati è terribile, quanto deve esserle vedere la persona che amiamo venire violata in quel modo?
E' stato davvero tanto struggente com'è giusto che sia, per questo devo farti i miei complimenti. E' sempre bello quando qualcuno tratta le cose nel modo giusto. Come hai detto anche tu, questo non è un capitolo solo angst. John riesce ad impedire la violenza, fiondandosi come un matto verso Evan. La sua rabbia e il suo dolore sono uno strazio per il cuore, ma nel momento in cui si avvicinano lui e Sherlock è un sollievo. Sì, è un sollievo perché entrambi stanno bene, è un sollievo perché finalmente basta alle bugie e alle cose non dette.
"Sono innamorato del mio migliore amico". Una frase, una liberazione.
E poi: "E le iridi di John si rischiarano, tingendosi di una sfumatura che a Sherlock ricorda il blu dell'istante che precede l’aurora.".
Una bellissima chiusura, davvero tanto poetica. Mi è piaciuto da morire tutto ciò, adesso che finalmente John e Sherlock si sono trovati, voglio assolutamente sapere come andranno le cose.
Bravissima come sempre <3


Nao

Recensore Master
01/11/19, ore 12:48
Cap. 12:

Ciao tesoro, eccomi <3
Che dire, questa storia mi mancava tantissimo, è vero, ma ancor più mi mancava la tua scrittura, la tua attenzione per i dettagli, il modo in cui riesci a rendere reali John e Sherlock in ogni loro gesto, parola, sfumatura... sono immancabilmente loro in tutto e per tutto, e sono anche immancabilmente tuoi <3 dall'inizio alla fine! E io non riesco più a vederli in altre vesti se non queste, a leggere altre storie con loro due protagonisti che non siano le tue...
Come sempre sei bravissima nel farci biombare nella stanza lì con loro; anche noi siamo Sherlock che contempla l'acqua scorrere sul torace ampio di John, le mani nei suoi capelli argentei sono le nostre, così come sono nostri i respiri spezzati che rantoliamo fuori dalla bocca quando John chiede a Sherlock di entrare in doccia o quando posa le sue labbra su quelle dell'altro. E siamo noi John che non riesce a contenersi, ma che in qualche modo lo fa, e ordina solo una buona dormita al detective più famoso del mondo, mentre lascia scie umide di saliva sulle spalle dell'uomo di cui è innamorato...
Dire che sono cotti a puntino entrambi è dire poco <3 e ho amato tutto davvero, come sempre, dalla prima all'ultima riga! Non smetterò mai di ripeterti quanto tu sia brava, e spero di poter leggere presto anche il prossimo capitolo!
Con tanto love **
Alice

Recensore Master
30/10/19, ore 19:29

Innanzitutto fammi annotare il contrasto particolare tra il titolo ed il livello qualitativo del pezzo cui si riferisce. Direi che la tua sempre misurata ironia ha quasi tentato di alleggerire le emozioni che ci comunichi e la qualità evidente del tuo stile. Scusa se mi sono soffermata su questo particolare, con tutto ciò che evoca questo capitolo oltre ad un semplice titolo, ma ho trovato davvero geniale il tuo modo quasi di sminuire il livello di quello che sei capace di scrivere. Evocare quell'idiota di Anderson come "segnaposto" per qualcosa che sta esprimendosi come sublime ed unico é davvero una mossa vincente: il buio e la luce, l'oro e la plastica...

