«Louis è il padre del mio bambino» dissi sottovoce con tono piatto. Mio cugino spalancò gli occhi appena sentì quelle parole e si alzò dal letto di scatto, squadrandomi.
«Chi è quella testa di cazzo?» gridò sottovoce per non farsi sentire, né da Nathan né da Anne e gli altri. Io annuii abbassando lo sguardo. Harry si abbassò verso di me e mi mise le mani sulle spalle «Dimmi che stai scherzando! Lui non può essere il padre di Nathan!»
«Secondo te non ricordo con chi ho fatto sesso, Harry? E’ lui, Louis Tomlinson. Mi piaceva, molto temo fa, peccato che lui mi abbia solo usata! Veniva al mio stesso liceo a Doncaster, e ora non ci credo che sia qui, dall’altra parte della casa. Guarda un po’ tu che coincidenza!» chiarii mentre altre lacrime di rabbia scendevano sul mio volto.

E quando Louis si sentiva chiamare,sapeva che Harry aveva bisogno di aiuto.
Allora andava a soccorrere l’amico,per lo più inventandosi l’ennesima bugia.
“Si lui è gay,e noi stiamo insieme.” Ormai il copione lo conosceva a memoria.
Ogni volta che Harry chiamava il suo migliore amico Louis,ogni volta che urlava il suo nome,era perché voleva uscire dalla situazione che si stava creando quando qualcuna tentava di filtrare con Harry e lui non era interessato.
Allora mettevano su questa messa in scena,fingendosi gay.
Un po’ era così,pensava Louis,forse lui era un po’ gay.
Forse non era solo il copione,forse davvero voleva stare insieme ad Harry.
Però,ogni volta che sfiorava le sue labbra,dopo aver recitato quella fatidica frase,oltre alle farfalle,che dico,gli pterodattili nello stomaco,Louis si sentiva usato,ingannato.
Consapevole che sarebbe stato sempre e solo un copione da recitare.

Rimasta sola con un fratello fantastico,capisci quant'è dura tirare avanti.Dopo quasi 1 anno ti ritrovi a vivere anche con i suoi fantastici amici,uno dei quali ti ruba il cuore.Ma sarà tutto così facile,con uno Styles odioso che ti gira intorno?

Atlanta.
Un Justin Bieber un po' troppo presuntuoso,
una fan a dir poco sulle nuvole,
e una Noah Kimber dalle mille facce.

[...]- Voglio restare – dice semplicemente. La ragazza sospira, scuotendo la testa.
- Stai facendo un enorme errore – lo avverte.
Non farmi innamorare di te, non farmi innamorare di te. [...]
{e un grazie speciale a Jas per il banner}

I’ve been alone with you inside my mind
And in my dreams I’ve kissed your lips a thousand times
I sometimes see you pass outside my door
Hello, is it me you’re looking for?

-SOSPESA-
A quanto pare, non sono stata un abominio solo per i miei genitori, ma anche per le persone che mi circondavano. Mi guardavano tutti spesso e volentieri con diffidenza e timore, come se al posto delle braccia avessi avuto dei tentacoli. Ma per favore. Ero molto peggio.
Ero diversa.
Diversa da tutte quelle specie di veline con cui mi trovavo ad avere a che fare.
Diversa da tutte quelle persone superficiali e ipocrite che entravano nella mia vita.
Diversa nel sognare.
Diversa nel vedere il mondo.
Diversa, purtroppo, da tutto ciò che la mia generazione richiedeva e richiede tutt’ora per essere accettata nella comunità.

Questa FF tratterà di come la vita di una semplice ragazza ferita da amori precedenti, cambierà grazie all'arrivo di una dolcissima pop star.

