Ho letto il capitolo più o meno nel momento esatto in cui l'hai pubblicato... Anzi, forse dovrei dire che ho iniziato a leggerlo nel momento esatto in cui l'hai pubblicato, perché ad un certo punto sono stata costretta a fare una pausa, o avrei distrutto qualcosa.
Come diavolo fa, Arin, ad esistere? Ma per la miseria, non poteva rimanere in Islanda? Che diavolo ci é venuta a fare a Novosibirsk, questa piccola... Tralascio la parola, ma sono certa che mi avrai capito benissimo.
Ma andiamo con ordine, una cosa alla volta.
Innanzitutto, ti faccio davvero i complimenti per la nuova copertina della storia, nonché per quella di questo capitolo: mi piace molto questa commistione di citazioni e fotografie, e lo trovo davvero adatto alla tua storia, anche di più dei "semplici" collage di fotografie ai quali ci hai abituato :)
Måns é davvero il Kolja perfetto, e il fatto che il suo prestavolto abbia vinto l'Eurovision (anche se secondo me non era quello che meritava di più, ma pazienza) non fa che aggiungere punti ;)
Ho apprezzato molto il confronto fra Aljona e Arin tutto giocato sui vestiti, dai quali traspare la loro differenza sociale: mi sembra di aver capito che Obskoe Angel sia una marca piuttosto economica, diciamo uno Stradivarius o un Bershka, mentre i vestiti della principessina islandese sono sicuramente stati acquistati in uno dei tanti negozi di lusso che punteggiano gli Champs Elyseès di Parigi, piuttosto che il GUM di Mosca o addirittura il Barvikha Luxury Village a Rublyovka, il quartiere di Mosca ritrovo dei più ricchi nonché dei più Putiniani dell'intera Federazione. E ci starebbe davvero bene anche lei, a Rublyovka, che é esattamente a 3396km da Nostal'hyia, ossia abbastanza lontano per non far male al povero Kolja!
E a proposito di Kolja, lavoro davvero magistrale: non posso che farti tutti i complimenti di questo mondo. Sai già che Kolja é il mio preferito in assoluto (se Zinaida si stufa, ci sono sempre io;) ) e mi ero chiesta spesso, quando avevo letto di lui, come fosse possibile che si fosse lasciato infinocchiare da una ricca stronzetta islandese.
In questo capitolo, hai risposto egregiamente a tutte le mie domande: come l'avesse conosciuta, chi aveva invaso il territorio dell'altro, chi caspita é, questa Arinbjörg Einarsdòttir, perché ha voluto proprio Nikoaj, con tutti i ragazzi che c'erano a Leninsky.
Mi é piaciuto sapere cosa frullasse nella testa di Arin... Oddio, proprio piaciuto piaciuto non direi... Diciamo che ora so esattamente perché la devo odiare, e se riuscissi a regalarle una bella vacanza in un qualche posto dove ci siano i leoni sarei oltremodo soddisfatta.
E poi Kolja... Kolja, Kolja, Kolja, Kolja. Lui mi é piaciuto un sacco. Ho adorato il modo in cui hai fatto emergere, in forma così delicata eppure così dirompente, i suoi stati d'animo circa il destino di Lev; di come questo legame, iniziato per caso in un corridoio dell'Emeljan Pugacëv, sia diventato così forte che, quando uno dei due si trova in una così grande difficoltà, anche l'altro soffra, soffra da morire. Niko é troppo buono, troppo abbattuto e troppo devastato per potersi accorgere della perfidia che invece sembra gravitare come un macigno sulla testa di Arin; il suo desiderio di riuscire a riprendere a vivere dopo l'arresto di suo fratello (non di sangue, ma ha poca importanza) é così forte che si rende conto troppo tardi di essersi infilato in una situazione molto peggiore, con una ragazza che lo userà per i suoi loschi fini, si divertirà quando ne avrà voglia, e poi lo lascerà, calpestando il suo cuore spezzato che giace dilaniato per terra.
SI, perché Kolja ci aveva provato, a essere quello che non era, chiedendo vestiti in prestito a destra e a manca, sforzandosi di piacere ai suoi amici, a sua madre, a lei: però non é bastato, e il suo povero cuore già provato ne ha fatto le spese in modo orrendo.
Per fortuna, però, qui é entrato in gioco il magnifico angelo custode di Kolja, la nostra Al!
La nostra малышка сибирская фигуристка ha capito, ha capito chi era Arin, il suo gioco, a cosa mirava, e come difendersi. Ha capito che quella ragazza avebbe seminato solo dolore, ha stretto i denti ed é corsa a difendere il suo Lev, Kolja, il suo intero quartiere, accorrendo alla chiamata come il più esaltato dei Cosacchi. Non so se i cosacchi abbiano mai fatto a fette qualcuno con il solo ausilio dei pattini da ghiaccio, ma sicuramente é un metodo da proporre all'hetman ;)
Infine, mi é piaciuto davvero tanto il fatto che Kolja abbia iniziato a considerare Aljona il suo angelo custode prima ancora di conoscerla, semplicemente vedendola pattinare, senza mai sapere che era davvero lei. Adoro questi piccoli momenti in cui i personaggi si incontrano prima di incontrarsi davvero, come Aljona e Fëdor al supermercato, e riescano comunque a lasciare un segno l'uno nell'altro.
Quindi, il mio cuore si é spezzato insieme a quello di Kolja, é stato pesante quando é stato pesante anche il suo, ha ricominciato a battere quando anche lui ha ritrovato la speranza e la voglia di vivere, insomma, questo capitolo me l'ha davvero devastato, il cuore, ma é stata la devastazione più meravigliosa di sempre.
Vorrei davvero poter dire a Kolja di non preoccuparsi, che anche lui troverà una ragazza meravigliosa come Zinaida, i suoi fratelli diventeranno dei ragazzi stupendi (anche se un po' idioti, come per esempio Ksenofont, al quale però l'idiozia può essere attribuita anche al suo aver passato decisamente troppo tempo con Lev;) ) e anche lui riuscirà, una volta tanto, ad essere felice e sereno.
Non potendo per ovvi motivi, ti rinnovo ancora i miei complimenti, ti faccio un enorme in bocca al lupo per i prossimi capitoli e ti auguro di scriverne ancora tanti di così belli :)
Un bacio e un abbraccio fortissimi
Marghe |