Recensioni per
Your guardian angel
di MissAdler

Questa storia ha ottenuto 368 recensioni.
Positive : 367
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
06/05/20, ore 22:52
Cap. 26:

Ehi! Eccolo allora il confronto con Molly di cui mi accennavi in privato! Allora, innanzitutto mi hai fatto riflettere su una cosa, ed è la prima volta che ci penso quindi tutto merito tuo: in tutte le storie che leggiamo, dopo Sherrinford ci sta John, ci sta Sherlock, ci sta Mycroft e ci stanno John e Sherlock, e nessuno si ricorda mai della povera Molly. Quella santa donna ha dovuto dire ti amo al telefono all'uomo di cui è follemente innamorata penso da tutta la vita, sapendo benissimo che lui non era minimamente interessato al sentirglielo dire veramente. E poi non si è nemmeno scusato (canonicamente parlando). Per me realizzarlo è stato uno shock, non so esattamente perchè, ma leggere la loro conversazione mi ha fatto rendere conto di questa cosa sul serio per la prima volta.
Non ho trovato i due personaggi molto IC, ma probabilmente è perché allo Sherlock canonico non sarebbe mai passata nemmeno nell'anticamera del cervello fare una cosa del genere. Non so esattamente cosa non calzi con i personaggi, forse l'eccessiva dolcezza/delicatezza di Sherlock, o il fatto che Molly non sembri una sottona sclerotica, ma d'altra parte è un problema proprio della scena in sè. Cioè i due personaggi canonici non avrebbero mai affrontato una cosa del genere, perciò non so nemmeno quanto si possa dire che sono OOC o IC. Comunque, come hai detto tu, per la tua storia e per lo sviluppo che le fai prendere, probabilmente questa scena serviva.
Ah, ultima cosa, "figli della rivoluzione" è figo ugualmente ;)
A presto
Vedra

Recensore Master
02/05/20, ore 21:33
Cap. 25:

Cara MissAdler!

Sono molto affezionata a questa storia e mi è piaciuta moltissimo: sei una delle poche autrici che ha la sensibilità per capire determinati temi e che può permettersi di usarli non per creare cose inutilmente pruriginose, ma storie dove l’introspezione regna sovrana. Sherlock, per esempio, qui fa una gran cosa: è vero, il capitolo è breve, ma quanto forza d’animo ci vuole per aprirsi così a un’altra persona, fosse pure il proprio partner? Per alcuni individui esternare se stessi è un tabù e in più Sherlock è un uomo adulto. È più difficile confessare qualcosa come la paura in riferimento a una tentata violenza che lo ha annichilito perché gli ha mostrato quanto sia fragile e ignorante. È importante che Holmes, l’intelligentissimo Holmes, ammetta di essere ignorante socraticamente parlando (so di non sapere): non ha soluzione a portata di mano e precipita nell’irrazionale di una situazione che non è possibile gestire e colpevolizzandosi per questo.
Mi è piaciuto il gesto di John che chiude il video, che capisce come la tortura sia abbastanza e come questo caso non faccia che scavare nuovamente – scavare sempre nella mente di Sherlock. Rivedere il video è come tornare indietro col passato.

Un’altra cosa che non sfugge all’altrimenti impassibile Sherlock è la rivalsa, la voglia di superare questa violenza e scrollarsela di dosso perché finalmente tutto è chiarito con John. Non sono passaggi introspettivi facili. C’entrano l’orgoglio, l’educazione, l’impatto che una scampata violenza ha su un uomo, particolarmente degradante, (lo è anche per una donna, ovviamente, ma non possiamo fare finta di vivere in una società che considera ugualmente se la vittima sia uomo o donna: non è giusto e sono una fautrice della parità, ma il romanzo deve essere verosimile e non una proiezione fatata di quello che vorremmo). Ed ecco perché in questa ripresa della long hai fatto bene a non mettere qui la scena lemon, preferendoti concentrare sul bisogno di Sherlock di dire che no, non è andato tutto bene e qualche ferita è rimasta e che avere paura di non poter fare nulla per salvarsi è annichilente. Leggerti è un balsamo a giornate meh <3
Shilyss ^^