Arrivo ora ai fatti che racconti.
Un pensiero ha sempre fatto da filo conduttore mentre ti lasciavo le osservazioni relative ai capitoli precedenti e continua ad accompagnarmi: trovo efficace ed indovinata l'attesa che fai dipanare lentamente di ciò che aleggia tra quei due fon dall'inizio e cioè l'espressione completa del loro legame, il sentirsi l'uno dell'altro. La fatidica scena "rossa" tanto per intenderci. E sono completamente d'accordo sulla strategia che hai deciso che "ritarda" il compiersi del fatto. Non che sia strettamente necessario e significativo perché anche un semplice sfiorarti le mani o uno sguardo carico di energia dedicata solo alla persona amata può esprimere davvero tanto. Ma diventa il necessario complemento di quello che i due del 221b stanno vivendo.
La tua scelta di posticipare il momento mi trova d'accordo, come ho già scritto per vari motivi, non ultimo quello per cui John si trattiene perché Sh esce pesto e dolorante anche nell'animo da una terribile esperienza. Inoltre è anche la sua prima volta ed il suo "conduttore di luce" vuole sicuramente farla diventare speciale. Ne escono nettamente, da questa situazione in sospeso, la grande attenzione e la totale devozione nei confronti di Sh che fanno, dell'amore che prova John nei suoi confronti, una cosa davvero unica.
Inoltre come metti in risalto tu c'è un altro elemento che caratterizza ciò che lega John a Sh e sono quegli atti violenti, omicidi o simili, che lui ha compiuto per proteggere il consulting.
Chiaro è che non mancano i sensi di colpa ad ombreggiare l'abbagliante verità del sentimento che li lega perché Watson è, prima di tutto, un uomo onesto ma, chiaramente, lui non ha bisogno dell' "assoluzione" e della successiva "riabilitazione" che il potere di Mycroft può fornirgli. Di quei fatti se n’è, in effetti, assunta la completa responsabilità perché, ai suoi occhi, Sh è ciò che conta di più.
Ad accompagnarci in questo capitolo, ci sono uno splendido John ed un altrettanto affascinante Sh. Due opposti che, però, sono perfettamente complementari, formando un “unicum” che non ha eguali, non mi stancherò mai di ripeterlo e non solo perché sono, monotematicamente, johnlocker.
Dicevo di quel John che trascina il consulting per i corrridoi di Scotland Yard, in preda a sentimenti forti: oltre, naturalmente a ciò che prova in maniera sempre più travolgente per Sh, c’è lo sconvolgimento che l’ha turbato per aver colto un atteggiamento, nascosto ma visibile, decisamente non professionale tra Mycroft e Greg. E, come metti bene in risalto tu, è un fatto che, anche se non lo coinvolge direttamente, non sono appunto affari suoi, lo indigna ugualmente. In effetti è come se quei due, Holmes e Lestrade, ai suoi occhi si fossero in qualche modo “distratti” con quel qualcosa che li lega, oltre al semplice rapporto di lavoro, lasciando così Sh in balia di situazioni molto pericolose. Sta uscendo prepotentemente tutta la tensione che lo ha tenuto prigioniero mentre Evan, se non ricordo male, era proprio in procinto di violentare Sh e lui sembrava impotente. Decisamente e splendidamente IC John con “il busto leggermente proteso in avanti, le mani sui fianchi”, che sottolinea, in modo asciutto e fermo, la sua assoluta dedizione al consulting.
In quanto a quest’ultimo, lo ritrai sempre più attirato e sconvolto dalla percezione di quello che sta diventando una strada (magnifica) che lo porta irreversibilmente verso il suo “conduttore di luce”; (mi piace molto chiamarlo così).
È uno Sh umano che lascia spazio ai sentimenti, molto simile a quello visto nella sconvolgente S4. Un uomo che lascia, finalmente, anche se drammaticamente, uscire le sue fragilità, i suoi drammi, per poter trovare, appunto, la strada giusta.
Watson richiama meno alla memoria il personaggio che ha “pestato” Sh all’obitorio in TLD, ma mi piace di più il tuo, che agisce in maniera chiara e decisa soprattutto nell’esprimere ciò che prova per Sh.
Quello visto nella S4 è cupo, rabbioso, senza dubbio difficile da confrontare con il solare medico dei tempi d’oro delle prime due, meravigliose, Stagioni BBC.
Tornando alla tua storia ed ai corridoi di Scotland Yard, anzi, e qui sta il bello, dal punto di vista narrativo, elevi a vero e proprio elemento quasi coprotagonista, la scrivania di Anderson, non un elemento fondamentale certo, ma utilissimo ad animare il tutto con un tocco di grande ironia. Sì, perché la faccenda comica nasce dal contrasto tra ciò che quei due non riescono a frenare più ed il luogo in cui avviene la “faccenda”. Non c’è, infatti, contrasto più aspro tra la bellezza di Sh, il fascino virile di John ed il QI di Anderson, rappresentato dalla sua misera scrivania. Misera proprio perché ci lavora un completo cretino che, molto probabilmente, nemmeno capirà ciò che è successo di “sublime” sul suo piano di lavoro. Sei fantastica anche in queste piccole, grandi trovate narrative.
Il momento che racconti fluisce, travolgente, lasciandoci quasi senza fiato. Indimenticabile l’attimo in cui Sh, tremante e vinto dalla terribile esperienza con Evan, si trasfigura in un uomo profondamente innamorato, senza più paure e si può dire che faccia lui il primo “passo”, pur nella sua inesperienza.
Ovviamente racconti di un John sorpreso da tanta inaspettata energia, dalla sicurezza che Sh dimostra nel fargli capire ciò che vuole, senza più “sentimenti repressi e parole taciute…gelosia…insicurezza ed amore non corrisposto”. Ne fai, davvero, in queste righe, un uomo nuovo, meravigliosamente determinato a non perdere più ciò che davvero conta per lui. Efficace l’espressione “spegnere il cervello” che usi per esprimere la liberazione dal vincolo opprimente della ragione, dal dominio di ciò che è logico e quindi necessario. Ora è il cuore che parla, tutto il suo essere. E vuole John, senza più remore.
Ho trovato particolarmente significativo il ruolo, e gli effetti provocati da essa, con cui tu hai animato una semplice parola, “coppia”, investita da una carica emotiva e sentimentale veramente vitale.
Infatti colpisce dritto al cuore John, fa sfumare la sua rabbia nei confronti di Mycroft, il suo atteggiamento di rimprovero verso Sh che ha agito senza coinvolgerlo in una situazione mortalmente rischiosa… Basta che tu faccia pronunciare ad Holmes la parola “coppia” per trasformarlo, anche fisicamente; infatti le sue spalle perdono la postura aggressiva di poc’anzi, John ora è un uomo travolto dal sentimento e dalla tenerezza. Così diventa quasi impossibilitato a reagire al meraviglioso “attacco” di Sh che non ha più remore.
Un momento davvero fantastico, anche pensando ad Anderson, poverino…
L’inserimento di un Greg innervosito dalla lunga attesa nella stanza degli interrogatori, è il sale che condisce l’atmosfera, già di per sé “saporita” al punto giusto.
E quant’è bello quel cappotto ormai mitico che, con uno svolazzo, chiude il capitolo.

