Eccomi ;)
Allora…. Che teneriii Denise e Johnny all’inizio *____* Cariiiii!!! *___*
Mi divertii a percorrere il profilo del suo viso con le dita, accarezzandola delicatamente. La guardai dormire profondamente e mi tirai su per poterla osservare meglio e lei sospirò, accostandosi a me e stringendosi al mio petto. Sorrisi, le accarezzai i capelli, le bacia il capo e chiusi anche io gli occhi. Ora capivo perché avevo passato così tante notti insonni ultimamente: Denise era la sola cosa che poteva farmi stare bene. Sentire il calore del suo corpo, il profumo della sua pelle, il suono del suo respiro era ciò che desideravo più di ogni altra cosa. Presi a baciare la sua guancia, accarezzandole le braccia, pensando che sarebbe stata per sempre mia. Quella donna semplice, piccola e minuta conteneva il mio universo intero, la mia felicità: nel suo ventre c’era nostro figlio, nella sua anima la mia. Come ero stato così stupido da pensare che avrei potuto rinunciare a lei?
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Aprii gli occhi e venni travolta dai baci di Johnny che mi frastornarono, togliendomi il respiro per qualche secondo.
«Buongiorno», mi sussurrò e ricambiai con un sorriso languido, avvinghiandomi al suo petto nudo e godendomi il suo profumo.
«Temevo fossi un sogno», farfugliai ancora stordita e assonnata, richiudendo gli occhi. Lo sentii ridere, mentre tornava ad accarezzarmi i capelli.
«Stavo pensando…», accennò e io sollevai il capo per poterlo guardare. «Lui è un maschio, giusto?», disse infine. Lo guardai perplessa per qualche secondo prima di capire ciò che mi stava dicendo.
«Oh… uhm… sì», farfugliai confusa. Lui sorrise ancora.
«Hai già pensato a come chiamarlo?»
«Speravo di farlo con te», gli sorrisi, iniziando a giocherellare sul suo petto, disegnando tanti piccoli cerchietti. Mi cinse per le spalle, iniziando a sfiorarmi le braccia. «A te che nome piace?»
«Non saprei», mormorò lui. «Io ancora non ci credo… è passato così tanto tempo dall’ultima volta che…»
«…che hai passato le notti in bianco a cambiare pannolini puzzolenti?», gli suggerii ridendo e lui con me.
«Quello lo farai tu, mammina!», borbottò.
«Sei tu quello che ha già avuto due figli!»
«Non è una scusa valida», sussurrò sulle mie labbra, accarezzando poi il mio ventre. «David, Michael, Robert... ce ne sono tanti di nomi carini», aggiunse, tornando a fissare il soffitto. Mi stiracchiai, sbadigliando.
«Ci penseremo tra un paio di mesi», farfugliai, rigirandomi nel letto.
«Ma io voglio già chiamarlo con un nome!»
«Chiamalo Baby Depp per ora», dissi, prima di scoppiare a ridere. «Tim lo chiama così», aggiunsi.
«Davvero?», rise lui.
Sono perfettamente d’accordo con Johnny quando utilizza quell’espressione colorita per descrivere Vanessa!! XD =P
Che tenere queste due *__* Careeee *___*
«Lo sapevo che tutto si sarebbe sistemato», sorrise Marylin, abbracciandomi.
«Anche se ci hai messo il tuo zampino…», accennai e lei abbassò lo sguardo imbarazzata.
«Scusami, gli ho inviato quei documenti di nascosto ma… sapevo che con quelli sarebbe sicuramente tornato», mi spiegò, lanciando un’occhiata a Johnny che stava parlando con Charlie nel parcheggio. «Dove state andando?», aggiunse ed io sospirai.
«Da mia madre. Aspetto un bambino e presto mi sposerò, direi che è ora di presentarle i-»
«Cosa?! Ti sposi?»
«Sì»
«E quando avevi pensato di dirmelo, stronza!», esclamò e ridemmo, prima che mi circondasse con un enorme abbraccio. «Sono felicissima per te», aggiunse.
«Ti voglio bene».
Davvero MERAVIGLIOSA la riconciliazione con la mamma *____* Mi sono commossa *___*
Questa parte l’ho ADORATA!!!! *____* Davvero ben fatta!!! *____*
«E tu?», aggiunse dopo.
«Sono capitate molte cose anche a me», sorrisi amaramente, pensando a Johnny che aspettava già da quasi mezz’ora lì fuori. Ma l’avevo avvertito che ci avrei messo tempo: “tutta la giornata, se vuoi” mi aveva risposto lui sorridendomi.
«Lo so, anche se non ero presente ho seguito la tua nuova carriera. Ho visto il film e letto i giornali… non potevo crederci che avessi rotto con Fred e poi… Johnny Depp… e…»
«Partiamo dal principio», risi io.
Anche la mamma è una fan, non lo dimentichiamo.
Altrimenti da chi avrei preso le mie fissazioni?!
«Fred mi tradiva, non eravamo fatti l’uno per l’altro senza giri di parole. È stato meglio così, perché se penso a tutto quello che ha fatto mi viene un dolore allo stomaco e un istinto omicida», ringhiai, gesticolando. Lei sorrise, annuendo.
