Harry voleva disperatamente innamorarsi: ha dato una possibilità a Nick perché sperava che accadesse. Se ha fallito, non ha che se stesso da biasimare.
Louis non aveva in programma di innamorarsi: neanche ci credeva, nell'amore. Ci prova, ma non riesce a non incolpare Greg, per avergli fatto cambiare idea.
Quello che c'è tra Harry e Louis, ad ogni modo, non è niente di speciale. Niente di cui scrivere a casa a proposito.
[ ATTENZIONE! Questa storia contiene Harry/Louis, Nick/Harry, Greg/Louis ed off-screen!Zayn/Liam/Niall ] [Capitoli complessivi: 3 ] [ Autore: zeroschiuma ]

{Scritta da She Flies e Seele}
Louis vive di apparenze, di silenzio.
Zayn vive di solitudine, della voce di sè stesso.
Niall vive di parole, di libri.
Harry vive di colori, d'arte.
Ma nessuno di loro, almeno per il momento, vive d'amore.
|| Larry || Ziall ||

“Non posso ammetterlo al mondo. Non posso ammetterlo alla persona di cui sono innamorato...
Non posso nemmeno ammetterlo a me stesso.
Non posso essere gay...”
Il ragazzo dagli occhi azzurri lasciò cadere il quaderno a terra, tenendo essi spalancati dritti davanti a se e la bocca semi aperta.
(LARRY)
ATTENZIONE: IL RAITING ROSSO INIZIERA' NEL SECONDO CAPITOLO.

"Anche i più forti,a volte,hanno bisogno di un'ancora di sicurezza."

Harry e Niall vivono in un appartamento,che più di un appartamento sembra una topaia,Harry è un fattorino delle pizze (e una la sbatterebbe decisamente in faccia a Louis)
Louis e Zayn sono figli di uomini importanti di Londra,ricchi,viziati e Louis pensa che Harry dovrebbe proprio rivedere i suoi gusti di moda,o perlomeno buttare quell'orrendo cappello.
Liam si trova sempre in situazioni scomode,sempre nel luogo sbagliato al momento sbagliato,eppure per una volta pensa che sia andato bene così.
Anche se probabilmente quella sera,quando tutti scappavano dagli sbirri causa erba,nessuno la pensava così.
______________________
Sentii una lieve pressione nella mia tasca anteriore e poi le sue parole.
-In questo momento hai quaranta grammi di erba nei pantaloni,quindi ci sei dentro!- Gridò. Aveva una voce nasale,chiara.
-Devo costruirti una rampa di scale? Salta cazzo!-
-Magari non ci riesco,idiota!- Poi prese due grandi respiri -Senti,non puoi capire,tuo padre non è uno dei senatori di Londra! A chi importerebbe se ti prendess...- In quel momento gli sbirri comparvero davanti al vicolo.
Mi piegai posando le ginocchia e i gomiti sull'asfalto
__________________
• Larry
• Ziam
• [accenni Zouis]

"Harry aveva capito che c'era qualcosa di strano in quella casa all'età di 5 anni quando, dopo aver distrattamente lanciato il pallone da calcio con cui lui e sua sorella stavano giocando nel giardino di fronte, era corso allegramente a riprenderselo. Non ci sarebbe dovuto essere nessuno in casa Tomlinson, a quell'ora. Eppure, quando aveva raccolto la palla e aveva gettato uno sguardo furtivo verso l'ampia vetrata al piano terra della abitazione, giurava di aver visto un piccolo viso rotordo e due occhi color sangue nascosti tra le pieghe delle grandi tende nere.
I Tomlinson non avevano figli.
O almeno questo era quello che tutti credevano."

“Cosa gli è successo?” domanda in un sussurro.
“E' sopravvissuto in un incidente d'auto. E' solo al mondo ora, i suoi genitori sono morti e non ha parenti: sappiamo le sue informazioni grazie alle informazioni ricavate dalle ricerche basate sulla sua carta d'identità. Non ha parlato nemmeno una volta, troppo scosso dall'incidente.”
Louis annuisce, accarezzando con l'indice il dorso della mano bianca e sospira.
“Ti prego Louis, torna domani.” lo supplica la donna. “A quanto pare hai qualche effetto su di lui e vogliamo che stia bene questo povero ragazzo.” sussurra sconsolata.
“Per quanto tempo rimarrà?” domanda portando gli occhi in quelli della donna.
“Una settimana ancora.” risponde la dottoressa Smith sospirando. “E dopo?” domanda ancora.Silenzio. La donna fissa il ragazzino per poi abbassare lo sguardo.
“E dopo finirà in un orfanotrofio.” risponde con dell'amaro in bocca per poi uscire dalla stanza.
----------------------------------------------------------------------------------
“Torno domani per lui.” le sorride indossando il cappotto per poi incamminarsi verso le scale.
“Harry, si chiama Harry!” le urla dietro l'infermiera facendolo bloccare in corridoio.
“Harry..”