Recensore Master
29/10/19, ore 23:54

Cara MissAdler!
Galeotta fu l’apprezzatissima scrivania XD ^^, foriera di tanta e tante passioni! Ho appena finito di leggere e ho il sorriso sulle labbra, perché beh, sciogliere la tensione così era quello che ci voleva, diciamolo. La parte del rapporto quasi consumato è indice di un’intimità crescente e non arginabile e anche lo scaricamento di una tensione che, come dicevi giustamente nelle note, proseguiva da diversi capitoli. Ho amato come Sherlock abbia preso la situazione in mano (sic, m’è uscita così, ma fa ridere e te la lascio XD) per passare oltre Evan e il tentativo di abuso, su come si sia preso la sua responsabilità difendendo Mycroft e persino la perfetta nonchalance con cui ha esternato le sue supposizioni circa Lestrade e il maggiore degli Holmes. Quest’ultimo pezzo, così come Lestrade che entra nello studio sono stati dei momenti semplicemente spassosi. Se l’unione è descritta con lirica grazia, i dialoghi del capitolo sono importantissimi per andare avanti in una relazione.

La frase di Watson genera un’eccitante reazione in Sherlock per la sua schietta e virile esternazione, per aver detto finalmente la parola magica e aperto il vaso di Pandora. E questo collegamento “col cosa ti farei” dei precedenti capitoli, quando Holmes era ancora sotto l’effetto del trauma per il rapimento, qui si è concluso perfettamente. Mi piace che l’intesa tra i due venga sottolineata nella scena finale, così come apprezzo sempre tanto le tue descrizioni di Watson: ti riescono magnificamente perché vedo in lui una forza tenuta a bada dalla cortesia dei modi: il soldato e il medico coesistono insieme, nelle tue storie, e il bello è che nessuna delle due parti prevarica l’altra – bella l’analisi sul senso di colpa di Watson per aver ucciso al di fuori dei ranghi, una sensibilità che lo rende dolorosamente realistico e umano.

