Ed eccoci all'epilogo di questa storia che dire bella è davvero dire poco...
Devo dire che ho aspettato questo capitolo con impazienza, e devo confessare che ho riletto il precedente moltissime volte, perché era davvero come essere travolti, ogni volta in modo differente ma con enorme trasporto, era sempre emozionante, sempre coivolgente. Leggere di emozioni...non succede spesso e ancora meno si riesce a mantenere l'attenzione su una storia con così tanti capitoli...ma in questo caso è stato un crescendo contino di sensazioni, di piccole tempeste, di timori palpabili, e a tratti di amarezza.
E la determinazione nel volere che quello che si scrive, anche se i protagonisti sono di fantasia, sia qualcosa di reale, non un mero stereotipo, non un qualcosa che sia per forza bello, per forza semplice e facile.
E questo è solo una piccola parte di quello che ho amato di questa storia bellissima...ma avrò tempo dopo per questo, veniamo al capitolo.
Ogni viaggio ha un inizio e una fine, ma quello che conta non è la meta ma il percorso...
Kakashi e Iruka.
La loro storia, la fine che a distanza di anni non è affatto una chiusura, ma una crepa che da piccola e innocua ha assunto le dimensioni di una voragine...
Il tempo non sempre sana le ferite, spesso ci anestetizza al dolore, da una specie di assuefazione, ma non affranca mai del tutto dal dolore di una perdita o da una possibilità perduta o una speranza disillusa.
Il termine che mi viene in mente più spesso quando ripenso a Iruka e Kakashi è proprio questo...disillusione...entrambi non sono riusciti a fare un passo per accorciare la distanza che con il tempo e con il silenzio non ha fatto altro che separarli, ognuno a modo suo ha preferito rintanarsi nella propria codardia che nel momento di maggior sofferenza, diventa un nido nel quale rifugiarsi.
Iruka in questo caso mi è parso davvero tangibile, umano, vero.
Riuscire ad accettare se stessi per quello che si è, riuscire a vedersi per la prima volta e accorgersi che per tanto tempo, esistere non equivaleva a vivere ma solo a conformarsi.
Scoprire che di fronte a una persona in particolare, la propria persona speciale, non solo si è nudi e completamente senza difese, ma che anche la più piccola ferita e la più dolorosa, scavano solchi ancora più profondi quando le emozioni predominano sulla ragione.
Iruka ha compreso.
La sua è stata una lotta che ha segnato in un certo qual modo una vittoria e una sconfitta...una vittoria perché Naruto con la sua rivelazione, coinvolgendolo in un evento tanto importante della propria vita, gli ha fatto aprire gli occhi sulla persona che egli è...sulla sua natura più autentica. Ha compreso, ha capito. Ma allo stesso tempo ha perso, perché nelle sue personali battaglie chi vince non è lui ma l'dea che ha di lui, la razionalità che definisce la sua persona, i suoi limiti, che forgia le sue sicurezze e le sue paure; filtra tutto attraverso l'occhio attento del controllo non accorgendosi che non è un male improvvisare, infrangere o eludere delle regole...non è una debolezza esplodere.
In Iruka in un certo qual modo ho riconosciuto lo stesso autocontrollo soffocante di Sasuke, l'uomo è sempre li a cercare di analizzare, ponderare, capire, cerca un confronto solo quando si trova senza una via d'uscita, e quando Kushina non è li a dispensare consigli, a dare un nome alle cose, ad allegerire il fardello, Iruka si imbatte solo in strade chiuse, in vicoli ciechi. Senza uscita.
E l'adulto che guarda il ragazzo, impara. Capisce. Riesce a comprendersi, ad accettarsi per una volta.
Naruto è un combattente, ha sopportato la perdita dei genitori, si è indurito e ha eretto una corazza che persino lui, zio Iruka, non è mai riuscito a perforare. Attraverso gli occhi e i ricordi di Iruka, negli sprazzi di passato che vediamo plasmare su Naruto e Sasuke, vediamo quanto sia cresciuto il bambino e quanto l'adulto invece sia rimasto in bilico, senza darsi la possibilità di crescere ancora, maturare ancora, credere.
Iruka ha visto abbattersi le difficoltà su quel bambino, sa che Kakashi è stato importante e insostituibile nella sua crescita, vede il risultato negli occhi di Naruto e Sasuke, che quando si guardano, annodano ancora più strettamente i fili della loro storia, fili che si sono intrecciati, impigliati, sono stati recisi e poi riannodati più strettamente di prima, è come un ricamo intricato, sotto di vede la difficoltà del lavoro, sopra, la perfezione dietro a tanta fatica.
