-Ho bisogno… di sfogarmi, - sospirò, in una sensualità che l’altro non colse – Vuoi aiutarmi, Takao? –

Matt non poteva sopportare di essere escluso dalle decisioni di Mello, meno che meno da quella decisione, ma non voleva davvero fargli male, non ci riusciva a essere cattivo con Mello. Voleva solo fare qualcosa di così bello da rimanergli scolpito nella mente.
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Voleva tornare in Inghilterra, sentire il suo accento sulla bocca degli estranei, sentirsi a casa, rivedere la Wammy’s House, andare da Roger, che aveva consegnato i ritratti di Mello e Near al nemico, e dargli un pugno in faccia, a spaccargli quegli occhialetti del cazzo, perché se lo meritava.
Lo sentiva che non c’avrebbe mai più rimesso piede nella sua cara vecchia Inghilterra, ma non riusciva a spegnere i suoi sogni come spegneva la fiammella dell'accendino tra l’indice e il pollice. Voleva tornare bambino, voleva che Mello tornasse bambino, ci pensava sempre, ma non sarebbe mai potuto accadere e quel pensiero lo faceva impazzire. Va bene orfani, va bene soli, ma bambini, per pietà. Perché aveva bisogno di cambiare il passato per cambiare il futuro, gli serviva far crescere Mello ripetendogli ogni giorno che lo scopo della sua vita doveva essere lui stesso e nient’altro, e allora magari lui lo avrebbe ascoltato.

Prende la scatola con mani tremanti, accarezzandola e sentendo sotto i polpastrelli la sensazione di ruvidità. Quando la apre, il profumo intenso della cannella gli riporta alla mente un'immensità di ricordi e i suoi occhi si fanno lucidi.
La mano di Jasmine si posa sulla sua, disegnando piccoli cerchi consolatori con il pollice.
“Piacevano tanto anche a lei, vero?” Gli domanda, con un soffio di voce.
Lui resta in silenzio, senza avere neppure la forza di risponderle. Gli manca ogni giorno, ogni attimo, ad ogni respiro.
William cerca uno sgabello e lo avvicina a quello della sorella, sedendosi di fronte a lui con una strana luce negli occhi.
“Come vi siete conosciuti, tu e la nonna? Te lo ricordi?” Gli domanda, timidamente.
Il suo cuore compie un balzo, oltraggiato.
“Certo che me lo ricordo. É impossibile dimenticarsi di lei. - Ribatte, amareggiato. - Anche se a volte vorrei poterlo fare.” Soffia, parlando quasi a sé stesso.
La malattia non potrà mai, mai cancellarla.
"Raccontacelo, nonno. Perfavore." Gli chiede sua nipote.
Allora Scorpius chiude gli occhi e si abbandona, lasciando che le sue labbra si muovano da sole.

[Jason Bourne]
[Jason Bourne]Cosa resta di te?
Quando tutto ciò che ami ti è stato portato via.
Quando ti hanno consumato l'anima.
Quando anche la possibilità della vendetta non ti attira, e tu sei lì, divorata dal dolore da poter reagire.
Cosa resta di te, se non ricordi spazzati via dal tempo che lacera le tue ferite?

- Se continuo a stringere il suo mantello - gli confidò, con gli occhi lucidi e le guance rosse. – Se continuo a stringerlo e non lo lascio andare, lo troveremo per forza. Dobbiamo trovarlo. –
Hook non le rispose: sopravviverai anche se non lo trovi. Continuerai a respirare e forse sarà la cosa peggiore.
/o di quindici volte in cui Ariel mantenne la speranza e di una in cui la perse. E di Hook.
(Ariel/Hook | What if... | Ambientata durante "The missing year")

Non vi prometto cavalieri erranti e draghi sputa fuoco, ma vocabolari di greco e vecchie professoresse rachitiche.
Questa sono io, che mi piaccia o no.

«Peter, amico. Stai tranquillo, ti proteggerò, c’è sempre tempo ricorda. Fino all’ultimo secondo, ce la faremo!»
“Storia nona classificata al contest “The one about Slytherins” indetto da Soficoifiocchi (DeaPotteriana) sul forum di EFP. “

Fino all'ultimo secondo Austin non riuscirà a dichiarare i suoi sentimenti, ma le sorprese non sono finite, scoprirà un'altra importante verità!

Una breve storia alternativa, Drizzt non riesce a fuggire da Mezzoberranzan e si risveglia legato all'altare della sua famiglia...
Questa storia partecipa al contest per il nono anniversario del XIII Order Forum.

È una bambina noiosa, Ginny Weasley. Una bambina patetica.
Tom porta pazienza, mentre lei gli racconta ogni dettaglio della sua esistenza insignificante.
Tom è sempre comprensivo, ma nel suo mondo di carta s’aggira irrequieto, sognando ragazzine col collo dipinto di morsi, morsi fino alla carne viva.

Due mani che si sfiorano, fredde e immobili come statue. Due cuori che non battono più e un unico destino che li ha condotti lì, insieme. Adesso e fino alla fine.
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Fred Weasley & Nuovo Personaggio

-Promettimelo! Promettimi che tornerai da me e che passeremo il resto della vita insieme. Che passeggeremo al parco e ci sederemo sulla panchina mangiando un gelato.-
Conclusi in lacrime.
"Te lo prometto! Tornerò!"
Dopo aver pronunciato queste poche parole, mi baciò teneramente e mi abbracciò.
Lo vidi andare via su un aereo e anche adesso, due anni dopo, lo aspetto con la speranza di rivederlo vivo.
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Mi misi seduta sulla ringhiera e sporsi le gambe. Mi sembrava tanto la scena di Titanic, ma questo era diverso, era tutto vero!
Il dolore era presente in ogni parte del mio corpo, non potevo vivere senza la mia metà, l'altra metà della mela.
vivo.
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Se volete sapere come finisce entrate e leggete, buona lettura!!

*Grazie a te.
Mi hai sempre accettato, non hai mai fatto distinzioni, non hai mai avuto paura di me, non hai mai cercato di cambiarmi.
Mi hai fatto accettare.
Io che mi sono sempre odiato, che mi hanno fatto sempre odiare.
Non pensavo di trovare te.
Colei che ha deciso di trascorrere tutta la sua vita al mio fianco.

Parigi, i giorni nostri. Oscar e Andrè sono avvocati e lavorano nel prestigiosissimo studio del "Generale" Jarjayes, il quale ha educato Oscar per farne il "suo" erede e successore. Come sempre la donna, in perenne conflitto col padre, ha l'appoggio incondizionato del suo Andrè. Ma un giorno i due scoprono che nella lastra ai polmoni di Oscar qualcosa non va: c'è qualcosa che non ci dovrebbe essere. Inizia così una lunga avventura che li porterà a scoprire fino a quale punto si può arrivare ad amare un'altra persona...fino alla fine.