Quando la notte cala, appassiscono le maschere: così gli abitanti di quella che è (ironicamente, o profeticamente) la città dei tramonti si vedono per quello che realmente sono (diventati).
Per una sola scelta sbagliata.
“Non chiedermi come, ma lo sapevo.”
Guardai oltre la sua sagoma dinoccolata. Il mio sguardo valicò il parapetto, scivolò nella notte e poi dieci piani più giù, fino alle risate che macchiavano il Sunset Boulevard anche a mezzanotte.
Mi cullai ancora nel silenzio. Non sapevo che cercare, lì, né perché ci fossi finita, ma doveva accadere.
“Oh, lo sapevo eccome.” Annuì, sempre più certo. Intravidi una macchia nera sul lembo di nuca che spuntò oltre il colletto della sua camicia. “Neanche tu resisti al silenzio.”
Muta, mi rannicchiai nei dettagli: la sua nuca, il tatuaggio che non riuscivo a decifrare, il fumo della sua sigaretta che il vento portava fino a me. Mi sembrava di sentirlo parlare da un’altra vita.
Levò in aria il bicchiere con quel gesto ormai suo – il solito brindisi amaro, omaggio a una vita di cui solo lui coglieva l’ironia.
“… ma il punto è: sei pronta ad ascoltare?"

Questa è la storia di Mia Walker, la storia del suo passato.
Una storia di amore negato e rubato.
Cuori spezzati e tradimenti.
Lacrime e carezze bollenti.
La storia di un'anima spezzata e di un cuore freddo come l'inverno.
La storia di una ragazza che sceglie di esser di tutti e di diventare puttana.

Una canzone per dirti addio,
Mi abituerò come la canzone di Ligabue a non trovarti al mio fianco.
Sei forse l'unica persona per cui mi sono comportata irrazionalmente,
Io così sempre calma e razionale ho lottato contro un muro,
Sperando che cedesse sotto i miei colpi..

“Non lo sai?” mi disse.
“Cosa?” risposi io.
“L’amore attecchisce meglio nei cuori in rovina”
[Perché due cose belle ha il mondo, amore e morte; si può parlare anche del resto, certo, ma sarebbe come parlare dell'aria. Non che l'amore si possa dire,perché l'amore, alla fine, è sempre un interrogativo lasciato a metà. O un dialogo con molti o pochi sensi.]
"A chi lo sbandieri il tuo essere fiera di come ami, a quelli che non ti amano in cambio?"

«C'è la pausa natalizia, non vengo in Università.»
«Beh, potresti sempre "venire" a casa mia.»
Nonostante lui fosse un suo professore, Valentina accettò l'invito di Alessandro per andare da lui a studiare. Si era detta che non sarebbe successo niente di male, ma non poteva sapere cosa il destino aveva in serbo per lei...
Fanfiction nata inizialmente per il p0rnfest, per accontentare le shippers dei Valeffy. Ne leggerete delle belle! (Con la speranza che la protagonista mi rivolgerà ancora la parola dopo...)
ISPIRATA A UNA OTP VERA!

Un pensiero, per la mia persona preferita.

Palermo, 1993.
Nella via Pitrè risiede Ivan. Giovane enigmatico, controverso. Menefreghista.
Nel quartiere ZEN alloggia Marika. Giovane enigmatica, controversa. Anoressica.
Due cani senza guinzaglio intenti a condurre stili di vita difformi ma in egual modo distruttivi. Due spiriti adespoti uniti da un accordo che si tramuterà in un legame malsano e selvaggio che cambierà per sempre le loro esistenze.
Vicissitudini, perversità, droga, erotismo, violenza e squilibri psichici caratterizzeranno con gradualità tale cupa e introspettiva storia dalle tematiche delicate.
Un viaggio nei meandri di una mente contorta, consumata dall'ira e il continuo desiare spietate vendette. Uno svisceramento dei pensieri di una fragile ninfa con disturbi alimentari. Un'illustrazione di tutto ciò che di più oscuro un'infame vita può elargire. L'emblema dell'ossessione e della perdizione.
"Viso stupendo e animo in tormento" è questo e molto di più.
Sotto ogni cielo, in ogni clima, Morte t’ammira nelle tue contorsioni, ridicola umanità, e spesso, come te, profumandosi di mirra, mischia la sua ironia alla tua stupidità.
- "Danza macabra", Charles Baudelaire.

SPOILER!3X02
Quel giorno, Jemma si era ritrovata davanti alla scoperta più ovvia e inaspettata: il mai e il sempre coincidono in maniera spaventosa.