Ma rischiare non sempre è facile e sia per Iruka che per Kakashi, quando il divario si è aperto tra di loro creando una distanza sempre maggiore, è stato più semplice per entrambi rimanere nel rassicurante metro quadrato di terreno sicuro, invece di percorrere la corda che sotto di se ha solo un salto nel vuoto.
Kakashi.
Un uomo che non sa come perdonarsi. Si muove stancamente, soppesando ogni passo a contemplare i suoi rimpianti.
Non passa giorno che non pensi a quell'amore, non passa istante che non si domandi se le cose fossero andate in maniera diversa, se solo ci fosse impegnati di più, o molto più semplicemente esposto i propri dubbi, le proprie paure, se solo si fossero stretti di più e si fossero ascoltati davvero.
Kakashi come Iruka non riesce ad affrancarsi dalla storia con lui, non può perché come l'altro è rimasto sul bordo sicuro del precipizio e non ha fatto un passo verso di lui, solo per vedere se anche Kakashi facesse lo stesso e da un passo incoraggiarsi a farne altri.
Passaggiando per le sue riflessioni, si ha la sensazione di vedere due sentieri, uno fatto solo di rimpianto e che costeggia fedelmente quello intricato della sua esistenza.
Fare qualcosa...ed essere vinti dalla paura nel non sapere che cosa si trova dopo tanto tempo oltre il confine dei suoi timori, vedere le sue paure prendere forma sapendo che accanto a Iruka potrebbe esserci qualcun altro, una persona degna di lui, che combatte per lui, che c'è sempre.
Se solo le cose fossero andate in maniera diversa...ecco cosa percepisco quando leggo di Kakashi in questo capitolo.
Ma...il loro incontro è stato perfetto.
Ho avvertito distintamente il palpitare di Iruka, il suo rosolare su continue correnti calde e fredde, troppo incredulo per rendersi conto di non stare effettivamente sognando, che sia solo una serie di coicidenze che si mischiano a ricordi dolci amari, sentirsi stringere dappertutto perché solo vedere quell'uomo gli scatena una tempesta interiore, reagire alla sua presenza con un cuore che batte disordinatamente e che nella sua corsa perde qualche contrazione, ricordarsi perché la sua figura lo avesse fatto tanto soffermare in passato come nel presente. Accorgersi di lui e di lui soltanto in un mare di gente, distinguerlo come un faro nel buio più nero, accorgersi tra mille visi solo del suo, che pure è coperto, nascosto.
Come ho avvertito le viscere di Kakashi contorcersi quando proprio Iruka ha fatto il primo passo e lo ha chiamato.
Scorgere tutti i suoi pensieri, quello che vorrebbe dire, quello che vorrebbe fare, il subbuglio della sua testa che sbanda pericolosamente e lo porta a buttarsi nel sentiero parallelo a quello che percorre da anni.
Quella strada nuova...
Il loro incotro è stato emozionante.
Anche perché non si sono saltati addosso, non hanno lasciato perdere anni di dubbi con un'azione dettata dall'istinto, dall'euforia del momento...si sono avvicinati ma hanno inconsapevolmente scoperto l'ago acuminato che li aveva fatti allontanare.
Lasciarsi sapendo che una conversazione diretta sui binari della circostanza era già qualcosa di eccezionale per come erano andate le cose e al di sopra di ogni aspettativa...e accorgersi che non è affatto abbastanza quando l'uno non è più negli occhi dell'altro, occhi che si cercano ma che hanno paura di incrociarsi, occhi che rivelerebbero che nulla è cambiato, che quell'amore è ancora lì e aspetta solo una seconda e agoniata possibilità.
E lasciarsi di nuovo ma con la consapevolezza che la prossima volta sarebbe stata forse la prima di altre, riconoscere che le colpe non sono solo di uno ma che entrambi hanno sbagliato, il senso di colpa nel constatare di essere l'ago della bilancia sul quale viene soppesata ogni parola per paura di ferire, Iruka in questo caso, che ha operato quel cambiamento in Kakashi.
E Kakashi che fa un passo a sua volta, che nel grigio nel quale ha fluttuato ha scelto uno spiraglio, che non lo ha lasciato andare come l'ultima dannata volta, ma lo ha inseguito, lo ha fermato, ha ammesso la mancanza, la felicità nell'averlo rivisto, averci sperato e cominciare a crederci davvero, in loro due.