Non so quanti altri complimenti farti. Bravissima <3 <3 , ma non basta XD! A presto,
Shilyss :*

Recensore Master
28/10/19, ore 23:29

L’impressione, sempre più marcata, che mi lascia la lettura di questa tua bella storia è che, mentre nei primi capitoli, giganteggia un John da cui è veramente difficile distogliere lo sguardo e l’attenzione, andando avanti si percepisce uno Sh che acquista uno spessore davvero superbo anche in quelle che sembrano umanissime fragilità ma che lo rendono ancora più affascinante.
È una persona che sembra rinascere dopo una terribile tempesta, ritrovandosi con una bufera emotiva e sentimentale in corso che lo attira sempre più irresistibilmente verso la sua roccia, verso il suo angelo custode.
Quest’atmosfera, che ci permette di vivere da vicino ciò che prova, è infatti da te minuziosamente evocata mediante la tua capacità tutta personale di cogliere anche i più rapidi gesti, i dati visivi o percettivi in generale che sembrano non avere alcun rilievo ai fini della trama ma che, invece, ne costituiscono parte integrante.
Infatti il profumo del caffè e quel familiare tintinnio di stoviglie che ci accolgono all’inizio di questo capitolo ci riportano all’abbraccio rassicurante di quella che, pur nella decisamente eccentrica coabitazione dei due di Baker Street, è “casa”, nel vero senso del termine. Tanto più ora che Sh e John si sono trovati di fronte alla verità di ciò che provano l’uno per l’altro e ne stanno prendendo coscienza. Se, prima dei terribili fatti in cui sono stati coinvolti, a rischio della vita, il problema era quello di togliere una maschera che imprigionava i veri sentimenti ma, al tempo stesso proteggeva dal rischio di ulteriori sofferenze in caso di non corrispondenza dell’uno verso l’altro, ora l’ostacolo, se si può definire tale, è saper aspettare per non rischiare di sciupare la fragile ma abbagliante bellezza di ciò che li unisce. John ha timore di “aggredire” Sh con la sua irruenza, quest’ultimo teme di non essere in grado di far capire al suo “conduttore di luce” che, ormai, la vita senza di lui non ha più senso.
Inoltre Holmes scopre che l’uomo di cui si è perdutamente innamorato, ha abbattuto le barriere della sua ferrea razionalità, aprendo la strada a tutto quello che il cuore desidera. Non solo, perché, in modo sempre più concreto (“…Accidenti…”) e, soprattutto, spontaneo e quasi incontrollabile, anche il desiderio puramente fisico è liberato dalla gabbia della ragione. Della ragione ma anche della consapevolezza che, prima di Watson, ne sono sicura, nessun altro ha provocato in lui una tale tempesta totale.
In questo capitolo, infatti, come anche nel precedente, si coglie, o almeno questa è la mia impressione, che non dominano gli intrecci relativi alla trama ed al succedersi degli eventi: è come se tu avessi sapientemente rallentato il tempo narrativo, per dilatare uno spazio interiore, soprattutto riguardo a Sh, che fa parlare direttamente il suo cuore.
Quello che domina la scena è uno splendido consulting che insegue, non ora almeno, i richiami degli indizi oggettivi della realtà che lo circonda per elaborarne l’archiviazione scientifica nel suo Mind Palace, ma un innamorato davvero perduto che non sa più trattenere ciò che prova per l’altro.
Ormai, anche il solo vedere John che regge tranquillamente un vassoio, lo turba, anzi, lo sconvolge con quella che tu definisci meravigliosamente “dolce prepotenza”. La sua mente, con la sua tormentosa pedanteria, gli insinua l’ombra del dubbio ma, ormai, non ci sono più malintesi: è John stesso che fa fuggire ogni ombra, annullando immediatamente la distanza, anche fisica, tra loro (“…lo prende per il bavero della vestaglia…”).
Questa sensazione particolare, di non avere più l’assedio dei dubbi e delle paure, fa sì che Sh provi davvero qualcosa di splendidamente simile alla felicità perché percepisce chiaramente l’amore che John prova per lui.
