“Cazzo”.
Levi non era un poeta, né mai lo sarebbe diventato. Eppure, neanche i più raffinati cantori di epoche remote, di ere ormai perdute nelle brume del tempo, sarebbero riusciti a formulare un'espressione che potesse racchiudere in sé, con tanta efficacia, la catarsi di quel momento. Nel silenzio denso che avvolgeva la stanza, quel "cazzo" era rimbalzato tra le austere pareti in calce, straordinariamente potente, autoritario persino. Insomma, era stato ben più di una mera imprecazione.

{...} "Amare quindi, risulta l'arte più acuta e meschina delle storie di mondo."
- Accetto, Francis. Che il Re sia.-
Ignorò lo sbigottimento di uno, l'occhiataccia quasi ben azzecata di suo fratello, che però sostava poco più in là. Era meglio non badare alle proteste, perchè chi doveva decidere, era lui.
Ed in quel momento, aveva appena deciso di amare la sua Grande Maestà.

AU. Italia, Seconda Guerra Mondiale. Feliciano è un partigiano entusiasta, anche se un po' pavido. Innamorarsi di un pilota da caccia tedesco non rientrava esattamente nei suoi piani... e metterà a dura prova la sua lealtà e il suo cuore.
Traduzione di una delle fanfiction più belle che io abbia mai letto.

Respirò a fondo l’ex-capitano e disse con tutto se stesso queste parole:-Forza, Concordia, Azione, Sacrificio e Pensiero. Sono questi i principi dell’Italia, potete vederli rappresentati sul Vittoriale ma devono essere sempre nel vostro cuore.
Una volta incontrai un ragazzo che mi disse che io ero un vero italiano e che se ci fossero stati tante persone come me, la storia dell’Italia sarebbe stata diversa … questo incontro accade circa una trentina di
anni fa e allora quelle parole erano vere. Ma adesso, a distanza di venticinque anni dagli attentati che hanno segnato il nostro paese, posso dire a quel ragazzo “ Guarda qua! Ci sono tutti gli italiani che vuoi adesso e senza la lira” -
(Sì, avete letto bene è la FINE)

La Piazza degli artisti, nella città degli artisti, nella nazione degli artisti.
In quella piazza c’erano turisti di tutti i tipi. Alti, bassi, magri, grassi, brutti, belli, di tutte le nazioni.
Era un vero e proprio brulichio, come di formiche che si affannano intorno a una nuova fonte di cibo.
E allo stesso tempo, c’erano moltissimi pittori. Famosi, bravi, dal tratto dolce, o deciso, o delicato. Dai colori del sole, o dell'inverno. Dallo stile timido, o forte e imponente.
E poi, c’era l’artista.
Non un artista. L’artista.
Gerita - accenni di Prungary

Un aspirante biologo marino spagnolo in Sicilia.
Due compagni di stanza alquanto strani.
Un affascinante fanciullo dallo sguardo ammaliatore ed enigmatico.
Un bar meno innocente di quanto si pensi, soldi, sesso e amore.
Spamano, Fruk, RussiaxLettonia, Gerita.

Raccolta di drabble sul secondo film di Sherlock Holmes, “Game of Shadows”.

Nella World Academy c'è aria di cambiamenti. Ludwig, studente modello, si ritrova a fare da tutor a una nuova entrata nella scuola, che gli porterà non pochi problemi! Tra amicizie, amori, rivalità, studenti strampalati e l'imminente arrivo del festival della cultura, riuscirà il tedesco a non farsi venire una crisi di nervi?
primissima fanfic che scrivo.... è una specie di esperimento, spero vi piaccia!

