Quando vai a scuola, nessuno ti insegna a vivere.
Io avrei saputo risolvere un logaritmo in pochi secondi, ma avevo paura di chiudere gli occhi e restare da solo con me stesso.
[...]
Mi chiamo Frank. Questa è la mia storia.

Davanti a me sono presenti un ragazzo biondo con gli occhi azzurri dall'aria apparentemente innocua ma con la forza di una gru spaccaossicine, un ragazzo esile e magrolino ma con uno sguardo in grado di perforare il metallo, un ragazzo altissimo con dei muscoli scolpiti e i capelli afro.
E poi c'è lui. Un ragazzo grassoccio, tutto curato e non molto alto con lunghi capelli neri e la pelle bianca in contrasto con la maglia nera sui jeans larghissimi: la creatura più bella che abbia mai visto. Lo giuro.
Ed ecco il mio problema: sono gay.
Dichiaratamente gay.
Frerard al liceo

Gerard è venuto con me in ospedale oggi, ed è stato al mio fianco.
Gerard ha bruciato scuola per venire qui. Io sono qui perché ho bruciato la mia vita.
Adesso mi brucia la pelle del braccio, dopo che l’ago è dentro da un quarto d’ora e la flebo nell’altra vena sta iniziando a darmi fastidio.
Venti provette di sangue per sapere quanto tempo ho ancora per vivere la mia vita bruciata.
"Io sono Frank, ho diciassette anni e sono fatto di vetro".

Innanzi tutto, devo avvertirvi.
La storia che vi sto per raccontare andrà oltre i limiti dell'ordinario. Probabilmente molti di voi non crederanno alle mie parole, e penso che sia più che giusto. Ognuno ha il diritto di credere a ciò che preferisce.
Comunque, io vi ho avvertito.
Dovrei precisare che io non sono una persona come le altre. Anzi, io sono unica.
Lo so, dicendo questo perdo già parecchi punti in partenza, perché ora penserete che sono una di quelle ragazze che si sentono delle fighe assurde e cose del genere. In mia difesa, posso dirvi che non è così. Non sono affatto una figa assurda, se è quello che vi state chiedendo. E poi, dovrei spiegarmi meglio: non sono proprio unica, diciamo che sono unica nel mio genere.
Ora, avendo fatto le mie premesse, dovrei cominciare col raccontare che questa storia iniziò con un'esplosione, anche se, sinceramente, non è andata proprio così, ma giuro che ci arriveremo presto.
Killjoys!, Superpoteri e un sacco di altra roba.

Basso e mingherlino, con grandi occhi nocciola e capelli castano scuro, Frank Iero sembrava tutto tranne che un pugile, ed ogni persona con cui parlava, glielo faceva notare - e pesare;
per sua fortuna era molto agile e veloce, e sgusciava tra le gambe degli avversari,
si arrampicava sulle corde attorno al ring e saltava.
E soprattutto, si sentiva vivo.

-Vedrai che ti piacerà, è pieno di belle ragazze.-
-E di bei ragazzi.-
Sbuffai roteando gli occhi al cielo. Possibile che ai miei non andasse giù il fatto che fossi bisessuale? Loro dicevano che avevo una rotella nella mia testa che non andava come doveva andare, affermavano convinti che loro erano una coppia modello da cui prendere spunto, senza nessun ingranaggio mal funzionante. Peccato che la loro lingua funzionasse fin troppo bene.
Anche ora che eravamo in macchina non facevano altro che dirne di tutti i colori. Ragazzi qui, ragazzi là, ragazzi che ce l'avevano lungo quanto la canna di un fucile. Sentii l'ennesima risatina occupare l'aria e decisi di non farci caso, presi le mie cuffie e mi sparai una canzone dei Green Day a tutto volume. Al Diavolo i miei e le loro fottutissime battute.

"...senza quel dannato pomeriggio non sarebbe incominciato nulla."

Nel campus della Sacred Heart & St. Agnes High School la perfezione è solo una maschera che nasconde le vite notturne di adolescenti privilegiati e viziosi.
Frank e Mikey sono due nuovi arrivati, il primo scontento, l'altro emozionato di raggiungere suo fratello. Gerard e Ray nascondono attività illecite, e le ragazze del college sono incredibilmente belle quanto peccaminose.
Questa trama fa pena e ne sono cosciente.

Diciamocelo coprire quel coglione è stata una di quelle cazzate di cui te ne penti seduta stante.
Insomma almeno avrebbe potuto chiedermelo. Avrebbe potuto dire: “Hey Iero, senti ho messo la mia droga sotto i tuoi calzini, così tanto per non essere beccato.”
Infatti non è lui che hanno beccato, sono io il deficiente colto con le mani nel sacco (altrui).
Cosa potevo dire? Nessuno mi avrebbe creduto, perché hey, lui ha dietro di se generazioni di gente importante, nessuno avrebbe voluto buttare merda sulla loro reputazione.

Poi c’era lei, la Better Living Industries
‘Sei stanco dei soliti sentimenti? Con le nuove pillole Bl/ind potrai finalmente eliminarli, niente più rabbia, niente più gioia, allegria, noia, niente più amore.
Ti sei ricordato di prendere le tue pillole?’
California del 2019, solita storia...

Dal primo capitolo: Ed è così che Gerard aveva conosciuto Frank, su un social network. Tutte le loro emozioni si sarebbero finalmente consolidate in un abbraccio lungo e accogliente; le parole non dette avrebbero avuto la libertà di specchiarsi nei loro sguardi, per poi morire nei sorrisi brillanti che si sarebbero scambiati.
~
Secondo capitolo: I miss you so far.
~
Dal terzo capitolo: Frank chiuse forte gli occhi, strinse tra le mani la stoffa ruvida del cappotto di Gerard e con il fiato sospeso aspettò qualche secondo, per verificare se quella fosse tutta un’illusione, un sogno, come gli era capitatato molte volte mentre dormiva.
No, Gerard era veramente insieme a lui ad accarezzargli la nuca morbidamente.
Credo che non sia la solita FRERARD; è un pezzo della mia vita.
[Da verde nel primo capitolo, il raiting si alza in ROSSO!]

[Frerard] [Traduzione a quattro mani con Val DemolitionLover ]
[#Chap1] Un paio di persone sghignazzarono. Sentii qualcuno dal fondo della classe emettere una risata roca.
'Che cazz-? Il prof lo ha trovato divertente?'
Alzai lo sguardo confuso.
'Santissima Madre di Cristo, cazzo…'
"Ah sì. Vorrei presentarti il nuovo studente. Gerard Way."
Lo guardai, e lui guardò me.
"Ehy Frank." Sussurrò.