Louis non era nel loro letto, ovviamente aveva fatto una scenata assurda e si era chiuso addirittura nella sua camera, quella che non usavano mai "Non fare la checca isterica" lo aveva pregato con una mano tra i capelli, ma non aveva fatto altro che peggiorare la situazione dato che si era persino chiuso a chiave, non accennando minimamente ad uscire "Non c'era nemmeno lingua Lou!" aveva urlato contro il legno della porta, ricevendo in risposta solo un "Vaffanculo" strillato istericamente. Era una palla effettivamente, dato che si ricordava ancora il sapore di fumo della bocca di Zayn e era al corrente che Louis avesse visto tutto. Non aveva scuse, ma non era colpa sua, era colpa della vodka.
[Harry/Louis] [3k] [Fede]

Lui sorride. Sorride e io non faccio che pensare che con il suo sorriso che potrebbe illuminare l’intero l’universo. Il suo sorriso che farebbe sembrare luminoso il nero cupo della notte. Il suo sorriso che mi scioglie in mille pezzi. Il suo sorriso che non mi stanco mai di guardare. Il suo sorriso che rivolge a me. Io che ho la fortuna di poter ricevere quella rara meraviglia e a volte vorrei che non fosse così.
E allora i suoi occhi chiari si illuminano di felicità, roteano attorno senza vedere nulla e poi guardano me. I suoi occhi guardano me e io non so cosa fare.

Posò le mani sul volto, premendo leggermente le dita sugli occhi e dopo pochi secondi si alzò a fatica. Girò lentamente lo sguardo, e i suoi occhi si scontrarono con due iridi dal colore del ghiaccio, prese a scrutarlo insistentemente.
Harry sentì un brivido attraversargli il corpo, e rimase totalmente inerme di fronte a quel ragazzo dall’aria così sexy e affascinante. Si trovò ad osservare, ammirare, studiare quel volto dai lineamenti così perfetti, quasi femminili, quelle labbra sottili e invitanti e quei capelli castani scuro sistemati in una cresta piuttosto accurata.
«La festa è di là, sai?»interruppe improvvisamente il silenzio il misterioso ragazzo.
Harry si risvegliò dal suo palese stato di trance assunto fino a poco fa, e non potè fare a meno di pensare a quanto la sua voce fosse così leggera, cristallina, delicata.
«Lo so.» Disse solo.
[IT'S LARRY.]

Semplicemente una raccolta di 17 shot principalmente Zouis
Ognuna dedicata a una delle canzoni degli OD più una diciassettesima speciale.
1-Up all night/Zouis
2.Moments/Zouis
3.More than this/Zourry
4.I want/Zouis
5.What makes you beautiful/Zouis
6.Gotta be you/Zouis
7.Tell me a lie/ Zous - Larry
8. Little things - Zouis

Zayn dorme, Louis no. Liam ha una storia a distanza. Niall è, molto probabilmente, la reincarnazione di Mozart. Per vivere, gestiscono un albergo senza nome.
Harry ancora non lo sa, in realtà, ma presto sarà un poeta. Maschio.
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
[ ATTENZIONE! Questa storia contiene Harry/Louis ] [ Autore: zeroschiuma ]

Fu allora che il viso di quel ragazzo mi fu familiare in un certo senso. Mi soffermai a guardare i suoi occhi azzurri ormai spenti come se non ci fosse più neanche un barlume di speranza dentro di essi. Il suo viso scavato e magro di un colore giallo pallido. Sembrava volersi autodistruggersi. Aveva l'aria di qualcuno che aveva dormito per quattro ore consecutive senza neanche per un momento togliere la testa da sopra il cuscino piatto. Infatti i suoi capelli quasi a scodella erano un ammasso incasinato. Arruffati e disordinati quasi a sembrare una parrucca. Quando sentì anche le sue corde vocali muoversi capii che non mi stavo sbagliando affatto. Quello senz'altro era Louis Tomlinson, ovvero il famoso odiato fratellastro di Zayn; ovvero quel ragazzo che tanto mi divertivo a schernire quando andavo a casa sua. E la domanda che da già qualche minuto mi martellava nella testa era: Per quale assurda ragione stava facendo finta che fossi solo uno dei pazienti del dottor Philips? Per quale scherzo del destino Louis Tomlinson non mi aveva riconosciuto?
#LARRY con qualche probabile accento #ZIAM.

Harry cade in una profonda depressione a causa della partenza del suo ex fidanzato.
Decide così di sfogarsi attraverso la scrittura.
Pianti, disperazioni, affetti mancati e dolori, tutti rinchiusi in otto e significate lettere che hanno un solo destinatario : Louis.

Mi sedetti accanto a lui, e i nostri sguardi erano ancora uno a scrutare l'altro.
-Piacere, sono Harry, Harry Styles- esclamò lui raggiante porgendomi la mano.
-Lou- risposi soltanto stringendogli la mano.
-Mi piacciono le tue bretelle!- disse tirandole verso di sé per poi rilasciarle di colpo.
Mi massaggiai la pancia e vidi che lui fece per chiedermi qualcosa, ma mia sorella lo interruppe.
-Lou, dobbiamo andare, la mamma deve preparare la cena!- disse Lottie prendendomi per mano e portandomi via.
Mi girai verso Harry e lo salutai con un gesto della mano, e lui sorrise.
-Chi era?
-Harry. Harry Styles- risposi sorridendo e guardando per terra.
[It's Larry, bitches]