I suoi occhi ardevano, ancora di un colore indefinito, mentre mi fissava con astio.[...] Il mio sguardo rimase intrappolato dal suo, mentre tentavo di identificarlo alla luce fioca della stradina male illuminata. Era giovane, poteva avere pochi anni più di me, ed era inspiegabilmente minaccioso[...]
“Adesso vai a casa. E corri, se non vuoi che qualche altro ubriacone ti violenti” allungò una mano, sfiorando con le dita una ciocca dei miei capelli e sistemandola dietro l'orecchio.[...]“Stavolta non vengo a salvarti, principessina” rise prendendo fra le mani i lembi del mio vestito di jeans per poi sollevarlo fino al ginocchio. Tremai a quel contatto, congelandomi. Sentivo le morse del panico attanagliarmi le viscere, e i muscoli diventare improvvisamente spugnosi. Poi le sue dita mi lasciarono e le sue labbra premettero sulla mia mascella. Le gambe risposero e allora mi voltai e corsi via, incespicando sulle pietre sconnesse della strada.
***
"Posso?" sussurrò ad un centimetro dalle mie labbra. [...]
"Harry..."cercai di richiamarlo. [...] Non volevo che mi baciasse, non ero pronta. Ma lui si avvicinava sempre più, chiudendo gli occhi...
"Ti prego" implorai.
NUOVO TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=0KJdI3SHd7o&feature=youtu.be

«Chiamami Papà da oggi in poi. Ma prima di tutto voglio spiegarti delle cose.»
Fece una pausa prima di continuare.
«Sono un uomo di disciplina. Odio quando le persone mi disubbidiscono o mi mentono. Credimi, non lo sopporto. E da uomo di disciplina quale sono, ho delle regole per te Annabelle.»
[…]
«Devi mangiare correttamente tre pasti al giorno, con vari stuzzichini intermedi. Potrai andare a scuola e studiare, ma ogni volta che vorrai uscire, dovrai chiedermi il permesso. Puoi fare quello che vuoi in casa, ma alle nove ti voglio a letto. Chiaro, piccola?»
E Annabelle spalancò le labbra. Non poteva credere a tutto questo. E si girò di scatto, notando l’orfanotrofio allontanarsi sempre di più dalla sua visuale.
Lui non era suo padre, non poteva comportarsi da tale.
E da quel giorno tutto nella vita di Annabelle cambiò.
Il vero inferno ebbe inizio.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=pe1DpVdSNIM

tell me where’s your hiding place
I’m worried I’ll forget your face
and i’ve asked everyone
I’m beginning to think I imagined you all along

«Ti porteranno via da me, lo so. E devo allontanarmi; non voglio rimanerne scottata.»
Le accarezzò i capelli con una mano, alzandole il viso, tagliando la distanza tra le loro labbra, incrociando le loro mani e legando le loro anime.
«Nessuno ti porterà via da me, Madelaine. Nessuno ti farà del male, non lo permetterò.»
«Sarai tu a farmi del male, sarai tu a buttare il mio cuore tra le fiamme ardenti. Me lo sento.»
Sarà vero?
ATTENZIONE: TEMATICHE DELICATE.
Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=7M4bimcp9J8

Il resto dell’ora passò in silenzio. Nessuno dei due sapeva che anche l’altro si trovava bene e a proprio agio nel silenzio. J. infatti si era persa nel filo dei suoi pensieri prima di essere risvegliata dal suono della campanella, trovandosi con lo sguardo di Styles puntato adesso.
- Mi stavi fissando?- senza peli sulla lingua.
- Ti stavo osservando per capire e carpire qualche tuo pensiero.
J. fece un sorrisino a mezza bocca- E ci sei riuscito?-
- Con mio grande rammarico, no.
J. fece un sorriso con tutta la bocca questa volta. –Me lo aspettavo.
- Te lo aspettavi?
- Nessuno in diciassette anni di vita è riuscito a capire o carpire anche uno dei miei pensieri solo guardandomi. Sono un po’ più complicata.
- Me ne sono accorto, ma non desisto.
- Bene.- fece un altro piccolo sorriso.
Rientrarono in classe per concludere le lezioni.