Recensore Master
01/05/20, ore 00:52
Cap. 26:

L’animo di Sh è indubbiamente più leggero, dopo che, come ci hai raccontato nel precedente episodio, è riuscito ad aprirsi con John. Questo suo nuovo stato d’animo l’hai espresso anche attraverso semplici elementi visivi che usi nel descrivere l’ufficio di Mycroft. Infatti quel luogo, pur nella sua tipicità relativa ad un senso di chiusura opprimente, ora appare più vivibile, meno angosciante in cui, persino la luce che vi penetra sembra animarsi di positività. Non é cambiato alcunché lì, é dentro Sh che é avvenuto qualcosa di liberatorio e questo suo sentire gli fa vedere diversamente anche le cose che, prima, lo opprimevano.
Una nota ironica permettimela, perché è anche in questi particolari, apparentemente neutri dove esprimi il tuo essere accurata: non avevo dubbi che Mycroft bevesse tè “dolcificato con sciroppo d’agave”...hai inserito un dato apparentemente casuale che, invece, si integra armoniosamente con la caratterizzazione del personaggio.
Veniamo a sapere della pericolosità internazionale e relativa alla sicurezza non di singoli ma, addirittura, di nazioni. Non ho trovato frettolosa o banale la caratterizzazione dell’organizzazione “Deti Revolyutsii” (mamma mia, che fatica a copiare giusta la denominazione), anzi, mi stupisco di fronte alla tua consueta accuratezza a far sì che la storia abbia uno scenario credibile.
Mi ha, invece, incuriosito parecchio lo scambio tra Mycroft e Greg, notato, ovviamente, anche da Sh, che supporrebbe un qualcosa di particolare tra i due, visto che il consulting viene invitato sbrigativamente ad uscire dalla stanza, lasciandoli soli, in questioni che, solitamente, si discutevano anche alla sua presenza, visto il ruolo importante di consulente sia per Scotland Yard sia per la sicurezza nazionale. Vedremo...
Come elemento di collegamento tra due nuclei narrativi, il seguente, infatti, riguarda Molly, inserisci il gesto che Sh ripete fuori dall’ufficio del fratello. Il suo è un ripetuto toccarsi la ferita sullo zigomo e questo gli richiama dolcemente l’intervento che John ha compiuto su quel taglio ma, soprattutto, quello che non è successo dopo.
Infatti la serata si è conclusa in un’atmosfera di tenera vicinanza; sicuramente John ha preferito rispettare il turbamento di Sh, dovuto ai ricordi terribili suscitati dalla visione dei filmati delle telecamere del casale dove è stato tenuto prigioniero. È questa carezzevole sensazione di essere davvero amato e protetto che, ora, rende Sh più sicuro di sè e viene richiamata proprio con quello “stuzzicarsi il taglio sullo zigomo”, quasi a cercare continuamente la realtà sensibile della meravigliosa direzione che ha intrapreso la sua vita.
Dicevo di un altro nucleo narrativo che segue ciò che succede nell’ufficio di Mycroft ed è quello riguardante i rapporti tra Sh e Molly. Lo considero molto importante perché costituisce una svolta fondamentale nella percezione che Sh avrà, in seguito, della realtà dei rapporti umani che lo circondano. Non è solo, c’è più di qualcuno che gli vuole bene, che lo stima e gli sta vicino. Molly ha compiuto, grazie a te, un fondamentale salto qualitativo nel suo relazionarsi con lui, evolvendo al ruolo di amica fidata. L’anatomopatologa è un personaggio