Recensioni per
Stelle perdute
di Aika Morgan
Oh. porca. miseria. |
Ok, con la tua scoperta sulla tesi, ne ho appena fatta una anch'io (anche se ne avevo il dubbio da parecchio tempo): sono diventato insensibile. Per ogni cosa, dall'amore all'angst. E questa cosa mi distrugge dall'interno. Perché, per quanto sia terribile, il tentato suicidio di Andy (stavo scrivendo Michael ò___ò) non mi ha scatenato niente. Purtroppo. (ma io non ti avevo detto qualcosa a proposito del suicidio?) Non che tu abbia descritto la scena o che altro: non sei tu, sono io. (fa tanto telefilm made in USA, nah?) Un dubbio: Elena si chiama Elena per Elena di TVD? Non so, visto che sei addicted a quel telefilm... o almeno penso. ù___ù Visto che parlo di Elena, lei che si trasferisce... non saprei, bisogna vedere che cosa succede, magari mi sconfinfera, magari no, tutto dipende da lei. E da Andy. La signora Harris? Il mio idolo. Secondo me sarà solo grazie a lei se Andy si salverà, o per lo meno gran parte del lavoro sarà suo. (Se muore alla fine... ma lo sapevi che Vic di QaF muore?! Se ti ho spoilerato, puoi uccidermi quando vuoi. ^^'''') Poi boh, si vede che fra un po' sarà sul rosso... *shifty* E devo anche leggermi quella storia nuova (sempre che non sia troppo, eh! Perché se no mi sembra strano... sì, leggere del sesso per troppo tempo me lo fa sentire come qualcosa di strano ò___ò), e controllare se ci sono su Fanworld, anche se mi sembra un sito da ficcynari <___< Dai, goditi questa recensione (anche se non sarà la migliore, fidati) e scrivi la tesi, magari ascoltandoti Losing Your Memory (ti "odio" perché adesso la devo sentire sempre! Stanotte mi sono anche addormentato ascoltandola! ^^) o anche qualcosa di Adele (someone like you, che è bellissima! Vabé, Adele ha fatto un casino di canzoni solo belle, eh! <___<) Ciao! |
Eccomi qua... *si soffia il naso ed aggiunge anche l'ultimo fazzoletto alla montagna che ha creato leggendo il capitolo* |
Ahhh mi scuso di essere sparita anche io, ma negli ultimi tempi ho avuto anch'io a che fare con gli esami, sessione estiva che purtroppo è appena iniziata. Mi pare di essere noiosa a ripetere sempre le stesse cose e cioè che questa storia mi affascina per la profonda delicatezza con cui affronti un tema così difficile, quello della perdita, che ora si sta colorando anche di brevi sprazzi di spensieratezza: il legame che si è creato tra Andy ed Elena è bellissimo, verosimile, saldato sul comune dolore, ma è una tristezza che ammalia e rapisce perchè vi riconosci la profondità del dolore stesso e della voglia non di scalzarlo, ma di inglobarlo, in un certo qual senso, forse il termine adatto è "risolverlo", non smaltirlo, nè digerirlo che danno tutti e due l'idea di qualcosa che deve essere espulso a tutti i costi. Come penso che tu abbia cercato di dire tra le righe in tutti questi capitoli il dolore è un peso, sì, ma non si può pretendere di buttarlo come una zavorra, anche perchè così non te ne libererai mai, poi si dice che un lutto non si supera mai, semplicemente s'impara lentamente, molto lentamente, ad accettarlo, conviverci ed è quello che fanno i tuoi personaggi in modo molto reale e verosimile. |
come promesso,ho finito di leggere la storia e quindi ti lascio la recensione ^^ |
Ciao! Nuova lettrice...ed è la prima volta che leggo una slash. XD |
Michael T_T |
Altro bellissimo capitolo, così denso e che eppure scivola leggero tra le righe, non mi pesa leggere e sebbene l'argomento sia pesante, date le tematiche trattate, tu riesci a dosare bene, a spartire le varie percezioni e concetti in una dimensione molto introspettiva e umana. Vedo che, nonostante la storia sia appunto una storia letteraria, comunque ci sono riferimenti scientifici, appunto la metafore delle stelle perdute e ora quella delle rette parallele che, certo, è abbastanza inflazionata, però messa in questo contesto s'inserisce bene ed è proprio l'immagine adatta per descrivere Andy e Micheal e ora mi viene da pensare anche Andy ed Elena: due vite alla deriva che finiranno inaspettatamente per incontrarsi in un punto infinito, l'infinito che non si vede, nè si tocca, ma che si sente soltanto, al di là poi delle difficoltà che si possono avere. Mi ha colpito quella riflessione di Elena, quando dice che vuole ritrovare negli occhi di Andy gli occhi del fratello: ecco, ognuno, inconsciamente ha bisogno dell'altro per riempire il vuoto dell'assenza, si tratta di un'empatia diversa dall'amore o dal desiderio, è forse più profondo questo bisogno del bisogno dell'amore, che ha radici fisiche oltre che psichiche, mentre qui, mi pare, siamo in un campo diverso... sono due solitudini che si incontrano e si riempiono e tu ne stai dipingendo la dinamica davvero bene. Con delicatezza e senza facili banalizzazioni. Non posso che rinnovarti i miei complimenti. Ciao! |