Non ho certamente l’intenzione di riassumere quello che tu racconti nel capitolo con una mera elencazione di elementi ma la lettura della tua storia è sempre più coinvolgente e così preferisco annotare, un po’ “a ruota libera”, le impressioni che, via via, mi si affacciano in testa. A questo proposito ho trovato bellissimo il paragone che, attraverso i pensieri di Sh, fai del modo di baciare di John: situazioni che sembrano uguali ma che, come i fiocchi di neve, si rivelano profondamente diverse l’una dall’altra e splendidamente irripetibili nella forma dei cristalli. Così diventa, qui, protagonista l’acutezza del sentire che rende Sh avido nel cogliere e nel gustare la realtà nuova e travolgente che sta vivendo da quando tra loro si è aperta la porta che da anni era terribilmente chiusa.
Nella seconda parte del capitolo animi la scena con gli altri personaggi in cui si riflette il vero volto dell’ “amicizia” tra i due di Baker Street. Ecco, quindi, la mitica signora Hudson che considero la vestale irrinunciabile della Johnlock in tutti i suoi aspetti, perfino quando, come qui, si dedica alla piccola Rosie, felice di constatare che quei due pazzoidi, a cui ha affittato il 221b anni fa, si stanno ora rivelando attori di una meravigliosa storia d’amore.
Inoltre la felicità di Sh prende la forma di ciò che ha sempre, molto probabilmente, desiderato senza poterlo ottenere per varie ragioni e cioè una famiglia: lui, John, Rosie e Martha. Questo tu lo esprimi anche arricchendo di dolcezza il tuo racconto, usando delle parole “morbide” ed accoglienti come: “…bacio delicato…riccioli biondi…coperta di lana…miele…soffici…ecc…”.
Dopo momenti di alta tensione emotiva e fisica, come quelli durante il viaggio in taxi verso Scotland Yard, ecco che introduci il caro Mycroft, sempre foriero di avvincenti interventi che sono animati dal sarcasmo pungente con cui “condisce” il suo modo di rivolgersi al fratello minore. Ma qui fai dilagare prepotentemente l’indignazione di John nei confronti di chi, per ovvie ragioni di “potere”, avrebbe dovuto tenere Sh al riparo dalle situazioni terribili in cui si è trovato per condurre le indagini.
E fai ritornare, sapientemente evocata dal discorso tra I due fratelli Holmes, con l’apporto prezioso di John e Greg, l’atmosfera allucinante del caso dei modelli rapiti. Ma, e qui la tua capacità di gestire anche i gesti apparentemente più insignificanti, ci fa soffermare sul fatto, strabiliante agli occhi stupefatti di Watson, che tra “Mister Inghilterra” e Lestrade sia nato qualcosa che trascende la semplice collaborazione “d’ufficio”. Molto particolare, infatti, quel coprire affettuosamente la mano di Mycroft che fa Greg, cosa che sconvolge John. Definirei comica, poi, la scena conclusiva, in cui quest’ultimo, quasi Sh fosse un bambino innocente e sensibile, lo trascina via, come per proteggerlo da una visione poco decente per i suoi occhi. Quindi, parallelamente al legame ormai evidente che si manifesta inequivocabilmente tra i due di Baker Street, ne fai emergere un altro, quello tra Myc e Greg, singolare per l’abissale differenza tra chi è coinvolto e che, sicuramente, caratterizzerà situazioni particolari e intriganti.
In chiusura, non voglio dimenticare un complimento speciale per il modo credibile e decisamente avvincente, con cui ritrai, particolarmente in questo capitolo, uno Sh perso in un mondo meraviglioso, in cui tutto ha le fattezze tanto amate di Watson e le ingerenze, della realtà esterna al suo cuore, giungono ovattate e non invasive (“…riesce a cogliere e su cui non si sofferma…”).
Ormai ciò che domina tutto di lui è solo il sentimento che lo tiene calamitato in maniera potente nei confronti di John e tu descrivi la situazione in maniera perfetta e con un ritmo trascinante. Davvero brava, ma non è una novità, ormai.

Recensore Junior
27/10/19, ore 07:12

Che dire? Hai trovato decisamente un luogo originale per la loro prima volta. Mi chiedevo che cosa significasse il titolo del capitolo. Devo dire che la soluzione del mistero è stata meravigliosa.
È stato un po' strano sentite Sherlock che difende Mycroft e le sue intenzioni, però ci sta. Penso anche io che Mycroft non metterebbe consapevolmente il fratellino in una situazione rischiosa.
Davvero bella la loro prima volta.
Sono curiosa di sapere che cosa Mycroft voglia dire a Sherlock che John non possa sentire.
A presto.