che io, personalmente, non stimo, pur rilevandovi caratteristiche di generosità, intelligenza e disponibilità. Ma, come donna, proprio non ci siamo, non ci siamo mai state fin dall’inizio, a dire il vero. Infatti la perenne “adorazione” che la donna ha per Sh, sembra paradossalmente alimentarsi dell’arroganza dell’altro e della mancanza del più elementare senso di rispetto, almeno per lei come donna, oltre, naturalmente, dell’essere continuamente usata, per esempio, per l’accesso libero, continuo ed “assistito”al laboratorio ed all’obitorio del Barts. Secondo me, quell’ “ I love you” che, in TFP, è scoppiato come una bomba devastante, forse ha avuto meno invasivitá, dopo che lei è ovviamente stata messa al corrente delle drammatiche circostanze in cui è stato pronunciato, di anni di sentimenti mai ricambiati, anzi, di cui ci si è approfittati in maniera un po’ troppo disinvolta. Per questo Molly, come personaggio, non mi è mai piaciuta, non avendo mai condiviso la sua passività di fronte a chi non solo non la considera come donna ma che si pone a in maniera irridente nei suoi confronti. A questo proposito mi vengono in mente le immagini, estremamente spiacevoli, del Natale al 221b, visto in ASIB, se non ricordo male.
Comunque torno alla tua storia e trovo coerente come tu abbia sentito la necessità d’inserire questa specie di chiarimento sincero nei suoi confronti da parte di Sh.
Mi è piaciuto come, di fronte a lei, tu lo faccia agire titubante, preoccupato per le parole giuste da usare per non ferirla ulteriormente. E qui, brava, “tiri fuori” una Molly nuova, inaspettata che si riscatta del tutto con una frase liberatoria (“...Non sono più innamorata di te...”), accompagnata dal gesto significativo, finalmente, di raddrizzare le spalle con aria decisa. A questo momento importante, mediante un semplice “come”, che fai ripetere ansiosamente da Sh, fai seguire la “chiusura del cerchio”, cioè la rivelazione che lei ha da tempo chiara e cioè che lui è innamorato di John. Non solo, ma che il sentimento è palesemente ricambiato da quest’ultimo.
Molto intenso e coinvolgente, a questo punto, il ritratto di uno Sh disorientato, colpito dalla verità che, tutto sommato, è nota a tutti tranne che a lui, il diretto interessato. Inoltre trovo davvero significativo il modo con cui Molly, per andare a prendere Rosie, sale le scale emanando un senso di leggerezza e di liberazione da qualcosa che, anno dopo anno, l’appesantiva e la rendeva sempre più spenta. Anche lei, come Sh, si è tolta un grosso peso dalle spalle. E i motivi ruotano tutti intorno a lui. In un primo momento, è rimasta spiazzata nel vedere Holmes da solo che va da lei per Rosie: esprimi il suo stato d’animo, un misto d’imbarazzo, sorpresa e, poi, la rassegnata attesa della solita richiesta di un favore, come sarebbe abitudine del consulting. Ma, stavolta, lui la sorprende, confidandole il suo dispiacere per averla ferita durante l’allucinante esperienza a Sherrinford. E qui Molly si dimostra più sicura di sè, rivela di non esserne più innamorata. Sarà vero... Penso di sì, che abbia fatto prevalere, meglio tardi che mai, la ragione su quella che è la forza, a volte cieca, del sentimento.
Un capitolo intenso, che ci apre la strada verso la speranza.

