« La prima volta che l’hai baciata non avresti mai pensato che qualcun altro avrebbe potuto farlo al posto tuo. »
[Francis/Mary]

"Io lo guardai negli occhi, in quel momento mi sembrò che il tempo si fosse fermato. Come se noi due fossimo in un universo parallelo. Gli feci un sorriso. Un sorriso che spiegava tutto. Mi avvicinai a lui, gli misi le mani al collo e lo baciai."

Aprii la porta. C’era qualcuno lì fuori. Mi dava le spalle, portava un giubbotto pesante e un cappello.
“Ehmm.. posso fare qualcosa per lei?” chiesi.
“Si, credo di si” rispose lui voltandosi.
“Oddio”
Un attimo dopo lo stavo abbracciando, decisa a non lasciarlo più andare.

«Stai tranquilla. Non ti farò del male, non potrei mai.» le sussurrò accarezzandole dolcemente la testa.
La donna l'aveva riconosciuta, era lei.
«Non è ancora il momento di incontrarci…» esitò, non sapeva il suo nome.
«A..A…Alexis.» balbettò a fatica lei, riportando lo sguardo sulla donna.
«Bene, Alexis. Quando arriverà il momento giusto, ci incontreremo nuovamente. Ma fino ad allora, devi perdonarmi per quello che sto per fare.»
***
«Siamo molto più simili di quanto pensi, Alexis. È un bene che tua madre se ne sia andata proprio adesso, l’ha fatto per il tuo bene. Poi con il tempo capirai perché.»

Fortune odia la scuola in una sua sfaccettatura, e spera solo che prendi fuoco. Qualcuno però le farà cambiare idea; e sarà l'unica persona che lei non avrebbe mai immaginato:il suo professore.
-
un amore da nascondere, un lavoro troppo importante per poterlo perdere e una cattedra ad allontanarli.

''Quindi tu saresti....?''
''Vuoi davvero saperlo?''

Inutile dire che le somiglianze con il primo di Hunger Games sono moltissime, sia a volte per situazioni, dialoghi, ecc.
La protagonista è Eloise, distretto 12 , che si trova a dover partecipare alla quarta edizione della memoria, sono passati 100 anni dai primi giochi.
Possa la buona sorte essere sempre a vostro favore. O almeno si spera.

"Scese con le mani sull’addome, sul basso ventre, poi giù verso le cosce, la mano fino a sfiorarmi l’intimità. Soffocai un gemito di terrore. Le sue mani in quel momento erano su di me. Chiusi gli occhi, cercai di abbandonarmi alle sue dita esperte. Entrò ancora di più, inarcai leggermente la schiena, attaccandomi con le mani alle coperte. Gemetti più volte. Mi appoggiò una mano sulla guancia, era così dolce. Mi disse che andava tutto bene. Asciugò la lacrima con un dito."
Angy Hamber, sedici anni. Justin Bieber, diciassette.

«Un bacio sulla guancia» era disgustato. «Di nuovo».
«Sta’ zitto Hazza. Sto cercando di seguire».
Il riccio non si arrese, e prese il gomito dell’amico, facendolo distrarre nuovamente.
«Voglio seguire questa fottuta lezione, Harry. Lasciami in pace» lo avvertì, minaccioso.
«No Zayn, ora mi ascolti. Perché le hai dato un bacio sulla guancia?»
Il moro sbuffò e si arrese, posando la penna.
«Cos’avrei dovuto fare? Infilarle la lingua in gola?»
«Per esempio».
«Sei disgustoso».
«Solo un anno e mezzo fa l’avresti fatto».
«Già, ma le cose sono cambiate, e lo sai».
«Giusto, mi sono dimenticato che sei una specie di Edward Cullen “io rispetto le donne” e blablabla…»
«Cosa c’è di male?»
«Edward Cullen è palesemente froc-»
«Non intendo quello».
[...]
«Invitala a casa di Liam, oggi pomeriggio. I signori Payne tornano tra sei giorni, e Liam vuole darsi alla pazza gioia più che può prima del loro ritorno. Mi ha scritto un messaggio, oggi pensava alla piscina. Ci saranno anche Louis e Niall. Hollie non è sicura di riuscire a venire».
Zayn ci pensò su. «Secondo te accetterà?»
«Quale ragazza sana di mente si perderebbe Zayn Malik in costume da bagno?»

