Jennifer fa parte di una gang in cui il capo è suo fratello Sam. Non è una tipa tranquilla, e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno , è tosta ! Ma le cose cambieranno ed i guai aumenteranno da quando un nuovo membro entrerà nella gang. Justin, amico fidato di Sam. Cosa succederà ?

D'altronde lei, Quinn Flannery, sedicenne londinese, non cercava molto dalla vita, voleva solo essere felice.

Lei..si è dovuta trasferire, andare ad una scuola fatta a posta per loro..
Per la loro diversità. Lei è una dura..si farà notare.
Bhe..Entrate!

Una povera ragazza subisce atti di bullismo,decide di smetterla di non reagire.Decide di dare una svolta alla sua vita.Di non essere più invisibile,di farsi valere e dimostrare a tutti che anche una sfigata come lei è bella,a modo suo.

"Sei un porco!" Esclamai allontanandomi di scatto da lui,scivolando sul divano,rise di gusto,tenendosi quasi la pancia.
"Rilassati,non sei il mio tipo." Ma sei gentile,Bieber,grazie,molto delicato.
"Comunque nemmeno tu sei il mio tipo." Mi affrettai a dire.
Fece spallucce,mi sembrò di vederlo per un attimo deluso.
"Non prenderla sul personale,Alex." Disse.
"Invece...com'è il tuo tipo?" Mi chiese d'un tratto,buttandola lì,vago.
"Beh è..." Biondo,occhi color caramello,dolci,bocca a
cuoricino,fisico non troppo scolpito,nasino all'insù,una specie di Peter pan.
Oh,ma questa era la sua descrizione,e a me lui non piaceva.
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Il mio cuore sussultò per l'improvvisa vicinanza,mi allontanai da lui.
"Sai Alex..." Iniziò picchiettando con il dito indice sul suo mento,poi si girò nuovamente verso di me.
Squadrò il mio viso attentamente,poi i miei lineamenti,infine il suo sguardo andò a posarsi proprio sui miei occhi,imprimendosi.
"C'è qualcosa di particolare in te,hai qualcosa di diverso,di misterioso."
Corrugò la fronte,intento a pensare. E adesso cosa vuole questo?
Io? Speciale? Ma va! Ero una normale diciassettenne,anonima.
"E io lo scoprirò." Espresse il suo verdetto finale,sorridendo.

J: Ti riuscirò a portare a letto Deb. – Mi sussurra all’orecchio; è sempre il solito!
D: Certo, justin nei tuoi sogni! – rispondo come ogni volta.
J : Nei miei sogni, sapessi cosa ci fosse, mia cameriera super sexy – dice, aprendo la porta della cucina, e sparendo tra i tavoli del ristorante.
Ho 16 anni, mi chiamo Deb, e faccio la cameriera nel ristorante della madre di Justin, sì, quel Justin. Bieber.
Fa sempre il cascamorto con me, e con tutte. Ogni sera, nello sgabuzzino, se ne porta una diversa!
I miei sono morti quando ero molto piccola, e io vivo con mia sorella Nancy; ci vivo per dire, è sempre in giro per il mondo, e io faccio fatica ad arrivare a fine mese, quindi sono costretta a lavorare qui. Il posto è grandioso, vengono clienti di classe, soprattutto amici di Pattie, e poi Pattie, bhè lei è perfetta, una donna meravigliosa. Mi chiedo come abbia fatto ad uscirne quel presuntuoso di Justin.
Passo la maggior parte del tempo al ristorante, e per lo più vado anche a scuola, con Justin. E’ una persecuzione.

Chantal- testarda, vendicativa, provocatrice, dolce, bella.
Justin- famoso, presuntuoso, egocentrico, provocatore, dolce, bello.
Chantal+Justin? All'inizio è solo sesso, ma forse qualcosa in loro cambia.
In questa FF do sfogo alla mia mente perversa .-.
Spero vi piaccia ;)

Sola , anche se circondata da adorabili amici, ma voglio di più, ormai ho 18 anni e non ho mai avuto un ragazzo. Ok penserete che sono una sfigata , no non lo sono , è da quando avevo 14 anni che ricevo diverse proposte a riguardo ma...non è mai quello giusto.
Arriverà ?