Dio (so che non dovrei iniziare una frase con un'invocazione all'altissimo, ma è più forte di me) Dio che bella storia! Non so nemmeno come ci sono arrivata, mi viene quasi da pensare che sia stata una forza magnetica ad attrarmi a leggere questi primi capitoli. Ne sono rimasta magnetizzata, davvero, tanto da fare una rilettura per capire meglio, andare a fondo di questa vicenda così struggente, toccante e appassionata. L'incipit è qualcosa di meraviglioso, così malinconico, con quel riferimento a Kierkegaard e la visione delle stelle perdute, oggetti sparsi nello spazio come emozioni su un foglio di carta. Mi è arrivata, questa storia, mi ha colpito, mi è come penetrata dentro, lo sta facendo mano a mano che la leggo e ho deciso di recensire qui perchè mi sembra sia proprio questo il capitolo snodo della vicenda. Mi piace come scrivi, come cristalizzi le emozioni e poi le fai muovere, orbitare intorno ai personaggi. Io sono una patita delle storie tristi, con quel tocco di melodramma e fine malinconia, un po' alla Cechov, e ammetto di essere un po' crudele coi personaggi nel senso che vedo nella sofferenza quasi un cammino catartico, salvifico, un modo di imprimere un vero sviluppo psicologico. C'è tanta introspezione in questi capitoli, ma anche naturalezza, la spontaneità di sensazioni che non possono essere imprigionate in schemi incontrovertibili. Sia Elena che Andy hanno un modo completamente diverso di gestire il trauma, eppure entrambi "riempiono" l'assenza, cercano un modo di "risolvere" il dolore, non semplicemente sorpassarlo, e farli incontrare per me si rivelerà una buonissima mossa, e non parlo dal punto di vista stilistico, che devo dire è quasi impeccabile. Comunque, in conclusione, finendo questo mio sproloquio ti dico sono molto contenta di aver trovato questa storia e anche se non ci conosciamo ti ho sentita vicino (particolarità, questa, che ha la scrittura: avvicinare senza nemmeno vedersi, incontrare l'altro attraverso le parole e i silenzi e tutto il mix di emozioni che è possibile trovare nell'immergersi nel mondo costruito dall'autore, che più è fatto bene, più ci si sente, in un certo senso, a "casa") Brava davvero! |
Sì, lo so, hai aggiornato da un pochino e io non ho ancora recensito. Lo ammetto: la voglia di scrivere qualsiasi cosa ormai mi manca. Eh vabé! Mi sforzerò a mettere qualche parola in croce (al massimo allungo scrivendoti il regolamento sulle recensioni. ^___^) |
Etchiù!! *sto tossendo anche l'anima evviva* |
Ciao, rieccomi qui, come sempre!! |
Non è Natale, ma commento lo stesso xD |
Dico subitissmo una cosa, senza aver nemmeno terminato il capitolo, perchè...beh è un pò il mio motto, e volevo assolutamente infilarlo qui, dopo aver letto "Tutte le favole finiscono con E vissero felici e contenti". Tutto sommato, forse questa non è una vera favola". Beh, ecco la mia versione dei fatti, che vale anche nella vita reale "Alla fine tutto sarà a posto, se non sarà a posto non sarà la fine". Semplicemente, per Andy la storia non è ancora giunta alla fine, sta continuando, e quindi non fa bene a rimuginare sul passato, dovrebbe puntare al futuro. So che è un ragionamento superficiale, ma essendo io sin troppo positiva ho sempre la tendenza a far la morale a tutti perchè non sono abbastanza felici, quando ne hanno tutte le ragioni. E secondo me Andy ha un enorme gigantesco motivo per essere felice, che abbiamo tutti, ma che nessuno calcola mai. Ma è un motivo superficiale, io stessa sono superficiale e devo smetterla di parlare di altro nelle recensioni. Finisco il capitolo. |
Rieccomi!!! |