Recensore Master

E pensare che, solo tre minuti prima, i suoi battiti intonavano una canzone per John

Sei tu, la mia canzone, tesorì ç_ç
Quando ho finito il capitolo ho pensato: ommioddio, è triste ma è anche così fluff e risolutivo e poi leggo le note e scopro che, in effetti, è proprio quello l'intento che avevi ♥ Ho sofferto tantissimo, non te lo nascondo, ma ti sei fatta perdonare, specie dopo aver rielaborato il famoso senso del dovere di John, quello di proteggere Sherlock, quello che è il suo compito, il compito più importante e il più necessario. John non gli chiede niente, non chiede protezione a sua volta, vuole solo stargli vicino e assicurarsi che può fargli da angelo custode. Era esattamente questo che Mary cercava di far capire a Sherlock, nel suo video. "Lasciati salvare da John Watson, lui vuole questo" e tu... tu l'hai reso in una poetica scena, dove è lui a chiedergli, implorando, che glielo lasci fare. Basta bugie, basta nascondino, solo chiarezza. Quella che si palesa di fronte ad un sentimento così grande, diverso per tutti, profondo e necessario. Per loro: una salvezza.

La scena con Evan che li minaccia, con John che urla di dolore, Sherlock che scende nel suo palazzo mentale per non sentire, e non per mettere insieme i pezzi come farebbe in una indagine. La storia presenta sempre, costantemente mille spunti di riflessione e, in primis, una trama solida su cui hai poggiato, adagiato con delicatezza, un amore tanto complicato come il loro che, in situazioni come questa, dove rischiano di perdersi a vicenda, pare cancellare persino la paura di ciò che si prova, e ci si coccola si piange, si implora all'altro di non morire, di non sparire, e dopo tanta sofferenza, spunta il sole timido, ma scalda il tanto che serve a sorridere ancora.
Mi farai venire un infarto, un giorno ♥
Sei unica,
Miry

Recensore Master
27/04/20, ore 09:27
Cap. 26:

Ciao, anzitutto lasciami dire che ieri è stata una sorpresa enorme quando ho visto l'aggiornamento e con un capitolo così corposo tra l'altro. Mi pare di aver capito che ti sei un po' sbloccata con questa storia, sono felice che tu lo abbia fatto e che ci abbia regalato un capitolo così bello e soprattutto tanto importante perché lo è, è molto importante forse uno di quelli che definirei fondamentali per lo sviluppo della trama.

Forse te lo avevo anche già detto, anche se non sono sicura se qui o in privato, ma il fatto che non abbiano ancora avuto un rapporto completo (comunque tu lo intenda, e quindi sia toplock che bottomblock perché sai che per me poco cambia come vengono combinati) è una scelta che condivido appieno. In questo concordo totalmente con John che qualche capitolo fa sosteneva che Sherlock, e John stesso, avesse bisogno di tempo per riprendersi e per risolvere alcune questioni prima di fare un passo tanto importante. Per quanto si siano dati da fare, su tutti nell'ufficio di Anderson (ancora memorabile quella scena, tra le mie preferite in assoluto devo anche aggiungere), ma anche la sera sulla poltrona dopo la cena fuori insieme, il loro primo appuntamento, anche lì si sono dati molto da fare. Ancora io credo che Sherlock non fosse del tutto pronto, nonostante faticasse ad ammetterlo, almeno fino a questo momento. E tu gli stai facendo fare tutti i passi necessari. Parlare con Mycroft, per prima cosa. Può sembrare una cosa da poco ma non lo è affatto. John ha colpevolizzato Mycroft per molti capitoli, salvo poi ammettere che non aveva tutte le colpe e che aveva semplicemente sottovalutato il problema, il che è grave ma non fa di lui un mostro senz'anima come invece sembrava all'inizio. Importante è stato anche risolvere il caso, ha dato io credo a Sherlock il sollievo necessario affinché potesse affrontare l'intimità con John con la leggerezza necessaria, prima era impossibile secondo me. Ha anche affrontato il trauma della quasi violenza, nello scorso capitolo e qui ha questo dialogo con Molly. Un passaggio doveroso, forse tra i più importanti in quanto va ad affrontare un tema che esisteva già prima di Evan e di questo caso, i silenzi tra Sherlock e Molly si trascinano da Sherrinford, da ben prima che tutto questo cominciasse e Sherlock doveva affrontarla e lo ha fatto nel migliore dei modi, e con lui anche tu come autrice ovviamente, questo va detto.

Sai bene quanto poco ami Molly Hooper come personaggio, ma apprezzo tanto quando trovo un autore che le ridà la dignità, cosa che Moffat e Gatiss hanno distrutto completamente. Le scuse da parte di Sherlock erano doverose, scuse che c'entrano ma solo in parte con quel "Ti amo" violato. Quella è stata colpa di Eurus, Molly lo sa e lo sa persino Sherlock. E infatti le sue scuse non arrivano solo per quello, la consapevolezza di averle fatto del male per anni, di averla usata per i suoi scopi, non rispettandola nemmeno come donna, arrivano addosso a Sherlock tutte in una volta tanto che a un certo punto abbandona ogni imbarazzo e si lancia in un'accorata, quanto sincera, dichiarazione di scuse e poi di amicizia. Ci voleva tutto questo, per dare a Sherlock la leggerezza necessaria soprattutto, per alleggerirlo di un peso anche. Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui riesce ad aprirsi e a confidarsi con Molly, perché arriva come una cascata. Il dire che lui e John stanno insieme, ma anche il semplice ammettere di essere innamorato di lui, non danno solo a Molly una leggerezza che poi la fa apparire quasi come una ragazzina felice (significativa in questo la scena in cui corre su per le scale, ha l'animo più leggero come se si fosse tolta un peso), ma danno a Sherlock la certezza anzitutto di non essere solo e senza amici, ma soprattutto gli danno la certezza di essere, sentimentalmente parlando, una persona come tante altre. C'era un qualcosa di profondamente reale nella sensazione che ha avuto dopo aver ammesso di stare insieme a John, come se il dirlo a qualcuno lo avesse reso reale e Sherlock credo se ne sia reso conto e che gli sia piaciuta la sensazione. Questo confronto ci voleva per tutti e due, Molly supera il suo innamoramento una volta e per tutte e c'è questa sensazione di libertà in ogni parola che dice, e dà a Sherlock la sicurezza necessaria al prossimo passo in avanti. Insomma ci voleva!