.
Sono Amanda Marie Styles, sorella di Harry Styles. Il fratello che mi sconvolgerà l'esistenza.
Tratto dal capitolo 1.
-Mi chiedevo.. Vorresti venire ad abitare con me e i ragazzi?
Mi passarono mille insulti da dirgli per la testa, ma dato che eravamo in un luogo pubblico ero praticamente costretta a contenermi.
-Harry, stai scherzando vero? Ti sei appena reso conto dell’enorme merdata che ti è uscita dalla bocca?- dissi quasi urlando non riuscendo a trattenere il controllo.
-Dai Amy, non ci vediamo quasi mai perhè tu non vuoi mai venirmi a trovare..-
- Se in casa tua ci sono anche loro, sai che non mi permetterei nemmeno di essere nel raggio di cento metri da casa tua, mi darebbe noia anche solo il fatto di respirare la stessa aria che loro respirano -
FANFICTION SOSPESA. CAUSA: MANCANZA DI TEMPO.

Il tempo cambia tutto.
Con il passare di esso passano i minuti, le ore, i giorni, i mesi e gli anni. Con il passare del tempo i bambini crescono e gli adulti invecchiano. Con il passare del tempo cambiano gli edifici, cambiano le abitudini, cambiano i sentimenti. Ma soprattutto, con il passare del tempo cambiano le persone. Tutto cambia, con il tempo.
E dopo quattro anni di assenza da Brighton, Savannah troverà le persone cambiate e scoprirà che il tempo è riuscito a cambiare radicalmente i sentimenti che provava verso una persona che non si sarebbe mai aspettata.
Perché il tempo cambia, ma non sempre ha una connotazione negativa.
FAN FICTION SOSPESA

Dal primo capitolo:
[...]Potevo capire il fatto che era un bellissimo ragazzo, che ti faceva impazzire con un solo sorriso, con un solo sguardo …
‘Non posso averlo pensato davvero!’
«Del mese? Addirittura? Non pensavo fossi un ragazzo dalle storie di lunga durata!» lo canzonai.
Inizialmente mi guardò male. Poi si abbandonò in un sorrisone e mi poggiò la mano sul fianco sinistro, baciandomi la guancia.
Mi lasciò senza fiato con quel gesto. Per fortuna c’era qualcosa sotto le mie gambe o non avrei retto.
«Hai ragione. Ho già un’altra ragazza in mente.»
Mi lasciò con questa frase e naturalmente per un attimo mi illusi che parlasse di me …

- Mi pentirò di questa cosa - dissi ansimando.
- Io no - disse convinto Harry.

"A volte scappava da Londra per raggiungere i nonni. L'odore del vino la faceva sempre un po' sbandare, ma era buono. Forse proprio perché era sbandata decise di partire. Dopotutto, tutti dicevano che lo era." Does she need any help?

Abbiamo attraversato questa tempesta, l’abbiamo superata. Ne stavano accadandendo di cose brutte, ma non ci siamo mai dati per vinti. Abbiamo scalato tutte le montagne, abbiamo attraversato tutte le valli ma tu non mi hai mai lasciato indietro. Sopravviverò, finchè ci sarai tu al mio fianco.
Sono più forte. Dicevano che non ce l’avremmo fatta, ed ora invece guarda fino a dove siamo arrivati.

Mi alzai dal letto, mentre Zayn dormiva ancora.
Lo osservai bene, il mio sguardo si fermò su ogni singolo centimetro del suo corpo. Con gli occhi seguii i lineamenti del suo viso, poi scesi alle spalle, giù fino alle gambe affusolate, scoperte.
Indossai le mutandine e una felpona che trovai appoggiata ai piedi del letto, e infilai i miei Ugg ai piedi.
Cercando di non fare troppo rumore, me ne andai dalla sua camera.
Uscii nella veranda di quella casa, presi la mia borsa e un posacenere, e mi sedetti sulla sedia a dondolo con le gambe incrociate, inforcando gli occhiali da vista squadrati.
Misi una mano nervosamente dentro la borsa, e tirai fuori un accendino e il mio pacchetto di sigarette.
Ne sfilai una pigramente e la avvicinai alle labbra, per accenderla.
Inspirai lentamente, e poi sospirai mentre una nuvoletta di fumo mi usciva dalla bocca.
Chiusi gli occhi costringendomi a pensare.