Il ragazzo strabuzzò gli occhi e divenne pallido come un cencio, si buttò a peso morto sul letto, sospirando: “Ok, oggi è il primo aprile, bello scherzo, ahah. Ci sono quasi cascato sai? Ora mi dici, seriamente dove cazzo è la mia ragazza o preferisci che ti sbatta a calci in culo fuori da casa mia?” Stava cercando di mascherare la tensione che stava crescendo dentro di lui, aspettandosi che Naomi sbucasse dal bagno o dall'armadio urlando 'Buon Pesce d'Aprile' ma più passava il tempo, più il suo viso si imperlava di goccioline di sudore.
“Ti pare che stia scherzando? Sono dannatamente seria, cazzo. Quale parte della frase 'se n'è andata' non ti è ancora entrata nel cervello?”

*traduzione fanfiction di EverShadow.*
'Quando il Glee club perde un amico, ne risentono tutti. Ma un membro in particolare ne soffre molto di più rispetto agli altri e si imbarca in un viaggio per capire come andare avanti.'

Avete presente quando tutto va a puttane e sembra non voler aggiustarsi?
Ecco, questa è la vita di Dafne.
Dal capitolo otto:
"«Esci da questo corpo!» esclamò Louis facendo una croce con le dita avvicinandosi a Liam, voleva...esorcizzarlo perché...si era innamorato?
Era strano che Liam si innamorasse di qualcuno.
Usava le ragazze per divertirsi sin dal liceo, nessuno si aspettava che lui si affezionasse tanto ad una ragazza fino ad arrivare a dire di esserne innamorato. Chi se lo sarebbe mai aspettato?
«Devo dire a Zayn che lo tradisci.» rise Harry."

Eravamo migliori amici, ma non sta scritto da nessuna parte che l'amicizia non può mutare in amore.

Il cielo si stava scurendo sempre di più, iniziò a piovere.
Non vedevo molto bene davanti a me ma accelerai lo stesso, ero contento e volevo sfidare il destino, volevo infrangere le regole..
Intravidi un camion che stava arrivando nella mia stessa direzione, ruotai il volante. Non so cosa successe dopo, non ricordo più niente. Eccetto il buio.

AU Vampire - Brittana- Kurbastian - Faberry.
Per ogni generazione nasce una prescelta che si erge contro i vampiri, i demoni e le forze del male.
Lei è la Cacciatrice.
***
Dal prologo: Santana Lopez era una ragazza come tutte le altre. Una ragazza che aveva vissuto a pieno i suoi diciassette anni di vita, fatti sicuramente di esperienze forti. Figlia del dottor Enrique Lopez e dell'architetto Maribel Lopez, Santana era stata abituata ad avere tutto quello che voleva dalla vita: vestiti, macchine, soldi ... ragazzi. La bell'ispanica era stata spesso definita a scuola come una mangiatrice di uomini, o come Satana in persona a causa del suo caratteraccio: chiunque tremava sentendo addosso il suo sguardo di fuoco ed i ragazzi facevano la fila per portarsela a letto. Santana si concedeva facilmente, spinta dalla continua ricerca di piacere, perché era quello l'unico sentimento che la sua mente poteva concepire. Non credeva nel vero amore, anzi non aveva mai capito cosa fosse quel sentimento e neanche le interessava scoprire cosa fosse. Le era bastato vedere il rapporto dei suoi genitori, fatto di menzogne e tradimenti, per capire che l'amore non esisteva. Probabilmente, era per questo motivo che Santana si era chiusa in un involucro impenetrabile ed aveva costruito un muro imbattibile attorno al suo cuore. Provare sentimenti era per i deboli, si ripeteva continuamente.
Sì, Santana Lopez era una ragazza come tutte le altre. Fino a quel momento. Aveva appena compiuto diciassette anni quando la sua vita cambiò radicalmente, senza che lei lo volesse. Il destino l'aveva scelta per una missione più grande di lei, senza darle la possibilità di opporsi.