Un incontro perfetto così, modellato su reali incertezze, non portato avanti forzatamente, ma con una cadenza ponderata, timida.
Perché come giustamente hai sottolineato, anni di dubbi non possono risolversi con una conversazione e mezzo e poi solo il degenerare degli eventi.
In questa parte del capitolo, quella di Iruka e Kakashi, mi è piaciuta moltissimo la frase di Naruto, sul ricordarsi dei propri consigli, di non essere solo un saggio ma di comportarsi in maniera saggia, e mi è piaciuto assai quando ha tentato di spronare Kakashi a muoversi, a fare un passo, a non rassegnarsi...che non esistono ostacoli se si vuole davvero qualcosa, il resto sono scuse.
Davvero molto bella questa lunga parentesi e mi piace anche il finale aperto su di loro, su come potrebbe evolversi la cosa in base alle proprie aspettative.
Sasuke e Naruto.
L'Uchiha mi è sembrato davvero un uomo nuovo, il percorso che ha affrontato, le perdite che ha subito, la scelta di prediligere Naruto a una carriera che non gli avrebbe concesso ne calore ne conforto. Colui che non ha paura di nulla se accanto ha Naruto, non si vergogna di cingerlo su una pista da ballo, non si vergogna di tendere lui le mani per primo, si fa carico dei timori e delle insicurezze del compagno in un reciproco dare e ricevere e riceve il sostegno del quale ha bisogno di fronte all'ostacolo che non ha ancora superato del tutto, suo padre.
Naruto è quello che gli ha sconvolto l'esistenza, una persona che gli ha fatto capire sulla pelle cosa fosse il noi che stavano assaporando, una persona che in passato avrebbe amato per entrambi per superare la distanza e la mancanza, una persona che aveva deciso di lasciarlo andare definitivamente e che quando aveva lasciato ogni speranza di quel noi alle spalle, si era visto offrire la vita che aveva sempre desiderato.
Ma non senza ostacoli, non tutto rose e fiori, non come le favole a lieto fine, perché la loro è una storia che si è cementata su enormi difficoltà, che ha conosciuto anche quanto sia difficile viversi alla luce del sole con mille occhi che pungono, giudicano e mortificano.
Sasuke ha proposto a Naruto la convivenza dopo averci pensato tanto, non Naruto come verrebbe naturale pensare, è stato l'Uchiha a fare il primo passo, la persona che all'inizio non voleva nessuno ne vicino ne intorno a se, il ragazzino che aveva sacrificato se stesso in nome di altre persone, una madre, un fratello. E ora proprio lui è quello che fa la proposta per una vita insieme, con la consapevolezza che non sarebbe stato facile, che certe volte i ricordi fanno male, che all'inizio del loro noi, Naruto non era riuscito a sentirlo suonare senza pensare di essere la causa della fine di una carriera brillante e sicuramente in ascesa come ben pochi altri al mondo.
E riconoscere la sua crescita personale nelle parole di una canzone che sembra essere fatta proprio per lui...
Mettere in conto che le parole non dette potrebbero essere un ostacolo un domani, la causa dei loro problemi, di liti probabilmente...e accettare tutto, il bello e il brutto, il buono e il cattivo, ogni faccia della medaglia che la vita gira e rivolta, così simile alle promesse che si recitano a un matrimonio,sempre insimeme in ogni difficoltà.
Naruto.
In questo capitolo mi è parso ancora più umano, perché fa scorgere i suoi sentimenti nascosti, quelli che fanno breccia nei suoi ricordi, ricordi che parlano di una madre e un padre.
Come Iruka ha detto, crescendo Naruto si è costruito una corazza, impermeabile a chiunque. L'unico che è riuscito ad avvicinarsi è stato Sasuke, non è scivolato sopra la corazza viscosa, la penetrata, ed è la persona che più di ogni altra gli arriva dentro. Naruto ha espresso il desiderio di confrontarsi con lo scoglio che Sasuke ancora non riusciva a superare, Fugaku. Non si aspetta nulla di positivo ne in negativo, ma vuole essere sincero, non vuole nascondersi, vuole fare le cose per bene, perché Sasuke non si è impegnato con uno stolto, andare da un padre e dichiararsi, dare voce e corpo a dei sentimenti veri, aspettandosi anche una risoluta indifferenza, rischiando si essere guardato come un assassino perché una moglie è morta a causa di mani incapaci, e tuttavia forte dei suoi sentimenti, di quello che prova per Sasuke, che lo sosterrà in ogni caso, che non affronteranno le difficoltà da soli e oguno per conto proprio ma insieme.