Come dicevo prima, sono tutti piccoli passi quelli che gli hai fatto fare, che lo stanno facendo maturare come persona in maniera davvero incredibile. Una maturazione che io condivido appieno, abbiamo le stesse idee in quanto a carattere dei personaggi e lo sai bene anche tu. Qui hai sfruttato al suo massimo ogni lato emotivo e umano di Sherlock, andando in profondità e arricchendo Sherlock e John di tante piccole sfaccettature. So che siamo alla fine, o quasi, lo si percepisce, questa storia mi mancherà, ma al tempo stesso non vedo l'ora di leggere i prossimi capitoli. Con calma, hai tutto il tempo per scriverli ovviamente!
Intanto grazie per aver pubblicato e alla prossima.
Koa



Ps: Non so se hai ancora intenzione di scrivere quella Mystrade legata a questa storia, ma devo ammettere che quella scena nello studio di Mycroft in cui Sherlock viene quasi buttato fuori, ha scatenato la mia curiosità. Chissà cos'è successo tra di loro in questo periodo. Siamo stati così concentrati su Sherlock e John, che loro sono (giustamente) passati in secondo piano. Sarei curiosa di capire a che punto stanno quindi se deciderai di scriverla, una volta finita questa, ne sarò molto felice.

Nuovo recensore
26/04/20, ore 23:13

Bellissimo questo discorso sincero.
Meravigliosa la storia d'amore!
Chissà se possiamo sperare anche in una mystrade...
Hai un modo di scrivere sublime
(scusa non so perché è la recensione è venuta riferita al cap.1)
(Recensione modificata il 26/04/2020 - 11:16 pm)

Recensore Master
26/04/20, ore 20:37
Cap. 26:

Ciao cara **
Lo sai? Si sente che la fine è vicina (mamma mia che catastrofica che sono). Emergono nuovi dettagli del caso (comunque guarda che improvvisare è un dono, quindi tanto di cappello lol). Vero, John è mancato a me, ma questo capitolo incentrato per lo più sul confronto tra Sherlock e Molly mi è piaciuto molto. E guarda, una delle poche volte in cui lei mi è stata simpatica, forse perché è maturata. Ed è maturato pure Sherlock ovviamente, altrimenti non sarebbe mai arrivato a dire certe cose. Adesso ha la maturità e il "coraggio" di chiedere scusa, perché sa che non ha trattato bene Molly, nonostante ci tenga. Lei sembra essere andata avanti e ha preso consapevolezza (come tutti lol), dei sentimenti che loro provano l'uno verso l'altro, visto che è leggermente tanto palese. Insomma, questo può essere un solido inizio per un'amicizia e sono contenta che ti sia presa del tempo per scrivere do ciò. Non è stato affatto inverosimile, anzi.
Ci sentiamo presto <3

Nao

Recensore Junior
26/04/20, ore 17:05
Cap. 26:

Finalmente si sono chiariti. Era giusto che succedesse e che fosse lui a dirle di John. Ora possono andare avanti entrambi senza imbarazzi, specie essendo i padrini di Rosie. Manca John? Si, ovviamente, ma spero in un prossimo capitolo appassionato come o più dei precedenti (se c'è una cosa che mi piace di questa storia è come stanno insieme, fisicamente e psicologicamente insieme. Non è mai solo uno o l'altro. Per quanto riguarda myc e Greg... Sono curiosa di sapere cosa sta capitanato dentro quell'ufficio...
Aspetto nuovi aggiornamenti... E spero arrivino presto!