Jemma lo ha riportato in superficie, mille volte metaforicamente parlando, una volta nel vero senso della parola. E Fitz, nella penombra del garage, si chiede se forse non sia diventato un peso morto per lei.
È per questo che è andata via?

Lei, si sentiva sbagliata perché immaginava il campanile gotico come un gigante sofferente, dagli occhi di vetro, fittizi come le campane digitali che riproducevano l’Ave Maria, ad ogni ora.
[...]
Il dottor Nosfer le faceva paura, con quel suo pizzetto da capra, gli occhi piccoli come crune di aghi e i denti gialli, a causa delle troppe sigarette che fumava. A dieci anni, le avevano chiesto di disegnare qualcuno del collegio e lei aveva ritratto il dottor Nosfer, con il suo pizzetto caprino e i suoi occhi piccoli e pungenti – non aveva dormito, quella notte.
-----------------------------------------------
Una sfida lanciatami da Aeternum.

Piccola shot senza pretese, che parla dei 17 veri amori di una donna/ragazza. Inizialmente era tutto partito in chiave nonsense e demenziale, ma poi la cosa ha preso un'altra piega e ne è uscita questa storia, che ho inserito in questa sezione, perché non ha un genere che la caratterizza in pieno. Leggere per credere e chissà che non vi scappi qualche risata.

Chi sono io? Una persona.
Davvero, sono soltanto una persona, ma ho il costante bisogno di sentire.
Sono una persona a cui piacciono i musicisti. E non pensate che sia, magari, una groupie, una di quelle che di musica non capiscono veramente niente, ma stanno con i musicisti solo per farsi scopare, farsi fare regali costosi e fare la “bella vita” da bohémiens in giro per il mondo, a tirare di coca e a bere a canna.
No, per favore, non mi offendete. Non vi dirò nemmeno se sono un uomo o una donna, sono una persona. Un essere umano, come chi legge questa…cosa.
Sono semplicemente io.
Se vi avventurate in questa One Shot, sappiate che dovrete danzare a ritmo delle note che la mia mente ha voluto inventarsi in questo raptus di follia momentanea. È solo introspezione pura, senza trama, senza nulla. Musica ed emozione, soltanto questo.
Spero che possa piacere a chi avrà voglia di sentire quello che la Musica ha da comunicare.

[FitzSimmons] [Accademia/I Stagione]
Impacciato, circonda la vita di Jemma con le braccia. Rimangono così per non più di cinque secondi, ma Fitz non può dirlo con certezza. La matematica gli piace, i calcoli anche, ma a volte Jemma, pure solo con uno sguardo, gli dice: “basta con i calcoli”, e lui la smette di scandire la sua vita in base a cifre infinite e perfette. Chiude gli occhi per un attimo e tutto ciò che sente è sempre lo stesso profumo di bagnoschiuma e tè verde.
Forse è vero quello che si legge in quei bigliettini anonimi e sdolcinati nei cioccolatini, che la casa non è altro che due braccia che tengono insieme i tuoi pezzi.

[Fitzsimmons] [Season 2]
La vita non è un film. Non è quell'immenso casino che si traduce necessariamente in un lieto fine. Fitz non tornerà come prima solo perché lei si sveglierà un bel giorno, si siederà accanto a lui in silenzio, gli accarezzerà la spalla e gli sussurrerà “ci sono”.

«Perché mi hai baciato?»
[...] «Quand'ero bambina, chiedevo sempre a mio padre di raccontarmi come aveva conosciuto mia madre. Lui diceva sempre che quando l'aveva baciata per la prima volta aveva sentito il cuore scoppiare di gioia, e la terra sgretolarsi sotto i suoi piedi. Diceva sempre che un bacio della persona che ami dovrebbe farti sentire così, come se fossi in procinto di spiccare il volo verso il paradiso.»
Las Vegas, 1947.
Will, un ragazzo del Tennessee, dopo essere tornato incolume dalla guerra si guadagna da vivere suonando il pianoforte in uno dei tanti club della città del peccato. Ha soltanto venticinque anni quando incontra Margot, una ragazza del New Jersey con una voce tanto soave da incantare gli dei. Si innamorano al primo sguardo, cullandosi nell'illusione che la loro giovinezza li salverà. Ma nessun amore è al sicuro, e presto Will e Margot dovranno fare i conti con la realtà, e fare una scelta che potrebbe cambiare per sempre i loro destini...