{ 1942, Ospedale di Dresda. }
[...]Come era possibile, che gli avessero affidato un ufficiale? Lui, che era un semplice infermiere, si occupava della massa e sedava più che curare. Probabilmente avevano commesso un grave errore, e nemmeno si erano accorti a chi avevano consegnato quelle schede.
Eppure gli pareva strana persino l'optata soluzione.
Riguardò quelle informazioni così discrete e stampate, corrucciò la fronte di nuovo; per più volte.
"Ludwig Beilschmidt, ufficiale." [...]
[...] -Inizieremo da domani mattina, le va? Non parlerò, ma forse udirà i miei passi. Capirà invece che sono io perchè...- pensò ad un qualcosa che di solito i medici non facevano, pensò ad un gesto abbastanza inconsueto. -Perchè le darò un bacio in fronte. Se non sarà sveglio, pace.- Un altro sorrisino soddisfatto, e tutta la determinazione che man mano cominciava a salire e farsi potente. [...]

Entrate! Entrate gente nel luogo più passionale ed eccitante della terra, dove tutti i vostri desideri verranno appagati. Venite ad assaggiare i frutti proibiti dal sapore più dolce e oscenamente invitante. Non fatevi scappare l'occasione: qui troverete solo il meglio, credetemi! E infine, come crème de la crème , vi attende il famosissimo “spettacolo di mezzanotte”...
Romantico, Commedia, Drammatico

Feliciano Vargas, studente di storia all'università e codardo di prima qualità, salta sul primo aereo per Berlino alla ricerca dei fratelli Beilschmidt, i discendenti diretti del tenente Beilschmidt che, durante la guerra, aveva salvato suo nonno. Con lui c'è solo la foto sbiadita di due amici separati dalla storia.

Serie di brevi flashfic della coppia più gettonata ItaliaxGermania

[World War II - GermanyPrussiaItaly-Centric, Nazism-Centric] Le glorie barocche del Nazismo sono prossime alla fine: le svastiche si sgretolano, i vessili cominciano a bruciare e la Germania è accerchiata. Gli Alleati, anti-eroi storici, corrono per la presa di Berlino, ultimo baluardo e cuore ancora pulsante. Le aquile cadono: eppure i nazisti non s'arrendono. Gli ultimi sospiri sconfitti, prima della fine di un'era.
"Dondola come i flutti tenui la sua figura, il cavallo trotta placido e deciso, il colbacco sulla testa e la furia silente negli occhi: in capo ad una marea di uomini muove i suoi passi verso l’ovest ancora non suo, l’ovest che sogna e l’ovest che desidera, la terra che ancora non ha sfiorato, la terra che solo il comunismo può liberare. Abdulkhakim Ismailov si sposta quasi al suo fianco, issata è sulla spalla la sua bandiera, rossa come il tramonto, rossa come il sangue d’una nazione intera.
-
E vittoria fu.
Giorni e settimane ad edificarne le forme, vite e patriottismo a colorarne le tinte.
La tenacia e la caparbietà della Germania vollero la più grande operazione militare della storia per farsi accerchiare. Perché stavolta sì, non c’erano appigli o spiragli a cui aggrapparsi, solo l’unione di infinite guarnigioni di uomini, e migliaia di pistole puntate sul cuore d’Europa."

Gilbert Beilschmidt era un mancato sognatore che aveva scelto di vivere dentro un uomo corpulento. Aveva gli occhi rossi di un coniglio e lo sguardo affilato di un lupo. Indossava un lungo soprabito, stivali e grossi guanti di lana. La chioma bianca, spettinata e sbarazzina, gli ricadeva fino alle spalle. Selvatico. La prima volta che lo aveva incontrato, il pensiero di Antonio era stato immediato, appena percepibile. Da allora, non era cambiato di una virgola.
« Cavie! Tsk! Ma stiamo scherzando? » disse dopo un po’, entrando in casa e facendo schioccare forte la lingua.
La sua voce era tonante, quasi un ruggito. Gilbert era una specie in estinzione ormai.
La vita degli abitanti di Barcellona è come una matriosca. E, curiosamente, il grado di insanità mentale di chi la popola sembra variare proporzionalmente alla grandezza dei pezzi.
[Antonio/Rovino]
[!Linguaggio; AU]