Recensore Veterano
26/04/20, ore 16:55
Cap. 26:

Ciao,gioia e gaudio finalmente hai aggiornato,!!molto belli il capitolo anche l'incontro con molly.Secondo me come hai scritto pure tu può essere verosimile un discorso tra loro due.
Al prossimo capitolo!ciao

Recensore Veterano
21/04/20, ore 18:28
Cap. 25:

Ehi! Alla fine sono riuscita a mettermi in pari con tutti i capitoli che hai pubblicato, era un po' che non la prendevo in mano, complice anche l'allontanamento dal fandom, quindi ho dpvuto rileggere anche qualcuno degli ultimi capitoli. Scorre davvero bene, e sbaglio o le parti si sono accorciate? (lungi da me criticare, adoro i capitoli corti e densi, forse in qualche modo sono più maneggevoli 😍). Comunque, passando al contenuto: finalmente ci avviciniamo alla soluzione di questo lunghissimo caso, che ha letteralmente rivoluzionato la vita dei nostri cari boys, e confesso che sono curiosissima di sapere come la terminerai. Mi si è stretto il cuore quando Sherlock ha parlato così a John, ma quell che ha detto è decisamente in linea con il personaggio. Forse mi sarei aspettata che avesse qualche problema in più nel parlarne, ma d'altra parte bisogna considerare sia che è passato già un po' di tempo sia che con John è arrivato ormai a un livello di intimità che prima nemmeno si sognava di avere. Ho adorato le parti più "rosse": sono descrizioni molto sensuali, e adoro sempre vedere Sherlock completamente spiazzato dall'abilità e dall'esperienza di John. Andando indietro con i capitoli ero quasi sicura che sarebberk esplosi in un vortice di passione quando Sherlock è andato a trovarlo all'ambulatorio, ma devo dire che invece il tuo John è particolarmente controllato in merito. La parte del bagno insieme invece l'ho trovata stupenda, tanto che ho pensato di inserire una cosa simile in una cosina che ho in mente da qualche tempo. 😍Aspetto con gioia il tuo prossimo aggiornamento!
A presto
Vedra

Nuovo recensore
21/04/20, ore 04:38
Cap. 25:

È una storia bellissima che ogni volta mi lascia addosso sempre un'emozione diversa e unica. Ti prego, non smettere di aggiornare sono stra ansiosa di leggere il prossimo stupendo capitolo❤️❤️

Recensore Master
20/04/20, ore 19:52

Tesoro!
Che brutta persona sono... ma proprio brutta brutta...
è tantissimo che non passo da te e devo, devo, devo rimediare. Perché la verità è che vorrei farlo con costanza ma non ci riesco e mi dispiace perché le amo le tue storie, amo i tuoi loro, amo le tue idee, la tua poetica. Amo te, in sostanza ma glissiamo prima che mi venga un coccolone.
E il coccolone in realtà me lo hai quasi fatto venire tu.
Questo capitolo è una vera poesia, fino alla fine, dove invece diventa un coltello affilato infilato nella carne, nel cuore...
ci sono momenti in cui l'elettrocardiogramma è impazzito e altri in cui è fermo; anche il tempo lo è, quando ci sono quegli sguardi sicuri, decisi, ma che racchiudono anche tante domande, confusione, e Sherlock che non si nasconde più, perché quel contatto con John in questa scena Hurt/Comfort che ho letteralmente amato, sembra aver buttato giù dei muri. Molti muri. Tutti, forse.
E la premura di John, che non vuole che nessuno faccia del male a Sherlock, con la paura che possano aver abusato di lui, come se averne la conferma gli possa dare l'automatico via a fare una carneficina perché, ehi, lo sappiamo tutti che John la rabbia la controlla benissimo ♥
E' un capitolo fatto di sguardi, di tocchi, di dita che sfiorano la pelle e di immaginazione che corre, che va oltre, ma che si ferma sul mare blu degli occhi di John. Sono una cosa sola, un'anima che trova l'altra e, questo incantevole ritmo che avrebbe potuto sfociare finalmente in consapevolezze di entrambi, lo distruggi con l'arrivo di Evan che non solo interrompe un momento bellissimo, ma porta tempesta con sé, ne sono certa.
Tesorì, mi hai spezzato il cuore, spero rimedierai ç_ç
nel frattempo ti mando un super mega ultra abbraccio,
e spero di tornare prestissimo ♥
E' sempre bello trovarmi qui da te ♥
Miry