«Non mi è mai piaciuto fino in fondo»
«Dovevo darti ascolto, quando mi dicesti che non era un tipo affidabile», mormorai annuendo. Mi scostai un ciuffo di capelli. «Johnny l’ho incontrato un po’ per caso, a dir la verità. La mia è stata una vera e propria “botta di culo”». Scoppiammo a ridere. «E poi… beh, mi ha dato modo di entrare nello spettacolo»
«E com’è stato? Insomma… io ho solamente visto nello schermo una bellissima donna che recitava accanto a Johnny Depp in una maniera assurdamente perfetta!»
«Duro lavoro, mamma, non lo immagini neanche», risi, sospirando poi malinconicamente: quanto mi mancavano quelle giornate insieme a Nicoletta e Keira, le battutina di Orlando, le imprecazioni di Robert, anche quei sguardi un po’ invidiosi di Charlene. «Dovevo imparare le battute a memoria e ripeterle in continuazione fino a quando la scena non era perfetta», sorrisi.
«Sarà stato divertente», ridacchiò e mi parve di vedere una ragazzina di sedici anni al posto di mia madre. «E… come ci sei arrivata ai giornaletti scandalistici con Depp?», aggiunse ridendo furbamente. Arrossii e mi morsi il labbro imbarazzata.
«Johnny è sempre stato così divertente, mi ha aiutato nei miei momenti di crisi con Fred, mi è stato vicino… mi ha regalato un sogno, mamma, e me ne sono innamorata», sussurrai senza più imbarazzo: era la pura verità.
«E… lui?», azzardò.
«Ha chiesto di sposarmi», sorrisi, attendendo una sua reazione. Balzò dalla sedia e diede un urlo, due secondi prima di venirmi incontro e stringermi, investendomi del suo profumo alla liquirizia che non avevo sentito prima. La sentii piangere di nuovo.
«La mia piccolina», sussurrò, stringendomi forte. «Quanto ho desiderato che ci fosse qualcuno a renderti finalmente felice, tesoro mio».
«Abbiamo deciso di sposarci anche perché… aspetto un bambino». E dopo quella mia affermazione, scoppiai anche io in lacrime.
«Lo so che non sono stata una buona madre, Denise, ma se mi permetti vorrò essere una buona nonna. Ho sbagliato, ti ho trascurata, sei stata male e ne ho pagato le conseguenze perché alla fine sei andata via… non sai quanto sono stata male, tesoro. Perché ecco… avere un figlio è la cosa più bella del mondo e quindi io-»
«Mamma», la interruppi, afferrando le sue mani e stringendole. «Lasciamo alle spalle il passato. Neanche io sono stata una figlia modello: possiamo ricominciare», sussurrai, buttando giù il groppo alla gola.
«Ti voglio bene»
«Sono felice di aver chiarito tutto: avrei dovuto farlo prima. Te ne voglio tanto anche io», mormorai. Mi diede un grosso bacio sulla fronte e poi mi guardò negli occhi.
«Ma ora… devo presentarti il mio futuro marito», sorrisi, alzandomi dalla sedia. Mi lasciai alle spalle mia madre con l’espressione imbambolata e andai a chiamare Johnny.
«Tutto bene?», sussurrò preoccupato, guardandomi, asciugandomi l'ultima lacrima che era scivolata giù lungo la mia guancia e lasciandomi una carezza con la sua mano grossa e calda. Sorrisi e annuii.
«Tranquillo, sono lacrime di gioia», mormorai. «Vieni a conoscere mia madre?». Lo trascinai senza attendere una risposta su per le scale, avvertendo la stretta della sua mano farsi più forte.
e lo portai dinanzi agli occhi di mia madre.
«Oh Dio», sussurrò con un gridolino soffocato.
«Mamma, ti presento il mio futuro maritino», ridacchiai.
«Piacere di conoscerla», sorrise Johnny, afferrando la mano che gli aveva offerto e baciandola gentilmente. Accennò una risatina e le ci volle qualche minuto per riprendersi.
Quando fummo davanti un caffè bollente, si schiarì la voce.
«Mettiamo le cose in chiaro: non mi interessa che hai quasi la mia stessa età e sorvolo anche la differenza di anni con Denise, ma se la fai soffrire e se la vostra storia finisce come tutte le altre che ti porti alle spalle, non me ne frega che ti chiami Johnny Depp e ti faccio tornare un ragazzino», minacciò, seppure risultò essere un po' acida e troppo invadente sulla sua vita privata, seppure con fare scherzoso. Lui la guardò sorpreso per qualche secondo, poi rise.
«Mi farebbe un grande piacere se mi togliesse qualche anno», bofonchiò facendola scoppiare a ridere.
«Ah, beato chi si ascolta!», esclamò.
Iniziarono a parlare vivamente, quasi mi tagliarono fuori dal discorso: dal nuovo film, al suo lavoro, ai piatti preferiti, gli hobby, la Francia. Ridevano e scherzavano come vecchi amici ed io restavo a guardarli sorridendo. Avevo l’anima in pace, ora che anche questa era sistemata: mio figlio doveva nascere in un ambiente sereno e per fortuna ora lo era. Sorridendo, passavo dal viso di Johnny a quello della mia mamma, sentendo il mio cuore scoppiare d’amore. Sarei stata una madre anche io, sarei stata esattamente come era la mia: perfetta.
Due ore dopo, stavano sul serio parlando di come cambiare pannolini.
«Potresti esercitarti sulle tue vecchie bambole», disse lei, facendo ridacchiare Johnny.
«Spero che tu non faccia sul serio, mamma», mormorai imbarazzatissima, mettendomi una mano alla fronte e cercando di nascondere il mio viso tra i capelli.
Con questo ho finito, alla prossima ;) |