James, Albus, Lily Luna, Hugo, Rose, Roxanne, Molly, Frank Jr, Lucy, Lorcan, Lysander, Scorpius e Teddy.
Tredici personaggi per otto piccoli momenti.
Uno stralcio di vita per la nuova generazione, passata o ancora al castello.
Perché c’è chi si innamora, chi soffre, chi ha perso tutto e chi, invece, ha ritrovato qualcosa.

Eri combattuto, Remus? Non poteva essere vero. Non doveva essere vero.
Amici, questo eravate. Amici, sareste rimasti. Sempre.
Nient’altro, vero, Remus?
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La raccolta ha partecipato al contest: "Les poèmes de Prévert" di GreenKnight_ sul forum di EFP calssificandosi prima.
E, ehm, sono le prime drabbles che pubblico qui. Pur avendone una paura tremenda. ♥

Blaine spedisce un messaggio al numero sbagliato per errore. Da qui le cose si evolvono tra lui e il suo 'Numero Sbagliato': Kurt.

Il fatto é, Stiles ha la capacità di rendere ogni cosa difficile per Derek.
Ad essere onesti Derek l'ha capito immediatamente quel primo giorno
nel bosco, mentre tentava di cacciare lui e Scott senza tante cerimonie
dalla sua proprietà.
L'aveva sospettato quando quel ragazzino l'aveva guardato con la bocca
leggermente spalancata e le guance che avevano preso colore per aver
camminato fino a quel punto del bosco, la felpa rossa di almeno una
taglia più grande, e quegli occhi grandi che lo guardavano come se non
avesse mai fatto una sola cosa cattiva al mondo.
Il fatto è, Derek conosce ogni odore di Stiles.

Affetta/o da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Una cena a casa Greengrass, Draco si annoia e il Firewhiskey gli cade addosso, gironzola per la villa e incontra qualcuno, buono come la panna cotta.

“… James, Albus e Lily, potreste gentilmente spiegarmi cosa è successo?!” Ginny Weasley sembrava sull’orlo di una crisi di nervi.
“Ma lo sai che fai una torta di lamponi buonissima? Me la sono letteralmente buttata in faccia.”
“Niente mamma non trovavo i biscotti, davvero.”
“… Rose mi ha detto che se ti metti il caffè sui capelli diventano più rossi.”
accenni di: AlbusxAliceP.|LilyxScorpius|James forever alone.

Kurt e Blaine non si sono mai incontrati, nonostante Westerville e Lima non siano poi così lontane. Non si sono mai scorti tra la folla, nemmeno quando hanno partecipato alle Regionali con due Glee Club rivali. Nemmeno al Lima Bean, quando andavano a prendere il caffè ognuno con i rispettivi amici.
Kurt e Blaine non si sono mai visti. Almeno fino a quando, sullo stesso treno diretto a New York, Blaine non si siede proprio di fronte a Kurt.
Ci credete, voi, nel destino?
*
Si dice che il destino si mostri solo a chi sa riconoscerlo davvero.
Vivi la tua vita distrattamente, piena o vuota che sia, aspettando il momento in cui una qualsiasi entità superiore ti metta di fronte qualcosa, o qualcuno, con tanta prepotente ovvietà da poter dire solo: ah, eccoti qui! Ti cercavo da una vita.

Victorie era sempre stata radiosa.
Victorie aveva sempre una parola di conforto, Victorie era sempre in giro, Victorie raccoglieva i fiori gialli che crescevano nel giardino sul retro della Tana, Victorie aveva tanti amici. Victorie era amata da tutti e amava tutti. Victorie stava con Teddy Lupin, un ragazzo a modo che a Fleur piaceva molto e che la trattava come una principessa, proprio come doveva essere.
Dominique, d’altra parte, era la sua disperazione. Portava i capelli biondissimi sempre corti sulle spalle, si rifiutava di vestirsi come una madmoiselle, si gettava nel fango e escogitava pericolose avventure arrampicandosi sugli scogli, rischiando molte volte la vita e trascinandosi dietro i peggiori elementi del Clan Weasley-Potter, il terribile James, il piccolo Freddie e, a volta, persino i gemelli Scamandro, i figli di una vicina di casa di Ginny.
Fleur la considerava la sua disperazione mentre Bill, orgoglioso che almeno uno dei suoi tre figli avesse ottenuto una parte del carattere tipico della sua famiglia, la chiamava “la rivincita dei geni Weasley”.
Eppure la amava come solo una madre poteva amare la propria figlia.
Perché non torni a casa, Dominique?