Recensore Master
15/04/20, ore 11:35
Cap. 25:

Un capitolo più breve rispetto ad altri, sì, ma non meno importante o significativo. Infatti, come del resto scrivi tu nell’ “Angolino dell’Autrice”, hai focalizzato il blocco di Sh relativamente a quanto prova lui ed a quanto è successo in mano ai sequestratori.
Quindi non è un pezzo, questo, di puro e semplice passaggio ad un altro, ve potrebbe essere più corposo, ma un cammino necessario per conoscere le tappe fondamentali del loro essere insieme.
Molto efficace la descrizione, con cui apri il capitolo, di quella che tu chiami “elasticità emotiva” cioè la capacità di Sh di resistere ai colpi della vita senza spezzarsi e lasciarsi travolgere dal dolore.
Un punto, come ho scritto, che dona ancor più credibilità alle reazioni ed ai comportamenti del consulting.
Accanto a lui fai agire un magnifico John, personaggio in cui davvero condensi una carica positiva di umanità, di comprensione, anche di semplice ma vitale solidarietà, di accettazione consapevole e totale del fatto che quell’uomo bellissimo, ma così difficile da “leggere” e da accompagnare attraverso esperienze disparate ed estreme, sia diventato lo scopo e la ragione della sua vita.
Li troviamo intenti ad analizzare le immagini di tre telecamere trovate nel casale in cui gli aguzzini tenevano prigioniero, oltre ad altri, anche Sh, marchiandolo con la terribile esperienza che, ora, lo tiene ancorato a ricordi tormentosi che riguardano soprattutto Evan e la sua torbida criminalità. Bella l’immagine di John che gli sta vicino, dietro a lui, in atteggiamento teso perché sa già che ciò che scorrerà sullo schermo sarà devastante per Sh: a tal proposito, usi parole che esprimono appunto la saldezza del suo proteggere l’altro, del suo istintivo far riaffiorare un atteggiamento di vigile presenza, come quello di un soldato pronto a scattare per difendere ciò che gli viene affidato come fondamentale. Ecco, infatti, “sull’attenti”, affidabile e solido come “una colonna di granito”.
Sh sente perfettamente questa sia presenza silenziosa ma espressiva, e procede con la visione dei filmati che richiamano atmosfere di violenza e di ributtante disprezzo della dignità e della vita altrui.
Intenso il gesto, meraviglioso, con cui John, percependo perfettamente la tempesta che sta travolgendo Sh, di fronte a scene che si preannunciano troppo evocative per il consulting, senza dire alcunché, chiude il pc con un movimento secco, senza indulgere a inutili giri di parole. Grande John, cui fai manifestare ciò che lo lega ad Holmes in un modo asciutto, inequivocabile, senza sbavature di inutili sentimentalismi.
Quello che segue lo rappresenti in una maniera così diretta che ci sentiamo lì, presenti ed il nostro sguardo segue, preoccupato, Sh che si dirige “a grandi falcate” verso la cucina e ci aspettiamo da John un intervento degno del suo carattere, della sua grande umanità. E lo fai essere davvero all’altezza della drammaticità di quei momenti in cui il consulting sembra perdere il controllo. John non si dilunga in inutili prediche o suppliche. Semplicemente sta lì, con rari gesti e con poche parole. Si dispone all’ascolto ma dice una cosa che voglio annotarmi perché è, secondo me, terapeutica per tutti: “...Nessuno ha il controllo su tutto...”.
E su Sh ha l’effetto della luce del sole in una stanza buia.
Bel capitolo.