Non sempre ci saranno vittorie, ma nemmeno solo sconfitte...e poi, quello è solo un momento, poi avrenno tutto il tempo di questo mondo.
Veramente emozionante,e Naruto ha sempre quel certo candore che porta le persone a rimettersi in discussione e a cambiare, è l'amico che sa come consigliare, essere la spalla su cui piangere, essere il sostegno di Sasuke nei momenti più neri, senza ritrarsi di fronte alle difficoltà.
E in questo capitolo, da prova di essere un uomo, nei confronti di Iruka al quale ha presentato il suo compagno, nei confronti di Kakashi che ha spronato a non arrendersi, nei confronti del mondo quando ha ballato in pista con Sasuke, senza vergognarsi di nulla e fiero della persona che ama, di quell'amore.
Divertete e azzeccatissimo il momento della dichiarazione più adocchiata della storia, Shikamaru e Temari sono stati incredibilmente realistici, negli atteggiamenti spicci di lui, indolente come al solito, e nella pragmaticità di lei, che di tante cose farebbe a meno come per esempio una dichiarazione in ginocchio fatta dal pigro più pigro della storia...ma insieme si completano, si capiscono, si bilanciano, e quello che ai più sembra un rapporto che va avanti per inerzia, a loro ve bene così perché sono perfetti e calzanti l'uno all'altra.
E si vede delle piccole cose, come le labbra di Shikamaru sulla fronte di Temari mentre ballano e lei che si lascia condurre...
Sakura e Ino sono state divertentissime, erano perfettamente Ic nella loro scommessa circa il prossimo matrimonio,e sì che le vedo a fare tavole rotonde su questa o quella coppia mentre TenTen ha pensato decisamente ad altro e Choji non si è neanche posto il problema.
ed è bella la complicità nei gesti, negli sguardi, in ogni cosa che fanno tra Suigetsu e Karin, come anche loro siano la dimostrazione che concedere una seconda possibilità non è un errore un una sciocchezza, che non sempre si inciampa nello stesso errore, che le persone cambiano e Suigetsu non fa eccezione. Perfetti.
Questa storia ci ha accompagnato per tanto, molto tempo, e inizialmente l'ho letta per puro caso, mi ci sono imbattuta in modo disincantato e invece eccomi a recensire dopo aver aspettato con asia questo epilogo, questo finale aperto a tante possibilità. A ognuno le sue.
Non mi spiace che alcune cose siano rimaste in sospeso, perché dà a questo capitolo un tocco in più, non sono speranze disattese, ma è più un'opportunità per immaginare quello che si vuole e come lo si vuole per Iruka e Kakashi, e Fugaku, a cosa deciderà di fare...a tutti coloro che hanno intrapreso un percorso e le loro strade si sono infine divise come Kiba, Hinata e Shino.
Ho amato tantissimo la conclusione, Naruto e Sasuke che vanno incontro insieme a tutto, non solo a Fugaku che li stava aspettando, non solo a lui, ma a ogni cosa. Sasuke che si accorge in un momento tanto importante che respira, che esiste, che vive, e Naruto che sa che nonostante tutto, è sicuro di quello che prova, dell'amore che il compagno gli dona, della stretta delle loro mani, che quello a cui vanno incontro non è un tramonto come tutti gli altri, ma l'inizio di qualcosa di grande e importante. Una vita da passare insieme.
Che altro dire... scriverei senza sosta e mi sembra di non aver detto nemmeno la metà di quello che questa storia mi ha suscitato.
Ma sono contenta di averla letta. Sono felice che tu abbia pubblicato questa squisita favola.
Sono davvero, davvero soddisfatta di tutto, di come hai dosato le situazioni, le emozioni, gli incontri e gli scontri.
E non poteva avere un epilogo migliore di questo.
Nessuna aspettativa delusa, solo l'ennesima e non scontata conferma, che sei davvero una persona che quando scrive, regala emozioni.
Ed è un onore leggerti.
Concludo dicendo che questa storia va dritta dritta nelle ricordate, che tu sei nelle autrici seguite e che spero di rileggerti presto.
Per ora di nuovo complimenti per questa bellissima storia.
E a presto su questi lidi.
Hakae.
p.s. : Grazie! Per tutta la fatica, la dedizione, l'affetto che hai messo in ogni capitolo di questa meravigliosa fanfiction. Grazie! (Recensione modificata il 03/07/2012 - 04:42 am) (Recensione modificata il 03/07/2012 - 05:19 am) |