Una richiesta, una promessa, una dichiarazione.
- Te lo giuro Jenna. Il college non ci separerà.
Questo aveva detto Jack a Jenna quando li abbiamo lasciati.
Le cose purtroppo non vanno sempre come si spera.
E se il college invece li avesse divisi? E se questa volta non fosse colpa di Jack?
E se fosse stata Jenna la prima ad arrendersi e a non credere nel loro rapporto a distanza?
Questa volta però Jack non è da solo: Chantal ed Elizabeth lo aiuteranno con i loro metodi poco ortodossi e piani strampalati a riprendersi la sua Jenna, ma Jack sarà all’altezza delle due genitrici pazze? Riuscirà a mettere in pratica i loro piani strampalati?
Il destino si sa, certe volte è crudele, ma Jack si opporrà agli eventi contrastanti, perché si è sempre sentito “Gastone” e non “Paperino” e per lui nulla è impossibile.
Ce la farà il nostro Don Chisciotte a sconfiggere i suoi mulini a vento?
Lo scopriremo insieme.
Sequel di “Un sacco di patate. L’amore non è bello se non è litigarello”.

Una risata così familiare riempì il mio cuore facendo smettere alle lacrime di scendere. Capii perfettamente chi fosse, ma nonostante volessi stringerlo e sussurrargli quanto mi fosse mancato, preferii starmene a testa bassa ed aspettare che dicesse qualcosa.
-Non avrai davvero creduto che volessi una sterlina quel giorno, vero?-non risposi.
-La verità è che volevo abbracciarti..-avevo ancora il viso coperto dalle mie mani che si bagnarono di altre lacrime a quelle parole.
-Perché mai?-balbettai finalmente con un filo di voce fioca. Tirai su con il naso.
-Te l'ho detto; volevi riprendere la tua vita fra le mani e ti serviva un incoraggiamento.-
[Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=N5DAxb-oiF4&feature=youtu.be]

ATTENZIONE QUESTA STORIA CONTIENE CONTENUTI FORTI E VIOLENTI.
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-Hai parlato..- Mormoro' la ragazza stupita sporgendosi verso la piccola bambina che rimase a guardare le lenzuola che le copriva.
Era seduta sulle gambe nude di lei che aveva avvolto quella piccola creatura con le sue braccia.
Le afferro' la mano grassottella portandola sopra il suo seno.
-Anya..- Aggiunse, guardando la piccola nei suoi grandi occhioni castani.
La piccola porto' la sua mano nel suo petto.
-Annika..- rispose sotto tono, guardando Anya che sforzo' le sue labbra in un sorriso. I suoi occhi divennero lucidi, avvolse la bambina tra le sue braccia in un'abbraccio.
La piccola Annika chiuse gli occhi mentre la ragazza le lascio' un bacio tra i capelli, tenendo gli occhi rivolti altrove stracolmi di lacrime, stringendola fortemente al suo seno.
Ma non si accorsero di qualcuno che li stesse osservando dietro lo stipite di quella porticina di legno, che sorrise, era un ragazzo dai folti ricci castani, alto.

Solo lei era destinata a quella vita. Lei doveva sopportare le cattiverie di quegli uomini. Suor Ileen, anche essendo una Suora, era costretta a quel destino… Il cui quest’ultimo sembrava odiarla.
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“A-Aiutami”
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“Harry, Harry Styles, ma puoi chiamarmi solo Harry” Le sorrise.
“Piacere Signor Styles, io sono Suor Ileen e mi può chiamare solo Suor Ileen”
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“Perché sei così dura con me?”
***
“Hai reso la mia vita un incubo!”
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Timore.
Tristezza.
Terrore.
Solitudine.
Paura.
Rimorso.
Felicità.
Errori.
Preoccupazione.
Disprezzo.
Malinconia.
Amore? Impossibile.

Era strano che dopo tutto quel tempo io pensassi ancora a lui, ritornava nella mia mente anche quando meno me l'aspettavo. Quando camminavo per strada vedevo il suo viso ovunque, in ogni passante, e sperai che anche lui stesse facendo lo stesso con me.
Mi stava pensando o mi aveva già dimenticata?
Ricordavo ogni momento passato insieme a lui, da quando mi ospitò sul suo marciapiede sporco, facendomi sentire al sicuro, fino a quando rubammo la macchina del mio capo per fuggire lontano. Quando disse che mi amava, anche se ci conoscevamo da poco, mi sentii la ragazza più felice della terra.
Le sue parole erano indelebili, incise nel mio cuore e nella mia mente, non le avrei mai dimenticate.
Sequel della One Shot "Freedom". Si consiglia di leggerla prima di iniziare questa storia.