Recensore Master
11/04/20, ore 19:57
Cap. 25:

Ciao, sono contenta che tu sia riuscita a pubblicare. So, perché ne abbiamo parlato a lungo, quanti e quali problemi stai avendo per potare avanti questa storia e mi fa davvero piacere che tu sia riuscita a scrivere qualcosa. Il capitolo lo avevo in parte già letto in anteprima, anche se è diverso rispetto a quello che io avevo letto. Ho notato, e con molto piacere, che hai accettato i suggerimenti che ti ho dato e ne sono felice. Così non soltanto se riuscita a completare un capitolo, anche se breve (ma dopo tanto tempo è già un primo passo in avanti), ma è molto più equilibrato rispetto alla prima versione. Ma le bozze servono soprattutto a questo, a leggere a rivedere. Si è sempre in tempo per fare delle modifiche.

In questa versione Sherlock è decisamente molto più IC. Come dicevo anche su messanger, non è che non lo fosse. Più che altro ti eri immedesimata più in John che in Sherlock o forse ti era rimasto del John Watson dall'altra storia, ma questo è decisamente lui. Non stento a credere che possa fare questi ragionamenti in merito a Evan. Che la ferita per quanto accaduto, ma soprattutto per quanto poteva accadere, è ancora aperta lo si era ben capito. Qui lo vediamo un po' più da vicino. Sono contenta che Sherlock si sia aperto un po' con John. Aveva bisogno di aprirsi, di parlare e far capire a John che cosa sta passando. Non che John non se ne renda conto, al contrario questo John lo vedo come molto attento e percettivo, complice il fatto che è già innamorato di lui e che da tempo si è accorto di "Sherlock Holmes" e della sua fragilità e sensibilità, ma è particolarmente sensibile riguardo ciò che dice o fa. Sa bene cosa sta passando, anzi forse lo sa meglio di quanto non lo sappia Sherlock stesso e questo perché John ha alle spalle un bagaglio di traumi non indifferenti. Lo sa e qui, al contrario che in passato, agisce in prima persona. Ho apprezzato quel gesto di chiudere il computer con un gesto secco e senza tanti preamboli. Ha capito che Sherlock non lo voleva vedere. Forse non lo voleva vedere nemmeno lui stesso, ma per Sherlock avrebbe fatto uno sforzo. In questo caso il suo prendere l'iniziativa è stato determinante e lo è anche per come gli sta vicino, per come lo invoglia a parlare e ad aprirsi. In questa storia il tuo John è un personaggio che ha già subito un'evoluzione rispetto alla serie, è una figura molto positiva e che vicino a Sherlock fa sentire bene entrambi. I brutti momenti passeranno e questo breve confrontarsi è servito. Sherlock ha bisogno di ammettere a se stesso di non poter avere il controllo su tutto. E qui forse se n'è reso conto e io ne sono molto felice. Insomma, era un dolore necessario.

Sono contenta di vedere che hai ripreso questa storia. Complimenti e alla prossima storia.
Koa

Recensore Master
10/04/20, ore 21:59
Cap. 25:

Ciao cara e intanto bentornata **
Questo capitolo sarà breve, ma ha comunque una forte carica ed emotiva. Hai fatto bene a soffermarti in questo modo su Sherlock, perché quello che ha subito ti segna, ti ferisce e ti spezza. Sherlock è sempre stato bravo ad incassare i colpi, ma in questo caso non può semplicemente passarci sopra. E' vero, non si può avere il controllo su tutto, questa è una cosa che io stessa mi ripeto senza però riuscire ad ascoltarmi. Penso tu abbia reso benissimo il suo senso di "impotenza", il suo quasi non riuscire a parlare. Riesce ad ammettere a se stesso che quello che sta vivendo di fatto non riesce a comprenderlo né ad affrontarlo. E' la prima volta che si ritrova ad affrontare determinate cose, quindi adesso non sa come doversi comportare. John in tutti ciò è stato adorabile e comprensivo ad ascoltarlo. Sherlock ha bisogno più che mai di parlare, di buttare fuori tutto.
E nulla, non vedo l'ora di leggere il seguito, a presto <3

Nao