– Raccontami una storia, Salvatore. Una storia con le stelle.
Ci pensò su un attimo prima di cominciare a parlare.
– Le stelle... le stelle sono le case degli angeli. Dio le ha create per farceli andare a stare così possono vedere quello che succede qui.
Filippo strofinò il naso contro il suo collo.
– E... ogni volta che c'è un angelo nuovo, Dio crea una nuova stella. – continuò Salvatore.
– E le stelle cadenti allora? Le case degli angeli si muovono?
Si sentiva un bambino, ma non riusciva a fare a meno di quei racconti che avevano il potere di rassicurarlo. Gli girava ancora la testa per quello che lui e Salvatore avevano fatto, quasi non riusciva a credere di essere nudo e abbracciato stretto al suo migliore amico, quello con cui era cresciuto e del quale si era scoperto innamorato.
– No, no. Sono gli angeli che le cavalcano e giocano ad inseguirsi fra di loro. – ridacchiò Salvatore.
[Prima classificata al concorso "A night in Wonderland"]

Una separazione dolorosa, sulle note di due brani di Tiziano Ferro: Non me lo so spiegare e Sere Nere.

– Faresti... faresti l'amore con me? – fu la risposta di Daniel, che evitò accuratamente la sua domanda. Era rimasto in piedi, mentre lui si era seduto di nuovo, così poteva guardarlo dal basso.
Alzò gli occhi e si ritrovò davanti lo sguardo di un ragazzino sperduto, capelli a coprire, o forse a proteggere, il viso, bocca dischiusa e l'innocenza di chi certe parole le ha solo lette nei libri per poi passare una vita intera ad immaginare la consistenza che avrebbero potuto avere sulla pelle.
Soffiò via il fumo, con un sorriso strafottente.
– Io non scopo con i mocciosi, mi dispiace. E poi, lasciati dare un consiglio, scopare col primo sconosciuto che incontri non è un buon modo per capire se sei frocio o meno.
Daniel ha diciassette anni ed è insopportabilmente vergine.
Alex ne ha ventitré e ha un segreto doloroso alle spalle.
Daniel chiede ad Alex di essere la sua prima volta, non immaginando che per Alex, potrebbe essere l'ultima.

Tutti soffrono per amore: quando non è corrisposto, se la propria famiglia non approva la scelta, ma c'è anche chi soffre d'amore per orgoglio.
E a quel punto i ricordi, il rancore e l'indifferenza si scontrano con i rumori del mare e quelli del tuo cuore.

Dicembre 1981, Saumur.
Un ultimo dell'anno particolare per quattro diciassettenni.
Affondò nell’acqua della vasca e le dita corsero tra i capelli, così innaturali in un’atmosfera atipica, morbidi, setosi, leggerissimi ed estranei. Si guardò le mani, larghe e scure rispetto alla schiena di Ismael. La lussuria sconcertante di poterlo accarezzare tutta la notte, qualche volta di sottometterlo, ancorarlo alle lenzuola, stringerlo, stringerlo, stringerlo.

7 piccole drabble, una per ogni anno di Albus Severus Potter trascorso ad Hogwarts.
Ha partecipato all"Albus Severus contest" classificandosi seconda.

Il seguito di You&Me: nuovi personaggi, probabilmente peggio assortiti dei precedenti. Amicizie e amori contornati da una buona dose di comicità: troverete una Lisa prepotente, un James Sirius quasi sempre assennato, un Fred burlone e una Sam saggia; una Molly decisamente anticonformista, una Rose intelligente, ma adorabilmente imbranata, una Roxanne allegra ed esuberante e una Dominique superba e altezzosa. E poi i fratelli Scamander, i Longbottom, Albus e Lily, Hugo, Lucy e Louis e ancora Noah Nott, il Corvonero Scorpius Malfoy e i pochi che gironzoleranno intorno a loro.
[ Può tranquillamente essere letta da sola, senza che abbiate conosciuto il prequel ]
Dal terzo capitolo:
"… e li hai affatturati"
"Qualcuno devo averlo anche colpito con un calcio o due, ora non ricordo"
Il vicepreside Neville Longbottom, nonché direttore della casa Grifondoro da quando l’ormai stanca e anziana Minerva Mcgonagall era andata in pensione, era seduto alla sua scrivania, mani incrociate e sguardo rassegnato. Dinanzi a sé una recidiva Lisa Wood che aveva visitato l’ufficio del professore di Erbologia, più volte di quanto fosse umanamente accettabile. Si fissavano, uno apparentemente serio, l’altra annoiata e vagamente divertita.
"Lisa, la scuola è iniziata da circa tre settimane e già mi costringi a darti una punizione"
"Per niente meritata, aggiungerei!"
"Hai duellato nei corridoi con degli studenti"
"E’ stata legittima difesa, professor Longbottom!"
"Legittima difesa?"
"Esatto, mi difendevo dalla loro idiozia"