Avete mai avuto quella sensazione di vuoto?
di solitudine?
ecco,questo e come si sente ogni giorno sophie.

Un cimitero. E' lì che si conobbero i due bambini, Justin e Eveline, durante il funerale della madre di lei.
Pensavano entrambi che non si sarebbero mai più rivisti ma un giorno, come per magia, Justin trovò un foglio con su scritto "La mamma ti proteggerà sempre, te lo prometto mia piccola Eveline. Tua per sempre, Janette". Girò il foglio e si accorse che non era un semplice foglietto di carta ma era una fotografia. In questa fotografia c'era un giardino e in primo piano c'era una signora con i capelli corti e biondi che teneva per mano una bambina anch'essa bionda e con gli occhi azzurrocielo.
Il ragazzo ebbe un flash. Il cuore cominciò a battergli forte e lo stomaco sembrava facesse mille capriole. La sua mente fece un tuffo nel passato. Avrebbe riconosciuto quegli occhi tra mille. Era lei. Finalmente, dopo 12 anni, aveva qualche possibilità. Doveva trovarla, anche a costo di perdere tutto ciò che aveva.

Eva, una ragazza diversa dalle altre.
Zayn, il solito ragazzo puttaniere.. Ma con Eva si comporterà come al solito oppure riuscirà a seguire i propri sentimenti?...
Per scoprirlo leggete la storia e recensite!!

Monotona: tutto ciò che non è la mia vita.
Difficile: la situazione in cui mi trovo.
Peso: il segreto che porto avanti da due anni ormai.
Amore: esiste e lo so per certa, ma fa male.
Queste sono alcune delle parole con la quale posso facilmente spiegare la mia vita. All’inizio andava tutto per il meglio finché non è arrivato l’amore. Finché quel ragazzo dal tratto pakistano non mi ha fatto innamorare.

Alice è una ragazza tranquilla, non ama la vita mondana.. purtroppo però deve abituarsi a questo tipo di vita, ha una madre modella per non parlare della sorella, sofisticata.
Lei non vuole adattarsi a questo tipo di vita, ma purtroppo deve.
Fu proprio un ragazzo che la cambiò radicalmente, lei riconobbe l'amore nei suoi occhi..prima di allora non ne era al corrente.

[Dal Prologo.]
Davanti a me si prospettava un altro stupido giorno di scuola.
Amavo andarci, non sopportavo semplicemente le persone che c’erano al suo interno. O eri popolare, o valevi meno di zero.
Mi alzai dal letto, andai in bagno e mi guardai allo specchio. Una ragazza dai lunghi capelli arruffati biondi e gli occhi azzurro cielo coperti da due lenti mi guardò di rimando. Mi diedi una lavata veloce, tornai incamera e presi dall’armadio i primi vestiti che vi trovai. Non ero un amante della moda, anzi, tutto il contrario: ogni mattina mi svegliavo e prendevo dall’armadio i primi vestiti che trovavo e molto spesso non ero esattamente all’ultimo grido, non è che non me li potessi permettere, anzi, mio padre era avvocato e mia madre medico, semplicemente non mi interessavano.
Quel pomeriggio avrei dovuto dare ripetizioni di matematica a un ragazzo che non aveva voluto lasciare il suo nome...

Paura. Tutto ciò che quella ragazza riesce a provare nei suoi confronti è paura.
Eppure lui è convinto che la situazione si ribalterà.
'Tempo perso' pensò lei.
'Ci riuscirò' ne era convinto lui.
"Perché le stai facendo questo?" le chiese lei appoggiando saldamente la schiena al dorso della porta
"Questo cosa?" sbottò lui seccato.
"Mentirle"
"Non credo siano affari tuoi e evita di fare domande."
"Se ti da fastidio sentire la mia voce, perché mi hai fatto venire qui?" domandò nuovamente lei avanzando verso di lui.
"Lo scoprirai presto"
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'