Ally vive in un piccolo paesino vicino Holmes Chapel, la sua vita è monotona fino a quando un ospite non arriverà in casa sua.
Un ragazzo, 19 anni con seri problemi di droga. Non ha niente, non ha nessuno. Si sente infinitamente solo e la droga è la sua forza, perché c’è sempre per lui.
Ma quando incontrerà Ally e capirà che lei tiene veramente a lui ricomincerà ad essere felice. Ally diventerà la sua forza, Ally diventerà la sua droga.
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Tratto dal capitolo 6:
“Si.” Affermai.
“Si?” Rispose lui confuso. “Cosa significa si?”
“Si, sarò il tuo eco, la tua luce, la tua stella, il tuo usignolo. Sarò qualunque cosa servirà per farti essere felice.” Gli spiegai. Una lacrima cadde dai suoi occhi fino ad arrivare alle sue labbra, che si schiusero in un sorriso perfetto. Lasciò la chitarra sul letto accanto a sé e con un lento movimento spostò la mia sedia, provvista di ruote, più vicino a dove era seduto lui, in modo da poter essere uno di fronte all’altro.
“Sarai anche la mia ragazza?” Mi chiese guardandomi negli occhi.
“Con molto piacere!” Gli risposi avvicinandomi a lui per baciarlo. Ricambiò felice della mia iniziativa e mi abbracciò

L'intervistatore annuì assimilando questa informazione prima di rivolgere l'attenzione al cantante riccio ancora una volta. "Harry, ho un sassolino da togliermi con te" disse facendo accigliare Harry sebbene sorrise subito dopo.
"Davvero?" Chiese gentilmente e l'intervistatore sorrise compiaciuto.
"Si, penso che tutti se lo stiano domandando; chi è Noelle?"
E immediatamente, solo al menzionare il suo nome dalle labbra di qualcun altro, la sua espressione si alterò. (Capitolo 5)
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La storia non è mia ma è solo una fedele traduzione! Link originale http://onedirectionfanfiction.com/viewstory.php?sid=88158

«Quali sono le tue certezze, Lena?».
Stringo i denti e socchiudo di poco le labbra, mentre una leggera brezza notturna mi sferza il viso e mi fa rabbrividire nella mia felpa gigantesca. Lo guardo più del solito, con i suoi occhi curiosi che brillano, con le sue mani intrecciate sul suo addome come se stesse per addormentarsi sulle mie gambe, con il suo respiro pesante che sa di alcool e di marijuana. Quali sono le tue certezze?

Lei: Megan Smith
Lui: Harry Styles
Lei: negata in matematica
Lui: il suo nuovo professore
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- Megan guarda!, come può esistere tanta bellezza in un solo corpo!! -
guardai confusa una Hope isterica, seguì il punto in cui stava fissando ed
eccolo là, un Dio greco, alto, capelli ricci, occhi verdi, labbra rosee, il tutto seguito da un
fisco proprio niente male - chi è quel bono?- domandai forse con un tono di voce troppo alto
infatti il diretto interessato si avvicinò al mio banco, mi sorrise e porgendomi la mano disse
- piacere sono Mr Styles, il tuo nuovo professore- Zeus ti scongiuro lanciami un fulmine

Il ghiaccio ha bisogno del fuoco per abbandonare il suo stato di paralisi,
il fuoco ha bisogno dell'acqua per placare le sue fiamme imponenti.
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«Hannah! - disse a un tratto Aria – Quello non è..» prima che potesse finire la frase,un tizio ci passò accanto,scioccato quanto noi.
«Harry Styles ci degna nuovamente della sua presenza,quale onore.» I brividi. Lo fissai nel suo giubbotto di pelle,nei suoi riccioli scomposti e sulla sua moto nera petrolio. Il tizio che qualche minuto prima ci era passato accanto era Zayn Malik. Zayn Malik,il ragazzo più inaffidabile su questo pianeta,dopo Harry Styles,ovviamente.
«Non era finito in riformatorio?» Mi sussurrò Aria.
«Si, - risposi io in una specie di trance – infatti.» Non riuscivo a levargli gli occhi di dosso. Zayn gli si avvcinò e si diedero un affettuoso abbraccio. Il duo-idioti era tornato. Non poteva rimanere lì dov'era? Perchè dopo cinque anni in riformatorio aveva deciso di rimettere piede qui? Perchè era tornato nella sua vecchia scuola?