Ciao, Tonia.
Premetto col dire che non so cosa scrivere, cosa pensare, cosa provare dopo aver letto questo capitolo, quindi non so cosa potresti leggere.
Prima di dire qualunque cosa, voglio dirti che ho amato ogni singolo capitolo di questa storia. Anche questo. Soprattutto questo.
Nessuno mai ha osato tanto in una fan fiction -ovviamente parlo per quelle che ho letto fino ad ora che non sono poche-, e per questo meriti tanto. In realtà meriti sempre tanto, perché davvero riesci a far(mi) vivere la vita dei tuoi personaggi. Leggendoti sono anche io Ran, Shinichi, Heiji, Yukiko, Shiho... Ora, con questo capitolo, meriti tantissimo.
Non ci sono parole.
Questa volta hai colorato il titolo di nero e questo dice tutto.
Come reagire? Come prenderla? Come decidere della vita di un figlio, di un fedele amico, di un amore, di un ragazzo pieno di coraggio e forza?
Come si fa a staccare una miserabile e vitale spina? Come si fa a vederlo crescere in un letto d'ospedale?
Come si fa vivere senza Shinichi? Come si fa a vivere con il "cadavere" di Shinichi?
Come si fa a vivere? Come si fa a non vivere?
Come si fa a vivere senza il Sole, centro del tuo universo? Come si fa a vivere con un Sole ormai spento?...
Probabilmente qualunque decisione avessero preso i Kudo riguardo al destino di Shinichi, per Ran -per la sua vita- sarebbe stato del tutto indifferente.
Ran è morta nel momento in cui Shinichi è morto. Se è vero che sono due anime unite, se è vero che sentono qualunque sensazione ed emozione che sente l'altro, se è vero che Shinichi vive in Ran e Ran in Shinichi... beh, mi dispiace dirlo, ma anche Ran si trova in quel letto d'ospedale insieme a lui, aspettando la fine.
Si trova distesa sulla moquette, dopo aver letto le ultime parole che le ha regalato Shinichi, e piange. Piange a tal punto da non avere più ossigeno nei polmoni, piange a tal punto da non sentir più nulla e a tal punto da svenire.
Il destino -o il fato, o una qualche divinità, o semplicemente due pallottole piantate in corpo- l'ha privata del suo centro, del suo Sole. Il Sole è esploso, autodistruggendosi e ha causato conseguenze anche al suo piccolo corpo celeste preferito che gli ruotava attorno costantemente e fedelmente. E cosa succede ad un corpo celeste privato del suo Sole? Si raffredda, muore insieme alla sua costante, precipita nell'universo, non avendo più colui che lo attira a sè.
Ran è il corpo celeste, una piccola Terra che ruotava attorno a Shinichi, il suo Sole. Ma lei non è la sola che precipiterà: ci sono Heiji, Yukiko e Yusaku, Agasa, Shiho, persino Kogoro.
Yusaku è distrutto e anche Yukiko. Non ci sono altre parole per spiegare il loro stato, soprattutto se si parla del senso di colpa di Kudo senior. A ruota segue Shiho che si sente travolta anche lei dai sensi di colpa, per aver inventato l'apotoxina, per aver causato la morte di tante persone e i problemi di Conan/Shinichi, per non aver trovato -fino ad ora- un antidoto al quel veleno, per essere la causa di tutto fin dal principio.
E poi c'è una persona che si sente talmente in colpa che decide di far compagnia a Shinichi verso la luce. Yusaku? Non penso: ha Yukiko, DEVE stare vicino a sua moglie in un momento simile, non è così vigliacco da lasciarla da sola col suo dolore, a quel punto, raddoppiato. Shiho? Possibile: aveva una strana boccetta in mano e la persona misteriosa si è iniettata una strana sostanza in una siringa. Lei ha sempre pensato a questo genere di cose, a questo genere di fine, e ha sempre sentito addosso un senso di colpa esistenziale. Un'altra persona? Chi? Non mi va tanto di fare congetture stasera: sono a lutto.
Poi c'è Heiji, che cerca di non perdere il suo senso dell'umorismo, anche se è estremamente difficile, anche se per poco non scoppia a piangere anche lui, lo prega di svegliarsi, lo prega di farlo per Lei. Invano. La spina verrà staccata prima che Shinichi possa stare a sentire e obbedire al suo migliore amico. E anche se non è nelle corde di Shinichi fare una cosa del genere, ovvero dare retta ad un detective presuntuoso -come lui- con l'accento musicale del Kansai, sono sicura al mille e uno per cento che Shinichi vorrebbe in cuor suo stare a sentire le preghiere di Heiji. Ma non ne ha la possibilità e quindi... credo anch'io che anche Shinichi sia d'accordo a staccare la spina e a metter fine a tutto: all'amore, alla vita, al suo senso di giustizia e altruismo -che ha dimostrato quel pomeriggio di circa un mese fa, quando ha difeso il padre col suo corpo-, al suo desiderio di diventare lo Sherlock Holmes del terzo millennio, di vivere di pane e casi, di vivere di Ran e pane e casi.
Sai, Tonia, spero sempre in un bel lieto fine per 'Detective Conan', ma se mai zio Gosho volesse farlo finire in modo tragico -ovvero con la morte del protagonista-, vorrei almeno che Shinichi morisse da eroe, come lo stai facendo morire tu. Caduto in battaglia. Ovviamente non vorrei che la sua morte fosse stata vana, cioè spero che almeno quella dannata organizzazione e tutti i suoi scagnozzi brucino al rogo o, peggio, marciscano in una lurida prigione per il resto della loro vita. Sarebbe una cosa mitica, anche se, ovviamente, molto triste!
Mi piacerebbe vedere eretta in una piazza una statua di Shinichi su di un cavallo che abbia le zampe anteriori alzate: il re dei detective liceali, morto durante la sua più importante battaglia contro il crimine. Sì... navigo nell'era eroica-medievale.
Non so più cosa scrivere. Sono sicura che appena cliccherò 'Invia la recensione' mi verranno tantissime altre cose da scrivere, sicurissima. Ovviamente, come sempre, ho le mie ipotesi che mi vorticano in testa circa l'epilogo, ma non le scriverò, me le tengo per la prossima e ultima recensione.
Fino a quel -triste- momento,
ti saluto, ti mando tanti baci, ti dico mille volte che sei brava e che non devi smettere di scrivere, e dico un caloroso 'arrivederci' a Shin-chan <3 Prima o poi, tutti lo raggiungeremo.
La tua Luna. |